I fucili ex ordinanza di progettazione belga.

 

Scheda di Absolut - armi fotografate della sua collezione privata.

 

Parlare delle armi ex ordinanza fabbricate in Belgio significa parlare della FN, cioè della Fabrique Nationale di Herstal.

Eppure la FN la conosciamo bene per i Mauser, mentre qui ci occupiamo di qualcosa di successivo, in particolare di armi semiautomatiche ed automatiche.

Forse è il caso di "ripassare" la storia della Fabrique Nationale....

La Fabrique Nationale è stata fondata nel 1889 per decisione del Governo Belga per produrre il Mauser 1888 per l'Esercito Belga; infatti il Governo Belga aveva deciso di rendersi indipendente da produttori e Paesi esteri per la produzione delle armi leggere. Per questa ragione il Governo spinse i produttori di armi di Liegi, che erano divisi in due distinti "blocchi", ad unire le proprie forze e lavorare assieme in una unica azienda. Il risultato fu la Fabrique Nationale, costituita in una nuova sede, che iniziò la produzione acquistando un impianto di produzione completo alla Mauser-werke in Germania. Il primo fucile prodotto fu denominato Mauser 1889 belga, ed il calibro era il 7,65 Mauser belga di nuova progettazione. Oggi questo calibro è anche erroneamente conosciuto come 7,65 Mauser argentino.

Gli accordi per la produzione del fucile Mauser non erano stati presi con la Mauser, ma con la Banca Ludwig Loewe & Co.

Il brevetto del Mauser infatti non apparteneva ai fratelli Mauser che avevano sviluppato questa eccezionale azione, ma alla banca tedesca che li aveva finanziati durante le fasi dello sviluppo e della produzione, ovvero la già citata Banca Ludwig Loewe & Co., che era una "banca d'affari".

La Fabrique Nationale belga alla fine dell'ottocento produceva copie della Smith & Wesson (modello Russo) per l'Esercito Zarista, aveva in piedi un grosso contratto per la fornitura di fucili M1888 e stava iniziando a produrre il "modelo 1893" per l'Esercito Spagnolo, visto che la fabbrica Mauser di Oberndorf lavorava già a pieno ritmo e non era in grado di accettare ulteriori contratti.

La FN aveva acquistato dalla Ludwig Loewe i diritti di produzione per il solo Mauser M1889, e solo per la vendita all'Esercito Belga, ed in effetti quando cominciò a produrre i Mauser anche per l'esportazione la Ludwig Loewe obiettò che si trattava di una violazione della licenza di produzione.

D'altra parte... la Ludwig Loewe era comproprietaria della Mauser Waffenfabrik, ma era anche azionista della Fabrique Nationale, e cercò un rimedio. La soluzione fu il "Cartello Mauser", ovvero una "associazione" di industrie del settore armiero nel quale la Fabrique Nationale entrò apportando  nuovi capitali.

Il "Cartello Mauser" era formato dalla Mauser Waffenfabrik, dalla stessa Ludwig Loewe & Co. (che successivamente si fuse nel 1896 con aziende dalla stessa possedute produttrici di munizioni e polveri, dando vita al marchio DWM), dalla Fabrique Nationale belga (della quale la DWM possedeva una parte di capitale) e dall'austriaca Steyr che era il più grande produttore austriaco di armi.

A questo punto il "Cartello Mauser" era in grado di fare fronte a qualunque commessa dai mercati europei ed extra-europei, e da qui cominciò il legame profondo con il "marchio Mauser" che ha portato la Fabrique Nationale a produrre fucili dotati di questa azione fino all'inizio della seconda metà del novecento.

Non dimentichiamo che i Mauser prodotti per l'Esercito di Israele entrarono in produzione dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Ma già dalla metà degli anni trenta del ventesimo secolo, alla FN si cominciava a pensare che le armi ad otturatore girevole-scorrevole fossero superate.

Il più importante dei progettisti della Fabrique Nationale era Dieudonné J. Saive (1889-1973), al quale si devono la progettazione di armi come la pistola semiautomatica Browning Hi-Power, il SAFN 49 ed il FAL.

Fu nella seconda metà degli anni trenta che Saive cominciò a sviluppare il meccanismo di un fucile semiautomatico. 

