I libri a carattere storico e storico-letterario

 

di Absolut

 

In questo sito si parla di armi, ma limitatamente alle armi ex ordinanza, cioè armi che sono state in dotazione ad eserciti in tempi remoti. E per forza di cose un appassionato di ex ordinanza, non può limitarsi all'arma senza inquadrarla in un contesto storico e politico. Quindi, prima o poi... viene la voglia (se già non esisteva) di documentarsi sugli aspetti storici.

Ma che diavolo è la storia? Dove comincia e dove finisce? Il primo registratore portatile a cassette, il mitico K7 della Philips... secondo me è storia, perché ha cambiato le nostre abitudini.

Fino alla Seconda Guerra Mondiale le donne in tantissime nazioni non avevano diritto di voto. Ma durante la guerra, con gli uomini al fronte, le donne cominciarono a lavorare nelle fabbriche... e si conquistarono il diritto di voto. Paradossalmente... in alcune nazioni che non parteciparono al conflitto (ad esempio la Repubblica di San Marino) le donne arrivarono ad avere il voto nel 1954, a mi risulta che esista ancora un Cantone Svizzero (la Svizzera fu un altro paese non belligerante) dove le donne non hanno ancora oggi il diritto di voto.

Se andiamo più indietro nel tempo... senza la Guerra di Secessione americana... in America forse ci sarebbe ancora la schiavitù, perché solo la necessità del Nord di bloccare la produzione degli Stati Confederati spinse il presidente Lincoln a garantire agli schiavi che avessero combattuto nelle file dell'Unione la provvisoria libertà, poi trasformata giocoforza in "abolizione della schiavitù" quando ci si accorse che questa condizione di "provvisorietà" non otteneva gli esiti sperati.

Sto scrivendo qualcosa di "politically incorrect"? Forse si... ma è comunque la verità, quella che spesso leggiamo sui libri di Storia cinquant'anni dopo la conclusione degli eventi... e molto spesso neppure mezzo secolo basta per leggere pareri "onesti".

 

E comunque... inizio da alcuni "romanzi", che non spiegano la Grande Guerra esaminando le carte dei Ministeri, ma guardandola da una trincea.

 

Il primo, è forse uno dei più bei libri relativi alla Grande Guerra, ed è una piacevolissima sorpresa. Pubblicato in tutto il mondo, in Italia era stato stampato solo nel 1971 dalla Mondadori, nella collana "Le Scie", ed era una elegante versione cartonata. Di fatto, non esisteva più da 25 anni ed era ricercatissimo e quasi introvabile. Finalmente, nel Settembre 2003, la Rizzoli ha comprato i diritti e l'ha ristampato in edizione economica nella collana BUR Storia. Parere personale: assolutamente da leggere.

 

 

E qui... siamo dall'altra parte della barricata.... un ufficiale tedesco della Grande Guerra che si trova al fronte, e giornalmente scrive quel che è successo. Molti anni dopo il suo ritorno a casa, il taccuino diventa un romanzo che è un libro di storia, crudo come può esserlo solo un libro di storia scritto da chi ha vissuto gli eventi in prima persona.

 

 

Chi cavolo è T.E. Lawrence? Chi l'ha mai sentito? Morto come soldato semplice inglese in un incidente motociclistico, pare che volesse solo essere dimenticato. Credo che tutti noi l'abbiamo almeno sentito nominare con il suo "soprannome": Lawrence d'Arabia.

Per dirla con un amico: "se resisti alle prime quaranta pallosissime pagine, è un libro fantastico"

 

 

E qui... passiamo ai suggerimenti per la Rizzoli :-)

Visto che avete ristampato "il prezzo della gloria" di Horne, perchè non ristampate anche questi due bellissimi libri, che sono introvabili in Italia da vent'anni almeno?

La storia della disfatta francese, e come ci si è arrivati:

 

 

e la storia della Guerra di Algeria:

 

 

E qui... torniamo alla Storia "asettica", alla storia scritta negli stati maggiori.

Sono due volumi praticamente introvabili, pubblicati da Valsecchi nel 1927, ed ecco perché il titolo parla di "Italia nella Guerra Mondiale".... perché all'epoca della pubblicazione di Guerre Mondiali ce n'era stata una soltanto.

