Mauser Svedese 1896/38 o M 96/38

(Gevär M/96-38)

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

Sul "Gustavo" è già stato scritto tutto. E' un gran bel fucile, curato in maniera oggi inimmaginabile. Spara divinamente e non a caso, nelle gare di tiro con ex ordinanza lo si trova spesso e volentieri ai primi posti.

Lo so che la stessa foto l'ho già inserita nelle scheda del Mauser svedese modello 1896, ma vale la pena di riproporla perché è la dimostrazione evidente della cura con la quale venivano prodotti i fucili all'inizio del 1900. Era l'artigiano, con la sua perizia, a rendere unico un fucile. Le macchine sono arrivate molto tempo dopo, e se da un lato ci hanno permesso di raggiungere risultati notevoli in campo oplologico (con fucili da gara moderni a 200 metri si possono fare rosate di 5 colpi raggruppati in 4 mm. di diametro), dall'altro ci hanno fatto perdere... l'anima.

 

 

Questa foto è tratta dal bellissimo sito di Dutchman, purtroppo solo in lingua inglese, che consiglio vivamente di visitare a tutti gli appassionati di Mauser svedesi.

 

Ma veniamo al Mauser 96/38. Finita la Grande Guerra, alla quale peraltro non avevano partecipato, gli svedesi decisero che le guerre erano una cosa brutta (bella scoperta!), e che in fondo, isolati com'erano, non avevano bisogno di difendersi, e per dare "il buon esempio" optarono per il disarmo unilaterale, riducendo, fin quasi ad azzerarlo, il proprio esercito.

Praticamente gli svedesi si limitarono a prendere le proprie armi, imballarle, e lasciarle depositate nei magazzini, magari dando una passata di olio ogni tanto perché non si deteriorassero.

Nel 1938 comunque si vedeva che qualcosa si stava muovendo... l'Europa era in subbuglio. L'Italia stava cercando spazio in Africa e sull'altra sponda dell'Adriatico; anche la Germania cercava un proprio spazio... e la Russia, che era anche troppo vicina, non nascondeva troppo le proprie mire espansionistiche nel Baltico. I Mauser 1896 avevano già più di quarant'anni, e fucili così lunghi non erano più adatti ad un conflitto "moderno", che richiedeva una notevole mobilità. Era ora di dare "un'accorciata alla canna", come avevano già fatto i tedeschi, come avevano già fatto gli italiani, come avevano già fatto gli americani.

Di fucili semiautomatici in Svezia non se ne parlava proprio... l'unica concessione alla "modernità", a parte una riduzione della lunghezza della canna, era la piegatura della manetta di armamento. Rimaneva invariato anche il calibro, il 6,5 Mauser svedese.

Su queste premesse nacque il progetto del Mauser svedese modello 1938 o M/38.

Ma il clima cominciava a scaldarsi, anche a quelle latitudini. Le armate di Stalin invasero la Finlandia senza che nessuno muovesse un dito, ma in Finlandia convivevano due etnie, ed una era di origine svedese, e la Svezia, che si stava rendendo conto che il "disarmo unilaterale" non era poi stata una scelta così saggia... si mosse fornendo 77.000 fucili M96, e mandando a combattere in Finlandia, contro i russi, 8.000 volontari.

Prima di mettere in produzione i Mauser M/38, si provvide ad accorciare dei fucili modello 96, che mantenevano la manetta dell'otturatore dritta e che vennero denominati M/96-38. Questa operazione fu effettuata, nel periodo dal 1938 al 1940, su circa 30.000 fucili.

Solo successivamente, dal 1942 al 1944, la produzione degli M/38 propriamente detti (quelli con la manetta dell'otturatore piegata) fu assegnata alla Husqvarna, per un totale di 60.000 fucili, e la stessa Husqvarna produsse, dal 1943 al 1944, 20.000 fucili M/96.

Quindi non esistono fucili M/38 prodotti nello stabilimento Carl Gustafs, ma solo fucili M/96-38.

Questi sono un M/96 ed un M/96-38... ovviamente l'M/96-38 è il più corto dei due:

 

 

E questo è il mio M/96-38, con la baionetta inastata (in questo caso... ho lasciato la dragona):

 

 

Ecco l'azione:

 

 

ed i punzoni sulla culatta, che identificano il fucile come originariamente prodotto nel 1916

 

 

oltre al numero di serie ed alla sigla di verifica dell'arma, "M.B." ovvero Tage Fredrik Magnus Berggren.

 

 

L'alzo dell'M/96-38 era stato modificato a 600 metri, contro i 2.000 metri dell'M/96. La lettera "T", abbreviazione di "Torpedam" (ovvero "spitzer"), che compare a destra nella foto, indica che questo alzo, denominato "tipo 2", era tarato per la munizione m/94/41 dotata di palla spitzer da 139 grani.

 

 

Qualche "numero" sul Mauser svedese M/96-38:

 

Lunghezza arma

cm. 112

Lunghezza canna

cm. 59

rigature

4

peso

Kg. 3,8 (a seconda del legno usato per la calciatura)

caricatore

5 colpi, interno

 

Una curiosità... non tutti i Mauser svedesi erano dotati del filetto sulla estremità della canna che permetteva di montare il dispositivo per sparare munizioni a salve. I fucili che erano dotati del filetto assumevano, nella denominazione ufficiale, il suffisso "b", per cui il fucile fotografato qui sopra è denominato, essendo dotato della filettatura, Gevär M/96-38b.

 

Per il Mauser M/96-38 è disponibile una pagina relativa agli ispettori ed agli anni nei quali hanno prestato servizio.

Per quanto riguarda invece i numeri e gli anni di produzione, qui c'è una tabella.