VZ 24 Rumeno sniper

 

Scheda di Bondino

Inizio con le scuse per la qualità delle immagini: riesco a fare foto macro decenti ma per le foto a campo intero i dettagli sfumano e tutte le armi  paiono uguali, risolverò il problema ma nel frattempo perdonerete se per la foto di apertura uso una foto presa in prestito da Internet.

La Romania per secoli è stata una delle nazioni più povere dell’Europa ed ha attraversato periodi sociali e politici caotici e turbolenti

Durante la WWI cambiò alleanza per tre volte terminando la guerra dalla parte degli Alleati ed ottenendo quasi il raddoppio territoriale; ma. nel 1940 a seguito degli accordi segreti tra Hitler e Stalin , la Russia riprese la Bessarabia e la Bucovina del Nord, mentre Hitler forzò i governanti rumeni a cedere metà della Transilvania all’Ungheria, antico nemico.

In questi anni era governata da Re Carlo che venne esiliato per due volte ed infine cedette il trono al figlio il Principe, poi Re Michele.

All’inizio della WWII il potere effettivo venne assunto dal dittatore di tendenze fasciste Ion Antonescu che contava sulla propria milizia, la Guardia di ferro, e che portò il paese in guerra al fianco dell’Asse, soprattutto per recuperare le terre sottratte dai russi.

Sotto Re Michele la Romania aveva il terzo esercito dell’Asse e quando passò agli alleati era il quarto : esercito enorme quindi, ma mal comandato, peggio addestrato ed equipaggiato, formato da coscritti che non desideravano altro che tornare alle proprie case.

Alla fine della WWI l’equipaggiamento dell’esercito rumeno era l’incubo di qualsiasi ufficiale della logistica: originariamente equipaggiati con i Mannlicher rumeni 6,5 modello 1892 fucile e carabina, alcune formazioni erano dotati di Steyr 1895, Mannlicher Bertier 1907, i Mosin russi 1891 e anche carabine FN 1924.

Alla fine degli anni 30 il governo rumeno decise la standardizzazione sul VZ 24 carabina cecoslovacco in 8 Mauser ma l’inizio della WWII trovò i rumeni non ancora completamente equipaggiati con i VZ per cui quasi tutte le armi precedenti continuarono ad essere utilizzate.

Il VZ rumeno è del tutto identico al cecoslovacco differenziandosi solo per il crest di Re Carlo o Re Michele sulla culatta, analogamente il VZ24 ha una forte somiglianza con il k98K da cui si distingue per la manetta dell’otturatore dritta, il copricanna più lungo, e la diversa disposizione degli anelli per la cinghia

 

E qui, breve digressione: il VZ24 è stato una delle armi che più hanno viaggiato: utilizzato dai cinesi, catturato dai Giapponesi che equipaggiarono con esso ben 5 divisione, dai boliviani e paraguaiani nella guerra del Chaco, dalla Lituania, armi poi catturate dai nazisti, poi dai russi, riarsenalizzati e forniti ai Vietcong ed infine catturati dagli Americani ...

La produzione rumena di VZ fu di circa 750.000 pezzi la maggior parte con il crest di Re Carlo, un piccolo numero di alcune migliaia non porta crest ma la data 1939 o 1940, per motivi ignoti.

Tutti i VZ rumeni hanno numero di matricola preceduta da due lettere la seconda delle quali è sempre R ; ogni lotto di produzione , per esempio RR era costituito da 25.000 pezzi ed il numero di matricola, indipendentemente dal crest era riportato sulla pala del calcio verso il fondo, nel caso specifico si nota la matricola precedente alla riarsenalizzazione.

 

Frequentemente si trova anche il marchio della fabbrica rumena di Copsa Mica in Transilvania che consiste di una C in cui è inscritta una M, stabilimento solo formalmente rumeno perché di proprietà e gestito direttamente dalla CZ in cui veniva costruita anche la mitragliatrice ZB-30

L’ottica 6X  che troviamo montata è marcata I.O.R. che non ha nulla a che vedere con il Vaticano  ma che significa Industria Ottica Rumena, la qualità delle lenti è comunque notevole e molto luminosa.

La scatola porta ottica ha il sigillo di Re Michele , ma la produzione dell’ottica è andata avanti anche nel dopoguerra almeno sino agli anni 50