I fucili dell'Esercito Svizzero

Scheda di Absolut - armi fotografate della sua collezione privata.

 

Qualcuno ha scritto che il più grande club mondiale di tiro a segno è l'Esercito Svizzero, ed ha perfettamente ragione. Sappiamo tutti che ogni cittadino svizzero "abile" fa il servizio militare, per periodi brevi ma con richiami costanti. E quando ha finito le esercitazioni si prende il suo fucile (al quale, se si tratta di un mitragliatore, viene tolta la possibilità di sparare a raffica al di fuori dei periodi di richiamo) e se lo porta a casa. Quando ne ha voglia, tra un richiamo e l'altro, va a sparare nei club di tiro, o nei campi.

Le munizioni si comprano a cifre ridicole, e sono di buona qualità... ecco perché si trovano molto di rado, sui siti svizzeri, le "dosi" per la ricarica delle munizioni d'ordinanza.

Malgrado la tendenza attuale degli eserciti sia quella di ridurre i calibri, ridurre le distanze d'impiego ed aumentare la potenza di fuoco... questo modo di combattere non può adattarsi all'esercito svizzero. Gli svizzeri sono pochi, ed in caso di guerra ogni cittadino sarebbe un soldato. Il territorio è impervio, e tirare a 300 metri con le mire metalliche significa, oggi più che mai, potere colpire il nemico quando ancora si è fuori dalla sua portata di fuoco, e dileguarsi rapidamente.

Qualcuno potrebbe pensare: "ma se ogni svizzero ha un fucile militare in casa... chissà quanti morti ci sono ogni anno per l'uso di armi da fuoco".... Niente di più sbagliato. La Svizzera (come peraltro tutte le nazioni dove le armi sono facilmente detenibili) è uno dei paesi nei quali gli omicidi con armi da fuoco sono quasi sconosciuti. E quando capita il "fatto di sangue" (cosa molto rara!) ci si accorge che a commetterlo è stato qualcuno che NON aveva l'autorizzazione a detenere quell'arma, NON aveva fatto il servizio militare e si trattava di uno squilibrato che, se solo le Forze dell'Ordine si fossero premurate di effettuare le doverose verifiche, non avrebbe mai potuto commettere reati con armi da fuoco.

Insomma... come capita quasi sempre (in Svizzera ed altrove) a commettere reati correlati alle armi da fuoco non sono i cittadini che sono autorizzate a detenerle, ma delinquenti comuni o squilibrati che si procurano le armi attraverso canali proibiti, non certo in armeria!

Da un punto di vista collezionistico, le armi ex ordinanza svizzere sono abbastanza "snobbate", perché pur essendo state in dotazione ad un esercito sono sicuramente state impiegate più come armi da tiro a segno che come armi militari.

D'altra parte... sono costruite con una maestria veramente notevole, e senza badare al risparmio. Giorni fa mi è capitato, in una armeria della mia zona, di vedere il titolare che smontava un revolver militare svizzero. Io non sono un appassionato di armi corte ex ordinanza, e non mi era mai capitato di vedere smontare un revolver militare svizzero. Ha tolto una sola vite, ed in tre secondi aveva aperto la copertura del meccanismo, incernierata all'arma. Dentro, ogni pezzo era perfetto. La progettazione meccanica era ineccepibile, ed ogni pezzettino era marcato con lo scudo crociato. Non sembrava di guardare un revolver, ma un orologio!

Io sono un appassionato di armi lunghe, e non ho mai trovato un'arma ex ordinanza svizzera che non fosse ottima per il tiro. E così, con il passare del tempo, mi sono trovato ad averne alcune.

Dal mio punto di vista, l'armamento svizzero dell'ultimo secolo va diviso in tre "ere".

La prima "era" è quella dei fucili e carabine Schmidt Rubin, basati su una azione "straight-pull", o per i puristi della lingua italiana, un "otturatore a trazione rettilinea". In effetti nel 1883 il Maggiore Rubin dell'Esercito Elvetico ideò un otturatore a trazione rettilinea nel quale (citando Eazell) "la rotazione delle alette di chiusura, disposte posteriormente, avveniva per tramite di una scanalatura a camma praticata nel loro manicotto di supporto". L'otturatore progettato da Rubin fu adottato per la prima volta sul fucile Schmidt Rubin 1889, e da quel momento non venne più cambiato fino al 1957, ma solo modificato per migliorarlo. Di questa "era" fanno parte i modelli Schmidt Rubin 1889, 1889/96, 1911 (lungo e corto) e 1931. Insomma... 68 anni di dominio incontrastato :-)

La seconda "era" è quella dell'StGw 57. Fu progettata dalla SIG. Qualcuno dice che sia la migliore ex ordinanza mai costruita, ed in effetti l'accuratezza di lavorazione è incredibile, se confrontata con modelli coevi. Di fatto continuava ad essere un'arma per il tiro a lunga distanza, decisamente pesante rispetto ai modelli di fucile d'assalto che stavano prendendo il sopravvento, e che privilegiavano il volume di fuoco alla precisione... e chi ha usato il FAL della FN con la diottra "ballerina" sa cosa intendo :-) ... e poi l'StGw 57 era molto costoso, e di fatto fu adottato solo dalla Svizzera (in calibro 7,5 swiss) ed in misura molto minore  dal Cile e dalla Bolivia (in calibro 7,62 NATO).

La terza "era" è quella del SIG 550... uso la denominazione civile e non quella militare perché è un'arma ancora in uso, che porta la Svizzera ad "adattarsi" al pensiero corrente in tema di armi d'assalto, e la spinge ad utilizzare un gran bel fucile ma in calibro inferiore al 7,5 svizzero (5,56) e non così adatto al tipo di difesa territoriale che ha da sempre contraddistinto la mentalità Svizzera.

Io, come collezionista, mi fermo alla seconda "era".