Mauser Portoghese modello 1904 / 39

Espingarda 8 mm m/904/39

 

Scheda di Frank Mancuso - arma fotografata della sua collezione privata.

 

Seconda e ultima (ma forse no) puntata sul Mauser Vergueiro, iniziata con la scheda pubblicata con lo scorso aggiornamento del sito.

In tale occasione abbiamo lasciato la monarchia costituzionale più o meno nel momento finale del suo declino, avvenuto nel 1910, con la proclamazione della (prima) Repubblica, e la fuga in Inghilterra dell'ultimo sovrano dei Braganza, Emanuele II.

La Prima Repubblica portoghese ha una vita relativamente breve, ma nei suoi 16 anni di vita non ci si annoia: 8 Presidenti della Repubblica, 45 Governi, 38 Primi Ministri, un po' di omicidi politici, un paio di tentativi di restaurare la monarchia, una breve guerra civile.

In tale clima di ingovernabilità non meraviglia che nel 1926 i militari prendano il potere con un colpo di stato, instaurando una Seconda Repubblica che evolverà nel 1933 nello "Stato Nuovo" di Antonio Salazar.

Il 1933 è un anno importante anche per le armi portatili in Portogallo.

Durante la Prima Guerra Mondiale, i militari portoghesi impegnati sul fronte europeo sono stati equipaggiati con armi britanniche in calibro 303 British (SMLE, P14, mitragliatrici Vickers), ed hanno poi continuato ad utilizzarle con soddisfazione nel dopoguerra. Ma la condizione delle armi disponibili col passare del tempo non può che peggiorare, fino a rendere evidente il bisogno di ricorrere a nuove armi.

Invece di mantenere il percorso iniziato con l'uso di armi inglesi, nel 1933 il Portogallo effettua un acquisto di Mauser "Standard Modell" in calibro 8 mm Mauser.

Il prodotto evidentemente soddisfa il cliente, tanto che pochi anni dopo, nel 1937, una copia del K98k, denominato m/937, e quindi una sua versione leggermente modificata, il modello 937 A, diventano le armi di ordinanza portoghesi. La fornitura inizia nel 1937, e viene completata nel 1939.

Nel 1939 viene anche avviato un programma di trasformazione delle armi modello 1904 ancora disponibili per renderle conformi, per quanto possibile, al nuovo standard.

Il principio ispiratore della conversione è il minor costo possibile, ed i lavori ai quali verranno alla fine sottoposti 40.000 esemplari, che rimarranno in servizio almeno fino al 1960 (in particolare nelle colonie in Asia ed  Africa), vengono eseguiti presso l'Arsenale di Braço de Prata.

La munizione è quella appena adottata e già disponibile con palla spitzer FMJ da 198 grani, prodotta inizialmente presso la "Fábrica de Cartuchame e Pólvoras Químicas" di Chelas (stabilimento governativo che in origine era appena un piccolo laboratorio per lo sviluppo delle polveri infumi installato nel 1898 nell'ex-convento delle Monache di San Felice, denominato "Fábrica de Pólvoras de Chelas"), che nel 1947 trasferirà le sue attività alla "Fábrica Nacional de Munições de Armas Ligeiras" di Moscovide, la stessa FNM nota agli ex-ordinanzisti meno giovani e che ha continuato le sue attività fino al 2001, anno della sua chiusura da parte del Governo portoghese.

Non sarà  necessario produrre da zero nuove componenti fondamentali dell'arma.

L'otturatore, in particolare, resta quello ideato dal Capitano José Alberto Vergueiro (nato nel 1851, e non nel 1951 come ho erroneamante scritto nella scheda dedicata alla sua creatura, e come tre o quattro lettori mi hanno fatto notare non appena l'ho pubblicata; da un lato verrebbe da dire con Guccini "fattelo te l'Universo se sei capace!", dall'altro non si può non apprezzare il fatto che almeno quei tre o quattro l'articolo lo hanno letto, e, doverosamente, ringraziarli).

