il Mosin Nagant ungherese modello 48

 

 

Scheda di Absolut, arma fotografata dalla sua collezione.

Revisione di A. De Carli

 

Nel 1945 i russi avevano già in produzione il fucile semiautomatico Simonov SKS 45, e nel 1947 il Kalashnikov AK47.

A questo punto, i Mosin Nagant erano di troppo!

La fine della Seconda Guerra Mondiale aveva portato in dote alle Repubbliche Socialiste Sovietiche dei nuovi territori, oltre a quelli che avevano già occupato militarmente prima dell'ingresso nel conflitto, con l'accordo della Germania nazista che li aveva concessi come "bonus" nel patto Molotov-Von Ribbentrop.

E questi nuovi territori avevano ovviamente armamenti molto diversi da quelli utilizzati dai russi, ed erano facilmente sfruttabili per la produzione a basso costo di armi che sarebbero servite sia per armare gli eserciti locali, sia per "foraggiare" guerre locali e guerriglie senza coinvolgere direttamente i russi.

Da questa "rivoluzione armiera" venne risparmiata la Cecoslovacchia, per esplicito ordine di Stalin, perché aveva già una produzione armiera autonoma di buon livello, e che sarebbe rimasta "autonoma" da questo punto di vista ancora per diversi anni.

In Polonia ed in Ungheria vennero installate linee di produzione dei Mosin Nagant, nuove o ristabilendo quelle che erano state sostituite in Russia da quelle dei fucili semiautomatici ed automatici.

In Ungheria si produssero, con la denominazione di "modello 48", dei Mosin Nagant 91/30 (dal 1950 fino al 1953) e dei Mosin Nagant 44 (dal 1952 fino al 1953), oltre alla versione dotata di ottica del 91/30 (dal 1952 fino al 1954).

Si tratta di fucili ben costruiti che, in particolare per quanto riguarda il modello corto, sono stati ampiamente utilizzati dalla Corea del Nord durante la Guerra di Corea.

Ma stiamo parlando di armi del periodo della guerra fredda, e non c'è troppo da stupirsi.

La produzione ungherese venne effettuata dalla FEG, la Fémaru-Fegyver és Gépgyár, azienda meccanica attiva nel settore armiero già da tantissimo tempo.

Le calciature dei Mosin Nagant bulgari si riconoscono da una "B" inscritta in un cerchio punzonata sulla pala del calcio (Arsenale di Budapest), o dal punzone "2" o "02" che identificava l'Ungheria,  mentre il crest riporta il solo punzone "02".

Nell'ottobre e novembre del 1956, durante l'insurrezione ungherese della popolazione alla quale seguì l'invasione sovietica, i Mosin Nagant vennero utilizzati da entrambe le parti.

Venendo all'aspetto collezionistico gli americani ed i tedeschi hanno verificato che in alcuni Mosin Nagant ungheresi lunghi a volte si trovano dei componenti di produzione russa e rumena, mentre nei Mosin Nagant ungheresi corti spesso ci sono parti di fabbricazione rumena. In origine ogni carabina aveva tutte le parti prodotte nello stesso paese, dalla stessa fabbrica. Il "mescolamento" è avvenuto in seguito, cessata la produzione, quando moltissime m44 di vari paesi comunisti sono state ricondizionate per poi essere cedute,  vendute, o, comunque, fornite ad altri paesi, magari del terzo mondo.

Diamo subito un'occhiata all'azione, ricordando che in questo caso il fucile è in condizioni quasi perfette, ma che più che di "monomatricola" sarebbe giusto parlare di "monomatricolato", visto che alcune matricole sono state cancellate e riapposte, in particolare sul fondello del caricatore e sul calciolo:

 

 

Il crest lo identifica come bulgaro (Paese 02) prodotto nel 1950

 

 

Il fondello del caricatore è stato rimatricolato, cancellando la matricola precedente. La stessa particolarità l'ho rilevata in molti fucili dello stesso anno.

 

 

Il punzone "02" è presente anche nella parte inferiore del fucile

 

 

e sul calciolo, anche questo rimatricolato.

 

 

Sulla pala del calcio è presente il punzone "2", e la finitura dei legni era, sin dall'origine, molto più "curata" di quella, a gommalacca, dei Mosin Nagant russi.

 

 

Diamo un'occhiata alla "famigliola" al completo... un modello 48 lungo di fianco ad un modello 48 corto, entrambi di produzione ungherese, il primo del 1950 ed il secondo del 1952.

Del "corto" posso dire che l'ho acquistato quando ancora i Mosin Nagant non si trovavano in armeria, e quelli che si trovavano spesso arrivavano attraverso "strane vie" dalla Corea. Sicuramente è un fucile che è stato usato parecchio, non è monomatricola ed il fondello della scatola del caricatore è di produzione rumena, come mi ha confermato Karl Heinz Wrobel che è forse il maggior esperto europeo di Mosin Nagant, e che ha una banca dati notevolissima sui numeri di serie di questi fucili.

 

 

Gli stessi due fucili, fotografati per evidenziare le differenze degli alzi

 

 

e, per finire, il crest del modello 48 corto:

 

 

   

I dati del modello 48 lungo ungherese sono gli stessi del 91/30 russo:

 

Lunghezza 121,8 cm.
Peso (scarico) 3,89 Kg.
Canna 73 cm. - 4 rigature destrorse
Caricatore 5 colpi, integrato
Velocità di fuoco bolt-action, 10-12 colpi al minuto
Calibro 7.62x54R
Velocità alla bocca 860 m/s

 

Per i Mosin Nagant è disponibile il classico manuale americano,

una pagina con foto e dati dei principali Mosin Nagant prodotti,

una pagina di solo testo con l'elencazione delle varie versioni conosciute di Mosin Nagant

ed una pagina con l'elencazione dei vari punzoni e marchi

 

E, tanto per cambiare, un paio di foto d'archivio...

 

Delegati cinesi e nord-coreani a Panmunjom all'inizio del 1952.

Il picchetto è armato di fucili Mosin Nagant.

 

 

I marines americani si imbarcano a Hungnam sulla USS Bayfield.

Si nota che il marine a sinistra si sta portando a casa un "souvenir" dalla Corea... ed è un Mosin Nagant.