Fucile Kropatschek Mod.1886

Scheda di Andrea Turchi - arma fotografata della collezione privata di Absolut, in attesa che Andrea si decida a fotografare il suo Kropatcheck :-)

Una presentazione è doverosa! Non ho conosciuto Andrea su Internet, ma in una armeria specializzata in ex ordinanza, molti mesi fa. E' molto simpatico, molto preparato, e molto più giovane di me, e per tutto questo lo invidio molto! :-)

Mi ha stupito immediatamente per la sua conoscenza quasi enciclopedica dei fucili di ex ordinanza, e per la capacità nel collocarli in contesti storici precisi, potendo citare a memoria dei dettagli che io sono costretto ad andare a cercare sui libri.

E' un collezionista vero, di quelli che hanno pezzi veramente rari perché sanno sempre le caratteristiche salienti di quello che stanno comprando, e non è un caso se più di un suo fucile ha avuto l'onore della pubblicazione su riviste specializzate.

Ha anche una grossa fortuna... il padre (persona simpaticissima!) ha la sua (e nostra!) stessa passione, e padre e figlio messi insieme sono una "miscela esplosiva"! Sono capaci di inventarsi dal niente dei bossoli e delle ricariche per calibri che non esistono più da decenni.

E quando Andrea si deciderà a preparare un po' di schede sui "fucili di famiglia", conoscendo le sue preferenze, credo che sul sito ci sarà un vero trionfo della "retrocarica a polvere nera"!

Absolut  

 

A molti di voi sarà capitato di vedere in armeria, o presso qualcuno che lo possiede, questa particolare arma e molti saranno stati attratti  dalle  soluzioni tecnico-meccaniche adottate in essa e desiderosi di sapere di più sulla sua genesi. 

Alfred Ritter Von Kropatschek (1838-1911) è ritenuto, insieme ai fratelli Wilhelm e Paul Mauser ed a Ferdinand Ritter Von Mannlicher, come una delle menti più produttive nel mondo delle armi a retrocarica con possibilità di fuoco ripetuto, specialmente per quanto riguarda lo sviluppo di un fucile con caricatore tubolare.

Durante la sua lunga vita al servizio dell'Impero, come Ispettore Generale della Artiglieria Austro-Ungarica, venne trasferito da una posizione chiave all’altra per tutto il territorio imperiale. Molte nazioni lo premiarono per il suo contributo sulla ricerca e lo sviluppo delle armi: Turchia, Svezia, Germania, Russia, Portogallo, Prussia, Romania e Francia. In patria fu decorato Cavaliere dell’Ordine di Leopoldo.

Durante la sua vita, come molti altri, dovette scontrarsi con le idee conservatrici dei suoi diretti superiori, ma alla fine, le sue proposte vennero accettate in toto. Si ritirò dal servizio attivo nel 1907, dopo aver indossato per 40 anni la divisa, e morì all’età di 69 anni nel 1911.

Per ritornare a noi, l’oggetto preso in esame è un esemplare  di Fucile Kropatschek Modello 1886 con sistema ad otturatore girevole scorrevole con serbatoio tubolare, che a quei tempi rappresentava l’apice della progettazione e funzionalità, con la capienza di otto colpi e con  “cut-off” per permettere la ricarica di un colpo singolo attraverso la disconnessione  del serbatoio. Questo fucile fu ordinato dallo Stato Maggiore Portoghese in sostituzione del fucile Guedes Mod.1885, nato dalla modifica del fucile Martini-Henry mod.1874 allora in dotazione al Portogallo,  progettato dall’ufficiale Luìs Guedes Dias e prodotto dagli Arsenali di Steyr.

Purtroppo il Guedes  deluse le aspettative dell’esercito Lusitano e la grande fabbrica austriaca, dopo aver già prodotto 20.000 armi (e di queste poche migliaia finirono in Portogallo), ricevette l’ordinativo per un nuovo  fucile con sistema Kropatschek che utilizzasse il calibro pensato per il suo predecessore, 8x60R caricato a polvere nera e palla blindata ogivale, e la stessa baionetta a spada Mod.1885 ( lunga complessivamente 60cm). Venne acquistato nelle configurazioni di fucile lungo, carabina e moschetto. In totale furono consegnati 49.000 fucili, 4.800 carabine per la Tesoreria Reale e 4.000 Moschetti.

