Mosin Nagant - carabina modello 1938

 

(Karabina obr. 1938g.)

 

Scheda di Absolut, arma fotografata della sua collezione privata.

Revisione di A. De Carli

 

Avviso: questa è una "pagina strana", perché si parla più di "storia non scritta" che di oplologia. Proseguite a vostro rischio :-)

 

Siamo nel 1938, e spirano venti di guerra sull'Europa. L'esercito russo non è troppo aggiornato in fatto di armamento individuale.

Il fucile standard dell'Esercito Russo è il Mosin Nagant 1891/30 che, malgrado il restyling, è un fucile progettato nel secolo precedente. In effetti gli sforzi progettuali sono orientati su un'arma lunga semiautomatica, ma nel 1938 l'SVT 38 è ancora lontano dall'essere prodotto (la produzione inizierà solo nel Luglio 1939) ed è ancora in fase di valutazione.

Per le truppe che necessitano di un'arma compatta (cavalleria, genio ecc.) i sovietici hanno in dotazione, almeno teoricamente, la carabina M1907, arma costruita solo in epoca zarista e vecchia ormai di trent'anni. Inoltre è stata prodotta solo dal 1910 al 1917.

Ritorniamo al 1938... perché improvvisamente ai russi servono tante armi, perché si stanno muovendo così attivamente in un settore che nel complesso è stato abbastanza trascurato negli anni precedenti? Certo, i tedeschi hanno cominciato a muoversi, ma anche le diplomazie hanno fatto la loro parte, ed il vento sta cambiando.

In Germania sta scomparendo la propaganda anti-bolscevica, ed in Russia sta scomparendo la propaganda anti-nazista, e questo malgrado la Guerra Civile Spagnola che ha fortemente opposto le due ideologie. Inoltre nel Marzo del 1939, al Congresso del Partito Comunista, Stalin accusa "le potenze occidentali di cercare di aizzare l'Unione Sovietica contro la Germania, di avvelenare l'atmosfera tra i due paesi e di voler suscitare un conflitto con la Germania, senza alcun motivo concreto". Ed accenna anche all'eventualità di una "seconda guerra imperialistica".

Il 3 Maggio 1939 Livtinov, ebreo e con simpatie occidentali, viene sostituito da Molotov, un "ariano".

Ed è Molotov, il 23 Agosto 1939, a sottoscrivere il Patto Molotov-Ribbentrop di "non-aggressione" tra la Germania e la Russia.

Allora... perché tutta questa attività negli arsenali sovietici, perché dopo anni di semi-latitanza in ambito armiero improvvisamente alla Russia servono armi? E' strano... ma quando in Russia servono armi urgentemente, si "rispolvera" il progetto del Mosin Nagant, si fa qualche piccola modifica e si inizia la produzione. Accadrà lo stesso nel 1944 quando serviranno urgentemente delle armi e si "accantonerà" (in due arsenali su tre) la produzione dell'SVT 40 per ricominciare a produrre i Mosin Nagant 44, che offrono una maggiore velocità di produzione.

Vediamo cos'era successo. C'è, nel patto Molotov-Ribbentrop, una appendice che non deve essere resa pubblica. La ritroveranno gli "alleati" nella Cancelleria del Reich, ed il documento (che creerà parecchio imbarazzo a Stalin, che negherà sempre la sottoscrizione del protocollo segreto malgrado la Guerra d'Inverno contro la Finlandia e la guerra contro la Bessarabia e la Bukovina) verrà reso pubblico durante il processo di Norimberga. Sono solo poche righe, vale la pena di leggerlo:

PROTOCOLLO SEGRETO ADDIZIONALE (al patto Ribbentrop-Molotov - Mosca 23 agosto 1939)
In occasione della firma del patto di non aggressione tra il Reich tedesco e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, i plenipotenziari firmatari delle due parti hanno discusso in conversazioni strettamente riservate il problema della delimitazione delle rispettive sfere d'influenza nell'Europa orientale. Tali conversazioni hanno portato al seguente risultato:
1 - Nel caso di mutamenti territoriali e politici dei territori appartenenti agli Stati baltici (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), la frontiera settentrionale della Lituania rappresenterà la linea divisoria delle rispettive sfere d'influenza della Germania e dell'Urss. Al riguardo le due parti riconoscono l'interesse della Lituania al territorio di Vilnius.
2 - Nel caso di mutamenti territoriali e politici dei territori appartenenti allo stato Polacco, le sfere d'influenza della Germania e dell'Urss saranno approssimativamente delimitate dalla linea dei fiumi Narew, Vistola e San. Soltanto in base ai futuri sviluppi politici sarà possibile decidere in modo definitivo se gli interessi delle due parti rendono desiderabile il mantenimento di uno Stato polacco indipendente; in tal caso, debbono essere delimitate le frontiere di tale Stato. In ogni modo i due governi risolveranno tale questione mediante un'intesa amichevole.
3 - Per quanto riguarda l'Europa sud-orientale, da parte sovietica si sottolinea l'interesse per la Bessarabia. Da parte tedesca si dichiara il totale disinteresse politico per questi territori.
4 - Questo protocollo sarà tenuto rigorosamente segreto da entrambi le parti.
Mosca, 23 agosto 1939.
Per il governo del Reich tedesco, v.Ribbentrop - Per procura del governo dell'Urss. V. Molotov.
(da Akten zur Deutschen Answartingen Politik 1918.1945. Serie D (1937.1945) Band VIII, Imprimerie Nationale, Baden-Baden 1956. pp. 206-207)
   

