I fucili svedesi

 

Scheda di Absolut - armi fotografate della sua collezione privata.

 

Parlare di fucili svedesi significa parlare di Svezia, perché in effetti gli svedesi in campo armiero hanno fatto ben poco, se non acquistare brevetti all'estero e realizzare produzioni di buona qualità. In effetti, se diamo un'occhiata alle armi usate dall'esercito... le uniche innovazioni svedesi sono state l'adozione di un buon calibro (e forse il merito è stato più della Norvegia che della Svezia), dotato di ottime prestazioni, e la progettazione del semiautomatico AG 42, sicuramente più apprezzato per la "stranezza del design" che non per l'ergonomia e le doti balistiche, anche se utilizza soluzioni che sono state poi copiate da armi successive.

In linea di massima... il mio personale interesse in ambito "ex ordinanza" si concentra sul periodo delle armi a polvere infume, con qualche rara escursione in periodi appena precedenti, e fermandomi attorno al 1950.

E se guardiamo le armi svedesi.... il Remington Rolling Block l'hanno comprato dal produttore americano, salvo poi produrlo anche autonomamente sotto licenza. Le armi successive sono state la carabina Mauser 94 ed il fucile Mauser 96 con le sue varianti accorciate (96/38 e 38) e sniper (m/41)... ma sono fucili progettati dalla Mauser, e l'unico merito svedese è quello di avere richiesto una munizione particolare intrinsecamente precisa, che peraltro è stata sviluppata copiando la munizione austriaca Roth in 7 mm., e la scelta controcorrente di un calibro "piccolo" non è neppure stata così innovativa, visto che altri Paesi (Italia in testa) avevano adottato calibri analoghi in anni precedenti.

In Svezia, dal 1867 al 1941, si sono limitati a produrre con una buona qualità, ed in alcuni casi ad accorciare, armi prodotte da altri. Quindi... se anche parlo di "fucili svedesi", in effetti mi riferisco alle armi prodotte in Svezia ed adottate dall'esercito svedese.

Per il resto... se pure, come tanti altri romagnoli, sono cresciuto a "pane, nutella e turiste svedesi"... non nutro simpatia per la politica svedese dell'ultimo secolo, e solo l'ottima qualità di lavorazione delle armi prodotte in Svezia (e gli ottimi risultati balistici) mi hanno spinto a raccogliere nel tempo qualche arma svedese.

La Svezia nasce come "provincia" danese, e solo l'ottenimento dell'indipendenza le permette di diventare uno tra i maggiori stati europei. Ha giocato un ruolo di primo piano nella caduta dell'impero napoleonico... ma fino a non molto tempo prima l'aveva osannato.

Dopo Waterloo, e la definitiva caduta napoleonica, la Svezia ha goduto, come quasi tutte le nazioni europee, di un periodo di pace, di fatto terminato nel 1864 quando i prussiani sconfissero la Danimarca con la conseguente annessione dei suoi territori meridionali, la provincia dello Schleswig-Holstein.

E qui già arriviamo a parlare di oplologia... perché se la Guerra Civile Americana aveva rappresentato un periodo di sviluppo delle armi a retrocarica, le guerre europee tra il 1860 ed il 1870 erano state il "banco di prova" delle armi a retrocarica, e la sconfitta danese era la dimostrazione che i moschetti ad avancarica usati dalla Danimarca non erano in grado di tenere il passo dei fucili a retrocarica Dreyse usati dai prussiani.

La Svezia rimase annichilita di fronte alla sconfitta danese, e nel 1864 cominciò a dotare le proprie truppe di frontiera con fucili basati sul sistema Hagström, ma già nel 1866 le commissioni militari svedese e norvegese (il sodalizio tra Svezia e Norvegia durò fino al 1905) comiciarono a cercare un fucile da adottare su larga scale, e la scelta cadde sul Remington Rolling Block camerato in calibro 12,17 mm. danese. Comprarono 10.000 fucili e 20.000 azioni, ed i diritti per produrre autonomamente il fucile. Quando nel 1886 fu inventata la polvere infume, ci fu la "grande corsa europea" al munizionamento di calibro inferiore, e nel 1889 gli svedesi ed i norvegesi iniziarono a modificare i loro Rolling Block a polvere nera nel calibro 8x58R a polvere infume già adottato dalla Danimarca per il fucile Krag-Jorgensen 1889.

