JNT "Huntsman"

 

Scheda di Tappo, diottra fotografata dalla sua collezione

 

Dopo le diottre Inglesi, Canadesi e Australiane non poteva mancare almeno un esemplare dalla Nuova Zelanda.

 

Questa diottra a differenza di tante altre è stata ideata espressamente per la caccia. Robusta, con regolazioni minime, senza “fronzoli” ma decisamente funzionale. Il fatto che si possa montare su MLE utilizzando i fori esistenti ha avuto come sempre un buon peso sulla decisione di aggiungerla alla collezione.

 

Tanto per cambiare, di questo oggettino si sa poco. Sul libro “Complete Book on Lee Enfield Accurizing B&W - 2012” viene semplicemente definita “una diottra robusta, economica, prodotta dalla ditta JNT in Nuova Zelanda” ed erroneamente indicata come adatta all’uso su SMLE (ma questo lo vedremo più a vanti). In altri ben noti siti viene descritta allo stesso modo e anche chiedendo a collezionisti di tutto il mondo, la risposta rimane sempre quella: “Una diottra robusta, economica con origini in Nuova Zelanda”.

 

Fedele alla regola che comunemente viene chiamata delle “ 5W ” Who? (Chi?) What? (Cosa?) When? (Quando?) Where? (Dove?) Why? (Perché?) mi sono spinto nella ricerca, trovando molte risposte grazie al sito dell’Ufficio Brevetti della Nuova Zelanda. Un altro buon aiuto mi è arrivato dal sito “Geni.com” dove il nipote dell’inventore ha reso disponibile l’albero genealogico della sua famiglia (anche se con qualche notevole “falla” nelle date di nascita). In pratica sono riuscito a rispondere in modo soddisfacente a tutte e cinque le “ W ”. Possiamo quindi finalmente dare a Cesare quel che è di Cesare e rispolverare un nome perso nel passato.

Il Signor John Nelson Turner (figlio di Albine Norman Turner e Irene Myrtle Turner), sposato con Lola Amel Turner, padre di due figli, residente al 699 di Colombo Street a Christchurch City (NZ), di professione armaiolo; con documentazione datata 20 settembre 1944, presentò presso l’ufficio brevetti di Wellington (NZ) la richiesta per la registrazione di un “sistema di mira migliorato per fucile”. Il 15 Luglio 1949 la richiesta fu accettata.

Ufficialmente registrata il 25 agosto 1949 con il numero (PAT.) 89261.

La documentazione completa riporta varie date, l’ultimo disegno prima dell’approvazione è datato 24 settembre 1945.

Non risultano altri brevetti a suo nome, non saprei dire se la “JNT Huntsman” sia l’unica sua creatura o semplicemente (come hanno fatto tanti altri) non si sia premurato di proteggere le sue idee coprendole con un brevetto.

Nei cinque anni di attesa tra la presentazione della richiesta e la registrazione del brevetto, Turner non restò con le mani in mano. Oltre a sportivizzare, riparare e vendere armi nella sua cittadina, per soddisfare le richieste della clientela, diede inizio alla produzione su piccola scala del suo sistema di mira, marcandolo soltanto con le iniziali “JNT” racchiuse in un rombo. Dopo il rilascio del brevetto aggiunse la dicitura “N.Z. PAT. 89261”

Nella richiesta di brevetto era espressamente indicato che “il sistema di mira” era realizzato per poter sostituire le fragili e costose mire che era di gran moda montare sui vecchi “Magazine Lee Enfield”, per renderli più performanti ai fini del tiro sportivo, con regolazioni fini in altezza e laterali affidati a delicati meccanismi (tipo “Peddie Parker sight”), di certo belli e utili per i tiratori in gara ma poco pratici durante la caccia su terreni accidentati.

Questa diottra molto rudimentale ma solida e ben costruita permetteva con una spesa irrisoria di poter in pratica raddoppiare la linea di mira aumentando la precisione, senza dover modificare l’arma. Sui modelli MLE o CLLE bastava rimuovere il volley sight, utilizzando per il fissaggio i due fori già presenti, quello della molla e quello del fulcro del volley sight. La diottra è composta solamente da tre parti (la base, il braccio verticale ricurvo, il porta oculare) e quattro viti (due viti per il fissaggio e due per le “regolazioni”).

Qui la vediamo smontata nella sua assoluta apparente semplicità.

Legenda:

1 - Piastra per il fissaggio sul lato sinistro dell’arma, si vede il canale di scorrimento del braccio verticale con inciso sul lato sinistro (in basso) una piccola scala graduata (0-3-6) unica indicazione per eventuali regolazioni o riferimento in caso di smontaggio.

