AG 42 B (detto Ljungman)

(Halvautomatiskt Gevar 42B)

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

Nel 1941... Giugiaro non disegnava ancora armi.... o forse, si badava più all'utilizzo di un oggetto che al suo aspetto esteriore. In effetti... devo riconoscere che l'AG 42 è decisamente brutto

Quello qui sopra, è l'erede del Carl Gustafs 96, ed è il semiautomatico svedese progettato da Erik Eklund.

Il nomignolo "Ljungnam" deriva dall'azienda del progettista, la "AB C.J. Ljungmans Verstader", che non era una fabbrica di armi, ma produceva pompe per la benzina.

Il fucile fu progettato nel 1941, e la produzione iniziò nel 1942 ed andò avanti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1953 i fucili già prodotti furono sottoposti a diverse migliorie, assumendo la denominazione di AG 42 B.

Se dicessi che è un bel fucile, mentirei spudoratamente :-)

Ma ha alcune caratteristiche meccaniche che lo rendono assolutamente unico... ed è stato un fucile innovativo dal quale anche alcuni fucili moderni hanno "preso" spunto.

Il caricatore è staccabile, il calibro è l'immancabile 6,5x55 già utilizzato fin dal 1894 sui bolt action svedesi, ed anche la baionetta è quella del Mauser svedese.

Ne esiste anche una versione in calibro 8x57, prodotta in Egitto e conosciuta come "Hakim", prodotta presumibilmente utilizzando macchinari dismessi dalla Svezia. E, per pura curiosità, i caricatori dell'AG 42 B e del fucile egiziano Hakim sono intercambiabili, malgrado siano leggermente diversi nell'aspetto.

La Madsen, in Danimarca, aveva iniziato la produzione dell'AG 42 B, nella speranza di potere vendere il fucile sui mercati militari esteri. Ma, vista l'assenza di commesse, gli AG 42 B danesi non superarono lo stadio di prototipo.

E' il caso di notare che in Italia il Ljungman viene spesso soprannominato "frega-dita".... perché un movimento sbagliato porta spesso l'otturatore a chiudersi sulle dita di chi fa operazioni non corrette... ma chiunque abbia fatto il servizio militare diversi anni fa... sa che anche altri fucili, come il Garand, erano famosi per la quantità di dita che avevano schiacciato :-)

 

Diamo un'occhiata al Ljungman, partendo dall'azione chiusa. I due pomoli ai lati sono la manetta di armamento, mentre quello strano rullino di plastica che si nota al centro dell'immagine, è stato implementato nel 1953 con la modifica "B", e serve come deflettore per il bossolo espulso.

 

 

Ed ecco l'otturatore aperto

 

 

Nella parte posteriore dell'azione, ecco la sicura... a sinistra è in posizione di fuoco, a destra è in sicura. Si notano la corona tipica della produzione svedese, ed il punzone "B" che indica la modifica del 1953, e che è stato messo un po' ovunque... 

 

 

L'alzo è veramente ben fatto, anche se confesso che le prime impressioni sul fucile sono state abbastanza negative. Insomma... non è un'arma con la quale riesco ad avere un feeling immediato. Con un MAS 36 francese, mi accorgo che mi sale da solo alla spalla, e sono già sul bersaglio prima ancora di controllare gli organi di mira, mentre con questo fucile il movimento non avviene automaticamente. Suppongo si tratti solo di un problema di morfologia personale, che ci fa trovare meglio con un fucile piuttosto che con un altro.

 

 

Ecco i punzoni sulla destra... produzione svedese del 1945, quindi dell'ultimo periodo, e con un numero di matricola che fa capire chiaramente che la produzione non è stata altissima. Anche in questo caso... la "B" non fa parte del numero di matricola, ma indica la modifica da AG 42 ad AG 42 B.

 

 

Il punzone "S.S." sulla sinistra dell'arma non ha nulla a che fare con le SS che operavano in quel periodo... indica solo l'ispettore che ha verificato l'arma, ovvero Sten Waldemar Stenmo che ha operato dalla fine del 1942 all'inizio del 1946.

 

 

Ecco la parte anteriore del fucile, con il tunnel copri-mirino, ed il freno di bocca ricavato forando la canna. Non si notano attacchi per la baionetta, perché il fucile utilizza le stesse baionette del Mauser 96.

 

 

E, trattandosi di un fucile svedese... non poteva mancare l'immancabile dischetto "modello paranoico"  con l'indicazione del diametro di canna, stato della canna eccetera...

 

 

E' il caso di notare che, malgrado la presenza del caricatore staccabile (l'operazione non è troppo istintiva), è possibile ricaricare il fucile usando le piastrine del Mauser svedese modello 96 (e derivati).

Solo per curiosità vale la pena ricordare che secondo alcune voci negli anni settanta del ventesimo secolo, gli AG 42 B ancora presenti negli arsenali svedesi, furono venduti alle forze armate dell'Alto Volta (ora Burkina Faso).

 

Qualche dato:

 

Calibro 6,5 x 55 mm. Mauser svedese
Lunghezza fucile 121,4 cm.
Lunghezza canna 62,2 cm.
Rigature canna 6 destrorse
Peso 4,71 Kg.
Caricatore 10 colpi, staccabile