Remington Model 1903A3

 

Scheda di Gioche, arma fotografata dalla sua collezione

 

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, in base al programma “Lend Lease” fu affidato alle fabbriche Nord Americane la produzione del fucile Enfield N°IV MkI, destinato ad armare gli eserciti dell’Impero Britannico. Nonostante questo importante aiuto, il Governo inglese si mise successivamente in contatto con la Remington Arms Company di Ilion (New York), per una commessa di 500.000 fucili M1903 (gli inglesi amavano particolarmente questo fucile), ma camerati in calibro .303, con la prerogativa che fossero identici in volata all’Enfield N°IV MkI, per poter inastare la baionetta tipo spike (quella a chiodo).

La Remington prese in affitto le strutture della fabbrica Rock Island, ex produttore del fucile M1903, dove giacevano dal 1924 circa 600.000 calci e copricanna, costruendo alcune migliaia di prototipi sotto il diretto controllo dei tecnici inglesi. In ogni caso la Remington non firmò mai un accordo con gli inglesi, forse non gradiva produrre queste armi in calibro diverso dal .30.06, forse non gradiva l’interferenza degli inglesi, vedi la diatriba per gli Enfield costruiti dalla Savage, che portarono ad incidere sui propri fucili il marchio “US PROPERTY” o forse era al corrente del successivo intervento del presidente Roosevelt che dichiarò nullo l’accordo, permettendo alla Remington di produrre i fucili M1903 per il Governo americano da utilizzare come armi di riserva, così il primo Remington M1903 in calibro .30.06 fu realizzato nel settembre del 1941.

La Remington non si limitò soltanto a riprodurre i fucili M1903, che erano identici ai suoi predecessori costruiti dalla Rock Island e dalla Springfield, ma apportò gradualmente diverse modifiche, fino ad arrivare alla produzione del modello M1903A3.

Le caratteristiche che distinguevano questa nuova produzione dalla precedente consistevano principalmente in un nuovo alzo di mira,

in una compatta diottra regolabile anche in deriva, montata sul ponte posteriore invece che sulla canna, la cui adozione permise di risparmiare due libbre di di acciaio nella realizzazione di ogni mira posteriore,

in un nuovo disegno dei legni, privi di solchi di presa per le dita della mano debole, nonché di impugnatura a pistola,

nella scatola del serbatoio prodotta in lamiera stampata, alla quale era unita per saldatura la guardia del grilletto, anch'essa realizzata in lamiera stampata,

nel diametro della canna,

nel diverso bocchino con attacco baionetta, separato dalla fascetta anteriore, e nella diversa mira anteriore, simile a quella originale, con la base in un unico pezzo, unita alla canna, e orientata sulla stessa, per mezzo di una spina, ed alla quale il mirino era unito sempre grazie ad una spina,

 

in alcuni fornimenti, come le fascette e le magliette, realizzate per stampaggio,

ed il calciolo, i cui componenti erano realizzati anch'essi per stampaggio e non più per forgiatura.

Il tutto indirizzato verso una politica di semplificazione e risparmio, che in base alle stime della stessa Remington avrebbe  permesso di:

- triplicare la produzione con un minimo investimento in nuovi macchinari, in un tempo pari al 50% di quello necessario ad ottenere lo stesso incremento utilizzando metodi di produzione tradizionali;

- rendere disponibili per altri scopi produttivi circa 1300 macchine utensili che sarebbero state altrimenti necessarie per portare avanti la produzione già pianificata;

- risparmiare circa 6,4 libbre di acciaio per ogni fucile di nuovo tipo prodotto;

- affidare a piccoli subappaltatori la produzione di circa il 50% dei componenti della nuova arma;

- ridurre del 50% l'apporto diretto di manodopera impegnata nella produzione della nuova arma.

 

Come il suo predecessore, anche questo fucile non ebbe un ruolo importante durante il conflitto mondiale, infatti l’arma principale dell’esercito americano fu indubbiamente il fucile semiautomatico M1 Garand, che a detta di molti fu “l’arma che fece vincere la seconda guerra mondiale agli Stati Uniti”, mentre il M1903/M1903A3 armò i reparti delle seconde linee e alcuni reparti alleati; per la cronaca fu usato anche per le fucilazioni, documentate in alcuni “Combat Film” girati in Italia.

La produzione del fucile M1903A3 Remington fu poco superiore al milione di esemplari, mentre le canne adoperate per quest’arma furono prodotte sia a 2 che a 4 righe: l'uso di due sole righe fu approvato nel Dicembre del 1942, dopo una serie estensiva di test che dimostrarono che l'accuratezza di una canna militare con sole due righe non era inferiore a quella di una stessa canna con quattro righe.

Coerente con l'arma una baionetta 1905 di secondo tipo, o una baionetta M1, distinte dalla differente lunghezza della lama e caratterizzate dalle guancette in Bakelite, rigate trasversalmente (come quelle di questo esemplare, prodotto dalla Union Fork and Hoe Company nel 1942).

Il fucile M1903A3 fu declassificato subito dopo la guerra e venduto nel 1947 per $51,85, senza tasse aggiuntive, mentre agli iscritti delle associazioni di tiro (National Rifle Association) veniva venduto a $14,50 con l’obbligo di non rivenderlo prima di due anni.

 

Descrizione tecnica del M1903A3

    Denominazione: U.S. Rifle M1903A3

    Calibro: .30-‘06

    Peso: 8,7 lbs.

    Lunghezza canna: 23.8”

    Lunghezza totale: 43.4”

    Alzo: a ponte tarato da 100-800 yards con tacche di incremento di 50 yards e regolazione in deriva

    Rigatura: 2 o 4 righe, passo 10.5"

    Caricatore: integrato a 5 colpi

 

Bibliografia

§ William S. Brophy - The Springfield 1903 Rifles - Stackpole Books, 1985

§ Joe Poyer - The Model 1903 Springfield Rifle - North Cape Publications, 2001-2008