FN SAFN 49

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

 

Il fucile FN-49 è un bell'esempio di arma progettata prima della II GM. La accurata progettazione la rende un'arma oltremodo solida, ed è facile utilizzarla e manutenerla. La qualità della lavorazione permette di apprezzare appieno la reputazione della FN, la Fabrique Nationale di Herstal-Lez-Liege, in Belgio.

L'FN-49 è il fucile d'assalto belga equivalente al Garand M1 americano, al G-43 tedesco ed ai Tokarev SVT 38 e SVT 40 russi. L'apparenza è quella di una "via di mezzo" tra il Garand M1 e l'M14, con una bella calciatura in legno.

Il progettista fu Dieudonné J. Saive (1889-1973) che era il più importante designer di armi della FN, ed a lui si devono armi come la pistola semiautomatica Browning Hi-Power e, successivamente all'FN-49, il FAL.

Un po' di storia... a metà degli anni 30 alla Fabrique Nationale si cominciò a pensare che le armi bolt action erano ormai superate, e si iniziò a pensare allo sviluppo di armi lunghe semiautomatiche. In questo periodo Saive cominciò a sviluppare il meccanismo del semiautomatico SAFN 49. 

Di tanto in tanto ancora si legge su libri e riviste che il lavoro di Saive assomigliava molto, troppo, a quello che Tokarev stava svolgendo in Russia sul fucile SVT 38 nello stesso periodo. E' oltremodo improbabile che Saive potesse in qualche modo essere al corrente di quel che avveniva nella "impenetrabile" Russia, ed addirittura il lavoro di Tokarev sullo siluppo di nuove armi era coperto dal segreto militare. Le similitudini che si possono riscontrare tra il lavoro di Saive e quello di Tokarev non sono legate tanto a supposti "intrighi" o a trame spionistiche, ma alla comune esigenza di affrontare problemi simili. Ad entrambi i progettisti era stato esplicitamente richiesto di utilizzare le munizioni più potenti tra quelle disponibili negli eserciti dei relativi Paesi, e per forza di cose le soluzioni disponibili per giungere al medesimo risultato non potevano essere che soluzioni "simili".

Alla fine del 1938, inizio del 1939 il fucile semiautomatico progettato da Saive era quasi pronto, e la FN pianificò la produzione di una versione dotata di un caricatore da 5 colpi. I progetti svanirono quando, il 1° settembre del 1939 le truppe tedesche attraversarono il confine polacco. 

A quel punto la FN accantonò tutti i nuovi progetti e, come buona parte degli altri paesi europei, incrementò la produzione di fucili bolt action e di mitragliatori fino al Maggio 1940, quando le truppe della Wehrmacht occuparono il Belgio. Saive, con gli altri progettisti del suo team, fuggì attraverso la Francia ed il Portogallo verso l'Inghilterra, dove iniziò a lavorare, con il proprio team, al reparto progettazione della Royal Ordnance Corps Small Arms.

In Inghilterra Saive perfezionò il progetto del suo fucile semiautomatico usando la munizione 7.92x57 del Mauser tedesco. La scelta della munizione tedesca non è così strana come può sembrare a prima vista. Gli inglesi infatti utilizzavano come munizione di ordinanza una cartuccia di tipo "rimmed", la .303 British, che andava benissimo in dei fucili bolt action come i Lee Enfield, ma che creava dei problemi di alimentazione in un fucile semiautomatico. D'altra parte gli inglesi producevano grosse quantità di munizioni 7.92x57 Mauser, perché erano utilizzate sulle mitragliatrici BESA e quindi Saive poteva contare su una munizione già disponibile in grandi quantità. Il fucile che prese forma da queste modifiche fu chiamato EXP-1 o SLEM (Self-Loading Experimental Model No. 1).

