Pattern 14 o P14 - denominato dal 1926 "Rifle no.3 Mk. I"

 

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

Gran bel fucile il P14... ma non ha avuto una storia a lieto fine...

Nel 1902 gli inglesi adottano lo Short Magazine Lee Enfield, o SMLE. Non è un cattivo fucile, e lo dimostra il fatto che, nelle diverse varianti, ha accompagnato i fanti inglesi attraverso due guerre mondiali. E i militari ne sono soddisfatti, o quantomeno non se ne lamentano. A lamentarsene sono l'opinione pubblica e la stampa. La rivista Arms and Explosives del novembre 1908 scriveva: "il fucile è sempre stato cattivo, i suoi difetti sempre manifesti e questa impressione negativa continuerà per parecchie generazioni a venire".

Oggi possiamo dire che si trattava di pareri infondati, ed il mezzo secolo di servizio dell'SMLE come arma di ordinanza ci autorizza a parlarne come di un buon fucile. Ma in Gran Bretagna il parere della stampa era decisamente sopravvalutato (e mi ricorda in questo la stampa italiana di oggi!), ed il War Office si mise a studiare un'alternativa all'odiato SMLE.

Il fucile allora in voga era il Mauser, ed i "geniacci" inglesi si limitarono a copiarlo modificandolo appena un po', e da questo lavoro nacque il P13, che utilizzava una munizione in calibro .276 caricata con cordite. Purtroppo la munizione era decisamente esuberante per il P13, e provocava il deterioramento della canna ed un eccessivo surriscaldamento. Bisognava lavorarci ancora, ma la Grande Guerra era alle porte, ed il progetto venne accantonato.

Come è sempre capitato agli inglesi da qualche secolo a questa parte... la guerra li colse militarmente impreparati. Non si poteva contare sui relativamente pochi Lee Enfield disponibili, ed il Lee Enfield era un fucile che, proprio per i suoi limiti progettuali, non si prestava ad una lavorazione rapida.

E allora... si tirò "fuori dalla naftalina" il progetto del P13 (del quale erano stati realizzati pochi centinaia di esemplari per le prove) e si accantonò l'idea di utilizzare il calibro .276 per il quale il fucile era stato progettato, camerandolo per il "solito" calibro .303 british. In questo modo tra l'altro si evitavano i problemi di approvvigionamento delle munizioni, visto che anche l'SMLE era camerato per il .303.

La Gran Bretagna non aveva strutture industriali in grado di produrre in tempi brevi questo nuovo fucile, denominato Pattern 14 o P14, e così, dopo il rifiuto di produrre il fucile da parte della Vickers inglese (che era troppo impegnata a produrre i fucili SMLE), si decise di farlo produrre negli Stati Uniti, scegliendo come fornitori la Remington e la Winchester.

Nel 1916 furono presentati dalla Remington e dalla Winchester i modelli di pre-serie

- dalla Remington Arms - Union Metallic Cartridge Company, prodotti negli stabilimenti di Bridgeport nel Connecticut (Pattern 1914 mk. 1R, punzone RE) e di Eddystone Arsenal in Pennsylvania (Pattern 1914 mk. 1E, punzone ERA)

- dalla Winchester Repeating Arms Company, prodotti negli stabilimenti di New Haven nel Connecticut (Pattern 1914 mk. 1W, punzone W).

La produzione iniziò in tempi brevi, e si interruppe quando in Gran Bretagna la produzione dei fucili SMLE raggiunse livelli accettabili. E' opportuno notare che quasi tutti i componenti meccanici del P14 non erano intercambiabili tra fucili di produttori diversi, e questo creava inevitabili problemi di logistica.

Nel 1917 gli americani, che stavano affacciandosi sugli scenari bellici della Grande Guerra, decisero di approfittare della situazione e, non avendo abbastanza Springfield 1903 per armare la propria fanteria, e non riuscendo ad incrementare la produzione, presero il progetto del P14, modificarono il calibro dal .303 british al 30.06, e con poche modifiche, e negli stessi arsenali, iniziarono la produzione del P17, "gemello" americano del P14, ancora oggi chiamato dagli yankees "Enfield americano".

Finita la prima guerra mondiale molti P14 furono ceduti dalla Gran Bretagna al Canada, all'Australia, alla Nuova Zelanda ed al Sud Africa. In arsenale ne rimasero circa 700.000 da tenere come armi di riserva.

Nel 1926 qualche burocrate inglese con la "passione per i numeri" decise di cambiare denominazione al P14 ridefinendolo "Rifle no. 3 Mk. I".

