Mauser Portoghese modello 1904 Vergueiro

Espingarda 6,5 mm m/904

 

Scheda di Frank Mancuso - arma fotografata della sua collezione privata.

 

Il più inconsueto dei Mauser, voluto da una tra le più piccole delle nazioni europee, camerato per una munizione proprietaria, e che ha girato il mondo.

Sintesi stringata che andiamo subito a dettagliare.

La prima cosa che si impara a scuola sul Portogallo è che il suo aspro territorio, di ridotte dimensioni, sviluppato lungo la costa occidentale della penisola iberica, ha costretto i suoi abitanti ad avere un buon rapporto col mare e la navigazione, spingendoli ad una serie di esplorazioni che ha visto i suoi naviganti, a cavallo tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'Era Moderna, circumnavigare l'Africa e definire le rotte per quei traffici commerciali con le Indie che porteranno poi a fondare, ed a mantenere per secoli, colonie portoghesi in Africa, Asia, Indie Orientali ed in Sud America.

I benefici tratti dalle colonie subiscono un duro colpo nel 1822, quando il Brasile si proclama indipendente dal Portogallo.

E' successo che all'invasione delle truppe napoleoniche (1807) ha fatto seguito il Congresso di Vienna (1815) e la Restaurazione ha rimesso sul trono portoghese un monarca della famiglia Brangaza, Maria I.

Ma nel 1820 prende il via la Rivoluzione Liberale Portoghese, che si estende in tutto il Paese; in Brasile, come detto, si coglie la palla al balzo e si affranca, ed infine il re Giovanni VI, nel 1822, è costretto a concedere una Costituzione monarchica moderata.

Quello della monarchia costituzionale è un periodo che terminerà circa 90 anni dopo, con la proclamazione della Repubblica, durante il quale il Portogallo assisterà a molti cambiamenti, nonostante i quali si segue da vicino l'evoluzione delle armi individuali.

Verosimilmente questa attenzione deriva dalla lunga tradizione coloniale portoghese.

Possedendo una popolazione numericamente ridotta, il Portogallo ha dovuto sempre affrontare notevoli sforzi per mantenere forze armate locali a tutela sia dei traffici commerciali che della compattezza di un impero coloniale sparso un po' in tutto il mondo (Africa, India, Brasile, Malesia, Giappone, Cina, Indonesia).

In quei territori coloniali, il Portogallo usa organizzare delle milizie formate da indigeni, sotto comandanti formati in madrepatria e coadiuvati da militari portoghesi reclutati per lo più tra i coloni.

Il compito non è semplice (le popolazioni locali, oltre che preponderanti numericamente, sono spesso ostili), e l'intenzione (almeno quella) è di non lesinare nelle dotazioni di armi individuali.

Nel 1885, sotto Re Luigi I, in un momento di relativa pace sociale, il Portogallo è la prima nazione ad adottare in un'arma lunga una munizione di piccolo calibro. In realtà l'ordine iniziale è per un'arma, la carabina Guedes a blocco cadente, a colpo singolo, in calibro 11 mm, ma in corso d'opera il contratto viene ridiscusso ed il calibro cambia e diventa pari a 8 mm, la consegna slitta al 1886, e forse la OWG di Steyr (che ha già fornito alla Marina i Kropatschek 1877 in calibro 11 mm) non fa in tempo a consegnare i primi esemplari che dalla Francia arriva la notizia dell'invenzione della polvere infume, e dell'adozione del fucile Modello 1886.

Ma in realtà se si deve abbandonare il Guedes, oltre perché è nato morto, è perché ha problemi ad estrarre i bossoli sparati della nuova munizione (ma alla OWG riusciranno a sbolognarli un po' alla volta in un Sud Africa sempre affamato di armi), e se ne riutilizza la sola munizione in una rinnovata versione del Kropatschek, oggetto di un nuovo contratto.