 

Insomma... i libri di storia (almeno quelli scolastici) continuano a parlare del Patto Molotov-Ribbentrop come se veramente si trattasse di un "patto di non-aggressione", in effetti è stato un vero patto per la spartizione dell'Europa. E Stalin si comporta esattamente come Hitler, aggredendo la Finlandia, che secondo lui può essere conquistata in poche settimane. Ma non ha fatto i conti con il carattere dei finlandesi, che non sono disposti a "farsi mettere i piedi in testa". E la Guerra d'Inverno (1939-1940) finirà con una semi-sconfitta sovietica ed addirittura l'Arsenale di Tula sarà costretto per un po' di tempo ad interrompere la produzione per la vicinanza delle truppe finniche.

A questo punto Stalin, "alleato" o "non-aggressore" della Germania nazista, si limitò a spostarsi verso sud, invadendo la Bessarabia e, non essendo stati fissati i confini sul "protocollo aggiuntivo" ne approfittò anche per annettere le province rumene della Bukovina. 

 

Credo che adesso sia più chiaro il motivo che ha portato alla nascita della carabina modello 1938. Semplice e veloce da produrre, doveva rimpiazzare il fucile 1891/30 nelle mani delle truppe che necessitavano di un'arma corta e maneggevole... e magari "riempire il vuoto" che si era venuto a creare per i ritardi nella progettazione e nella produzione dell'SVT 38.

 

In effetti si trattava di un Mosin Nagant 1891/30 accorciato, privo di baionetta come ne era priva la carabina M1907, con un alzo graduato simile a quello del 1891/30 ma tarato per una distanza massima di 1.000 metri.

La carabina M1938 fu prodotta dal 1939 al 1945... ma i russi hanno sempre avuto la "fissazione" per le armi dotate di baionetta, adatte al combattimento corpo a corpo, e così, sul finire del 1943, poco prima del termine della produzione di massa del Mosin Nagant 1891/30 [1], la carabina M1938 fu modificata con l'aggiunta di una baionetta pieghevole fissata alla canna, e nacque la carabina M1944.

 

Credo sia arrivato il momento di dare una occhiata al mio Mosin Nagant 38. Ecco l'azione

 

 

ed ecco l'alzo, piuttosto spartano e tarato per la distanza massima di 1.000 metri:

 

 

In effetti, l'alzo in sé non ha nulla di particolare. Ma, come ho già scritto anche troppo spesso, i paesi del blocco comunista si sono distinti per "cannibalizzazioni feroci" di armi preesistenti.

Negli USA, dove le armi della ex Unione Sovietica sono molto diffuse, si raccolgono notizie interessanti su queste modifiche. In particolare si sono viste numerose carabine M1938 dotate di receiver ottagonali con date di produzione dal 1890 ai primi anni del 900, e si pensa che si tratti di modifiche effettuate in arsenale negli ultimi decenni per potere riutilizzare vecchie armi non più in dotazione. Basti pensare che nella seconda metà degli anni 60 i "Vopos" (le guardie di confine della ex DDR) che disertavano spesso portavano con sé le armi in dotazione, ed in molti casi si trattava di Mosin Nagant 1891 accorciati in arsenale e modificati per diventare simili alle carabine M1938. Si suppone che molti esemplari venissero modificati in Cecoslovacchia [2], spesso senza apporre alcun punzone aggiuntivo ed a volte apponendo un punzone con una T cerchiata, e questi fucili sono chiamati dai collezionisti "modello 1891/38", anche se non è mai esistita ufficialmente un'arma con questa denominazione.