Alla fine del 1938, inizio del 1939 il prototipo del fucile semiautomatico progettato da Saive era quasi pronto, e la FN pianificò la produzione di una versione dotata di un caricatore da 5 colpi. I progetti furono accantonati quando, il 1° settembre del 1939 le truppe tedesche attraversarono il confine polacco. 

A quel punto, con la guerra alle porte, la FN accantonò tutti i nuovi progetti e, come buona parte degli altri paesi europei, incrementò la produzione di fucili bolt action e di mitragliatori fino al Maggio 1940, quando le truppe della Wehrmacht occuparono anche il Belgio.

Saive, con gli altri progettisti del suo team, fuggì attraverso la Francia ed il Portogallo verso l'Inghilterra, dove iniziò a lavorare, con il proprio team, al reparto progettazione della Royal Ordnance Corps Small Arms.

In Inghilterra Saive perfezionò il progetto del suo fucile semiautomatico usando la munizione 7.92x57 del Mauser tedesco.

La scelta del calibro era dettata dalla praticità. La munizione inglese di ordinanza inglese, la .303 british, era del tipo "rimmed" e mal si prestava nell'utilizzo in un fucile semiautomatico. Ma gli inglesi avevano disponibili, e continuavano a produrre, anche le munizioni 8 Mauser, visto che questo era il calibro utilizzato sulle mitragliatrici BESA dei carri armati inglesi.

Il fucile che prese forma da queste modifiche fu chiamato EXP-1 o SLEM (Self-Loading Experimental Model No. 1).

Il progetto richiedeva ancora un periodo per la messa a punto, ma a questo punto, a guerra finita, gli inglesi non si dimostrarono troppo interessati a proseguire con le sperimentazioni.

I belgi della FN invece, che erano convinti della bontà del progetto, e soprattutto erano convinti delle sue potenzialità commerciali, proseguirono nella sperimentazione; risolsero i problemi al regolatore di gas che si erano verificati nei primi prototipi, e cominciarono a guardarsi intorno per trovare possibili acquirenti per il nuovo fucile.

La nazioni che, a seguito della spartizione seguita alla Seconda Guerra Mondiale erano state "assegnate" al blocco comunista non erano ovviamente interessate, visto che producevano armi di progettazione sovietica o acquistavano armi sovietiche. Le nazioni europee non erano interessate, perché in quel periodo potevano contare su ingenti rifornimenti di armi da Stati Uniti e Regno Unito a prezzi "di favore" o addirittura gratis. Gli unici potenziali clienti rimasti erano i cosiddetti "non allineati", nazioni che non facevano parte del blocco comunista e che non erano disposte ad accettare le pesanti condizioni di natura militare e politica poste da USA e UK per il rifornimento a "prezzo politico" delle armi.

Il fucile in questione era il SAFN 49, in calibro 30.06 (anche se alcune partite destinate all'Egitto furono realizzate in calibro 8x57), forse il più curato e preciso semiautomatico militare del ventesimo secolo... ma nacque in un momento sfavorevole, e commercialmente fu un insuccesso. E' difficile vendere un buon prodotto, se i concorrenti regalano un prodotto analogo, sia pure meno curato.

Il team di Dieudonné Saive si rimise al lavoro e tra la fine degli anni 40 e l'inizio degli anni 50 si dedicò allo sviluppo del FAL, stavolta utilizzando il calibro 7,62 NATO che gli USA stavano cercando di fare adottare ai propri alleati, spesso recalcitranti perché avrebbero preferito una munizione meno potente per una serie di valide ragioni (minore peso degli approvvigionamenti di munizioni, maggiore controllabilità nel tiro a raffica ecc.).

Il gruppo di Saive fece un gran bel lavoro, e riuscì a realizzare un fucile, il FAL, che univa ad ottime doti meccaniche e balistiche anche un prezzo competitivo.

Il FAL è stato usato dalla maggioranza dei paesi non comunisti, con l'unica notevole eccezione degli USA.

Con un caricatore standard da 20 colpi, è stato uno dei tre principali fucili d'assalto della sua epoca camerati per il 7,62 NATO assieme all'M14 statunitense ed al H&K G3.

 

Ovviamente la storia della FN non finisce qui... e va avanti ancora oggi con ottimi prodotti. Ma io non sono un militare, sono un collezionista... e per ora mi posso fermare :-)