Gli accessori delle armi austriache
Quando è iniziata l'importazione in Italia dei fucili StG58 (i FAL austriaci), con ogni fucile veniva consegnato un kit di pulizia.
Ed io... ho sempre pensato (come credo molti altri) che questo fosse il kit di pulizia originale del FAL austriaco:
salvo scoprire, a distanza di parecchio tempo, e solo grazie alla consulenza di un amico importatore, che NON si tratta di un kit di pulizia austriaco, che è ben diverso.
In effetti il kit di pulizia austriaco assomiglia in maniera impressionante a quello usato dai tedeschi durante la II G.M. per il Mauser K98K, ed ha le stesse dimensioni e la stessa filosofia costruttiva, e ne differisce per il contenuto e per il fatto che è realizzato in plastica anziché in lamiera.
Ecco il kit di pulizia austriaco:
Come si può notare il contenitore ha aperture su entrambi i lati e contiene gli attrezzi necessari per le regolazioni effettuabili al di fuori dell'armeria.
Comunque, per consentire le regolazioni, un importatore italiano consegnava anche questi attrezzi, che si rivelano decisamente utili:
Come sempre... un fante deve trasportare le munizioni, e nel caso del FAL si tratta di un paio di caricatori.
In Austria inizialmente venne adottato un porta-caricatori molto ben fatto, in cuoio... eccolo chiuso
ed aperto
Per capire a che periodo ci riferiamo, la marchiatura indica l'anno 1964
Successivamente venne adottato un porta-caricatori forse meno elegante, ma sicuramente più leggero. Eccolo chiuso
ed aperto.
E adesso.... facciamo un salto all'indietro di oltre mezzo secolo, ed andiamo a vederci una baionetta dello Steyr 95; eccola chiusa
aperta
ed un dettaglio del punzone
Con un po' di pazienza... della baionetta ho trovato anche la dragona. Eccola:
Lo Steyr M95, come il suo predecessore M90, per sparare ha bisogno delle lastrine di caricamento, e quindi ne tengo alcune a... portata di mano
Le carabine Steyr 95 hanno avuto una vita operativa decisamente lunga. Durante la Grande Guerra venivano utilizzate cinghie di trasporto in cuoio... ma alla fine della loro vita operativa, le cinghie erano diventate di tela. Eccone una, intonsa: