i Mosin Nagant russi

 

Scheda di Absolut, armi fotografate della sua collezione privata.

 

Lo so... i Mosin Nagant russi sono spesso "snobbati", eppure sono armi di una longevità invidiabile. Il progetto è di epoca zarista, e sono sopravvissuti ad una rivoluzione, a guerre "locali" e ad entrambe le guerre mondiali.

I Mosin (come li chiamano i russi) o Mosin-Nagant (come li chiamiamo noi, e vedremo il perché) hanno avuto una vita operativa di ottant'anni, continuando a restare in servizio mentre armi progettate negli stessi anni finivano esposte nelle bacheche dei musei.

Insomma, in un'ottica di collezionismo di armi di ex ordinanza, il Mosin Nagant occupa un posto di primissimo piano, e poco importa se le rosate non sono quelle di un Mauser svedese!

E' il caso di dare una occhiata alla storia di questa famiglia di fucili.

Nella Russia Zarista, negli anni attorno al 1880, si usavano ancora gli antiquati Berdan. Nel resto del mondo si cominciavano ad affacciare i fucili a ripetizione, e la Russia non poteva permettersi di restare a guardare.

Gli "alti papaveri" decisero che si doveva sviluppare un'arma lunga che fosse almeno al livello di quelle in uso in altri paesi, come i Mauser, i Lebel, i Lee Metford, i Mannlicher, gli Scmidt Rubin e i Krag Jorgensen, ed a questo fine crearono una apposita commissione per la valutazione.

Il capitano dell'esercito russo Sergei Ivanovich Mosin (nella foto) cominciò a lavorare sul nuovo fucile nel 1883; doveva essere un fucile per la fanteria, ed il primo problema da affrontare era la progettazione di un caricatore.

Sottopose diversi progetti alla commissione di valutazione nel 1884 e nel 1885, tutti basati sulla munizione da 10,6 mm., ma il resto d'Europa si stava orientando verso calibri inferiori e Mosin si adeguò progettando, tra il 1887 ed il 1889 un caricatore monofilare da 5 colpi in calibro... "3 liniya".

La Russia allora non usava il sistema metrico decimale, ma un sistema di misurazione autonomo nel quale la "liniya" (o "linea" in italiano), equivaleva ad un decimo di pollice, ovvero 2,54 mm.

Quindi... le "3 liniya" del calibro, altro non erano che 0.30", il classico 7,62 mm.

Nel 1889 la commissione di valutazione diede parere negativo ai progetti di Mosin. E qui entrò in gioco Leon Nagant, un progettista di armi belga, che sottopose alla commissione il prototipo di un fucile di propria progettazione in calibro 8,89 mm., ovvero "3.5 liniya", e 500 munizioni perché l'arma potesse essere valutata dall'esercito zarista.

Tra il 1890 ed il 1891 entrambi i fucili, quello progettato da Mosin e quello progettato da Nagant, furono sottoposti ai test di valutazione. Quello di Nagant risultò essere il migliore dei due, ma numerosi "trucchi" volti a favorire il russo Mosin portarono alla fine ad una soluzione di compromesso: si preferì tenere il fucile progettato da Mosin integrandolo però con il sistema di alimentazione progettato da Nagant, e l'arma che risultò da questa "fusione" venne denominata "Pekhotniya vintovka obr. 1891g".

Dal 1891 al 1910 al fucile furono apportate numerose modifiche, in parte dovute alle variazioni intervenute sulla munizione utilizzata, che fu dotata di palla di tipo spitzer, ed in parte si trattò di modifiche e migliorie che venivano suggerite dall'utilizzo, come l'adozione della tacca di mira a foglia che fu disegnata tra il 1908 ed il 1910 da Konovalov, della fabbrica di armi di Sestroryetsk Arms Factory.

In effetti probabilmente questa modifica fu resa necessaria dalla diversa resa balistica della munizione dotata di palla spitzer. Si è già detto che in Russia il sistema metrico decimale fu adottato solo nel 1920, e l'alzo della tacca di mira disegnata da Konovalov era graduato, sulla parte sinistra, da 200 a 1000 "arshini". Forse è il caso di precisare che un "arshin" corrispondeva a 71 cm, e quindi l'alzo era strutturato per distanze comprese tra i 142 ed i 710 metri. Ovviamente nel 1920, dopo l'adozione del sistema metrico decimale, la tacca fu modificata per riportare la distanza in metri, ad incrementi di 200.

Siamo attorno al 1910, ed ancora i numeri relativi alla produzione dei fucili Mosin Nagant sono piuttosto bassi, nei 16 anni compresi tra il 1892 ed il 1908 ne sono stati prodotti circa 310.000 in versione per la fanteria, e circa 50.000 in versione da addestramento.

Sono di questo periodo i " Kazachya I dragunskaya vintovki", o "Mosin Cosacchi" (progettati nell'anno 1891 e prodotti dal 1893) che sono piuttosto ricercati dai collezionisti. Il fucile è progettato per le truppe a cavallo, e si differenzia da quello utilizzato dalla fanteria e dai Dragoni per la presenza di un alzo simile a quello poi adottato sul modello 1891/30, e per l'assenza della baionetta, in considerazione del fatto che i Cosacchi erano già dotati di un'arma bianca. i "Mosin Cosacchi" hanno la punzonatura "Kaz" proprio sotto il numero di serie.

Il Mosin Nagant 1891 era decisamente lungo e pesante, e se le dimensioni potevano essere tollerate dalla fanteria.... per gli artiglieri, i genieri e le truppe a cavallo erano veramente eccessive. Già nel 1895 era stato presentato un progetto per una carabina, e nel 1907 fu ufficialmente adottata, per le truppe che necessitavano di un'arma di dimensioni più contenute, la carabina M1907 che è di 27 cm. più corta rispetto al classico 1891, ovvero 101 cm contro 128.

