Fucile Carcano 91

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata

 

Unità d'Italia... si fa presto a parlare di Unità d'Italia. Non basta spostare la capitale a Roma, non basta avere un Esercito unico, quando poi sotto la stessa bandiera vivono tre diversi popoli con tre diverse culture, e che fino a poco tempo primo hanno fatto parte di tre diversi regni!

A me torna in mente Il Gattopardo dove Tomasi di Lampedusa fa pronunciare ad uno dei personaggi, riferendosi al referendum per l'Unità d'Italia, la frase (vado a memoria... potrei scriverla in maniera inesatta) "cambiano tutto, cambiano tutto... per non dovere cambiare nulla".

Anche se può sembrare paradossale, sono convinto che la vera Unità d'Italia nacque dalla Grande Guerra, e della Grande Guerra il Fucile 91 è stato il simbolo.

Ma queste sono note personali, e sono di carattere sociologico, non di carattere storico.

Mio nonno, Caporal Maggiore della Sanità sul Carso (e Cavaliere di Vittorio Veneto) aveva in dotazione un 91, e come lui l'hanno avuto in dotazione tutti quelli che nella Grande Guerra hanno combattuto, e che l'hanno vinta.

Parlando del fucile, pur trovandomi come sempre in totale disaccordo con le idee politiche di Verrina, credo che la sua "analisi oplologica" del Carcano sia estremamente esatta. Lui dice che il Carcano 91 nasce in Francia, e detta così sembra solo una battuta. E invece ha perfettamente ragione, perché è in Francia che nel 1884 il chimico Paul Vieille inventa la polvere infume, e questo finalmente permette di utilizzare calibri di dimensioni inferiori, dei quali si sentiva da tempo l'esigenza, ma che erano inutilizzabili a causa dei residui di combustione della polvere nera, che su canne di diametro inferiore avrebbero creato notevoli problemi.

Nel 1886 i francesi hanno già pronto il fucile Lebel in calibro 8 Lebel, e di colpo tutti i fucili usati fino a quel momento diventano, da un punto di vista dell'utilizzo militare, dei "ferrivecchi".

Finalmente si possono utilizzare calibri inferiori a quelli "classici" utilizzati dai fucili a polvere nera, che erano generalmente calibri superiori ai 10 millimetri.

Con l'avvento della polvere infume ci fu chi puntò sul calibro 8 millimetri (i tedeschi in primis) e chi invece puntò sul calibro 6,5 (come gli italiani prima e gli svedesi poi).

L'Italia adotta il calibro 6,5 nell'aprile del 1890 e dopo questa data cominciano ad apparire i fucili idonei ad utilizzare questa munizione. Il primo ad essere adottato, nel marzo 1892, è il fucile 91. Seguono il "moschetto cavalleria" nel luglio 1893, ed il "moschetto Truppe Speciali" nel gennaio del 1900.

Parlando ancora da mini-collezionista ed appassionato, vorrei ricordare che in Italia per lunghissimi anni il fucile 91 non era detenibile come arma da caccia, ed i pochi fortunati che ne possedevano uno dovevano acquistarlo disattivato, con due spine nella camera di cartuccia che impedivano il caricamento, e malgrado questo dovevano denunciarlo come arma comune. Come se non bastasse, durante gli anni del terrorismo ("gli anni di fango", per dirla con Indro Montanelli), notevoli scorte di fucili 91 ancora presenti negli arsenali vennero distrutte per paura che potessero essere sottratte, quasi che attorno al 1970 ci potesse essere qualcuno tanto pazzo da pensare di fare una rivoluzione usando fucili di quasi un secolo prima!

Parlando da tiratore, che ricarica le proprie munizioni (pratica inequivocabilmente consentita dalle leggi italiane), consiglio vivamente di verificare il diametro della canna del fucile 91 prima di accingersi a ricaricare. Svariati anni fa, quando fu finalmente possibile detenere i fucili Carcano senza doverli disattivare, un noto importatore e distributore aveva preso l'abitudine (che assolutamente non condivido!) di ritubare le canne dei fucili 91 quando le canne originali erano malridotte. Ma la canna del 91 ha un paio di particolarità; innanzitutto il passo di rigatura non è costante ma progressivo, e soprattutto il diametro della canna, misurato "tra i vuoti", è di .268.

Questo importatore e distributore, di cui taccio il nome, non disponeva, ovviamente, delle canne originali del fucile 91, ed utilizzava delle canne a passo di rigatura fisso (e questo è storicamente un falso, ma non è balisticamente pericoloso) con un diametro "tra i vuoti" da .264... insomma... le canne del Mauser svedese.

Questo fatto, fino al 2002, non era balisticamente pericoloso, perché le palle originali del 6,5 Carcano erano praticamente introvabili (e per ricaricare si usavano appunto le palle da .264 del Mauser svedese), ma nel 2002 la Hornady ha messo in commercio delle palle specifiche per il 6,5 Carcano, da 160 grani, con diametro originale di .268 e forma originale "round nose". Personalmente non ritengo assolutamente "salutare" utilizzare queste palle in canne "ritubate in maniera non originale", e quindi prima di accingersi alla ricarica consiglio di verificare con un "testimone di rigatura" ed un buon micrometro che la canna per la quale si sta ricaricando abbia le dimensioni originali di .268.

Adesso... diamo una occhiata al mio fucile.

 

Ecco l'azione

 

 

una vista superiore dell'alzo, tarato fino a 2.000 metri

 

 

ed una vista laterale, con il classico "bottoncino di legno" sul pulsante che permette la regolazione

 

 

la parte anteriore, con il mirino a lama montato su un incastro a coda di rondine

 

 

E qui cominciamo con i punzoni... sulla sinistra la matricola

 

 

nella parte superiore l'arsenale di produzione

 

 

e sulla destra, punzonato "a testa in giù", e qui raddrizzato, l'anno di produzione (1917)

 

 

Ed ecco il numero di serie impresso sulla calciatura, che per un mio errore avevo considerato non monomatricola.

 

 

Di tanto in tanto, girando per poligoni, ho visto regolare il mirino utilizzando il martello. Per questa ragione mi pare doveroso far notare che esiste uno specifico "attrezzino", e quello nella foto è stato da me sottratto "con violenza" ad un amico armiere appassionato di Carcano

 

 

questo è un dettaglio dell'attrezzo, che se da un lato non è neppure lontanamente paragonabile meccanicamente all'analogo regolatore di mirini svizzero, svolge comunque egregiamente il suo compito.

 

  

Ecco qualche dato sul fucile Carcano 91:

Calibro 6.5 mm Carcano
Meccanismo di ripetizione Bolt action
Lunghezza totale 128,5 cm.
Lunghezza canna 78 cm.
Rigature canna 4, andamento destrorso, passo progressivo
Caricatore interno, 6 colpi, caricamento con piastrina
Mira posteriore da battaglia tarato a 300 m., regolabile da 450 a 2.000 m.
Peso 3,8 Kg.

Ci sono numerosi "tipi" e "sottotipi" di Carcano, e sono elencati, sia pure sommariamente, in questa tabella.

Per il Carcano 38 è disponibile l'esploso, oltre ad una mini-pagina con alcuni dati relativi all'anno di fabbricazione dei vari modelli di Carcano.

Per quanto riguarda i fatti di guerra che hanno visto protagonisti i Carcano, ecco un riepilogo