Questi libri sono considerati quanto di più attendibile esista in questo campo.

 

 

Per ogni singola battaglia sono riportate le cartine e le descrizioni, ecco un esempio:

 

 

ed è allegata una cartina in dotazione allo Stato Maggiore, con l'indicazione dei principali luoghi interessati dalla Grande Guerra in Italia

 

 

E adesso... passiamo a qualcosa di meno "impegnativo"... un unico libro che riporta, a grandi linee, le guerre del Novecento, con immagini ed i principali fatti.... per riuscire ad orizzontarsi anche in mezzo a conflitti locali ormai dimenticati. Un consiglio... non conviene comprarlo in libreria... lo si trova facilmente nei negozi di libri a metà prezzo, ma è un buon libro

 

 

anche se personalmente odio chi sistematicamente pubblica foto che occupano più di una pagina.

 

 

Ho già detto quel che penso della Storia. Non è solo quella che leggiamo sui libri, anzi... la storia nasce per le strade, anche dove gli eventi bellici sfiorano soltanto i luoghi fotografati. E questo libriccino fotografico (anche questo lo si trova nei negozi di libri a metà prezzo) è il compendio delle migliori foto degli anni 40 del ventesimo secolo, tratte dalla raccolta Hulton Getty

 

 

Una ausiliaria che gira tra le macerie con una infermiera... non è "solo una ausiliaria con una infermiera", ma è un momento storico che porterà all'emancipazione femminile che sarebbe arrivata di lì a poco.

 

 

In omaggio al libro, che si chiama "Leggermente fuori fuoco"... ho fatto una foto sfuocata :-(

Credo che chiunque conosca Robert Capa, forse il più famoso dei fotoreporter di guerra, quello del Gruppo Magnum che ha scattato la foto del "legionario ferito" durante la Guerra di Spagna. Dalla Spagna in poi, le guerre le ha vissute tutte da fotoreporter. Dal mio punto di vista, è l'Ernest Hemingway dei fotografi. Sempre in prima linea, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni... è morto facendo il suo lavoro, finendo su una mina, se non ricordo male durante la Guerra d'Indocina.

I suoi libri sono stampati in America dalla Phoeidon... e sono regolarmente reperibili. In Italia li pubblica "Contrasto" ed infatti... sono quasi sempre esauriti, compreso il più importante, che è "Definitive collection".

 

 

Ecco un dettaglio delle pagine interne... e ditemi se la foto di sinistra non "parla"... Il prigioniero perquisito dice con lo sguardo "è finita... fai il tuo lavoro", e lo dice con rassegnazione. Il Militar Police dice "è ancora routine... è il duecentesimo che perquisisco oggi".

 

 

E qui... passiamo ad una cosa un po' diversa... "60 anni di fotogiornalismo":

 

e se da un lato il fotogiornalismo è fatto di foto di politici in posa o annoiati, di scale dei pompieri, di eventi quasi quotidiani... e' fatto anche di bellissimi reportage fotografici da zone belliche, con immagini spesso violente, ma dal sapore "non letterario"

 

 

Ed ora un libro che... potrebbe sembrare più un libro di economia che un libro di storia del 1931, "The Last Stand", di Edmund Walsh. E' una analisi del primo piano quinquennale sovietico, uno di quei piani quinquennali dei quali sentivamo parlare tanti anni fa... insomma, gli antenati degli attuali "budget" :-)

Ma il primo piano quinquennale ci interessa, da oplofili, perché fu con questo piano quinquennale che i sovietici decisero di sostituire il Mosin Nagant 1891 con il Mosin Nagant 91/30.

 

 

Dai numerosi timbri della Biblioteca del St. Mary's College, che sono presenti ogni tre pagine... ho come l'impressione che il libro venga da una biblioteca pubblica :-)

Da notare che il sottotitolo dice "an interpretation of the soviet five-year plan", "una interpretazione del piano quinquennale sovietico". Non c'è nessun riferimento al fatto che si tratti del primo piano quinquennale, perché nel 1931 nessuno avrebbe potuto immaginare che ne sarebbero seguiti altri!