Gewehr 1898/40 Danuvia

Scheda di Absolut - arma fotografata della collezione privata di Rage Hard

 

E' stato in dotazione alle armate tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, assomiglia ad un Mauser, ma del Mauser non ha nemmeno l'otturatore... e non è stato nemmeno fabbricato in Germania.

Pur non essendo un'arma rara, è comunque un fucile che non si vede tutti i giorni, prodotto in quantità molto, molto inferiori rispetto a quelle dei Mauser K98.

E' stato l'ennesimo colpo di fortuna di Rage Hard (che dovrebbe seriamente meditare sul fatto di dedicarsi al Super Enalotto!)... che l'ha trovato in una piccola armeria della "bassa ferrarese" dove erano convinti che il Danuvia fosse solo una delle varianti del Mauser 98, anche se ai loro occhi era un "buon" Mauser 98, visto che la canna è a specchio ed in condizioni perfette, e la meccanica è in condizioni ottime. I legni sono un po' vissuti, ma forse più per il lungo immagazzinamento che per l'effettivo uso.

Eppure è difficile confonderlo con un Mauser, almeno per chi apprezza le ex ordinanza... lo schema costruttivo non è certo quello Mauser. Ha l'otturatore in due pezzi tipo Mannlicher, ed il calcio e la cassa non sono monopezzo, ma sono due pezzi separati, come nei Lee Enfield.

E allora... da dove diavolo nasce questo Danuvia?

In Ungheria fino al 1935 si utilizzavano i fucili progettati alla Steyr, che erano stati prodotti prima della Grande Guerra sia dalla Osterreichische Waffenfabriks Gesellschaft di Steyr che dalla Femaru Fegyver es Gepgyar (FEG) di Budapest, e sto parlando dei fucili e delle carabine Steyr 95 in calibro 8x50R.

Dopo le vicende belliche, gli ungheresi continuarono ad utilizzare lo stesso fucile fino al 1931, quando ricamerarono le armi del proprio arsenale in calibro 8x56R, come peraltro fece anche l'Austria.

Nel 1935 adottarono un proprio fucile, denominato modello 1935, che usava la stessa azione dello Steyr M95, mantenendo la manetta dell'otturatore dritta ed adottando la calciatura in due pezzi con le maglie per la cinghia di trasporto di tipo tradizionale.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, anche l'Ungheria, come la Cecoslovacchia, produsse fucili per le armate tedesche impegnate al fronte. Era impensabile modificare totalmente le linee di produzione, e così si utilizzò la linea di produzione del modello 1935, apportando solo alcune modifiche al fucile, come la scatola serbatoio apribile, la manetta dell'otturatore piegata (con il pomolo trasformato in una semisfera per non dovere modificare i legni sacrificandone la robustezza), i supporti per la cinghia che diventavano del tipo "passante nella pala del calcio" come nel Mauser e, ovviamente, la modifica del supporto della baionetta per potere utilizzare quella dei Mauser. Altrettanto ovviamente venne cambiato anche il calibro, che passava dall'originario 8x56R all'8x57IS d'ordinanza tedesca. La produzione avvenne tra il 1941 ed il 1944, e non sono riuscito a trovare dati certi sulle quantità prodotte, ma solo dati discordanti che, quindi, preferisco non riportare.

Diamo un'occhiata all'azione

 

 

e vediamone anche un dettaglio dall'alto. Si nota il pomolo della manetta dell'otturatore, che è di forma semisferica

 

 

come si può vedere molto più chiaramente da questa foto:

 

 

L'alzo è molto, molto classico...

 

 

Questi sono i punzoni sulla camera di cartuccia... anno di produzione 1943, ed il Waffenamt 173 identifica la Metallwaren-Waffen-u. Maschinenfabrik A.G., Budapest IX, Ungarn (jhv), o "Danuvia WaffenFabrik", che poi è sempre lo stabilimento che precedentemente si chiamava Femaru Fegyver, che di nomi ne ha cambiati parecchi... e questo Waffenamt è stato utilizzato solo per i fucili Danuvia.

 

 

Ancora una panoramica sui punzoni, stavolta sul lato sinistro. Il numero di matricola è lo stesso dell'otturatore, della fascetta porta-cinghia anteriore e del bocchino.... sulla destra è riportato il punzone che identifica il modello del fucile (G98/40)

 

 

Questo è uno dei punzoni sulla calciatura, riportato sia sulla parte anteriore che sulla parte posteriore.

 

 

La fascetta porta-cinghia anteriore

 

 

Ed una vista della parte anteriore del fucile. Si notano il classico supporto per la baionetta tipo Mauser ed il tunnel copri-mirino che caratterizza i fucili Danuvia.

 

 

Ecco il Danuvia visto dal lato sinistro. Non è ancora stato sottoposto ad alcun tipo di restauro conservativo, e si nota che i legni avrebbero bisogno di una buona "rinfrescata".

 

 

La prova a fuoco, sia pure effettuata a soli 100 metri (Rage Hard ed io non volevamo fare cento chilometri per andarlo a provare in un poligono con linee più lunghe), ha dato risultati notevoli. Ovviamente non si tratta di un Carl Gustafs... ma forse grazie alla canna in condizioni eccellenti, cosa inusuale per questo tipo di fucile, le rosate sono state ottime pur utilizzando munizioni non ottimizzate per la camera della specifica arma. Dopo una decina di colpi sul cartello... abbiamo preferito dedicarci al plinking (o "barattoling"!) per familiarizzare con il fucile e verificarne in prima persona le buone doti di ergonomia.

 

Ecco un po' di dati numerici sul Danuvia:

Lunghezza fucile 111 cm.
Lunghezza canna 60 cm.
Rigature canna 4 destrorse
Peso 4,3 Kg.
Calibro 8x57 IS
Caricatore Integrato, 5 colpi
Azione Tipo Mannlicher
Velocità della palla alla bocca 755 m/s
Alzo graduato fino a 2.000 metri