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REVOLVER MONOCOLPO
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Soprattutto in rete, su forum e siti personali, viene espressa l'opinione secondo la quale la volontà di contrastare l'uso di armi vagamente assimiliabili per forma e calibro a quelle in dotazione ai corpi armati dello Stato sia determinata dalla volontà di prevenire, attraverso la ridotta disponibilità di munizioni, dei non meglio profetizzati moti di sollevazione popolare. Vorrei invitare i naviganti alla serenità, con un dissenso da una simile visione dei fatti che vado succintamente a motivare. Innanzi tutto, tale volontà non sembra essere sortita fuori con la velocità di un coniglio dal cappello di un mago. Chi non ricorda il 45 HP? I FAL FN in 243 Winchester? La circolare sulle baionette, che inastate rendevano lo schioppo adatto all'equipaggiamento di un moderno esercito? I moti popolari da allora ad oggi sono sempre stati alle stesse porte: quelle del "Bar dei Sportivi" (preposizione articolata usata in modo volutamente errato, a commemorare una vera insegna che proprio così recitava sull'ingresso di una dimessa mescita di provincia). Come ricorda un noto conduttore RaiRadio2-fonico, l'Italiano medio non è tagliato per i moti popolari: un po' di "abbasso" e di "evviva" lo impegnano per due o tre giorni, ma poi, tra chi deve portare l'auto a fare la revisione, chi i figli dal dentista, chi aspettare l'idraulico per riparare la caldaia, il popolo, così come si erge, poi s'ammoscia. E forse anche per questo le Cinque Giornate sono passate alla Storia: sono arrivate ad essere ben cinque! Poi, in caso di moti popolari di una certa consistenza, il confronto avverrebbe veramente tra i dimostranti, anzi, tra i rivoluzionari e chi deve assicurare l'ordine pubblico? Le rappresentanze sindacali di quest'ultimo, subito dopo la più recente nutrita sassaiola in Val di Susa, reclamavano a gran voce l'intervento dell'Esercito, e chi può escludere che forse sarebbe proprio questo ad intervenire? Un Esercito moderno dovrebbe temere un bossolo di due millimetri più corto? Anche a non avere nessuna infarinatura di cose militari, basta seguire un documentario televisivo per rendersi conto che genere di sofisticazione può vantare oggi l'armamento di un esercito. Somiglianza con armi militari? Ma mi si faccia il piacere! E allora? Semplice: chi può imporre un veto esercita un potere. Ed è difficile rinunciare ad un simile privilegio. Al solito, chi sostiene l'uguaglianza "appassionato di armi = arruffapopolo" è in malafede, oppure è un imbecille che fa il gioco di chi è in malafede. Nel commento che appare sul numero di questo Settembre di una rivista (una delle poche rimaste ad avere più collaboratori nel colophon che sostantivi nel titolo) si osserva che sarebbe bastato impartire poche e chiare istruzioni agli uffici periferici per evidenziare (in base alle norme già esistenti, aggiungo io) che le armi da sparo non vietate ... sono ammesse. Troppo semplice? Certo, la vita sarebbe stata complicata per quel tale che non riconoscendo in una Steyr 1907 nessuna delle caratteristiche che la assimilassero alla Beretta che aveva (e credo abbia ancora) in dotazione, pretendeva di farla denunciare come revolver monocolpo... e per venirgli incontro non si sarebbe nemmeno potuto affermare di voler livellare tutto verso il basso, oggi che si ama parlare di riconoscimento dei meriti. Con buona pace di quei suoi colleghi, e non sono pochi, che di meriti ne hanno, e che continuano a far bene anche quando potrebbero a buon diritto chiedersi se ne valga veramente la pena. Sia come sia, come coralmente auspicato sulle pagine del precedente numero di un'altra testata (o forse della stessa) anche dai NPAM (Nazional-Produttori di Armi e Munizioni), e contro quello che sembrerebbe il dettato del buon senso, sembra che sarà un organizzazione privata, il Banco Nazionale di Prova, a dire cosa sia buono, e cosa sia cattivo: al momento non possiamo far altro che stare a vedere come andrà a finire. Nell'attesa, un aggiornamento agostano che vede tornare nuovamente la firma di Andrea Turchi, con argomenti scandinavi non molto trattati, ed una revisione di una vecchia scheda, realizzata grazie ad un contributo da lungo tempo smarrito su una chiavetta USB e finalmente ritrovato. Buona lettura.
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