I fucili italiani della prima metà del XX secolo

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata

 

Va bene... la foto sulla testata l'ho scelta apposta... e infatti non è un Carcano, ma un Vetterli Vitali nato come modello 1871 (monocolpo), modificato nel 1887 (con l'aggiunta di un serbatoio che lo rendeva a ripetizione manuale) e ri-modificato nel 1916 (sostituendo il serbatoio ed adottando il calibro 6,5 Carcano).

In effetti però, a parte il Vetterli Vitali 1871/87/16 (usato nella Grande Guerra come arma lunga di seconda linea)... dal 1891 al 1945 è stato in Italia il periodo dei Carcano... ed ovviamente mi riferisco alle sole armi lunghe a ripetizione, escludendo quindi i mitragliatori ed altre amenità che per noi collezionisti italiani restano un sogno.

Poco tempo fa stavo chiacchierando in una armeria, davanti ad una rastrelliera di fucili ex ordinanza, con un giornalista di una testata specializzata in armi... in rastrelliera c'erano dei Mauser (Gewehr 98, un paio di 95 cileni, un paio di 98/29 persiani) e dei Carcano (un paio di fucili 91, un 91/24, un 91/28 ed un paio di 38)... e si è lasciato sfuggire una esclamazione del tipo "certo che eravamo dei miserabili, rispetto agli altri!".

Si... forse è vero... i nostri Carcano 38 non hanno certo i meccanismi fluidi e con tolleranze ristrettissime dei Mauser 98/29 persiani... ma non nascondo che per questa affermazione mi sono un po' risentito.

Con alcuni di quei fucili siamo usciti vincitori da una guerra mondiale... e con altri di quei fucili ne abbiamo persa un'altra... ma forse... "mancò la fortuna, non il valore" (e purtroppo, ne sono convinto... mancarono troppo spesso generali degni di questo grado!).

E' vero... anch'io sono convinto che i Carcano non siano costruiti bene quanto altri fucili, e penso ai Mauser, penso agli Schmidt Rubin svizzeri... ma poi, alla fine... non sono i fucili a fare la differenza, ma i militari che quei fucili li imbracciano.

Certi fatti della Seconda Guerra Mondiale ancora mi bruciano... come la perdita dell'Istria e della Dalmazia venete, la "pulizia etnica" post-bellica da parte dei titini yugoslavi contro i civili italiani (ci sono voluti cinquant'anni perché qualcuno avesse i coraggio di parlare delle Foibe!), mentre i vincitori voltavano la testa dall'altra parte per non dovere vedere cosa accadeva in Istria ed in Dalmazia!

E' vero... c'erano armi lunghe individuali molto migliori dei nostri Carcano 38 e 41.... ma malgrado abbiamo perso una guerra (comunque impossibile da vincere, viste le forze in campo!)... siamo stati comunque "un magnifico esercito di straccioni"! E lo dico con ammirazione!

Nella collezione di armi italiane, peraltro ancora decisamente incompleta, mi sono volutamente fermato alla Seconda Guerra Mondiale... perché una volta sconfitti siamo di fatto diventati per qualche decennio un "protettorato americano". Io ho fatto il servizio militare nel 1980, ed in dotazione avevo armi lunghe americane cedute alle Forze Armate dopo la fine del conflitto mondiale, o armi americane progettate negli anni trenta e modificate quasi trent'anni dopo dalla Beretta per funzionare a raffica... ma pur sempre di Garand si trattava, e non di armi italiane! Ed i Carabinieri italiani sono stati equipaggiati fino agli anni ottanta con le Carabine M1 americane!

Quindi... mi perdonerete se confesso candidamente che le armi militari italiane della seconda metà del ventesimo secolo praticamente non esistono... tranne rarissime eccezioni quali l'AR70 (peraltro, a quanto mi risulta, adottato militarmente solo dalla VAM dell'Aeronautica) e l'AR70/90 adottato solo alla fine del secolo.

Il "FAL italiano" BM 59, che non assomiglia neppure al "FAL vero" (quello di progettazione belga), può da un lato ricordarci il periodo della naja... ma alla fin fine era solo un Garand modificato, e nulla di più.

E comunque, il "FAL italiano" BM 59 è disponibile senza problemi per i collezionisti... purché siano collezionisti americani :-)

Per gli italiani il BM 59 resta un miraggio, malgrado si tratti di un'arma militarmente obsoleta, perché a tutt'oggi considerata "arma militare".

Ed anche della sua versione civile, semiautomatica, denominata BM 62, il Ministero ha rifiutato la catalogazione come arma civile perché "in dotazione alla Riserva"... ed i pochissimi esemplari che si trovano in Italia (a prezzi assurdamente alti, peraltro) sono quelli che già si trovavano sul mercato quando apparve il tristemente famoso "catalogo delle armi", all'inizio degli anni ottanta. Quindi... anche trovando un BM 62 da comprare all'estero, ne è comunque proibita l'importazione in Italia. E qualcuno dice che "abbiamo leggi troppo liberali in materia di armi"!

Per dirla con Totò..... "ma mi faccia il piacere, mi faccia!!!"