Ma l'8x58R era solo un ripiego momentaneo. Svedesi e norvegesi si consultarono ancora e decisero di adottare la "munizione unica" 6,5x55. L'unicità di munizionamento cementava i rapporti tra le due nazioni, anche se i fucili adottati dai rispettivi eserciti furono diversi, il Krag-Jorgensen per la Norvegia ed il Mauser per la Svezia.

Ed il primo Mauser, prodotto inizialmente dalla Mauser di Oberndorf, fu la carabina 94, seguito dal fucile m/96.

E adesso.... visto che la storia dei singoli fucili è raccontata nelle schede... parliamo un attimo della politica svedese, ed in particolare della politica militare.

Praticamente in Svezia hanno "scansato" tutte le guerre del ventesimo secolo.... se si esclude il fatto che attorno al 1980 qualcuno si è accorto che la Svezia era in guerra da qualche secolo con la Repubblica di San Marino, perché nessuno si era ricordato di firmare la pace... e non è una battuta!

Durante la Grande Guerra la Svezia si è decisamente defilata, limitandosi a mobilitare il proprio esercito per la difesa territoriale.

Alla fine della Grande Guerra, contando sull'esistenza della Lega delle Nazioni, ed essendo utopisticamente convinti della possibilità di un mondo senza conflitti, dove le dispute tra le nazioni potevano risolversi a tavolino... la Svezia optò per il disarmo unilaterale, prima riducendo il periodo di ferma militare a tre mesi e poi sopprimendolo... tanto c'era la Lega delle Nazioni a difendere tutti :-)

Quando la Russia invase vigliaccamente (la Guerra d'Inverno cominciò con il bombardamento a tappeto di Helsinki senza alcuna dichiarazione di guerra!) la Finlandia, che era stata una provincia svedese ed ancora oggi è abitata da una popolazione che comprende anche una discreta componente svedese... la Svezia inizialmente pensò di intervenire militarmente in soccorso... ma in effetti non mosse un dito, e si limitò ad inviare un "aiuto militare" di 77.000 fucili, ed a permettere ad un corpo di volontari di soli 8.000 uomini di partecipare in "forma privata" alla difesa della Finlandia.

Ma a quel punto era chiaro che la Lega delle Nazioni era solo un inutile organismo mangiasoldi, visto che tutto quello che riuscì a fare in occasione dell'aggressione russa alla Finlandia fu di "condannare l'atto".... praticamente al posto di chiedere l'intervento militare degli stati membri, si limitò a scrivere il necrologio della Finlandia quando questa era ancora viva e vegeta!

A quel punto forse gli svedesi capirono di avere fatto una fesseria... e cominciarono a rimettere in piedi il loro esercito.

Ma riuscirono a scampare anche la Seconda Guerra Mondiale, mentre la Danimarca e la Norvegia venivano attaccate dalla Germania nel Maggio del 1940. E tuttora in Svezia fanno un motivo di vanto del fatto che durante la Seconda Guerra Mondiale la loro contraerea ha sparato a qualunque velivolo abbia oltrepassato i loro confini, indipendentemente dalla nazionalità.

Credo che dal contesto lo si sia capito... io personalmente gli svedesi li vedrei bene nell'inferno dantesco, nel girone degli ignavi, a correre come fessi dietro ad una bandiera bianca.

Non è una affermazione "politically correct", ma fortunatamente io non ho né padroni né padrini, e posso dire quello che penso.

Purtroppo credo nei corsi e nei ricorsi storici... e sarei più contento che la Svezia fosse alleata dei miei nemici, piuttosto che una mia alleata... e non solo in ambito militare, ma anche in ambito politico ed economico.

Resta il fatto che qui non si parla di politica (o se ne parla molto poco!)... ed i fucili prodotti dagli arsenali svedesi sono costruiti con estrema cura e con materiali di prim'ordine, e da questo punto di vista non posso che essere felice che esistano i "Gustafs"!