Carcano 38 - fucile corto - calibro 7,35

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

E va bene... lo confesso... i Carcano continuano a non piacermi. Anche se può sembrare assurdo... mi trovo meglio a sparare con i MAS francesi piuttosto che con i Carcano italiani. Non ci sono ragioni storiche, ma solo ergonomiche. Evidentemente i MAS si adattano meglio al mio modo di imbracciare l'arma.

E quindi... non avevo nessuna intenzione di "impegolarmi" nell'acquisto di un altro Carcano, e men che mai in calibro 7,35. Avere un ulteriore calibro da ricaricare non rientrava tra le mie aspirazioni :-)

Tra l'altro, ho già in collezione un Carcano 91/38, che è identico al 38 fatta eccezione per il calibro.

Ma, come si dice.... il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi :-)

Mi sono ritrovato a "passeggiare" in una armeria nella quale mi servo spesso e volentieri... e mi sono imbattuto in un Carcano 38 piuttosto strano, e non me la sono sentita di lasciarlo in rastrelliera.

Chi è appassionato "dei 91" sa che dei modello 38 non esiste una versione sniper... almeno non secondo gli esperti. Un po' di tempo fa... salta fuori uno strano Carcano 38 "cavalleria" dotato di ottica marcata Beretta, ed a quel punto alcune "certezze" cominciano a vacillare. A distanza di un po' di tempo, viene fuori che in effetti si trattava di una frode, e ringrazio Alexander Eichener, co-autore di uno dei migliori siti in inglese sui Carcano, per avermelo segnalato. In effetti l'articolo sul web relativo al Carcano 38 "cavalleria" sniper è ancora presente senza alcuna modifica, e non ero al corrente del dibattito in merito che era nato sulla rete.

Ecco la stranezza del mio Carcano 38:

 

 

infatti sulla parte sinistra del fucile è montata una strana slitta fissata con due viti di bronzo, e nella parte posteriore del receiver si notano due fori ed una modifica alla calciatura che lasciano presagire la presenza di una analoga slitta nella parte posteriore.

Fin qui... nulla di strano. Il fucile non riporta il numero di catalogo nazionale, e questo lo colloca tra i fucili che erano in Italia antecedentemente al 1980. La prima cosa che viene in mente, è che qualcuno abbia montato un'ottica civile sul fucile, pratica che era abbastanza diffusa quando le ex ordinanza erano considerate solo armi usate a basso prezzo. In fondo, anche sul 91/38 che ha (presumibilmente) sparato a Kennedy era montata un'ottica civile, fissata sul lato sinistro dell'arma (ed anche qui ringrazio Eichener per la segnalazione).

Soprattutto... se si tratta di una modifica per il montaggio di un'ottica civile... che bisogno c'era di marcare la slitta con la matricola del fucile?

Infatti la slitta sembra molto "professionale"... le due viti sono numerate (1 e 2), ed è riportata la matricola del fucile, sia nella parte a vista. Quando dico "professionale" non intendo parlare di una produzione di serie, perché si vede chiaramente che si tratta di una lavorazione di tipo artigianale, ma alcune lavorazioni "superflue", come la numerazione delle viti, potrebbero fare supporre ad una lavorazione di tipo "prototipale": 

 

 

 

sia nella parte anteriore

 

 

e nella parte superiore c'è una marcatura "Terni 39"

 

 

Tra l'altro una cosa che mi ha incuriosito è che il numero di matricola del fucile è stato cambiato. Ecco un ingrandimento del numero di matricola dell'arma punzonato sul castello, dove si vede chiaramente che la cifra 8 è stata ribattuta su una cifra diversa (probabilmente un 6) ed il 6 è stato ribattuto su un 5... e dubito che un intervento di questo tipo avrebbe avuto senso al di fuori di un arsenale. Mi pare opportuno sottolineare che la pala del calcio riporta come numero di matricola "G 386".

Per come la vedo io... mi pare improbabile che si tratti di un "taroccamento" ad opera di qualche bontempone in vena di spendere tempo e danaro, ritengo più plausibile che possa trattarsi di un esperimento fatto in arsenale e successivamente abbandonato (come peraltro è stato abbandonato tutto il progetto del Carcano 38, perché con l'entrata in guerra il calibro 7.35 fu abbandonato in gran fretta e si tornò al 6.5 per ragioni logistiche).

 

 

Per quanto riguarda la slitta posteriore mancante, ecco un ingrandimento della zona nella quale era presumibilmente collocata, e dove sono rimaste le due viti tagliate e lo "scanso" nella calciatura:

 

 

Per il resto... si tratta di un normalissimo Carcano 38, con il solito alzo fisso regolato a 200 metri, e la solita punzonatura del calibro subito davanti all'alzo,

 

 

e la classica azione del Carcano 38 con la manetta di armamento curva

 

 

L'anno di produzione è il 1939

 

 

e l'Arsenale è quello del Regio Esercito di Terni:

 

 

La pala del calcio riporta la stessa "nuova" matricola del fucile, oltre all'indicazione del calibro (7,35) e ad una "cartouche" rotonda che in fotografia, in assenza di luci radenti, non risulta troppo visibile, e questo lascia pensare che i legni siano comunque stati sabbiati superficialmente:

 

 

Come è consuetudine, ogni componente è punzonato con la sigla del produttore del pezzo.

Ecco quindi il dettaglio dei punzoni relativi alla manetta di armamento

 

 

ed alla leva di sicura

 

 

Ecco qualche dato sui Carcano 38:

Calibro 7.35 mm Carcano
Meccanismo di ripetizione Bolt action
Lunghezza totale 102 cm.
Lunghezza canna 56 cm.
Serbatoio 6 colpi, caricamento con piastrina
Mira posteriore aperta, non regolabile, tarata a 200 m.
Peso 3,68 Kg.
Velocità alla bocca Circa 750 m/s

Ci sono numerosi "tipi" e "sottotipi" di Carcano, e sono elencati, sia pure sommariamente, in questa tabella.

Per il Carcano 38 è disponibile l'esploso, oltre ad una mini-pagina con alcuni dati relativi all'anno di fabbricazione dei vari modelli di Carcano.

Per quanto riguarda i fatti di guerra che hanno visto protagonisti i Carcano, ecco un riepilogo