Carcano Balilla - versione sparante

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata

 

Mi sento come uno che cammina su un campo minato.... parlare dei Balilla non è semplice!

Qualcuno li ha considerati dei giocattoli, altri li considerano solo oggetti di propaganda tesi a portare una vocazione "guerresca" ad un popolo, come quello italiano, che non si è mai contraddistinto per velleità in tal senso.

Resta il fatto che quello qui sopra è un Balilla un po'... particolare. Negli Stati Uniti, quando un militare cade in servizio, dopo le esequie viene donata ai parenti la bandiera che ha coperto la bara.

In Italia, per un certo periodo, dopo le esequie di un militare caduto, al figlio veniva donata una targa che ricordava il nome del caduto, che andava applicata sul calcio del fucile Balilla.

E' opportuno ricordare che l'Opera Nazionale Balilla (ONB), fondata nel 1926, doveva rimpiazzare tutte le organizzazioni giovanili di boy-scout, che furono sciolte per decreto.

L'Opera Nazionale Balilla fu sciolta nel 1937, e sostituita dalla Gioventù Italiana del Littorio (GIL).

Visto che in questo sito parliamo di armi, e pur essendo conscio che è difficile applicare il termine "ex ordinanza" ad un fuciletto che non è mai stato adottato come arma d'ordinanza da formazioni militari, pur avendo l'Opera Nazionale Balilla anche compiti di "formazione pre-militare", mi pare opportuno dare un'occhiata a quelle che Alessio Grimaldi definisce "armi ridotte tipo 91".

Innanzitutto, c'è la "carabina regolamentare per le sezioni allievi tiratori dei T.S.N.". Si tratta in effetti di una copia in dimensioni ridotte di un Carcano 91 "lungo", destinata ai ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 16 anni, ed è destinata quasi esclusivamente alle esercitazioni di tiro (munizioni Flobert 6 mm. o calibro .22 short).

Poi... c'è il "Moschetto Regolamentare Balilla" dal quale ci stiamo occupando, e del quale esistono molte diverse versioni... si va dalla versione con canna parzialmente otturata destinata al solo tiro a salve, alle versioni in calibro 5,5 mm. o 6,5 mm. con la canna liscia o rigata, per arrivare al "Moschetto Fabbrica Nazionale d'Armi Brescia" che è una versione del 1934 brevettata da Beretta, che utilizza munizionamento in calibro .22lr o 6 mm. Flobert.

Le informazioni sono nel complesso piuttosto frammentarie, e spesso le informazioni raccolte non rispecchiano quanto ho constatato di persona.

Tanto per "dare una forma" a questi "fucili ridotti".... la "carabina regolamentare per le sezioni allievi tiratori" ha le sembianze di un Carcano 91 lungo, il "moschetto regolamentare Balilla" ha le sembianze di una carabina 91 cavalleria (lunghezza totale 76 cm.), mentre il "moschetto Fabbrica Nazionale d'Armi Brescia" ha le sembianze di un fucile 91 TS, pur essendo ricavato per trasformazione dal Vetterli 1871/87 (lunghezza totale 84 cm.).

Diamogli un'occhiata, cominciando dall'azione:

 

    

e passiamo all'alzo, tarato fino a 140 metri, quasi identico come forma a quello del Carcano Cavalleria

 

 

ed infatti, come il Carcano Cavalleria, l'alzo è ribaltabile in avanti. E qui... cominciano le differenze rispetto a quanto sostenuto da Alessio Grimaldi. Infatti questo Balilla è dotato di canna rigata, ed il bocchino realizzato in lamiera lo colloca nella prima serie dei Balilla, e l'alzo secondo Grimaldi in questa serie dovrebbe arrivare fino a 130 metri, e non fino a 140 metri. Inoltre il numero di serie dovrebbe trovarsi a destra e non a sinistra.

 

 

Il crest è quello dell'Opera Nazionale Balilla (ONB)

 

 

ed il numero di serie, è piuttosto basso

 

 

Vediamo anche lo snodo anteriore della baionetta

 

 

ed una vista della parte anteriore del fucile, dotato del bocchino in lamiera sagomata del primo tipo.

 

 

L'attacco posteriore per la cinghia, nella pala del calcio:

 

 

ed ecco una munizione.... in effetti questo è il bossolo. Nella parte posteriore veniva inserita una capsula simile ad un innesco, non veniva inserita polvere, e nella parte anteriore di questo bossolo veniva alloggiata una piccola palla di piombo (o di legno, a seconda del calibro e del periodo)

 

 

una vista dall'alto di questo "bossolo spropositato" permette di vedere la cavità nella quale andava inserita la palla

 

 

e qui... passiamo alla parte spiacevole... sul lato destro del calcio una piastrina ricorda il nome del caduto

 

 

Non c'è molto da aggiungere su questo fucile. Qualcuno forse storcerà il naso nel vedere un fucile da bambini (in fondo... si restava Balilla solo fino a 12 anni!) equiparato ad un fucile di ex ordinanza... ma la targa sul calcio ricorda che quel Balilla aveva un parente... probabilmente il padre... che era caduto stringendo il suo Carcano d'ordinanza!

Mi dispiace che l'Ing. Ferrari nel suo articolo, parlando del Carcano 91 dica: "Gli Italiani vi ci si riconoscevano, lo sentivano loro, non ne erano intimiditi, lo capivano (ma non lo analizzavano) era come loro modesto e banale; era diventato così loro intimo che ne hanno perfino fatto un giocattolo (triste)."