Kommission Gewehr 1888

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata

 

E' un fucile che porta impressi i segni del tempo. La canna è ottima, ma non è monomatricola ed i legni sono decisamente vissuti.

Ma credo si tratti di uno di quei fucili che... "bisogna avere" in collezione.

Su questo sito, di Kommission Gewehr 1888, o Gew. 88, ce ne sono tre, ognuno con proprie caratteristiche.

Questo è quello che si presenta peggio, ma è il capostipite, e come tale merita rispetto.

Rispetto agli altri ha la caratteristica di non impiegare le lastrine di caricamento tipo "Mauser" ma quelle tipo "Mannlicher", come era previsto nel progetto originario, prima delle numerose modifiche.

E proprio perché si tratta del "capostipite" (anche se non si tratta del primissimo modello, visto che è stato prodotto nel 1895 a Spandau) ho ritenuto opportuno riportare su questa scheda la storia di questo fucile.

Di tanto in tanto, mi rileggo il fantastico libro "Nelle tempeste d'acciaio", di Junger, e la passione per i Gew. 98 e per i Gew. 88 credo sia nata proprio da questo libro.

E volevo un Gew. 88 che non fosse di produzione Loewe, per ragioni storiche che diventeranno più chiare continuando nella lettura, ma che fosse stato prodotto da un arsenale statale prussiano.

Cominciamo con l'inquadrarlo da un punto di vista oplologico e storico...

Da un punto di vista oplologico questo fucile non è stato progettato dai fratelli Mauser (che non vennero nemmeno consultati dalla Commissione di Prova delle Armi), e viene spesso definito Mauser solo perché l'azione fu ottenuta da Slegelmilch modificando quella del Mauser modello 1871.

Da un punto di vista storico... questo fucile nasce dalla fretta (e dalla caparbietà teutonica).

Nel 1886 i francesi infatti adottarono il fucile Lebel 1886, ed i circoli militari prussiani caddero in preda ad una crisi profonda, perché il Lebel utilizzava per la prima volta una munizione a polvere infume, e la polvere infume che era appena stata scoperta dal chimico francese Paul Vielle (e definita "poudre B") permetteva di ridurre i residui carboniosi dello sparo, e consentiva quindi di utilizzare un calibro di diametro inferiore a quelli utilizzati all'epoca, riducendo inoltre la frequenza con la quale la canna doveva essere pulita.

Il Lebel non era un fucile eccezionale da un punto di vista progettuale, ma l'utilizzo della nuova munizione da 8 mm., potente e con una traiettoria molto tesa, surclassava la munizione tedesca ReichsPatrone 11 mm. utilizzata nel fucile d'ordinanza Mauser 71/84.

I tecnici prussiani si misero al lavoro, e la Commissione di Prova delle Armi (GPK - Gewehr Prfungs Kommission) cominciò a studiare la possibilità di utilizzare una munizione simile a quella francese.

All'inizio pensarono di utilizzare una munizione a polvere infume sul Mauser Gewehr 71/84, ma si accorsero presto che era una strada difficilmente percorribile. A questo punto, diedero l'incarico ad un tecnico dell'Arsenale di Spandau, Louis Schlegelmilch, di aggiornare il disegno dell'otturatore. Il fucile che ne risultò fu un bolt action con una azione denominata Schlegelmilch-Mauser, dotato di un caricatore interno e con un copricanna metallico cilindrico lungo quasi quanto l'intera canna, disegnato da Armand Mieg.

Le caratteristiche della canna e delle rigature furono abbondantemente "ispirate" a quelle del Lebel (del quale era stato comprato a carissimo prezzo un esemplare da un traditore francese!), mentre come munizione si scelse di modificare la cartuccia rimless svizzera disegnata da Eduard Rubin, adottata dai prussiani come "Geschoss 88", con palla del diametro di .318".

Il 23 Marzo 1888 il Generale Von Xylander comunicò che lo sviluppo dell'arma era completato, ed iniziarono a questo punto le prove sul campo che terminarono nel Novembre 1888. La GPK raccomandò l'adozione immediata della nuova arma, ed il Kaiser Guglielmo II firmò l'ordine di adozione il 12 Novembre 1888.

La produzione iniziale fu talmente veloce che nell'Agosto 1890 il fucile già era in dotazione alle truppe di prima linea della Baviera, della Prussia, della Sassonia e del Wurttemberg. La produzione avvenne nei tre principali arsenali statali prussiani (Danzica, Erfurt e Spandau), nell'arsenale di Amberg in Baviera, ed in stabilimenti privati come la Ludwig Loewe Co., la Oesterreische WaffenFabrik GesellSchaft (l'austriaca Steyr), e Haenel. La produzione andò avanti fino al 1897, con una produzione decisamente rilevante:

 

Produttore

Quantità prodotte

Arsenali Statali Prussiani (Danzica, Erfurt, Spandau)

