Fusil Reformado FR7, soprannominato "El Cetmeton"

 

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

A rigor di logica, questo fucile sembra fuori posto nella sezione dedicata ai Mauser. In effetti a vederlo così non sembra proprio il "classico" Mauser, almeno nella parte anteriore.

Ho scritto più volte che delle armi, come del maiale, non si butta mai via nulla, e questa è l'ennesima prova...

Cominciamo con l'inquadrare il fucile in un contesto storico. La Spagna è entrata a far parte della NATO solo nel 1982, e fino a quell'anno ha sviluppato autonomamente dei propri armamenti. In particolare, mentre i Paesi aderenti alla NATO, fin dalla metà degli anni 50, si erano uniformati verso fucili d'assalto abbastanza "standardizzati", tutti in calibro 7,62 NATO, la Spagna aveva sviluppato un proprio fucile d'assalto, il CETME modello 58, che forse, usando il "senno di poi", era uno dei fucili più validi di quell'epoca, o quantomeno uno dei più controllabili nel tiro a raffica.

In particolare gli spagnoli ritenevano (e per quanto mi riguarda... ritengo che avessero ragione) che il calibro 7,62 NATO fosse troppo potente per un fucile automatico, e così, almeno inizialmente, decisero di utilizzare come "spunto" il fucile tedesco StG 44 in calibro 7,9x33 (7,9 Kurtz), modificandone il calibro per renderlo leggermente più performante (7,92x40 CETME).

Lo sviluppo del fucile CETME, ed il rischio di un "isolamento armiero" nei confronti dei paesi aderenti alla NATO, li spinse a modificare il calibro adottando il 7,62x51 CETME che, pur avendo un bossolo dimensionalmente simile al 7,62 NATO, se ne distingueva per numerose differenze balistiche... a partire dalla palla molto particolare, del peso di 112,5 grani (7,25 grammi) e particolare per costruzione (palla camiciata in lega di ottone, parte anteriore della palla di materiale plastico, nucleo molto leggero costituito di una lega ad alto contenuto di antimonio) con un bossolo molto leggero di 9,7 grammi, e con prestazioni balistiche inferiori a quelle del 7,62 NATO, con velocità della palla alla bocca di circa 760 metri al secondo con la palla originale molto più leggera di quella NATO.

Questa munizione, adottata nel 1957, è rimasta la munizione di ordinanza spagnola per un quarto di secolo, ovvero fino a quando nel 1982 la Spagna non è entrata nella NATO adottandone il munizionamento "standard".

Tanto per aggiungere un po' di "casino"... la Spagna utilizzava dal 1958 anche delle mitragliatrici MG42/58, ed appositamente per quelle venivano prodotte munizioni 7,62 a standard NATO, che venivano denominate in ambito militare "7,62x51 mm. OTAN". Quando nel 1961 l'Arsenale di Toledo cercò di replicare con il calibro 7,62 CETME le prestazioni del calibro 7,62 NATO, utilizzando una palla da 147 grani con una velocità alla bocca di 800 metri al secondo... i bossoli CETME, molto leggeri e fragili, si dimostrarono assolutamente inadatti per questo tipo di caricamento.

Tanto per chiarire ai ricaricatori il "problema munizionamento", i forum americani consigliano di ricaricare il calibro 7,62 CETME usando i bossoli del .308 Winchester ma dosando la polvere come se si trattasse di un .300 Savage o di un .303 British. Personalmente... consiglierei di utilizzare bossoli militari 7,62 NATO (ora detenibili in forza di una circolare lungamente attesa) perché hanno un minore volume interno, e dopo la ricarica è sempre buona norma utilizzare un fiocchetto di kapok per diminuire al massimo lo spazio libero dalla polvere.

E adesso veniamo alla carabina FR7. Nei primi anni 60 il fucile d'assalto CETME era in piena produzione, e gli arsenali spagnoli straripavano di Mauser 1916 (in calibro originale 7 mm., vedi scheda) e di Mauser 1943 (versione spagnola del Mauser 98, in calibro originale 8 Mauser) in buone condizioni. Di canne in calibro 7,62 CETME c'era abbondanza, visto che venivano utilizzate per produrre il CETME.

Fu allora che si decise di "modernizzare" l'arsenale preesistente, camerando tutte le armi arsenalizzate in calibro 7,62 CETME. In alcuni casi ci si limitò a ricamerare l'arma nel calibro 7,62 senza operare ulteriori modifiche (ed è il caso del Mauser 1916 "Guardia Civil" oggetto di un'altra scheda).

In altri casi, si preferì utilizzare i legni ed una parte dei ferri dei fucili arsenalizzati per ammodernare l'arma.

Ed eccoci arrivati all'FR7 ed all'FR8.

