Fucile Mannlicher M95 (ricamerato in calibro 8x56R)
Repetier
Gewehr M1895 - Gyalogsági Ismétlõ Puska M95
Scheda
di Absolut, arma fotografata
della sua collezione privata. Era
il fucile più lungo tra quelli della serie M95, ed era il fucile che i nostri
nonni si trovarono contro durante la Grande Guerra. La guerra fu vinta, ma su
questo fucile continuò ad aleggiare la fama di "attrezzo mortale".
Gli italiani lo chiamavano ta-pum, per il rumore che si sentiva dalle trincee. I
tiratori austriaci sparavano da lontano, e prima si sentiva lo schianto della
pallottola (ta), poi arrivava il rumore della detonazione (pum). Questa
canzone l'hanno sentita, e cantata, in parecchi: Quando
portano la pagnotta il cecchino comincia a sparar. - ta pum ta pum ta pum... ta
pum ta pum ta pum... Battaglione
di tutti i Morti, noi giuriamo l'Italia salvar. - ta pum ta pum ta pum... ta pum
ta pum ta pum... Il
progetto del fucile M95 è basato sulla azione straight-pull disegnata da
Mannlicher, uno dei più prolifici ed ingegnosi progettisti di armi. Deriva
dalla carabina per cavalleria Steyr Mannlicher modello 1890, dalla quale
differisce, oltre che per le dimensioni, per l'astina e per le caratteristiche
della mira posteriore, oltre che per l'attacco per la baionetta. E' stato il
principale fucile austro-ungarico della Grande Guerra. Il
fucile fu prodotto dalla Osterreichische
Waffenfabriks Gesellschaft, Steyr, dal 1895 al 1918 (e marchiato Steyr M95) e
dalla Femaru Fegyver es Gepgyar (FEG), Budapest, dal 1897 al 1918 (e marchiato
Budapest M95). Durante
la Grande Guerra utilizzava munizioni in calibro 8x50R. Alla fine della guerra,
tanti M95 furono ceduti come "riparazione dei danni" alle nazioni
vincitrici, come la Grecia, la Bulgaria e la Jugoslavia, che convertirono
gli M95 in calibro 8 Mauser, modificando anche il caricatore per potere
utilizzare le lastrine di caricamento tedesche. Gli
M95 rimasti in arsenale vennero convertiti nel 1930 in Austria e nel 1931 in
Ungheria in calibro 8x56R, e venne apposto sulla camera di cartuccia un punzone
"S" (in Austria) o un punzone "H" (in Ungheria) per
riconoscere facilmente i fucili convertiti. Prima
di passare alle foto del mio è necessaria una premessa. Da un po' di tempo mi
sono ripromesso di non acquistare ex ordinanza "ricondizionate
dall'importatore". Non ne voglio sapere di bruniture "fatte a
pennello", o di legni che sembrano nuovi perché "pagliettati"
fino a perdere i punzoni. Mi rendo conto che un importatore non può perdere due
giorni di lavoro per sistemare una calciatura effettuando un restauro di tipo
conservativo. D'altra parte, io preferisco passare un mese a sistemare i legni
con cura piuttosto che prendere un fucile "risistemato" in fretta e
furia. Questo pezzo ha dei legni vissuti, che hanno bisogno di una buona
"rinfrescata". Appena avrò un po' di tempo, conto di sistemarlo con
l'aiuto di qualche amico. La canna è ottima e le condizioni nelle quali è
stato conservato in arsenale (c'è grasso ovunque!) hanno permesso la
conservazione della brunitura originaria. Diamogli
una occhiata. L'azione vista da una angolazione "alta" e
vista lateralmente L'alzo,
graduato in "schritt" (passi) e
la parte anteriore del fucile, nella quale si nota maggiormente la condizione
"vissuta" dei legni. E
qui, i marchi su canna e culatta. L'arma è stata prodotta in Austria (Steyr), e
la "S" testimonia l'avvenuta ricameratura dell'arma in calibro 8x56R E,
come al solito, qualche "numero" sul fucile: Lunghezza arma 127,2 cm Lunghezza canna 76,5 cm. Peso 3,78 Kg. Azione straight-pull Calibro originale 8x50 mm. R (rimmed) - dal 1930
modif. 8x56 mm. R Rigature 4, destrorse Alzo massimo 2600 piedi (1.950 m.) Velocità della palla alla bocca 620 m/s con munizione M1893 Periodo di produzione
(austro-ungarica) dal 1895 (Steyr) o dal 1897 (FEG)
al 1918 Per
l'M95 è disponibile l'esploso.