Mosin Nagant finnico M39

 

(Jalkaväkikivääri m/39)

 

Scheda di Absolut, arma fotografata della sua collezione privata.

 

I finlandesi usavano sin dalla Guerra Civile (1918) i fucili Mosin Nagant, normalmente adattando alle proprie esigenze dei fucili russi, apportando modifiche abastanza marginali.

Nel 1938 decisero di "rivedere" il progetto, e riunirono una commissione formata da consulenti dell'Esercito, della Guardia Civile e del Dipartimento della Difesa. Il risultato fu il modello M39 che assunse quella denominazione impronunciabile di Jalkaväkikivääri m/39. Evidentemente anche i finlandesi non trovarono il nome troppo facile, visto che lo soprannominarono quasi subito "Ukko Pekka", che in italiano significa "vecchio Pekka", con un evidente riferimento al presidente "Pekka" Svinhufvud.

Rispetto ai Mosin Nagant precedenti, scompare il calcio dritto che lascia il posto ad una calciatura più moderna, ed il rinculo è inferiore rispetto ai predecessori.

L'M39 non era nato per utilizzare le munizione russe di tipo "D" (adottate nel 1930), ma durante la Guerra d'Inverno contro i russi, i finlandesi catturarono grosse quantità di munizioni tipo "D", ed adattarono gli M39 per potere utilizzare il munizionamento catturato al nemico. Per questo moltissimi M39 riportano sulla culatta il punzone D che indica la predisposizione per l'utilizzo delle munizioni "D" con palla da 201 grani.

La produzione degli M39 fu eseguita dalla Sako, dalla VKT e dalla Tikkakoski.

Alcuni M39 non riportano il logo del produttore, ma una lettera "B", che secondo alcuni significa che la canna è stata prodotta in Belgio, mentre secondo altri è il logo dell'azienda svedese Boförs.

La produzione dell'M39 è proseguita fino al 1944, quando la Finlandia fu costretta ad arrendersi ai russi, ma fu ripresa in maniera molto "blanda" dal 1967 al 1973, con una produzione limitata a 5.251 fucili.

A questo punto, dopo avere parlato della resa finlandese, credo sia opportuno ricordare la situazione storica della Finlandia.

La Finlandia era neutrale e non aveva nessuna intenzione di entrare in guerra. Ma i russi volevano estendere il proprio dominio anche agli stati baltici, e si accordarono (con delle intese segrete stipulate contestualmente al patto Molotov-Von Ribbentrop) con la Germania nazista per estendere i propri territori annettendo la Finlandia e numerosi altri stati sovrani.

Nel 1939, nel totale disinteresse delle "nazioni alleate" (la Lega della Nazioni si limitò a condannare l'aggressione senza emettere alcuna sanzione) i russi aggredirono la Finlandia e dopo una guerra breve ma feroce, iniziata senza alcuna dichiarazione di guerra con il bombardamento russo sulla città di Helsinki (la Guerra d'Inverno) e furono di fatto militarmente sconfitti, anche se il trattato di pace tra la Russia e la Finlandia concedeva comunque alla Russia una piccola parte di territorio finlandese. Nessuno si mosse a favore della Finlandia, se si esclude un aiuto, come sempre molto "timoroso", da parte della Svezia.

Quando la Germania aggredì la Russia, la Finlandia era comunque coinvolta, visto che era nel mirino russo da parecchio tempo, e non aveva altre soluzioni se non quella di combattere, parallelamente ai tedeschi, contro la Russia.

Inutile dire che alla fine della seconda Guerra Mondiale, quando si ridefinirono i confini dell'Europa... una parte del territorio della Finlandia, nazione aggredita dalla Russia all'epoca della amicizia con la Germania nazista, venne assegnata alla Russia, compiendo uno degli atti a mio parere più scandalosi e vigliacchi del ventesimo secolo.

A ricordarci il coraggio e la voglia di resistere dei finlandesi, ci resta l'M39, forse il miglior Mosin Nagant mai costruito.