750.000

Amberg

425.000

Ludwig Loewe

425.000

Steyr

300.000

Haenel

100.000

Totale nel 1897

1.675.000

 

Purtroppo ci furono numerosi problemi. Infatti subito dopo l'inizio della produzione cominciarono a diffondersi voci insistenti sull'inaffidabilità del fucile, di presunte rotture e di esplosioni della camera di cartuccia. Molti giornali tedeschi cominciarono a chiedersi perché il disegno dell'arma non fosse stato affidato alla Mauser, limitandosi a modificarne l'azione bolt-action. Tanto per gettare un po' di benzina sul fuoco un insegnante berlinese, Hermann Ahlwardt, accusò apertamente sulla stampa la Ludwig Loewe di avere corrotto i funzionari governativi affinché accettassero armi di qualità inferiore a quella concordata. La famiglia Loewe era una famiglia ebraica che possedeva banche, fabbriche, nonché i brevetti dei fucili Mauser, oltre all'unica fabbrica di munizioni di tutto l'Impero per la produzione di polvere infume.

La stampa tedesca si buttò "a pesce" sulla notizia, ed il Gewehr 88 divenne noto con il nomignolo di "Judenflinte", ovvero "fucile giudeo".

Se qualcuno pensava che l'antisemitismo fosse nato in epoca nazista, magari leggendo qualche articolo di giornale del diciannovesimo secolo... potrà cambiare idea.

La verità, come spesso accade, era molto meno "giornalistica". Il Gewehr 88 era stato distribuito alle truppe con troppa fretta, dopo prove forse non abbastanza severe, e aveva ancora qualche difetto "di gioventù" da sistemare. In fondo è successa la stessa cosa anche all'M16 quasi un secolo più tardi!

Furono prese nel tempo una serie di contromisure che permisero di fare del Gewehr 88 un ottimo fucile, ma la strada fu abbastanza lunga. Basta vedere quante versioni del Gewehr 88 furono rilasciate:

Gewehr 88 : il primo della serie, prodotto dal 1888 a tutto il 1890

Gewehr 88/. : canna irrobustita prodotta dopo il 9 Gennaio 1891

Gewehr 88/Z : canna con rigature profonde 0,15 mm. anziché 0,10 mm. prodotta dal luglio 1896. Spesso si trattava di canne ritubate.

Gewehr 88/S : indica un fucile con una nuova canna (non ritubata, ma prodotta ex novo) con la camera di cartuccia adattata per l'utilizzo di munizioni spitzer ("S-Patrone") di maggiore diametro (8,22 mm. anziché 8,10 mm.). Modifiche effettuate a partire dal 1903.

Gewehr 88/05 : indica un fucile che oltre alla modifica "S" includeva una serie di modifiche compreso il caricamento con piastrine (al posto delle iniziali clips stile Mannlicher), guida per la piastrina sul receiver, chiusura del fondo del caricatore interno, fresatura semicircolare sulla culatta per permettere il caricamento dall'alto delle munizioni S, aggiunta nel caricatore di una molla di acciaio. Le modifiche sono state fatte all'Arsenale di Spandau a partire dal 1905.

Gewehr 88/14 : stesse modifiche del Gewehr 88/05, ma, considerati i tempi e la Grande Guerra che era alle porte, effettuati in maniera meno "fine", lasciando un po' di segni di macchina utensile...

 

Diamo un'occhiata al mio. L'azione vista lateralmente:

 

 

e vista dall'alto, per notare che sono assenti le fresature nella parte posteriore dell'azione che permettevano, nei modelli successivi, l'utilizzo delle lastrine di caricamento con munizioni spitzer.

 

 

L'alzo...

 

 

ed il crest... Arsenale di Spandau 1895, Si noti l'assenza della "mezzaluna" che veniva praticata per permettere l'inserimento delle munizioni spitzer.

 

 

trattandosi di un fucile prodotto nel 1895 avremmo dovuto trovare la punzonatura "Gew. 88.", dove il "." finale indicava la modifica del 1891 con l'irrobustimento della canna.

 

 

I legni hanno subito l'oltraggio del tempo, ma ancora si vedono i punzoni, e si nota che persino le viti sono punzonate con lo stemma e con il numero di matricola.

 

 

E questi, sono i punzoni sulla pala del calcio

 

 

E per ricordarmi il grande libro di Junger (non dimentichiamo che numerosi Gewehr 88 hanno partecipato alla Grande Guerra), ecco una foto trovata sul web di un militare con il copricapo chiodato, ed a fianco il suo Gewehr 88 con la baionetta inastata. 

 

 

 

Vediamo un po' di numeri del Gewehr 88:

 

Lunghezza fucile

124 cm.

Lunghezza canna

75 cm.

Rigature canna

4 destrorse

Peso

3,9 Kg.

Calibro

8x57 mm. (round nose o spitzer, secondo il modello)

Caricatore

Integrato, 5 colpi

Azione

Schlegelmilch-Mauser

Alzo

graduato fino a 2.000 metri