Gli accessori delle armi svedesi

 

Gli svedesi non hanno avuto molti tipi di armi nella prima metà del ventesimo secolo, e di conseguenza non hanno prodotto una grossa mole di accessori.

Questa è la baionetta del primo tipo per il Mauser svedese modello 1896, il Carl Gustafs, insomma :-)

 

 

e questa è la baionetta aperta, con la dragona. E' realizzata interamente in acciaio di ottima qualità.

 

 

Di tanto in tanto qualcuno, sulle linee di tiro, guardando il Mauser 96 svedese, fa la "solita domanda", ovvero: "a cosa serve la filettatura sulla canna? Per il silenziatore?".

La risposta è molto più semplice... per applicare un congegno per il tiro a salve. In particolare si utilizzava una munizione dotata di palla di legno frangibile, che si andava a frantumare e si trasformava in ... segatura.

Eccolo, il giocattolo... si applicava sulla filettatura della volata

 

 

ed in questa foto si vede la filettatura che consentiva l'avvitamento sulla canna

 

 

Visto che uno dei miei acquisti recenti è stato un fucile sniper svedese, non poteva mancare la cintura porta-munizioni svedese:

 

 

Ecco il dettaglio di due tasche

 

 

ed una vista dal retro

 

 

Non poteva mancare il solito punzone :-)

 

 

Non poteva mancare qualche accessorio per il semiautomatico Ljungmann AG 42.

Anche qui, partiamo dall'accessorio per il tiro a salve.

Evidentemente, per una forma di riflesso pavloviano, per gli svedesi un oggetto con apice rotondeggiante e dei fori intorno rappresentava "il tiro a salve". E quindi anche per l'AG 42 hanno utilizzato la stessa forma che avevano utilizzato per il Mauser, anche se in questo caso si sparava con vere munizioni a salve. senza palla, e quindi i fori tutt'attorno non servono, come nel Mauser, per lasciare fuoriuscire la "segatura":

 

 

Sempre per l'AG 42 B, a metà degli anni cinquanta hanno realizzato un corredo di mire per l'utilizzo in scarse condizioni di luminosità, che permettesse l'acquisizione di un bersaglio anche quando le mire erano difficilmente visibili, ed hanno dotato il corredo di un elegante contenitore in pelle:

 

 

Per le esercitazioni "in bianco", sia sui Mauser che sui Ljungmann hanno utilizzato delle munizioni "finte", quelle che gli americani chiamano "dummy ammos", utili soprattutto per fare pratica con il Ljungmann AG 42 che GB Verrina chiama, non a torto, il "tranciadita".

Chi, da militare, aveva l'abitudine di lasciarsi massacrare il pollice dal Garand quando rilasciava la manetta, potrà "rifarsi" con l'AG 42, che da questo punto di vista è ancora più odioso!

Le munizioni "dummy" si riconoscono facilmente sia per il colore della palla, sia per le vistose rigature sul bossolo, sia per l'assenza di innesco e foro di innesco.