In senso ironico,
per carità!
Ennesimo episodio di
violenza, comunicato
ripetutamente con
cura e dovizia di
particolari, come
sembra non si possa
rinunciare a fare
quando nel suo
svolgimento si è
fatto uso di un'arma
da fuoco.
Con matricola
abrasa, si
sottolinea.
Chi qui legge
capisce che si
tratta di un'arma
detenuta
illegalmente,
particolare che
quando accompagna un
delitto compiuto con
l'uso di armi è
sistematicamente e,
si deve quindi
dedurre,
intenzionalmente,
ignorato nei
resoconti
radiotelevisivi che
accompagnano il
pranzo e la cena
degli Italiani.
Un passo avanti?
Non ne sono sicuro,
innanzi tutto perché
si tace a lungo sul
fatto che l'omicida
fosse sotto
l'effetto di
stupefacenti
(strano, è un
camionista), poi
perché un analogo
episodio il giorno
dopo ha una
copertura ben minore
(stavolta non ci
sono armi di mezzo),
ed infine perché mi
chiedo: quanti di
quelli che ascoltano
sono in grado di
comprendere quel che
suggeriscono, ma non
dicono, queste due
parole?
La risposta è
nell'episodio di
questi giorni che
vede una nostra
Questura preoccupata
di accertare se
un'arma dichiarata a
luminello, calibro
9, risalente alla
metà del XIX Secolo,
possa sparare
munizioni calibro 9
Parabellum.
Se tra gli stessi
addetti ai lavori ve
ne sono di coloro
che ignorano anche
gli aspetti tecnici
fondamentali della
materia di cui si
occupano, non è
lecito pensare che
tra i comuni
cittadini ve ne
siano di ancor meno
ferrati in materia?
Forse su questo si
fa leva per giocare
a fare
disinformazione?
O forse si dovrebbe
dire "anche su
questo".
Perché, ad esempio,
al momento, del
rientrato (o
rinviato?) colpo di
coda pro-catalogo ne
parlano in pochi, e
quei pochi che lo
fanno di quel
rientro
attribuiscono i
meriti in modo
differente.
Il dubbio di
trovarsi davanti ad
una informazione
quanto meno parziale
è lecito: ma a chi
dare credito?
In via del tutto
generale, se proprio
dovessi fidarmi di
chi scrive per
comunicare,
cercherei prima di
capire che interessi
ha costui a scrivere
sotto dettatura.
Non perché scrivere
sotto dettatura sia
reato, e poi, qui,
da noi, tutti
"tengono famiglia":
ma, con tutto il
rispetto delle
famiglie altrui, del
prosciutto vorrei
far panini, e non
fodere per occhi e
orecchi.
Come anticipato, e
quindi promesso,
qualche settimana
fa, ecco due nuove
schede che si
aggiungono
all'elenco di quelle
già pubblicate:
-
una scheda di Pat,
nella quale si torna
a parlare di corte,
e che senz'altro
verrà apprezzata per
quel che è, senza
dover
necessariamente
trarne
un'impressione
positiva per
confronto con
scritti meno validi;
- ed
una di Alberto De
Carli, di certo
utile per chi ha un
Mosin Nagant 1891/30
in versione "sniper"
con ottica PU.
E per unire il
profano al sacro,
segnalo un'ulteriore
aggiunta alla
pagina della
"ricarica", ed
il banner che da
oggi appare, qui a
sinistra, al
forum del CESIM.
Buona lettura.
N.d.F.
Ero certo che queste
note di introduzione
fossero andate
perdute, forse
irrimediabilmente.
Tanto che
avevo persino
scritto una sorta di
atto di dolore,
nella malcelata
speranza che
qualcuno le avesse
salvate. Poco male,
dato che le ho
ritrovate, e ve le
proporre insieme
alle altre.
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