Arriva il 1939, e nella migliore tradizione anglosassone, malgrado i venti di guerra spirassero da parecchio tempo sull'Europa... lo Stato Maggiore inglese si trovò alla vigilia di una guerra mondiale senza avere le armi per poterla affrontare.

A questo punto è il caso di ricordare che il P14 era dotato, sulla sinistra della calciatura, di un congegno di mira per le lunghe distanze (fino a 2.600 Yarde) denominato "volley sight"... beh, nel 1939 lo Stato Maggiore inglese varò un progetto denominato WRA (Weedon Repair Act) con il quale vennero recuperati dagli arsenali i 700.000 "Rifle no. 3 Mk.I" immagazzinati vent'anni prima, che vennero consegnati ad aziende pubbliche (RSAF-Enfield) e private (come BSA, Purdy, Greener, Holland & Holland, Parker Hale) che provvidero a rimuovere il grasso, ad ispezionare l'arma ed a rimuovere le mire per le lunghe distanze (volley sight) provvedendo anche a sostituire le calciature quando era necessario.

Nel 1940, dopo la ritirata di Dunkerque, gli inglesi persero moltissimo materiale bellico, e sostituirono i fucili perduti nella ritirata con i P14, che tornarono in prima linea dopo due decenni di oblio. Oltre a questo utilizzo transitorio, il P14 venne utilizzato per armare la Guardia Interna Britannica e le truppe della RAF.

E' difficile, a distanza di mezzo secolo, stabilire cosa pensassero i fanti inglesi di questo fucile. Ho recuperato un articolo di Diana Armi di oltre vent'anni fa, a firma di Alfredo Carone, ed ecco cosa dice del P14: l'arma, leggermente più lunga e più pesante dell'SMLE...... era senz'altro idonea ad essere utilizzata per lo scopo per il quale era stata ideata e realizzata, ma non incontrò i giudizi favorevoli della truppa. Il fante inglese la considerava "troppo lunga, male equilibrata, difficile da maneggiare in combattimento in particolare con la baionetta inastata". Non crediamo però che la situazione dovesse essere molto diversa maneggiando uno SMLE con la sua baionetta da 43 centimetri di lama.

Il Pattern 14 ha avuto successo, se così si può dire, solo come fucile per tiratori scelti, data la radenza del tiro alle brevi distanze, e nella sua versione standard ha costituito sempre una soluzione di ripiego per tamponare le falle momentaneamente create dall'incalzare degli eventi bellici.

A me viene solo un dubbio... lo stesso fucile, a parte il calibro diverso, l'hanno avuto in dotazione sia i britannici che gli americani, che sono stati alleati in entrambe le guerre mondiali. Per gli americani... è il fucile del Sergente York, quasi una reliquia... mentre per gli inglesi è stata solo un'arma da usare quando non ce n'erano altre disponibili. Personalmente ritengo che si tratti di un'ottima arma individuale, ma che si adatti maggiormente a metodologie di combattimento individuali che nel "rigoroso" Esercito Britannico erano praticamente sconosciute.

Ma questo... è solo il mio parere personale, e vale ben poco. A confortarmi c'è il fatto che alla fine della II G.M. il P14 divenne, nel calibro originale .303, uno dei fucili da caccia più popolari del Canada, a conferma delle sue ottime doti balistiche.

Diamo un'occhiata al mio P14... e partiamo dall'alzo:

 

 

questo è ciò che resta del congegno di mira a lunga distanza, dopo il Weedon Repair Act del 1939:

 

 

Mentre questa è la vista d'insieme della parte sinistra del calcio:

 

 

Ecco i punzoni, con l'accettazione inglese e lo stemma di Re Giorgio V (regnante dal 1911 al 1936)

 

 

ed il punzone del produttore (ERA) con il numero di serie del fucile

 

 

identico a quello riportato sulla manetta di armamento

 

 

Per me, che sono innamorato del P17 americano, si tratta di un gran bel fucile. Era da tanto che ne cercavo uno con una bella canna, e dopo quasi due anni di ricerca infruttuosa, devo ringraziare Bruno Marri della Royal Armouries che è riuscito a trovarmene uno con una canna bellissima.

Credo che non avrò il coraggio di lasciarlo in rastrelliera, e che lo porterò a fare qualche gara di ex ordinanza.

E' opportuno notare che mentre il P17 utilizza munizioni meno "ingombranti", con una capacità di 6 colpi (malgrado la lastrina di caricamento, identica a quella dello Springfield 1903 sia da 5 colpi), il caricatore del P14 ha una capacità di 5 colpi, per le maggiori dimensioni della munizione .303 british.