PER NON ASSASSINARE UN'AZIONE

di Ugo Venturoli - Copyright 2013

 

Una di quelle riviste che, come ho scritto nelle nuova prefazione al mio libro "Le Armi da Fuoco" riedito a cura di questo nostro sito, non hanno alcun ritegno a pubblicare "mostruose cazzate" qualche tempo fa mi ha fatto un grande piacere.

Un lettore domandava come si procede per smontare la canna di un bolt action e l'articolista incaricato rispondeva che si sarebbe potuto provare a fare leva, dopo avere bloccato la canna in morsa, "infilando una lunga sbarra di acciaio nell'apertura del serbatoio".

Questo invece è il sistema brevettato per non riuscire a nulla e per rovinare l'azione.

Ricordo anche di avere visto un paio di Luger P08 incrinate inferiormente all'altezza della camera di scoppio perchè qualche tipo fuori di testa aveva, con procedimento analogo, tentato di svitare la canna infilando una leva fra i due rebbi della forchetta receiver.

Il piacere che mi ha fatto la rivista sta nel avermi fornito l'occasione di cercare nel mio archivio, e di poter pubblicare, alcune immagini di quello che invece serve allo scopo.

Le foto, e dico foto, perchè nel febbraio del 1964 le focopiatrici c'erano solo negli uffici, parlano chiaro: il "Rifleman" forni' l'idea, ed io la copiai.

La pagina del numero di Febbraio 1964 di "The American Rifleman"
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

 

Migliorandola, credo.

 

Il principio per lo smontaggio di qualsiasi canna avvitata: una chiave sagomata secondo il contorno dell'azione (in alto nella foto, cliccare per ingrandirla), ed un morsetto blocca-canna sovradimensionato (in basso). Su quest'ultimo appare ancora il nome "Venturoli", apposto in origine dal fornitore del materiale, per poterlo meglio identificare nella sua officina.

 

Per maggiore chiarezza: un blocca-canna tenuto insieme da due bulloni con gambo da 14 mm, una chiave sagomata con bulloni gambo da 10, con striscia in ottone a protezione di scritte, rullature varie e crest.

Si blocca la canna nel blocca-canna (carta carborundum 180 e pece greca polverizzata per evitare slittamenti) tirando i dadi con una prolunga da almeno mezzo metro, si cerca un amico (il mio era un riparatore di trattori) che abbia una robusta morsa meglio del vecchio tipo piantato a terra.

Si applica alla morsa il blocca-canna con la canna, si monta la chiave sagomata all'azione serrando bene i bulloni.

E' indispensabile fare forza con un tubo di prolunga da almeno cm 150 e si tira.

A volta si sente uno schianto: niente paura perché è il metallo che si scolla. La canna si è svitata.

Mi hanno riferito che un pezzo grosso della pubblicazione incriminata ha affermato che i testi in una rivista non contano e servono solo come riempitivo tra una foto e l'altra. Come nelle pornoriviste.

Si sbaglia: le parole comunicano l'esperienza, sono il sale che dona intelligenza alla nostra passione.