Alla RSAF (Royal Small Arms Factory) si cominciarono a fabbricare, a mano, cinquanta esemplari dell'EXP-1. Il calibro 7.92x57 era solo provvisorio, perché il calibro definitivo sarebbe dovuto essere il 7.62x63, ovvero il 30.06 americano. Venne richiesto alla RSAF di produrre 2.000 fucili per le prove pratiche, e fu fissato l'inizio della produzione per il 1947. Quando furono pronti i primi due SLEM del lotto di cinquanta esemplari, questi vennero sottoposti a dei test nei quali si verificarono problemi al regolatore di gas e si stabilì che erano necessarie delle modifiche. Immediatamente l'ordine dei 2.000 pezzi alla RSAF venne cancellato, e i fucili non vennero mai prodotti.

I belgi della FN, che erano convinti della bontà del progetto, e soprattutto erano convinti delle sue potenzialità commerciali, proseguirono nella sperimentazione, risolsero i problemi al regolatore di gas e cominciarono a guardarsi intorno per trovare possibili acquirenti per il nuovo fucile.

La nazioni del blocco comunista non erano ovviamente interessate, visto che producevano armi di progettazione sovietica o acquistavano armi sovietiche. Le nazioni europee non erano interessate, perché in quel periodo potevano contare su ingenti rifornimenti di armi da Stati Uniti e Regno Unito a prezzi "di favore" o addirittura gratis. Gli unici potenziali clienti rimasti erano i cosiddetti "non allineati", nazioni che non facevano parte del blocco comunista e che non erano disposte ad accettare le condizione poste da USA e UK per il rifornimento a "prezzo politico" delle armi. 

 

Il fucile realizzato era abbastanza tradizionale come impostazione, azione lavorata con macchine utensili, pesante calcio di legno, caricatore da 10 colpi e... pesante 4,3 Kg. scarico, come i suoi contemporanei M1 Garand e Tokarev SVT-40.

Ecco il mio:

 

 

ed ecco l'azione

 

 

L'Esercito Belga fu il primo ad adottare l'arma, tra il 1949 ed il 1951, in calibro 7.62x63mm. (ovvero il 30.06), e fu designato come ABL SAFN 49. "ABL" in effetti è un acronimo interessante, perché significa Armée Belge Leger ovvero Armée Belge (Esercito Belga, in lingua francese) e Belge Leger (Esercito Belga in lingua fiamminga).

Ed il mio è proprio un belga, con il crest coronato di Re Leopoldo e prodotto nel 1951.

 

 

Riguardo all'acronimo SAFN, ognuno è libero di credere alla storia che preferisce... a scelta tra "Saive Automatique, Fabrique Nationale" o "Semi-Automatique, Fabrique Nationale".

Diamo una occhiata anche agli altri particolari. Ecco la diottra

 

 

e l'immancabile punzonatura della Fabrique Nationale

 

 

e qui c'è una vista laterale di alzo, gruppo di scatto e caricatore

 

 

Resta il fatto che il fucile, prodotto con standard altissimi (oggi impensabili), diede ottima prova di sé durante la Guerra di Corea dove fu utilizzato dall'Esercito Belga. 

Fu ampiamente utilizzato anche durante la guerra civile che interessò l'Africa centrale tra la metà degli anni 50 ed i primi anni 60. 

Fu adottato, oltre che dal Belgio, anche dall'allora Congo Belga, dal Lussemburgo, dalle Indie Orientali Olandesi, dalla Colombia e dal Brasile.

Il Venezuela adottò il SAFN nel 1950-1951 comprando 8.003 fucili in calibro 7x57.

L'Argentina acquistò 5.541 fucili in calibro 7.62x54 per la marina (ARA - Armada de la Republica de Argentina). Nel 1962, sotto la diretta supervisione della FN, i SAFN argentini furono modificati montando una nuova canna in calibro 7.62 NATO e fu sostituito il caricatore con uno da 20 colpi.

L'Egitto, che allora era ancora una monarchia retta da Re Farouk, acquistò 37.641 SAFN in calibro 7.92 Mauser, e la versione egiziana era molto simile al primo EXP-1 progettato in Inghilterra. Sulla camera di cartuccia c'era lo stemma di Re Farouk, e l'alzo riportava numeri arabici. I SAFN egiziani destinati alla truppa non erano dotati di slitta per l'ottica, che era privilegio delle armi destinate ai cecchini. 

