LEE-ENFIELD N. 1 MK III "DISPERSAL RIFLE"

 

Scheda di Giancarlo Marconi

Il 1° settembre 1939 le truppe tedesche cominciarono l’invasione della Polonia: era l’inizio della II Guerra Mondiale.

La Gran Bretagna inviò in Francia, per dare man forte all’esercito francese nella prevista, e prevedibile, invasione da parte tedesca, il Corpo di spedizione britannico (BEF = British Espeditionary Force). I primi reparti del BEF cominciarono a sbarcare in Francia dal 4 settembre del 1939. Nel giro di cinque settimane il BEF raggiunse la consistenza di 4 divisioni che furono schierate lungo la frontiera belga. Nel maggio del 1940 la forza del Corpo di spedizione arrivò ad una divisione corazzata e 10 di fanteria.

Il 10 maggio 1940, la Germania lanciò l’offensiva contro la Francia e i Paesi Bassi. Le colonne corazzate tedesche procedettero attraverso le Ardenne belghe su un terreno montuoso che secondo gli strateghi militari francesi avrebbe dovuto essere impraticabile per i carri armati. Il 12 maggio i carri tedeschi avevano raggiunto la Mosa da entrambi i lati di Sedan. Il 14 maggio l’esercito francese fu travolto.

A seguito di tali eventi e dell’impossibilità, o incapacità, di fermare l’avanzata tedesca, il Corpo di spedizione britannico doveva al più presto venire rimpatriato per non rischiare l’annientamento. Il 16 maggio segnò l’inizio di una ritirata combattuta verso i porti della Manica. Il 26 maggio fu fatta partire la cosiddetta "Operazione Dynamo", cioè l’evacuazione via mare del BEF dalla zona di Dunkerque.

Militari sulla spiaggia di Dunkerque, in attesa di potersi imbarcare  - da Wikipedia

 Entro il 4 giugno del 1940 il rimpatrio di buona parte del BEF e di un certo numero di soldati francesi poteva dirsi completato. Furono portati in salvo circa 338.000 soldati alleati, di cui 193.000 britannici e il resto francesi. Durante la campagna nel Belgio e nella Francia nord orientale, la Gran Bretagna aveva perso circa 68.000 soldati, di cui circa 12.300 morti, 14.100 feriti rimpatriati e 41.100 prigionieri.

Nel corso dell’evacuazione andarono perduti i mezzi di trasporto, gli armamenti pesanti e buona parte degli equipaggiamenti, tuttavia la maggior parte dei soldati britannici, al loro sbarco in patria, aveva ancora il fucile d’ordinanza.

Vi fu anche una seconda evacuazione del BEF dalla Francia, la cosiddetta "Operazione Ariel". Si svolse dal 15 al 25 giugno 1940: furono evacuati circa 192.000 soldati alleati, dei quali 144.000 britannici, dai porti del sud-ovest della Francia. In questa seconda evacuazione gli equipaggiamenti furono per la maggior parte salvati.

Ma quanti fucili furono persi in Francia? Non si conosce il numero, nemmeno a grandi linee. Le perdite furono dovute alle vere e proprie perdite da parte dei soldati uccisi, feriti, catturati, oltre alle perdite delle armi (compresi i fucili) presenti nei depositi in Francia. Le stime variano da circa 70-100.000 fino a 330.000.

Ad ogni modo, contrariamente a quanto si pensa, la Gran Bretagna non fu mai criticamente a corto di fucili per l’esercito regolare nel dopo Dunkerque. La scarsità di armamenti riguardava la Home Guard (composta da circa 1,7 milioni di uomini) e i futuri bisogni di incrementare il numero di soldati.

Ricordiamo anche che dopo Dunkerque, la Gran Bretagna acquistò dagli USA, circa 750.000 fucili, compresi gli M. 1917, prelevati dalle riserve, per compensare le perdite in Francia e per armare la Home Guard (creata nel 1940) onde poter liberare i Lee-Enfield No. 1 per armare rapidamente l’esercito in espansione; inoltre nel 1940 la Gran Bretagna chiese all’Australia di inviarle quante più armi possibile, e l’Australia consegnò, sempre nel 1940, 30.000 fucili SMLE.

Nel 1940 la Gran Bretagna poteva dirsi "a corto di fucili" non tanto per le perdite subite, ma, più che altro, a causa della scarsità di produzione degli anni precedenti. Nel periodo tra il 1939 ed il 1941 furono prodotti meno di 200.000 fucili.