Una battuta d'arresto si ha subito dopo, quando inizia un'altra crisi coloniale: in Africa gli interessi portoghesi si scontrano con quelli inglesi, nel braccio di ferro che ne segue sono i primi ad essere frustrati. Re Carlo I, figlio del defunto Luigi I, è riuscito a venire a patti con il Regno Unito ed ha stabilizzato la situazione in Africa, ma la popolazione portoghese non ha gradito, e nel 1890 si rivolterà contro il governo e la monarchia. Si susseguono, in serie, dei governi di breve durata, e la crisi, ormai anche economica, culmina, nel 1891, con la dichiarazione di bancarotta dello Stato. Mentre il Governo valuta la possibilità di vendere le colonie, Carlo I rinuncia al 20% delle sue entrate.

Solo nel 1896 si riesce a caricare con polvere infume la 8 mm Kropatschek (praticamente una copia della vecchia munizione Guedes), ma è ormai chiaro che sia la munizione che il fucile che la spara hanno fatto il loro tempo (anche se continueranno a rimanere in servizio fino agli anni 60 del XX secolo, almeno nelle colonie sopravvissute fino a quella data).

Contemporaneamente si acquistano dalla Steyr alcune migliaia di armi in calibro 6,5 mm tipo Mannlicher, identiche, crest a parte, a quelle già adottate in Romania.

Una carabina portoghese Mannlicher 1896. L'otturatore, con la manetta dritta, non è il suo, ma oggi non se ne vedono più molte...

 

Il quantitativo è talmente limitato che le armi portoghesi vengono realizzate con quanto avanzato dalla produzione rumena, con tanto di punzoni di accettazione rumeni impressi sulla scatola di culatta.

Anche queste armi rimarranno in servizio a fianco ai Kropatschek 1886.

Nel 1898 viene formata una Commissione che tra il 1898 ed il 1903 mette a confronto tutto quanto è disponibile al tempo: il Mauser 1898, il Mannlicher Rumeno 1893 e quello Olandese 1895, il Mannlicher-Schoenauer, il nostro Mannlicher-Carcano 1891, il Krag Jorgensen norvegese e persino il Daudeteau 1896 francese. Ne uscirebbe vincitore il Mannlicher Schoenauer, ma il prezzo richiesto dalla Steyr fa piazza pulita di ogni entusiasmo.

E' il momento di mettere le carte sul tavolo per il Capitano José Alberto Vergueiro.

Nato l'8 Dicembre del 1951 nella frazione di Gebelim del comune di Alfândega da Fé, nel distretto di Braganza (circa 500 km a nord est di Lisbona, in quella che prima del 1976 era la provincia tradizionale di Tras os Montes), Vergueiro ha intrapreso la carriera militare nell'Esercito. Sposato con Fortunata Augusta de Sà Vargas (dell'illustre famiglia dei Vargas della Braganza), con uno stato di servizio di tutto rispetto, insignito dell'Ordine di San Benedetto di Aviz, Cavaliere di San Giacomo, medaglia d'argento al valor militare, diventerà Vice Direttore della Scuola di Fanteria e Cavalleria di Mafra, e terminerà la sua carriera col grado di Tenente Colonnello alla direzione del Poligono di Tiro di Pedrouços, presso Lisbona, dove morirà all'età di 56 anni il 5 Luglio del 1908.

All'epoca ha progettato un otturatore girevole-scorrevole di tipo originale, ispirato a quello dell'austriaco Mannlicher, che rispetto all'otturatore Mauser è costituito da un minor numero di parti di più semplice realizzazione e quindi significativamente meno costoso.

Mantiene comunque due robuste alette di chiusura frontali, una testina anteriore non rotante che ospita l'estrattore, una robusta costola laterale, da cui spunta la manetta dell'otturatore, che realizza una terza aletta di sicurezza andando a disporsi, in chiusura, davanti alla faccia anteriore destra del ponte di culatta (aperto superiormente come nelle altre simili azioni Mannlicher coeve).

A differenza delle azioni Mannlicher, che armano completamente il percussore in apertura, l'armamento viene iniziato in apertura, e completato in chiusura, come nel Mauser 98.

La forma dell'estrattore consente l'alimentazione controllata e, soprattutto, impedisce la doppia alimentazione, come nelle armi Mauser a partire dal modello 1893.

Ed è impossibile mettere una cartuccia in camera, chiudere l'otturatore e spararla (con conseguenze fatali) se questo è stato privato della testina, come invece avviene con altre azioni a testina separata.