Di SAFN egiziani non ne sono rimasti molti in giro... circa 18.000 sono finiti negli Stati Uniti dove, per esigenze legali, l'importatore ha dovuto eliminare le calciature originali (dotate di attacco per la baionetta) e sostituirle con calci non originali di produzione italiana.

Almeno altri 5 SAFN furono prodotti in calibro 6.5x55 Mauser Svedese per i test in Svezia, uno fu prodotto in calibro 7.5x54 MAS per i test in Francia ed un'altro in calibro 30.06 per i test in USA. 

 

Sono state prodotte un paio di versioni particolari di SAFN 49, e vale la pena elencarle:

- fucile sniper, ovvero un normale SAFN 49 con un'ottica. I fucili non venivano selezionati per quest'uso, ma sui modelli in calibro 30.06 e 7x57 è presente una slitta sulla sinistra dell'azione che consente l'inserimento di un'ottica specificatamente disegnata. 

Nota personale: riguardo alla versione sniper, alcune FAQ americane dicono che i fucili non venivano selezionati appositamente per l'uso sniper, ma ci si limitava ad aggiungere l'ottica. E' però il caso di sottolineare che il più famoso libro dedicato ai SAFN, ovvero "the SAFN-49 Battle Rifle - A Shooter's and Collector's Guide" di Joe Poyer dice l'esatto contrario, sostenendo che ci fossero fucili che "nascevano" come sniper. Io... mi limito a riportare entrambe le versioni. L'unica cosa sicura è che i SAFN egiziani nati "per la truppa" non avevano la slitta per il montaggio dell'ottica... e quindi un SAFN egiziano dotato di slitta per l'ottica è un fucile nato come sniper. 

- fucile automatico, denominato AFN-49, prodotto solo in calibro 30.06. Non fu un successo. Aveva gli stessi problemi del T20 americano e dell'AVT-40 sovietico. Oltretutto il percussore aveva la tendenza a spaccarsi. Come se non bastasse... il selettore di raffica non era esattamente facile da azionare, visto che richiedeva una pressione di 48 libbre (non è un errore... oltre 20 Kg.!) e pare che i militari non fossero esattamente entusiasti del rinculo dovuto alle raffiche del calibro 30.06.

 

Per gli standard della seconda guerra mondiale, il SAFN 49 sarebbe stato un ottimo fucile, quanto il Garand M1 o l'SVT-40, se non addirittura migliore. Ma quando cominciò ad essere prodotto nel 1949 era già obsoleto. La strada verso il futuro era già stata tracciata dai veri fucili d'assalto. come l'StG 44 tedesco, l'AK-47 sovietico e lo spagnolo CETME.

 

D'altra parte il SAFN 49 può essere considerato come il più accurato esempio dei fucili d'assalto della metà del ventesimo secolo. Il SAFN era, ed è, un fucile preciso, potente ed affidabile.


Qualche dato sulla produzione:

 

Calibro

Quantità prodotte (produzione totale 176.264 pezzi)

6.5mm

5 per test

7mm Mauser

8,003 per il Venezuela

.30 M2 (.30-06)

125,072 per Belgio, Congo Belga, Lussemburgo, Indonesia (Indie Orientali Olandesi), Colombia, Brasile

7.5mm

1 per test

7.62mm

1 per test

7.65mm

5,541 per l'Argentina

7.92mm (8mm Mauser)

37,641 per l'Egitto e test britannici

Specifiche tecniche

Descrizione

Misure Inglesi

Misure Metriche

Peso totale, senza baionetta

9.48 lb

4.300 kg

Peso della canna

2.028 lb

0.920 kg

Lunghezza totale senza freno di bocca                         

43.70"

1.110 m

Lunghezza canna

23.228"

590 mm

Peso della baionetta da 9" (230 mm)     

0.703 lb

0.320 kg

Peso della baionetta con fodero

1.213 lb

0.550 kg

Peso della baionetta da 15" (385 mm)

0.992 lb

0.450 kg

Peso della baionetta con fodero

1.543 lb

0.700 kg