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MENO UNO! |
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Ci eravamo lasciati con delle scuse, che almeno in parte ora possono rientrare. Il lavoro di Gioche, da lungo tempo impaginato, è ora in rete, e non saranno solo i fedelissimi del ’91 ad apprezzarlo. Quella del nostro fucile è un’immagine sacra per alcuni, e ciò sfida la comprensione degli altri, che non possono però disconoscerne l’importanza, se non altro per non vedermi partire lancia in resta in difesa del nostro amato catenaccio. Come dissi, quello dei controlli è un aspetto poco noto, ma non per questo meno importante, della storia di un’arma. E rimane ugualmente poco nota tutta la complessità dei cicli di produzione necessari per poter arrivare a realizzare un’arma finita, mettendo insieme componenti provenienti da questo o quel subappaltatore. Almeno per assaporare tale complessità ogni appassionato dovrebbe mettere nella sua agenda una visita al Museo delle Armi di Terni, dove questi aspetti della nostra ordinanza sono illustrati in modo tale da far comprendere che un semplice “tubetto con nasello” tanto semplice poi non è. Rimando al prossimo aggiornamento la scheda sul Lebel 1886/93: mi è appena arrivato un altro libro sull’argomento in lingua francese, e voglio consultarlo per vedere se è il caso di segnalare ancora qualcosa all'attenzione del lettore. Scrupolo superfluo, si dirà, non potendo certo una scheda su Internet raggiungere la completezza di molti autorevoli testi. Ma non tanto il desiderio di completezza, quanto quello di correttezza mi spinge a fare queste ultime verifiche: sarà pur vero che le parole sono gratuite, ma alla loro inflazione corrisponde senza fallo la riduzione del loro valore. Buona lettura.
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