L'unica differenza appare essere una bella brunitura nera, forse un po' troppo lucida e delicata, estesa a quasi tutti i suoi componenti.

Quasi, poiché il percussore e la sua molla sono stati lasciati in bianco, se si esclude l'estremità posteriore del percussore, visibile al centro del cane, ed anch'essa brunita.

Tutti i componenti riportano le ultime due cifre della nuova matricola dell'arma, apposta a fine lavorazione.

Come già detto nella precedente scheda, la radice della manetta d'armamento riveste il ruolo di terza aletta di chiusura di sicurezza.

A differenza delle azioni Mannlicher, che armano completamente il percussore in apertura, l'armamento viene iniziato in apertura, e completato in chiusura, come nel Mauser 98.

La forma dell'estrattore permette di mantenere l'alimentazione controllata e, soprattutto, impedisce la doppia alimentazione, come nelle armi Mauser a partire dal modello 1893.

Ancor più importante, è impossibile mettere una cartuccia in camera, chiudere l'otturatore e spararla (con conseguenze fatali) se questo è stato privato della testina, come invece avviene con altre azioni a testina separata.

Dal punto di vista di un'arma militare del tempo, è un otturatore che non ha nulla da invidiare al ben più costoso otturatore Mauser, se non, teoricamente, nella gestione di munizioni con innesco perforato, e poco importa se la pesantezza del complesso del percussore non consente tempi di scatto fulminei, e se non è agevole montare un'ottica su una simile scatola di culatta.

Per arrivare alla versione finale, le armi vengono completamente smontate, svitando le canne dalla scatole di culatta.

Canne, fusti e bacchette di pulizia subiscono un accorciamento di 135 mm.

L'attacco della baionetta e la fascetta anteriore si avvicinano quindi di una uguale misura alla fascetta con maglietta.

Le canne vengono forate a 7,9 mm, rigate e camerate per la nuova munizione, la conicità esterna della canna viene ripresa in modo che in volata il diametro esterno venga ridotto di 0,1 mm, e pari a quello dell'arma originale nella stessa posizione.

Questo permette di rimontare la rampa del mirino già esistente sulla volata dell'arma originaria.

Sulla rampa, appositamente forata trasversalmente, viene assicurato con una vite un cannotto che reca due robuste alette di protezione per il mirino.

Quando le canne vengono poi rimontate sulle scatole di culatta, comprensibilmente non ci si cura di accoppiare le stesse parti separate in precedenza.

Poco male, perché comunque, al momento del nuovo montaggio, si aggiusta nuovamente lo head space.

A buona testimonianza resta lo spostamento angolare (qui di 1/4 di giro) del forellino che ospita l'estremità anteriore della vite che trattiene posteriormente il copricanna (nella foto poggiata in equilibrio precario sulla canna).

 

La camera di scoppio riporta ancora la matricola dell'arma originale di provenienza (quando su questa presente).

Camera di scoppio e scatola di culatta riportano punzonata una P inscritta in un cerchio (qui sotto visibile sotto i punzoni del BNP di Gardone), assente sulle armi m/904, verosimilmente un punzone di collaudo apposto dopo il superamento di una prova forzata.

Sempre la stessa immagine permette di notare come, sulla scatola di culatta, sotto la parola "DEUTSCHE", sia stato aggiunto un foro destinato a dare sfogo ai gas proiettati indietro in caso di perforazione dell'innesco.

Nel fusto viene inserito un traversino in acciaio, che aiuta a trasmettere alla calciatura, senza causarne la frattura, le sollecitazioni dello sparo.

L'alzo resta immutato, cambiano la tacca di mira, che ora è ad U, e non più a V, ed il mirino, che ha una sezione rettangolare (mire nel complesso eccellenti dal punto di vista del tiro di precisione, senz'altro preferibili a quelle standard delle armi Mauser).