A livello progettuale combina gli accorgimenti migliori evidenziati negli altri fucili Kropatschek allora già adottati(il fucile francese da marina M.1878 in 11mm Gras e nel fucile e nella carabina Mod.1881 austriaci) e la sicura a banderuola a due posizioni presente nei fucili Mauser. Durante la sua lunga vita operativa subì una serie di modifiche:

1) Nel 1889 venne aggiunto, e non su tutti, l’astina copri canna.

2) Con l’avvento delle polveri infumi la vecchia cartuccia caricata a polvere nera venne sostituita con una con il nuovo tipo di propellente portando alla modifica e sostituzione degli organi di mira( il nuovo calibro è conosciuto come 8x56 Kropatschek).

3) Alcuni fucili, dopo la Prima Guerra Mondiale, vennero modificati al fine di utilizzare il nuovo calibro d’ordinanza 6,5x58, il tutto a livello sperimentale.

  

Purtroppo tutti questi accorgimenti non poterono impedire l’irreversibile processo di evoluzione nel mondo delle  armi e così il Kropatschek dovette cedere il posto ad un’arma derivata dal design del mauser Gewehr Mod.1888 denominata  Espingarda Portuguesa mod.1904 o Verguero M904. 

La  vita operativa del Modello 1886 però terminò ufficialmente solamente  durante gli anni 60 del ventesimo secolo, dopo aver servito fedelmente per più di 70 anni il Portogallo in Africa, durante la I Guerra Mondiale, in Angola e Mozambico contro Lettow-Vorbeck, in India (quando i territori di Goa e altre città ancora sotto il controllo portoghese vennero invase dall’esercito indiano nel 1961), e a Timor-Est quando questa venne attaccata dai Giapponesi durante la II Guerra Mondiale, un fatto della storia ancora sconosciuto ai più.

Da aggiungere che anche il suo sfortunato predecessore, il Guedes, ebbe il suo momento di gloria; la Steyr vendette le 13.000 armi invendute in Africa agli Stati liberi dei Boeri che li utilizzarono nelle guerra Anglo-Boera, combattuta alla fine del XIX secolo,  dimostrandone la loro efficacia a spese delle sfortunate truppe britanniche. Vorrei terminare informando i lettori che senza i fucili con sistema Kropatschek  non sarebbe mai nato il ben più  famoso Lebel Mod.1886 e che la cartuccia 8mm Lebel sembrerebbe nata dalle esperienze fatte con 8x60R, prima cartuccia a bossolo metallico di piccolo calibro e palla blindata della storia.

 

Ed ecco a voi le foto per un incontro ravvicinato.... ad azione chiusa

 

 

e ad azione aperta

 

 

Abituati ad armi più recenti... questo guardamano ci riporta con la mente ad antichi campi di battaglia...

 

 

L'alzo, segnato dal tempo, in posizione abbassata

 

 

ed in posizione alzata, per il tiro alla distanza

 

 

Le matricole, sul lato destro del fucile

 

 

Sul lato sinistro, lo stemma reale ed il modello del fucile,

 

 

ed il punzone del produttore... Steyr.

 

 

Una vista della parte anteriore, e si nota inferiormente la parte terminale del serbatoio tubolare, ed il supporto per la lunga baionetta sul lato destro.

 

 

La bacchetta di pulizia è alloggiata sul lato sinistro dell'arma

 

 

Ed ecco un po' di dati su questo fucile: 

  

Lunghezza arma

132 cm

Lunghezza canna

82 cm

Peso

4,45 Kg

Azione

Otturatore girevole scorrevole

Calibro originale

8x60R

Rigature

4, destrorse

Alzo

Da 200 a 2.200 m

Periodo di produzione

Anno 1886 STEYR-Austria.

 

Nell’ambito oplologico vi è una “querelle” in atto sull’effettiva intercambiabilità tra i calibri 8x60R Guedes e 8x60R Kropatschek, affermata da  J. Huon ( Military Rifles and Machine Gun Cartridges, 1988) ma smentita da F. Dating ( Cartridges for Collectors, 1956) e dallo stesso F.C. Barnes (Cartridges of the World, 1980). Altro ulteriore problema è il reale diametro della pallottola ogivale da 247 grani usata nella cartuccia, dove le misurazioni variano da un minimo compreso tra .316 e .322 e da un massimo tra .326 e .331 millesimi di pollice, perciò consiglio vivamente di controllare sempre le dimensioni della canna. Per concludere le armi camerate per utilizzare il colpo a polvere infume 8x56Kropatschek camerano tranquillamente l'8x60R.