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SERVITORI DI DUE PADRONI? |
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Nella nota commedia di Goldoni, il protagonista, che nel testo originale ha il nome evocativo di Truffaldino, deve mettere in gioco tutta la sua astuzia per tenere in scacco due padroni, e riuscire a fare in modo di curare invece i propri, comprensibili, interessi (che per lui si distillano nel tener pieno lo stomaco). Del resto è difficile dover render conto a più d'uno e mantenere un comportamento eticamente corretto. Chi vorrebbe farlo è votato a subire, restituendo corpo ad alcuni specifici personaggi di quella commedia priva di confini che è quella umana, e che da noi hanno avuto il nome di Ignazio Travét, o di Policarpo De' Tappetti, la speranza dei quali è in un atto di ribellione (o di rinuncia?) e nelle future generazioni che nel loro piccolo sostengono con totale dedizione. Esiste anche una terza via, molto più conveniente: quella di servire solamente uno dando a vedere di servire anche l'altro, che può essere consapevole o no di questo doppio gioco, ma che finisce comunque per rimanerne vittima. Al servitore, che è tale solo a mezzo servizio, è sufficiente obbedire ad un solo padrone, quello vero, fingendo in pubblico di servire anche l'altro, in realtà tramando fino a quando necessario alle sue spalle, fino ad agire apertamente contro di lui quando le carte sono scoperte, e persino la sfacciataggine se ne va assolta. Comportamento riprovevole? Se si riflette sul fatto che è lo stesso metodo utilizzato dalla malavita organizzata per infiltrarsi negli ambienti che malavitosi non sarebbero ... Ma in un luogo deputato a fare divulgazione sulle Ex Ordinanza, e sulle attività ad esso legate, non dovrebbe esserci spazio per queste considerazioni. Non dovrebbe, per l'appunto. Condizionale. Siamo in vista di prossime elezioni, ed i candidati sono già a reclamare, ognun per sé, il sostegno del Popolo. Candidati, perché "candidi" soprattutto in senso figurato, come conviene sia un Servitore del Popolo. Se del Popolo, e solo di quello, i prescelti (ma perché si dice "prescelti", se non sono stati "scelti prima"?) saranno poi servitori. "Pijjiate e capate" diceva un Poeta, ce n'è per tutti i gusti, c'è solo (si fa per dire) l'imbarazzo della scelta. Gli auguri affinché la scelta sia buona sono d'obbligo (ed ecco che torniamo all'adeguatezza di quel condizionale) viste le nuove normative che ci riguardano e che dovranno presto essere rese esecutive (del resto lo vuole l'Europa!), perché all'orizzonte più che delle scelte si propongono solo azzardi, o amare certezze. A quegli auguri si sommino quelli per un Buon Nuovo Anno, dei quali sento il bisogno anche io, armi o non armi, avendo perso in quello scorso, a poche settimane di distanza da mio Padre, anche mia Madre. Non aggiungo altro, ma so che per chi è Italiano non è necessario farlo. Per iniziare bene vi propongo una scheda di Giancarlo Marconi che esamina i caricatori, e non solo quelli, per armi tipo Lee (Metford ed Enfield). Poi, dopo aver recentemente trattato il Ross 1910, una diottra dalla collezione di Tappo che con quell'arma ha una stretta relazione. Infine, altre due Stazioni di Sosta si aggiungono ad una lista che non ha grandi pretese, se non quella di ricordare, almeno a me, un piacevole intermezzo alla quotidianeità. Buona lettura. |
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