Nel periodo dopo la Prima Guerra Mondiale e ancora negli anni 1939 – 1940 BSA era l’unico produttore di fucili No. 1 completi. RSAF Enfield produceva canne e altre parti, cosicché i fucili danneggiati o condannati potevano essere risistemati e i vari componenti potevano venire assemblati come fucili completi usando ricambi e componenti salvati da esemplari non più validi; questo genere di attività RSAF Enfield la svolse specialmente durante la Seconda Guerra mondiale. RSAF Enfield produsse anche una certa quantità di calciature fino ad anni ben addentro la II Guerra mondiale. Molti No. 1 furono riparati ed aggiornati negli stabilimenti Enfield e BSA così come in quelli di altre ditte del settore armiero, ad esempio Holland & Holland, Cogswell & Harrison, ecc. All’inizio della II Guerra mondiale qualche, relativamente piccolo, lotto di fucili No. 1 fu acquistato anche da giacenze tenute per il commercio.

Negli anni 1939 – 1940 vi era un solo impianto che produceva fucili, quello di Small Heath della BSA, che, tuttavia, passò da una produzione di 8.000 – 10.000 al mese da maggio a settembre del 1940 a meno della metà dopo i bombardamenti. Ma, come già detto, non vi era una vera e propria carenza di fucili: nel 1940 c’ erano 1,5 milioni di fucili nel calibro 303 british e oltre mezzo milione era stato ricondizionato tra settembre 1939 e maggio 1940. Un serio deficit esisteva solo per la difesa interna.

Il 26 agosto 1940 la BSA subì il primo bombardamento all’impianto di Small Heath da parte della Luftwaffe. Il bombardamento provocò danni ai macchinari e agli impianti, in particolare la linea di produzione delle canne e l’adiacente officina, che compiva una serie di importanti operazioni sulle azioni e sugli otturatori, vennero distrutte.

 

A sinistra, dal sito www.rifleman.org.uk, una raffigurazione dell'importante insediamento produttivo di Small Heath come appariva nel 1918. Poco più di 50 anni prima, nel 1862, le officine BSA potevano essere ospitate in un unico edificio che nell'immagine appare evidenziato con tratti più marcati, in alto e sulla sinistra. All'epoca della sua costruzione, lo stesso edificio vittoriano, demolito nel 1977, era interamente circondato dalla campagna, come appare nella foto a destra, tratta dal sito www.bsatrust.org.

Al momento del bombardamento di agosto BSA era, come già detto, l’unico produttore di fucili; le nuove "ROF" costituite per produrre il No. 4 Mk I non avevano ancora iniziato la produzione. Per quanto riguarda l’opificio di Shirley della BSA, che avrebbe prodotto il medesimo fucile, ancora non ne era iniziata la costruzione.

Soltanto tre mesi dopo il bombardamento, BSA fu in grado di riprendere la produzione dei fucili; nel frattempo nessun fucile militare venne prodotto nel paese. Tuttavia, poco dopo essere ripresa, la produzione fu nuovamente interrotta da un nuovo bombardamento: la notte di Martedì 19 Novembre 1940 vi fu un raid aereo sulla città; questo causò la morte di 53 persone presso gli impianti BSA in Armoury Road a Small Heath. Un ulteriore bombardamento avvenne nella notte del 22 Novembre. Tali bombardamenti causarono danni agli impianti ancora più gravi di quelli a seguito del bombardamento di Agosto.

La maggior parte dei macchinari distrutti a Small Heath erano impiegati nella produzione di fucili e di mitragliatrici Browning. Il rimpiazzo dei macchinari divenne una priorità.

A questo punto si pianificò la produzione dei vari componenti in opifici dispersi su un’area abbastanza vasta procedendo pure con la requisizione di opifici appartenenti ad altre imprese in sostituzione di quelli distrutti dai bombardamenti. In Novembre e Dicembre furono requisiti 14 opifici (da destinare all’intera produzione armiera della BSA). Altre requisizioni furono fatte nei mesi seguenti. Comunque il centro nevralgico rimase a Small Heath: ogni cosa venne organizzata lì. Alcune lavorazioni furono fatte fare anche al di fuori degli impianti BSA: una grande quantità di componenti fu prodotta da fornitori privati soprattutto verso il tardo 1941.

Stabilimenti BSA "dispersal" coordinati dalla Sede di Small Heath tra il 1940 ed il 1945. Dal sito  www.birminghamgunmuseum.com.

E’, tuttavia, anche vero che la dispersione degli impianti vitali per Small Heath era già iniziata dopo i bombardamenti avvenuti nella notte del 26-27 agosto, se non prima.

La produzione, dopo i bombardamenti di Novembre, non riprese che nel Febbraio del 1941; pure in questo intervallo nessun fucile in calibro 303 british fu prodotto in Gran Bretagna.

Ricordiamo che durante il periodo della II Guerra mondiale, BSA controllava 67 impianti e che fornì, alle forze britanniche, più della metà delle armi leggere.

E’ sostenuta anche la tesi, a mio avviso da non trascurare, che i contratti con la BSA (riguardanti i fucili No. 1) avessero l’obiettivo di permetterle di consumare le scorte di parti militari e commerciali giacenti nei suoi magazzini, liberando spazio per produrre il No. 4.

