Westley Richards 1901 "Hockey Stick"

 

Scheda di Tappo, diottra fotografata dalla sua collezione.

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Se avessimo la possibilità di guardare nella cassetta degli accessori di un tiratore di buon livello, in attività tra il 1860 e il 1900 avremmo trovato certamente i più vari accorgimenti per migliorare il tiro.

Ricorrevano ai più disparati espedienti, a partire da una lente da attaccare ad un asticella che infilata sotto al cappello (per poterla posizionare) permetteva di mirare tramite di essa, o speciali occhiali (vagamente simili a quelli che ancora oggi si trovano in commercio utilizzati dai tiratori che si dedicano al tiro accademico.

Per finire con aggeggini chiamati “ventometers”, piccoli attrezzi che si applicavano alla tacca di mira tramite un morsetto. Dotati di un verniero mobile, regolabile tramite una rotellina che permetteva lo spostamento a destra e sinistra di una tacchetta, era possibile segnare la posizione con una matita e correggere così il tiro (naturalmente il ventometro doveva essere rimosso prima dello sparo).

Dal 1900 in poi, cominciò la rivoluzione che portò allo sviluppo di questi fantastici accessori che pian piano rubarono la scena a lenti, occhiali e ventometri.

Questa è con ogni probabilità la più vecchia delle diottre in mio possesso, classe 1901 della Westley Richards.

Una delle prime innovative diottre. Creata non per le competizioni di tiro (fu ammesso ufficialmente l’uso di diottre in gara da parte dell’N.R.A. solo nel 1909) ma probabilmente per uso “caccia” o magari solo per competizioni non ufficiali o allenamenti.

Rientra tra le diottre denominate “Hockey Stick” (per la forma che ricorda le mazze da Hockey). Si monta al posto del volley sight su MLE o CLLE. Su SMLE non ci va, interferisce con la leva della sicura, ovvero la sicura si muove unitamente allo stelo della diottra quindi alzando la diottra in posizione d‘uso la sicura si inserisce... il che la rende chiaramente incompatibile. :-(

 

Sicuramente questo esemplare ha visto tempi migliori, le condizioni sono un po' quelle che sono ma funziona tutto come deve.

Come si vede, questa diottra riporta un numero di matricola, 7549, riportato anche sul braccetto, si può quindi affermare che sia una diottra monomtaricola :-) ... e si può supporre che ne siano state prodotte in grandi quantità.

A differenza di altre diottre non ha le scale con le distanze, ma soltanto un verniero con tacche. E’ abbastanza "fragile"; i movimenti in altezza, per la regolazione, si effettuano agendo su una “rotella” che agisce direttamente su una vite senza fine e senza "click". Il movimento orizzontale è affidato ad un “pomellino” che agisce su vite senza fine e il “click” è dato ... o meglio in questo caso ... era dato da una molletta lamellare sagomata (stesso sistema utilizzato sulla “sorella” molto più giovane, modello “B” dotata di dispositivo “anticanting”).

Come nella migliore tradizione per le diottre del periodo, forse per rispondere ai requisiti di un eventuale uso operativo su fucili “service”, è dotata di un braccetto snodato che gli permette (quando non in uso) di essere ripiegata e chiusa sul fianco del fucile, senza interferire con le normali mire metalliche dell’arma.

Il movimento di questo braccetto è affidato ancora una volta a una molla lamellare che si comprime durante la rotazione e una volta raggiunta la posizione si decomprime mantenendo però sufficiente pressione per tenere il braccio nella posizione voluta. La posizione d’uso o riposo, come sempre è data dalla molla del volley sight.

Nonostante l’apparente fragilità era ampiamente diffusa come innovazione nei sistemi di tiro. Non sarà stata nel “top” di gamma ma all’epoca non c’era poi tanta scelta. Il semplice fatto di poter agire sulle regolazioni del tiro in orizzontale, e per essere posizionata al posto del volley sight (a tutti gli effetti aumentando notevolmente la normale linea di mira di un MLE) era certamente un buon vantaggio.

Vediamo qui qualche foto della diottra montata su MLE ... a riposo, vista di fianco e dall’alto.

 

A riposo vista dall’alto, si nota l’ingombro minimo

e vista dal lato “giusto” ... sarà ma una linea di mira con diottra a me sembra sempre cosa spettacolare. :-)

Può essere tutto così semplice? Senza misteri? Naturalmente no! :-(

Questo “aggeggino” un mistero neanche tanto piccolo lo racchiude e temo sia destinato a rimanere tale, in quanto collezionisti ben più seri di me si sono cimentati nel tentativo di svelarlo senza risultato. Il mistero riguarda i numeri di brevetto. Vi ricordano qualcosa?

Sono presenti due dei tre brevetti riportati anche sulla diottra Westley Richard modello “B” dotata di oculare “anticanting”.

E’ opinione diffusa che si tratti di un espediente della casa costruttrice per non dover brevettare (e pagare) ogni parte da loro prodotta. Brevettando le singole parti e poi assemblandole in modi diversi il risultato poteva essere completamente diverso ma già brevettato in quanto frutto di più brevetti pre-registrati. A rigor di logica le due diottre avendo due brevetti in comune dovrebbero avere almeno due parti simili. Osservandole con attenzione, l’unica cosa in comune, pressoché identica è il sistema di “click” affidato alla molletta lamellare sagomata, quindi si potrebbe dedurre che almeno uno dei due brevetti presenti su entrambe sia riferito a quel sistema... altra cosa che hanno in comune è solo la forma “hockey stick” ma mi sembra ipotesi stiracchiata.

Un altro piccolo mistero ai posteri. ;-)