Con le canne fornite dalla CETME e dalla Heckler and Koch in calibro 7,62, vennero ridisegnati sia il Mauser 1916 (riconoscibile dalla manetta di armamento curva, che venne denominato Fusil Reformado FR7, dove il "7" indica probabilmente il calibro originario del fucile, anche se secondo altri identifica solo la settima Regione Militare spagnola) che il Mauser 43 (denominato Fusil Reformado FR8).

Vennero adeguati ai tempi i congegni di mira, eliminando l'alzo e sostituendolo con una rotella girevole che permetteva ora di ottenere una visuale aperta (tarata per i 100 metri)

 

 

o di optare per tre diverse diottre tarate per 200, 300 e 400 metri.

 

 

Forse per ottenere un look più aggressivo, nella parte inferiore della canna è stato aggiunto un cilindretto che contiene il materiale di pulizia, e che si estrae spingendo con la punta di una munizione un apposito perno (qui è visto dal basso).

 

 

Non mi è capitato di vedere in Italia degli FR8 né dei CETME, ma era da tanto che cercavo un FR7 perché lo considero storicamente importante, trattandosi del fucile militare più recente basato su azione Mauser.

Ne avevo visti un paio in giro, ma erano in condizioni "molto vissute" e con canne in pessime condizioni.

Mi è capitato di parlarne con Marco!... ed un paio di giorni dopo, probabilmente grazie ad un notevole colpo di "alea", mi ha informato che c'era un FR7 in ottime condizioni all'armeria Guidotti e Balduzzi di Correggio, vicino a Carpi. Se a qualcuno capita di passare in zona... consiglio caldamente una visita. Forse non è economicissima, ma è veramente molto fornita, e soprattutto ha tanti pezzi non comuni... e mi ha stupito il fatto che fossero tutti pezzi molto "belli", in ottime condizioni di conservazione. Se non avessi avuto molta fretta e molto autocontrollo... probabilmente avrei fatto un mutuo, ed avrei riempito la stanza blindata!

Ho volutamente evitato di avvicinarmi alle vetrine delle armi corte, dove c'erano esposte delle gran belle ex ordinanza che gridavano: "comprami"!

Credo di essere debitore di un sigaro a Marco!....

 

E adesso... una occhiata al fucile.... l'azione vista dall'alto

 

 

e vista lateralmente

 

 

la parte anteriore è sicuramente caratteristica, e lo differenzia dai "soliti" Mauser

 

 

con il freno di bocca che merita un dettaglio.

 

 

La vista inferiore evidenzia una buona lavorazione.

 

 

L'arma è piuttosto spoglia dal punto di vista di crest e punzoni vari. Il crest, dove presente, è stato spesso abraso, me è opportuno ricordare che molti Mauser 1916 ne erano privi sin dalla costruzione. Gli unici punzoni presenti sono quelli relativi al calibro

 

 

ed al modello dell'arma

 

 

oltre ai pochi punzoni presenti sulla parte anteriore della canna.

 

 

Credo che sia opportuno un confronto tra il "progenitore" Mauser 1916 (in questo caso si tratta di un Mauser 1916 della Guardia Civil, convertito in calibro 7,62 CETME senza effettuare particolari modifiche strutturali), ed il "Cetmeton" FR 7. Ovviamente l'FR 7 è quello in alto:

 

 

Si nota che sul Mauser 1916 "originale" è stato montato un supporto trasversale sotto la camera di cartuccia per irrobustire la struttura, e che l'FR 7 ha dimensioni inferiori.

Si nota anche che la cinghia, che inizialmente era di tipo passante, è stata sostituita con una cinghia con la parte anteriore non passante, ed infatti mentre il supporto anteriore per la cinghia del Mauser 1916 era largo quanto quello posteriore, nell'FR 7 il supporto anteriore è costituito da un anellino di dimensioni minuscole:

 

 

Malgrado l'accorciamento dell'arma, la lunghezza della linea di mira è rimasta immutata, grazie al fatto che nell'FR 7 è stata adottata una mira posteriore ben realizzata, che consente (nella posizione a "V") una pronta acquisizione del bersaglio, mentre utilizzando la diottra è possibile ottenere una buona precisione anche a distanze superiori.

 

 

La azioni rimangono praticamente identiche, se si eccettua appunto l'inserimento del congegno di mira posteriore e l'abrasione, ove fosse risultato presente, del crest (che comunque ha solo ragioni estetiche).

 

 

A questo punto... se qualcuno pensa che l'FR 7 e l'FR 8 siano rimaste in arsenale come "armi della riserva", si sbaglia di grosso. Sono state armi di ordinanza dai primi anni 60 fino ai primi anni 80 quando, con l'adesione alla NATO e l'adozione della munizione 5,56 NATO, sia i bolt action FR che i CETME furono assegnati ai reparti ausiliari... ma in quei vent'anni di adozione come arma di ordinanza hanno accompagnato i militari spagnoli partecipando a numerose campagne militari, compresa quella del Sahara Spagnolo.