I "Dispersal Rifles" furono, in parte, assemblati con ricambi, molti ottenuti smontando fucili condannati o danneggiati; varie componenti, tuttavia, ad esempio le calciature in faggio, erano di nuova produzione. Le calciature non di nuova produzione, erano comunque nuove prese da vecchie rimanenze. Furono abbondantemente utilizzate, almeno dal 1942, pale del calcio e relativo calciolo del No. 4. Alcuni di questi "dispersal" hanno canne con quattro righe, anziché le canoniche cinque. Le quattro righe furono approvate nel marzo del 1942 dopo che BSA si era lamentata che produrre canne con due righe, offerta come alternativa dal 1941, era un percorso non praticabile a causa della predisposizione dei loro impianti e macchinari. Le canne con quattro righe furono installate per un breve periodo, tanto è vero che tali fucili sono piuttosto rari. Le matricole dei fucili continuarono la numerazione della BSA di prima della guerra. BSA produsse i No. 1 Mk III "normali" sino a circa la metà del 1940 con il pieno logo "B.S.A. & Co." Dalla metà del 1940, BSA iniziò la produzione di fucili No 1 Mk III e Mk III* "dispersal". Questi normalmente mancavano del cutt-off, anche quando vennero usate azioni Mk III. La matricola si compone di una lettera prefisso e di 5 numeri. Le lettere usate come prefisso furono M e N (forse anche O o P, ma io non ne conosco) dal 1940 al 1943. Quindi troveremo per il 1940 e 1941 prefisso M, 1942 prefissi M e N, 1943 prefisso N. Le azioni erano Mk III e Mk III* delle giacenze BSA, le canne erano di nuova produzione e portano i marchi di ispezione di Enfield. Le calciature possono essere in Noce o Faggio.

   

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Foto 1) Marchi Enfield, lato sinistro  -  Foto 2) Marchi Enfield, dal basso  -  Foto 3) Matricola di un "Dispersal" del 1940

Foto 4) Calcio con marchio Enfield  -  Foto 5) Calciolo No. 1 Mk III  -  Foto 6) Calciolo No.4 Mk I

 

I marchi sull’azione dei "dispersal" sono diversi rispetto a quelli presenti sugli altri fucili, in quanto non riportano il nome del fabbricante. L’anno e i marchi che designano il fucile sono fatti con punzoni individuali che non si allineano perfettamente; la stampa dell’anno veniva fatta con un punzone che conteneva solo le prime due cifre, le altre due venivano inserite al momento dell’assemblaggio del fucile.

Il marchio B. altro non è che la B di "B.S.A. & Co": dallo stampo veniva tolto tutto ciò che stava dopo la lettera B.

Una particolarità: nel 1944 furono utilizzate, per assemblare nuovi "dispersal rifles" anche azioni recuperate al di fuori delle matricole M e N con canne pure riutilizzate, il prefisso può essere quindi rappresentato da qualsiasi lettera. I fucili conosciuti del 1944, compresi i "dispersal" riutilizzati hanno il marchio FTR sotto la denominazione del fucile sull’anello del calcio (socket). Non è, comunque, da escludere che ne possano esistere senza il detto marchio.

Non si conoscono "dispersal" con data 1945; quelli che sembrano averla sono datati 1943 con il 3 scritto male.

Abbiamo già detto che la produzione dei No. 1 riprese nel Febbraio del 1941; la capacità produttiva arrivò a 1250 fucili prodotti a settimana nel Novembre del 1941. Tale capacità non fu più incrementata in quanto, nel frattempo, era iniziata la produzione dei No. 4 nell’opificio di Shirley (i primi 100 No. 4 furono prodotti nel luglio 1941). L’ultimo No. 1 uscì dalla fabbrica di Small Heath nel Novembre del 1943. Tuttavia la produzione dei No. 1, attraverso l’assemblaggio di parti anche cannibalizzate continuò nelle fabbriche disperse anche dopo che l’impianto di Small Heath chiuse.

Nel frattempo il No. 4 Mk I arrivò a rimpiazzare il No. 1 come fornitura ufficiale già nel tardo 1942 e nel 1943. Fino al 1942-1943 il No. 1 fu il principale fucile di servizio. Ricordiamo anche che il fucile No. 1 era difficilmente fabbricabile con metodi di produzione di massa ed era costoso produrlo in quanto il grande numero di componenti richiedeva una notevole quantità di lavoro.

 

Bibliografia

- A. Beevor "La seconda Guerra Mondiale";

- D. Edgerton "Britain’s War Machine";

- R. Jackson "Dunkerque";

- B.H. Liddel Hart "Storia Militare della Seconda Guerra Mondiale";

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- C.R. Stratton "British Enfield Rifles - Vol. 1 SMLE (No. 1)

Rifles Mk I and Mk III";

- D.M. Ward "The Other Battle";