Inoltre il nuovo otturatore, oltre ad abbattere i costi di produzione senza perdere in funzionalità, presenta ancora un altro vantaggio: quello di poter dare un motivo di soddisfazione al patriottismo lusitano. E la cosa non può che essere apprezzata.

Al termine dei test viene adottata la "Espingarda 6,5 mm m/904".

L'otturatore Vergueiro è stato combinato con le caratteristiche delle armi Mauser sperimentate con successo durante la recente guerra anglo-boera, come le mire, con tacca a V

e mirino a V rovescia,

il rifornimento del serbatoio con lastrine da cinque colpi

che, caratteristica originale, può essere facilmente vuotato in tutta sicurezza aprendo il coperchio inferiore, incernierato anteriormente

e fermato posteriormente da una leva di ritegno collocata nella guardia del grilletto

Lo sguscio per il pollice sul lato sinistro della scatola di culatta ha un profilo inverso rispetto a quello della altre azioni Mauser.

Identico il fermo dell'otturatore.

La calciatura utilizza gli stessi accessori del Mauser per stare al suo posto.

 

La pala del calcio è più corta che in altri Mauser, ed ha una piega maggiore, come per facilitare un tiro di imbracciata (che con uno spilungone simile non deve essere proprio una cosa immediata, ammesso di volerlo o doverlo fare).

Questo accorgimento, insieme all'arretramento della manetta fin quasi a contatto col ponte posteriore, permette di ovviare, almeno in parte, ad uno dei difetti attribuiti alle azioni Mannlicher e similari, ovvero quello di avere la manetta dell'otturatore in posizione troppo avanzata. Anche trascurando il fatto che l'uso in scioltezza di un arma è questione di addestramento e di pratica, imbracciando un Kommission Gewehr 1888, un Mauser Vergueiro ed un Mauser Gewehr 1898 si nota che la manetta del Vergueiro viene a trovarsi in posizione intermedia rispetto alle posizioni in cui si trovano le manette delle altre due armi. 

Il 21 Dicembre 1903 il Ministro della Guerra Portoghese, il Generale Luis Augusto Pimentel Pinto firma l'ordine per 100.000 esemplari a favore della Deutsche Waffen und Munitions fabriken di Berlino. La produzione, iniziata nel 1905, continuerà fino alla fine del 1907 (pochi mesi prima di un attentato, fatale a Carlo I, che porterà sul trono Emanuele II, l'ultimo re del Portogallo), e sarà  caratterizzata da un livello di finiture degno del nome del produttore. Ma solo 75.000 esemplari dei 100.000 ordinati furono ritirati, per i soliti problemi politici, e conseguentemente economici.

Regnando Carlo I, il crest sull'anello di culatta non può che essere formato da una "C" intrecciata ad una "I" sormontate da una corona.

C'è chi afferma che la produzione sia proseguita sino al 1909, gli ultimi esemplari recherebbero il crest dell'ultimo re portoghese, Emanuele II (una "M" e due "I"), ma l'affermazione non sembra avere conferma.

Una piccola quantità, 5.000 esemplari, verrà prodotta nel 1906 per il Brasile, in calibro 7x57, destinate alle forze di polizia di San Paolo e Rio de Janeiro.

L'arma diventa l'ordinanza standard di tutte le unità portoghesi in Europa, nelle colonie la dotazione viene riservata alle unità portoghesi, mentre si armano quelle indigene con i vecchi Kropatschek 1886/91 (e non solo).

All'appuntamento della Grande Guerra si presenta però nelle mani di un esercito decapitato delle sue gerarchie, ritenute dalla giovane Repubblica Portoghese (proclamata nel 1910) ancora troppo legate alla monarchia, e per questo soggette a epurazione.

In Africa le truppe del Portogallo non si coprono di molto onore, i nativi lamentano le maggiori perdite in battaglia, gli europei vengono piegati dalle malattie. Un buon quantitativo dei nuovi fucili (e di quelli vecchi) viene catturato dalle truppe di von Lettow Vorbeck (che ritiene sia sufficiente affrontare questi nemici con un numero di uomini pari ad un terzo di quelli schierati di fronte a lui) quando queste entrano a sorpresa nel Mozambico, per continuare a combattere sotto un'altra bandiera.