Per tener conto delle caratteristiche della nuova munizione si cambia il profilo della rampa dell'alzo, e solo quello, dato che le iscrizioni presenti su questa rimangono invariate (ancorché ormai non più leggibili, ed inutili ai fini della regolazione del tiro)

Le scritte impresse sulla scatola di culatta non vengono modificate, nemmeno per fare riferimento alla nuova munizione utilizzata dall'arma.

Carlo I è stato assassinato ormai da più 30 anni, ma il crest sull'anello di culatta resta quello apposto in origine.

Anche la pala del calcio continua a riportare il logo del penultimo regnante portoghese, almeno su quelle calciature ricavate da quelle del vecchio fucile (è stata segnalata l'esistenza anche di calciature di nuova realizzazione).

La scatola di culatta, foro e punzonature a parte, resta tal quale, ed il rifornimento del serbatoio continua ad essere effettuato per mezzo della stessa  lastrina, adatta ad ospitare il collarino sia della nuova munizione come ha fatto per quello della vecchia. 

Viene mantenuto il coperchio inferiore del serbatoio incernierato anteriormente

e fermato posteriormente dalla leva di ritegno collocata nella guardia del grilletto.

Il sottoguardia viene modificato per aggiungere, alle viti che lo uniscono alla scatola di culatta, due viti anti-svitamento. 

Come già accennato, all'arma viene attribuita una nuova matricola, che viene apposta, oltre che sul metallo, anche sulla parte inferiore della pala del calcio.

 

In conclusione, prima della abituale tabella che riassume le dimensioni e le caratteristiche principali dell'arma, aggiungo anche qui il link alla pagina relativa allo smontaggio ed al rimontaggio dell'otturatore.

Dato che nella modifica del 1939 l'otturatore è stato solo brunito, si tratta della stessa pagina realizzata per il fucile m/904.

Le due operazioni restano semplici anche in questo caso, sempre se si sa cosa fare! :-)

AGGIORNAMENTO

Riprendo la scheda per aggiungere alcune foto che non ricordavo dove avevo salvate, e che spero risultino interessanti per i visitatori quanto lo sono state per me.

Sono state scattate a Norimberga, durante l'IWA del 2011, e ritraggono un "oggetto" non comune che era esposto presso lo stand di non ricordo più quale espositore.

L'oggetto altro non è che una cassa contenente parti di ricambio per l'arma oggetto di queste note.

Cliccando sulle immagini seguenti si aprirà un riquadro con l'immagine nelle sue dimensioni originali.

Da sinistra a destra:

- vista d'insieme della cassa, sul fondo della quale appaiono 20 canne, con disposti a lato, sul pavimento dello stand, gli altri tre ripiani che essa è destinata a contenere;

- dettaglio del fondo della cassa;

- vista dei tre ripiani, quello destinato a stare più in alto contiene quattro calciature complete e due scatole di culatta, gli altri... tutto quello che si può desiderare per tenere in efficienza le armi. Notare il numero particolarmente elevato di percussori (ben 48, dei quali uno mancante).

 

Produttore:

Arsenale di Braço de Prata

Modello:

1904-39

Calibro:

7,9x57 Mauser

Munizione

m/37, palla spitzer FMJ da 198 grani, Vo = 735 m/s

Alimentazione: Serbatoio integrale con l'arma, 5 colpi, a presa alternata, rifornito con lastrine.

Lunghezza canna:

600 mm, 4 righe destrorse

Lunghezza complessiva:

1125 mm

Peso scarica:

3770 g

 

Bibliografia:

* Pedro Mateus - The Portuguese Mauser - Target Shooter Magazine Online - Ottobre 2011

* Paul Scarlata - The Portuguese Mod. 1904 Mauser Vergueiro - Shotgun News - 20 Ottobre 2012

* Ludwig Olson - Mauser Bolt Rifles - F. Brownell & Son, Publishers, Inc., 1976-2002

* Robert W.D. Ball - Mauser Military Rifles of the World - Gun Digest Books, 2006

* Dan Reynolds, Rui Aballe Vieira - The Rifles of Portugal 1880-1980

* Telmo Sequeira - Munições em Portugal