2 - Braccio verticale ricurvo, si nota sulla destra l’asola di scorrimento in altezza, mentre sul lato sinistro la scanalatura che permette al supporto dell’oculare di poter scorrere lateralmente, senza indicazioni per lo spostamento. Sulla parte arcuata si nota una nervatura che irrigidisce notevolmente la staffa.

3 - Supporto per l’oculare con letto standardizzato, in grado di montare qualunque tipo di oculare, dai più comuni con un solo foro a quelli più raffinati con fori variabili.

4 - Grossa vite/pomello per il bloccaggio del braccio verticale.

5 - Vite per il fissaggio che va ad inserirsi nel foro esistente sul receiver al posto della vite che in genere tiene la molla (quella a forma di 8) del volley-sight.

6 - Vite lunga che va a sostituire la vite/fulcro su cui ruota il volley sight.

7 - Vite per il serraggio del supporto per l’oculare

8 - Oculare, in questo caso con unico foro che misura 6/64” (circa 2,38mm).

Qui una vista della parte interna della piastra di fissaggio, che va a ricalcare esattamente le forme del receiver, incluso il risalto che va a chiudere lo spazio lasciato dal volley sight.

Anche questa diottra ha subito modifiche nel tempo, probabilmente per adattarle a qualche arma diversa da quella per cui la diottra fu concepita. Mi è capitato di vedere un secondo tipo di piastra, notevolmente semplificata, la parte interna completamente liscia. Non ho modo di sapere se si tratti di modifica “posticcia” o se sia una modifica “ufficiale” (non menzionata nel brevetto). Penso sia lecito pensare che la modifica sia stata fatta per consentire il montaggio della diottra su SMLE, ho fatto diverse prove sui miei SMLE e la piastra interferisce con la sicura impedendone il regolare funzionamento. La modifica, probabilmente con l’aggiunta della solita molla a spirale potrebbe consentire l’uso e il funzionamento corretto.

 

Su questa diottra parlare di regolazioni è forse eccessivo, probabilmente sarebbe più corretto parlare di taratura per il montaggio. Non era previsto spostare manualmente l’oculare in orizzontale, la vite che permette lo spostamento può essere allentata solo con l’uso di un cacciavite, decisamente scomodo da usare in un bosco durante una battuta di caccia o su un campo di tiro. Il braccio verticale è fissato con una vite dotata di un grosso pomello che può essere allentato a mano per consentire la rimozione del braccio (anche solo per poter rimuovere l’otturatore per la pulizia) o la regolazione in altezza (utilizzando come unico riferimento le tacche presenti sulla piastra).

Con ogni probabilità montaggio e taratura venivano effettuati al banco, lasciando all’utilizzatore solo l’onere della prova e eventuale taratura in altezza in base alla distanza a cui intendeva tirare.

Sull’etichetta della scatola originale è indicato produttore, modello dell’arma alla quale è destinata, la misura dell’oculare standard incluso nella confezione (6/64“). Sono indicate anche le misure degli altri oculari disponibili, acquistabili separatamente, con misure che variano dal più stretto 4/64” (circa 1,6mm) al più largo 8/64” (circa 3,17mm) con una dierenza di incremento di circa 4 decimi di mm (misure convertite approssimativamente).

Sicuramente all’epoca era sufficiente entrare in armeria e chiedere l’oculare della misura più adatta, oggi trovare questi oculari è cosa certamente più impegnativa.

 

Quella che vediamo è una delle prime diottre prodotte (nel lasso di tempo 1945-1949). Non riporta il numero di brevetto ma solo il marchio del produttore.

 

Qui la vediamo montata su MLE

 

Qui la vediamo su SMLE, la piastra viene fissata utilizzando una sola vite (quella corta in basso) mentre il foro in alto viene impegnato dal perno della sicura, che purtroppo (come già detto) non può funzionare correttamente.

Ciò non toglie che la diottra abbinata all’arma possa essere utilizzata (come riportato sul già citato libro*).

 

Concludo con un ultima triste nota, per pura curiosità, grazie a “googlemaps” sono andato a vedere il luogo in cui sorgeva il negozio o l’abitazione del Signor Turner, ( 699 di Colombo Street a Christchurch City (NZ) ) ... Non rimane nulla del suo passaggio, nulla del passato. Un unico immenso cantiere in quella che sembra una modernissima metropoli. Aver rispolverato un nome perso nel tempo e avergli riattribuito il merito di una buona invenzione è una bella sensazione ma lascia l’amaro in bocca.

 

Fonti:

* R. Wadham -The 2012 Complete Book on Lee Enfield Accurizing B&W - Lulu Press Inc. 2012

* T. Cattermole -Target sight. Bolt on goodies through the ages for the lee enfield rifle family

* www.enfieldresource.com

* New Zealand Intellectual Property Office