Meglio va agli esemplari ceduti al Sud Africa, che nel 1915 riceve ed adotta 25.000 esemplari dell'arma (un quarto della produzione iniziale!), la trova di suo gradimento e la usa per armare i suoi commandos che vanno alla conquista dei territori del Sud Ovest in mani tedesche.

Nel 1939, a causa dell'adozione della munizione 8x57 Mauser, 40.000 esemplari vengono convertiti al nuovo calibro e mutano nome in "Espingarda 8 mm m/904/939".

Spara ancora nel 1942 a Timor Est contro gli invasori Giapponesi, nel 1961 fa presenza davanti all'Esercito Indiano che reclama l'enclave portoghese di Goa.

Viene visto infine nelle mani dei vari fronti di "Liberazione Nazionale" che si formano in Angola e Mozambico dopo la Rivoluzione dei Garofani del 1974 e la susseguente concessione dell'indipendenza del 1975.

Per finire, un cenno sulla ricarica dell'arma, un'avvertenza per la sicurezza, ed una nota finale, che spero verrà gradita.

I bossoli del 6,5 x 58 Vergueiro possono essere ricavati facilmente ricalibrando completamente quelli del 7 x 57 Mauser in una matrice del 6,5 x 55 Svedese. Per l'inserimento della palla, il seater dello stesso set di matrici andrà benissimo. Le palle da .264" vanno più che bene, e, anche se storicamente non corrette, personalmente preferisco utilizzare palle di tipo spitzer. Se non si vuole acquistare matrici specifiche, ci si dovrà poi limitare a ricalibrare il solo colletto.

Quote del bossolo 6,5x58 secondo Ken Howell (vedi bibliografia)

 

Per quanto riguarda la sicurezza, ed a voler essere pignoli, un difetto l'otturatore Vergueiro lo ha, essendo privo di uno scudo posteriore che impedisca ai gas di sparo, in caso di perforazione dell'innesco, di essere proiettati in faccia al tiratore.

La presenza di una testina mobile e delle relative alette non è di aiuto, dato che in chiusura quella destra è pressoché inesistente (dovendo far spazio all'estrattore), e quella sinistra è attraversata da uno spacco che permette il passaggio dell'espulsore.

Con munizioni moderne, di fabbrica o personalmente caricate, il rischio di rotture dell'innesco è remoto, ma non vale la pena rischiare, ed è senz'altro prudente indossare un buon paio di occhiali protettivi anche quando si tira col Vergueiro (e non solo con quello).

Alla nota finale si arriva cliccando qui, essa è relativa allo smontaggio, ma soprattutto al rimontaggio dell'otturatore. Per molti è un nervo scoperto, in rete si trovano diffide perentorie a procedere con l'operazione, che, in realtà, nella maggior parte dei casi non è nemmeno necessaria.

Chi trova difficile persino smontare e rimontare l'otturatore di un Mannlicher-Carcano si asterrà dal procedere, gli altri spero troveranno le mie note utili se non altro a maneggiare con fiducia l'otturatore una volta separato dall'arma, sapendo come è possibile rimontarlo, o farlo rimontare, dopo averlo smontato, ad esempio, per accidente.


Produttore:

Deutsche Waffen-und Munitionfabriken (DWM)

Modello:

1904

Calibro:

6,5x58 Vergueiro

Munizione

m/04, con palla FMJ RN, da 155 grani, Vo = 720 m/s

Alimentazione: Serbatoio integrale con l'arma, 5 colpi, a presa alternata, rifornito con lastrine.

Lunghezza canna:

735 mm, 4 righe destrorse

Lunghezza complessiva:

1225 mm

Peso scarica:

3900 g

 

Bibliografia:

* Pedro Mateus - The Portuguese Mauser - Target Shooter Magazine Online - Ottobre 2011

* Paul Scarlata - The Portuguese Mod. 1904 Mauser Vergueiro - Shotgun News - 20 Ottobre 2012

* Ludwig Olson - Mauser Bolt Rifles - F. Brownell & Son, Publishers, Inc., 1976-2002

* Robert W.D. Ball - Mauser Military Rifles of the World - Gun Digest Books, 2006

* Ken Howell - Designing and Forming Custom Cartridge for Rifle and Handguns - Ken Howell, 1995