Un altro "modello strano", da tenere d'occhio, è la carabina 1891/59, che inizialmente si pensava che fosse stata prodotta in Bulgaria, mentre il pensiero corrente è che si sia trattato di una riarsenalizzazione sovietica effettuata per potere riutilizzare i Mosin Nagant 1891/30 ancora in arsenale. 

Una delle particolarità del modello 1891/59 è quelle di utilizzare l'alzo originale del modello 1891/30 dal quale venivano fresati, in maniera decisamente vistosa, i numeri superiori al 10.

Si tratta di "cloni" ben realizzati che ci riportano alla "Guerra Fredda" che molti di noi hanno studiato solo sui libri di storia.

Per la carabina 91/59 c'è una scheda specifica con le foto della mia.

 

Secondo Karl-Heinz Wrobel le carabine M1938 siano state prodotte anche in legno laminato, ma tutte quelle in laminato che ho avuto occasione di vedere erano in effetti delle carabine 38 ricalciate utilizzando i legni in laminato del Mosin Nagant 44, che è riconoscibile per lo scanso nella parte anteriore destra dei legni e che serviva per alloggiare l'estremità della baionetta. Per trovare un Mosin Nagant 38 con la calciatura esatta per il modello di fucile, mi sono dovuto guardare una partita di un centinaio di carabine, e con il calcio "giusto" ne ho trovata una. Questo non significa che le carabine 38 con i legni della carabina 44 siano false, semplicemente hanno subito interventi di riarsenalizzazione che hanno comportato il cambio della calciatura.

Se il lavoro è stato fatto in un arsenale russo, sulla pala del calcio troviamo un marchio costituito da un quadrato con una barratura diagonale, che indica un intervento di riarsenalizzazione sui legni, come questo (che sulla mia, ovviamente, manca):

 

 

Questi sono i punzoni sulla parte superiore della culatta, Arsenale di Ishevsk, anno 1944:

 

 

In effetti quasi tutti i Mosin Nagant 38 sono stati prodotti a Ishevsk, e non a caso sul mercato statunitense le carabine 38 prodotte a Tula hanno quotazioni  doppie, proprio per la loro rarità.

Questa e' la parte anteriore della canna vista dal lato destro

 

 

che si distingue da quella della carabina 1944 per l'assenza della baionetta.

 

Ovviamente il pezzo è monomatricola, come si può rilevare dai punzoni sull'otturatore

 

 

e da quelli sul calciolo.

 

 

Anche inferiormente, il fondello del caricatore è monomatricola:

 

 

 

E sulla pala del calcio, ci sono dei punzoni resi illeggibili dal tempo, ma nessun punzone che attesti il cambio dei legni.

 

 

Per farsi un'idea della differenza tra la carabina 38 e la carabina 44, ecco le foto di entrambi. In alto una carabina 38, ed in basso una carabina 44. Nella calciatura della carabina 44 si nota, sotto l'alzo, la fresatura realizzata nel calcio per permettere il ripiegamento della baionetta.

 

 

Ovviamente le differenze sono nella parte anteriore, e la carabina 44 è dotata di una baionetta pieghevole. In questo caso, si tratta di una carabina di periodo post-bellico, e lo si può rilevare dal supporto metallico che sorregge la baionetta, dotato di un doppio meccanismo di fermo che, oltre ad impedire la chiusura della baionetta aperta, evita anche eventuali aperture accidentali della baionetta ripiegata.

 

 

E adesso... qualche numero:

 

Lunghezza 102 cm.
Peso (scarico) 3,28 Kg.
Canna 51,7 cm. - 4 rigature destrorse
Caricatore 5 colpi, integrato
Velocità di fuoco bolt-action, 10-12 colpi al minuto
Calibro 7.62x54Rmm vintovochnyi patron obr 1891g
Velocità alla bocca 820 m/s

 

Per i Mosin Nagant è disponibile:

una pagina con foto e dati dei principali Mosin Nagant prodotti,

una pagina di solo testo con l'elencazione delle varie versioni conosciute di Mosin Nagant

ed una pagina con l'elencazione dei vari punzoni e marchi.

 

NOTE:

 

[1] La produzione massiva di armi modello 91/30 terminò in effetti nel 1944. Essa fu comunque protratta fino a poco dopo la fine della II Guerra Mondiale, anche se per quantitivi molto più contenuti; sono infatti noti esemplari datati 1946 e 1947.

 

[2] Non  si è assolutamente certi che queste conversioni siano state fatte in Cecoslovacchia. Molti esemplari riportano senza dubbio marchi e calci di fabbricazione cecoslovacca ma non ci sono prove certe sulla loro conversione in quel paese o se siano state semplicemente fornite dalla Russia.