Diottra Parker Hale No. 5A

Scheda di Tappo, diottra fotografata dalla sua collezione.

Nel 1924 un altro tipo di diottra prese il sopravvento. Ormai abbandonate le “aspirazioni militari” di questi accessori, i produttori puntarono ad attirare l’interesse dei tiratori civili.

Nelle gare ormai erano la regola, sempre ampiamente utilizzate e apprezzate nella categoria “service rifle” ovvero fucili d’ordinanza.

In quell’anno la Parker Hale lanciò la PH5.

La linea era innovativa, non necessitava più di staffe per il fissaggio, la “staffa” era parte integrale della diottra, si fissava esattamente come i modelli precedenti, senza dover modificare l’arma (requisito indispensabile per le armi d’ordinanza) e tramite una molla a spirale da inserire nell’apposita sede era possibile utilizzare correttamente la leva della sicura.

Da subito venne apprezzata per la solidità. Solo un anno dopo, nel 1925 la Parker Hale lanciò la PH5A che si differenziava dalla precedente per la presenza del nonio verticale azzerabile mentre rimaneva fisso quello orizzontale.

Cambiava la posizione dell’oculare dalla parte inferiore del braccio orizzontale nella PH5 alla parte superiore nella PH5A consentendo le stesse regolazioni (1/2 minuto ogni clic) però con minore escursione del braccio verticale.

Il fissaggio era saldamente vincolato dalla sagoma che ricalcava perfettamente il receiver del fucile.

L’azzeramento in deriva poteva non essere considerato necessario.

Forse unico neo, il fatto che questa diottra dedicata a SMLE non poteva essere utilizzata su altri modelli se non apertamente derivati dallo stesso fucile d’ordinanza (se vuoi puoi inserire foto regina con didascalia “Regina Elisabetta II con la sorella Margaret nel 1960 (c.a.) a Bisley con fucile da tiro derivato da SMLE per il mercato civile elaborato per le gare da Fulton o Parker Hale o Greener con diottra PH5A" [1]).

Sul corpo della diottra è presente un doppio nonio, uno con le distanze e uno con semplice verniero si può leggere oltre al produttore e al modello cui era dedicato (S.M.L.E.) anche la scritta “Mark VII” che indicava chiaramente per quali munizioni fosse stato tarato sulle distanze. Se azzerata correttamente a 200 yarde sarà possibile cambiare punto di impatto alla distanza desiderata leggendo la misura direttamente sul nonio senza dover fare calcoli con il verniero.



Visto dall’alto si può notare che la diottra è piuttoto “ingombrante”. Non avendo il sistema di abbattimento sul fianco, come i modelli precedenti, quando non utilizzata poteva essere rimossa premendo il pulsante di sgancio rapido che svincola la solita vite senza fine permettendo di sfilare completamente lo stelo con l’oculare.


 

Qui una vista dalla parte “giusta”, che non guasta mai. La sensazione di “massiccio” che può dare in fotografia è niente rispetto alla sensazione che si ha quando si è in posizione di tiro.

 

 

  [1] Nota di Frank
Un paio di lettori mi han segnalato questa nota in carattere corsivo: avrei dovuto cancellarla, l'esortazione non era rivolta al lettore, ma al povero Frank, come una delle varie istruzioni necessarie ad impaginare l'articolo.
La foto, piuttosto diffusa in rete, è interessante, e non ho voluto rinunciare alla ghiotta occasione di inserirla nella scheda come foto di apertura.
Peraltro, in rete, alcuni tra quelli che devono essere senza meno i sudditi più fedeli della Regina Elisabetta II, contestano con veemenza l'identificazione della determinata tiratrice con quella della loro sovrana.
Noi, disincantati, vorremo rinunciare ad ogni giudizio, fatta eccezione per quelli di massima stima ed apprezzamento nei suoi confronti, chiunque ella fosse.