Mosin Nagant 48 - carabina polacca da cadetto calibro .22LR

 

(KbKS Wz.48)

 

Scheda di Absolut, arma fotografata della sua collezione privata.

Revisione di A. De Carli

 

Bene... diciamocelo francamente. Questa scheda è "truffaldina", perché il Mosin Nagant raffigurato non è russo, e perché ufficialmente non esiste!

Nel 1945 la carabina Simonov SKS e nel 1947 il Kalashnikov AK 47 avevano convinto i russi che il Mosin Nagant apparteneva ad una categoria di fucili ormai obsoleti. Era il tramonto dei bolt action.

Ma se potevano essere obsoleti per una superpotenza, potevano ancora essere utilizzati nei paesi satellite che erano da poco stati costretti ad entrare nell'orbita sovietica.

In fondo... era meglio, per l'Unione Sovietica, che dei Paesi che erano di fatto stati "annessi" contro la propria volontà non avessero armamenti di ultima generazione, e che rimanessero in una condizione di sudditanza militare.

E poi la produzione nei Paesi-satellite sarebbe potuta servire per rifornire di armi nazioni sottosviluppate "in cerca di una rivoluzione", senza coinvolgere direttamente l'URSS nella fornitura delle armi.

Non a caso... i Mosin Nagant 44, prodotti nei Paesi satellite dell'URSS... finirono in Vietnam nelle mani dei Vietcong ed in tempi molto più recenti sono stati ritrovati persino a Grenada dagli americani.

Nel 1948 vennero prodotti gli ultimi Mosin Nagant 44 sovietici, e la produzione fu ripresa nei paesi satellite, installando impianti di nuova costruzione, o ristabilendo gli impianti sovietici chiusi al termine della II Guerra Mondiale (la produzione postbellica sovietica fu realizzata esclusivamente nell'arsenale di Izvhesk).

In Polonia la produzione della carabina m44 riprese nel 1951 con la denominazione di "7,62 Kbk wz. 1944".

Si tratta forse dei migliori Mosin Nagant mai costruiti, vista l'accuratezza delle lavorazioni ed il livello di finitura decisamente superiore a quello delle armi russe.

Ma comunque lo vogliamo chiamare... il fucile prodotto era un Mosin Nagant 44, e solo il diverso crest, e la superiore qualità produttiva, lo rendevano un modello autonomo, e la produzione andò avanti fino al 1955.

Stavolta però c'era una novità, perché venne realizzata anche una versione "da cadetto" in calibro .22lr.

Lo stabilimento che lo produceva era lo stesso che produceva anche i Mosin Nagant 44, i materiali con i quali era realizzato erano gli stessi, ed a me verrebbe spontaneo definirlo "Mosin Nagant 44 da cadetto"... ma visto che gli americani lo definiscono "Mosin Nagant 48", mi adeguo a questa denominazione, che ha una sua logica se si considera che è un fucile progettato nel 1948 e messo in produzione nel 1949 con la criptica denominazione di: "KbKS Wz.48".

Diciamo subito che è un fucile da cadetto molto ben realizzato. Infatti impiega gli stessi materiali utilizzati per il modello 44, la canna è di tipo flottante, ed è stata allungata rispetto a quella della carabina per compensare l'assenza della baionetta, tanto che lo si imbraccia come un Mosin Nagant 44.

Il caricamento avviene a colpo singolo, e la meccanica è decisamente sovradimensionata per un fucile in calibro .22 lr.

L'otturatore è stato disegnato ex novo per adattarsi ad una munizione a percussione anulare, ma credo sia il caso di dargli un'occhiata, iniziando dall'azione che, vista dal lato destro, sembra quasi un'azione "classica" di un Mosin Nagant 44:

 

 

ma se ci spostiamo sul lato sinistro... le cose cambiano, e quella strana leva di sicura ci fa capire che siamo di fronte ad un modello "strano".

 

 

l'alzo è graduato da 25 a 100 metri, con tacche di riferimento intermedie ogni 5 metri.

Non si tratta di una valutazione ottimistica, perché a 100 metri questo giocattolo se la cava decisamente bene.

 

 

Il crest ci dice che l'arma è di produzione polacca (il numero 11 contraddistingueva la Polonia) e che la produzione è avvenuta nel 1954.

 

 

La parte anteriore del fucile è insolitamente lunga... perché la calciatura è quella del Mosin Nagant 44, mentre la canna è stata allungata per mantenere lo stesso baricentro del fucile d'ordinanza, che era dotato di baionetta incorporata.

 

 

Ecco l'otturatore aperto, che consente di rilevare il sovradimensionamento della meccanica.

 

 

mentre qui l'otturatore è stato estratto, e le modalità per l'estrazione sono assolutamente identiche a quelle di una carabina 44.

 

 

Ed ecco l'otturatore armato. Con lo scatto del grilletto torna ad assomigliare a quello della carabina dalla quale questo fuciletto deriva.

 

 

Beh... se avessi fatto vedere solo i legni...

 

 

o il calcio... qualcuno si sarebbe accorto che non si trattava di una carabina 38 o 44?

 

 

E' un fucile con il quale è molto divertente sparare.

La buona lunghezza di canna lo rende decisamente preciso, ed essendo un bolt action ben si presta ad essere utilizzato per il tiro da sala, utilizzando le classiche munizioni Winchester Long-Z, con le quali si rivela uno dei fucili più silenziosi in assoluto, tanto che è sicuramente maggiore il rumore che fa l'otturatore in fase di cameramento di quello dello sparo.

Per chi non riesce a vivere senza un'ottica... è disponibile (in USA... ma lo si compra senza problemi!) un attacco per l'ottica NON distruttivo che va montato al posto dell'alzo. Ovviamente occorre utilizzare un'ottica a lungo fuoco, come quelle che si utilizzano per le pistole.