Confesso che questo è il mio secondo M39. Il primo era un gran bel fucile, e le foto sono state pubblicate a lungo su questo sito. Da un punto di vista collezionistico l'M39 è un fucile molto interessante, perché è stato prodotto in 130.000 esemplari in tutto, ma è rimasto immagazzinato negli arsenali, e quindi soggetto a riparazioni e migliorie, fino a verso il 1992, quindi è normale trovare calciature di periodo postbellico sostituite in arsenale. Il mio primo M39 era un VKT, quindi prodotto in circa 40.000 esemplari, e la calciatura era ottima, ma di tipo postbellico (la si riconosce dal tipo di incastro dei legni tra la parte anteriore e quella posteriore, che nei fucili di periodo bellico ha un innesto tondeggiante, mentre la produzione post-bellica utilizzava un innesto squadrato; esiste anche un terzo tipo di innesto, di transizione tra il bellico ed il post-bellico, con i legni giuntati con un innesto triangolare).

E così... quando mi è capitato un M39 della Guardia Civile (produzione complessiva 10.589 pezzi), e con una calciatura bellica originale... non ho resistito alla tentazione ed ho sostituito il mio fucile.

 

Diamogli una occhiata... ecco l'azione, con la culatta ottagonale progettata in epoca zarista

 

 

ed ecco un dettaglio dell'azione, che riporta ancora il punzone originale dell'arsenale russo che aveva prodotto il pezzo

 

 

Il pomello della manetta di armamento riporta la stessa matricola dell'azione.

 

 

Questo è il solido congegno di mira, visto dal fianco sinistro, con i riferimenti per la distanza

 

 

e visto dall'alto.

 

 

Il mirino, molto simile a quello dell'M28, con il classico bocchino finlandese "a cerniera"

 

 

ed eccoci al crest... il punzone in alto indica che è il fucile è stato prodotto dalla Sako. La dicitura SK.Y indica che l'arma era stata esplicitamente realizzata per la Guardia Civile, e lo si può constatare anche dalla numerazione, perché i fucili della Guardia Civile seguivano una numerazione autonoma rispetto agli altri M39 ed i numeri di serie erano compresi nell'intervallo tra il 500.000 al 510.588.

Questo fucile, prodotto nel 1942 (punzone in basso), è il 1996° fucile prodotto per la Guardia Civile finlandese.

 

 

Anteriormente ci sono le due maglie che consentono di montare la cinghia inferiormente al fucile, o lateralmente.

 

 

E sulla pala del calcio, ci sono le maglie posteriori corrispondenti, quella inferiore, e quella laterale, che è incassata nella calciatura.

 

 

Sul lato destro del calcio, ci sono il punzone del produttore (in questo caso la stessa Sako), e l'anno di produzione (in questo caso 42, abbreviazione di 1942) perfettamente coevo con il resto del fucile

 

 

Diamo un'occhiata alla giuntura dei legni. Trattandosi di una calciatura di periodo bellico, l'innesto tra la parte anteriore e posteriore del calcio è realizzato con protuberanze con estremità tondeggianti, e non triangolari o squadrate come avvenne successivamente.

 

 

Per l'M39 ho trovato due diversi tipi di cinghia, che furono utilizzate in periodi diversi.

Ma per le cinghie... c'è la sezione accessori :-)

 

Per quanto riguarda gli arsenali di produzione ed i numeri di serie assegnati, ecco cosa scrive Lapin:

 

Produttore da a
Sako 200.000 259.278
VKT 28.690 67.680
B (produzione Belga o produzione Boförs svedese) 35.814 48.703
Sk.Y. (produzione Sako per la Guardia Civile) 500.000 510.588
Tikkakoski 26.699 67.680
Sako (produzione dal 1967 al 1973) 300.800 306.051

 

Per i Mosin Nagant è disponibile:

una pagina di solo testo con l'elencazione delle varie versioni conosciute di Mosin Nagant

ed una pagina con l'elencazione dei vari punzoni e marchi