Per i russi le armi sono come il maiale... "non si butta via nulla"... e mentre all'arsenale di Izhevsk si producevano le nuove carabine, in quello di Sestroryetsk si provvedeva a trasformare in carabine i Mosin Nagant 1891 dei Dragoni e dei Cosacchi. 

Cosa successe in Russia nel 1917 è scritto su tutti i libri di storia, e non mi pare il caso di riportare gli eventi connessi alla Rivoluzione d'Ottobre. Molte cose cambiarono, il potere passò in mani diverse, ma il Mosin Nagant rimase sulla scena. E se prima armava le truppe zariste, adesso armava le "gloriose armate rivoluzionarie". Solo nel 1924 il "Consiglio Militare Rivoluzionario dell'Armata Rossa" decise che il Mosin Nagant 1891 doveva essere aggiornato ai tempi. 

Ye. K. Kabakov e I. A. Komaritskii lavorarono alla modernizzazione dell'arma, ed i primi esemplari di prova furono prodotti nel 1927. Il 28 Aprile 1930 veniva ufficialmente adottato con la denominazione "vintovka obrazers 1891/30goda". La produzione iniziò il 10 Giugno 1930 negli arsenali di Tula  e di Izhevsk, ed andò avanti a Tula fino al 1942 e a Izhevsk fino al 1944.

In effetti anche in questo caso non si scartò nulla, c'era abbondanza di parti rimaste dalla produzione del Mosin 1891, e tutto venne diligentemente riciclato. Basta pensare che i "receiver" esagonali, progettati in epoca zarista, nel 1936 venivano ancora utilizzati sui 1891/30.

Durante la II GM i due principali arsenali, Tula e Izhevsk, per fortuna dei sovietici non caddero mai in mani nemiche, anche se nel 1941 Tula dovette interrompere la produzione per l'avvicinarsi delle armate finniche.

Come già detto, i russi avevano in dotazione la carabina M1907 per le truppe che necessitavano di un'arma più leggera e compatta, e nel 1938 decisero di modificarla adottando un diverso alzo graduato simile a quello del Mosin Nagant 1891/30. La carabina, denominata M1938 (e come la M1907 priva di baionetta) fu prodotta dal 1939 al 1944, quando fu sostituita dalla carabina M1944.

In campo armiero i sovietici si sono distinti anche per le "cannibalizzazioni" di armi precedenti. Negli USA, dove le armi della ex Unione Sovietica sono molto diffuse, si raccolgono notizie interessanti su queste modifiche. In particolare si sono viste numerose carabine M1938 dotate di receiver ottagonali con date di produzione dal 1890 ai primi anni del 900, e si pensa che si tratti di modifiche effettuate in arsenale negli ultimi decenni per potere riutilizzare vecchie armi non più in dotazione. Basti pensare che nella seconda metà degli anni 60 spesso i "Vopos" (le guardie di confine della ex DDR) che disertavano spesso portavano con sé le armi in dotazione, ed in molti casi si trattava di Mosin Nagant 1891 o 1891/30 accorciati in arsenale e modificati per diventare simili alle carabine M1938. Il lavoro di modifica veniva generalmente svolto in Cecoslovacchia, senza apporre alcun punzone aggiuntivo, e questi fucili sono chiamati dai collezionisti "modello 1891/38", anche se non è mai esistita ufficialmente un'arma con questa denominazione.

La carabina Mosin Nagant M1944 è la diretta discendente della carabina M1938. Le esperienze belliche sovietiche avevano dimostrato che, sia pure accorciato di dieci centimetri rispetto al modello 1891, il modello 1891/30 era ancora troppo lungo e troppo poco maneggevole per l'utilizzo in un contesto urbano ed in campi ristretti. I militari poi ritenevano che un'arma priva di baionetta, come la M 1938, non fosse adatta a situazioni belliche che a volte portavano ad un combattimento corpo a corpo. La carabina M1944 in effetti non era altro che una carabina M1938 dotata di una baionetta incorporata pieghevole.

Nel 1943 furono presentati i primi prototipi per le prove di valutazione, e nel 1944 la carabina venne messa in produzione per la distribuzione ai reparti.

Successivamente i sovietici hanno adottato la calciatura in laminato che ha sostituito quella in legno massello, e di fatto la carabina Mosin Nagant 1944 è stata il "canto del cigno" dei bolt action russi. Nel 1943 era già stata sviluppata la munizione 7,62x39, e nuove armi, semiautomatiche, si sarebbero affacciate a breve sulla scena. Nel 1947 la produzione del Mosin Nagant cessò in Unione Sovietica, e gli impianti vennero trasferiti in Polonia dove nel 1949 ricominciò la produzione per i paesi satellite. Ma la vita operativa della carabina 1944 non era certo finita!

Basta pensare che in Vietnam la carabina 1944 era l'arma d'ordinanza dei Viet Cong; durante l'invasione delle truppe americane a Grenada sono state catturate numerose carabine modello 1944 di produzione polacca... e durante l'invasione delle truppe sovietiche in Afghanistan la carabina 1944 è tornata nuovamente a sparare!

 

Per i Mosin Nagant è disponibile:

una pagina con foto e dati dei principali Mosin Nagant prodotti,

una pagina di solo testo con l'elencazione delle varie versioni conosciute di Mosin Nagant

ed una pagina con l'elencazione dei vari punzoni e marchi