I CARICATORI DEI FUCILI LEE BRITANNICI (LEE-METFORD E LEE-ENFIELD)

Scheda di Giancarlo Marconi

 

Tratteremo (quasi) solo i modelli militari di fucili e carabine utilizzati in servizio. Non tratteremo né i calibri .22, né i modelli civili.

CENNI SULLA CARTUCCIA .303 BRITISH

Una delle raccomandazioni espresse dalla Commissione sulle Armi Leggere, nel 1887, riguardante l’adozione di una nuova cartuccia, stabiliva che questa doveva essere di piccolo calibro, avere un’elevata velocità della palla e, quest’ultima, doveva essere incamiciata. Il Ministero della Guerra (War Office) cominciò a interessarsi delle munizioni di piccolo calibro nel giugno del 1885, quando le notizie delle prove della cartuccia svizzera Rubin raggiunsero il Regno Unito.

La cartuccia .303 british (designazione metrica 7,7x56 mm R) derivò dagli esperimenti e sviluppi di una cartuccia con bossolo diritto e rastremato in vicinanza della palla, in calibro 7,7 mm. Tali esperimenti furono portati avanti dal Maggiore Eduard Rubin (spesso scritto Rubini dai britannici), allora sovrintendente presso il Laboratorio di Armi del Governo Svizzero a Thun. La Gran Bretagna acquistò un lotto di cartucce, che, per inciso, erano rimless,

ma la Commissione, incaricata di esaminare la cartuccia, ritenne il collarino indispensabile per l’uso nelle mitragliatrici.

Il sistema di trattenimento della palla, ottenuto col bossolo rastremato, si rivelò ben poco efficiente, così venne sviluppato un bossolo a collo di bottiglia: la prima cartuccia .303 British prodotta ebbe, quindi, la forma a bottiglia che conosciamo oggi.

La commissione aveva raccomandato pure l’adozione di un fucile con azione e caricatore Lee.

Il fucile a otturatore manuale Lee, deriva il suo nome da James Paris Lee il quale nacque in Scozia il 9 agosto 1831, ma emigrò in Canada all’età di 5 anni, si trasferì poi negli USA iniziando la carriera di progettista di armi. Lee progettò e brevettò il fucile che porta il suo nome nel 1874.

Nel 1887 una fornitura di 350 fucili (conosciuti provvisoriamente, come ".303-inch Pattern 1888") fu inviata alle unità dell’Esercito e della Marina. Questi fucili combinavano l’azione e il caricatore Lee con una canna, sviluppata da William Ellis Metford, con sette rigature tondeggianti e poco profonde ad andamento sinistrorso, camerati per la cartuccia .303-inch. La rigatura Metford fu adottata in quanto non avendo ancora, i britannici, introdotto la polvere senza fumo (che, per inciso, fu inventata verso la metà degli anni 1880), quel sistema di rigatura della canna si era dimostrato il migliore.

Le prove portarono all’adozione del fucile, nel 1888, a cui furono apportate alcune piccole modifiche a seguito della decisione di fornirlo di una calciatura in due pezzi. Quest’ultima decisione fu presa per meri motivi economici, cioè per poter utilizzare le notevoli riserve di calciature grezze già predisposte per i fucili Martini.

Il nuovo fucile venne denominato "Rifle, Magazine (Mark I)".

La cartuccia fu approvata il 20 febbraio del 1889 e denominata "Cartridge, S.A. Ball, Magazine Rifle (Mark I)" (S.A. significa Small Arms) [LoC 5883 del 20/2/1889 (LoC = List of Changes; si veda la bibliografia)]. Il caricamento originale usava 71,5 (più o meno 2,5) grani di polvere nera molto compressa e una palla di 215 grani round nouse, completamente incamiciata, esclusa la base, con una lamina di cupro-nichel, del diametro, alla base, di .311 pollici. Il proiettile aveva velocità alla bocca di circa 1850 piedi al secondo con una pressione di 18 tonnellate per pollice quadrato. L’innesco era Boxer.

La polvere nera (gunpowder) è una miscela composta da 75 parti (in peso) di nitrato di potassio (salnitro), 15 parti di carbone di legna e 10 parti di zolfo.

Il 19 luglio 1890 si arrivò all’adozione della "Cartridge, S.A. Ball, Magazine Rifle (Mark II)" (LoC 6160 del 19/7/1890) sovrapponibile alla Mark I, ma che ne risolveva alcuni problemi, in particolare la separazione, nella canna del fucile, della camicia dal nucleo della palla.

La .303 British fu la prima cartuccia britannica d’ordinanza con palla blindata.

Il 2 marzo 1892 la "Cartridge, S.A. Ball, Magazine Rifle" (LoC 5883 e 6160) divenne: "Cartridge, S.A. Ball, .303-inch, Powder" per distinguerla dalla cartuccia caricata a cordite (LoC 6683 del 2 marzo 1892).

La polvere senza fumo (britannica), sviluppata sulla base degli esperimenti di Frederick Abel, James Dewar e Dr. Kellner, venne chiamata "Cordite" a causa della sua forma. Era composta da nitroglicerina 58 per cento, guncotton 37 per cento e gelatina minerale 5 per cento. La cartuccia, approvata il 3 novembre 1891 (LoC 6682 del 3/11/1891 e 2/3/1892), venne denominata "Cartridge, S.A. Ball, .303 Inch, Cordite (Mark I)". Poco più tardi fu ridenominata "Cartridge, S.A. Ball, .303-inch, Cordite (Mark I)" (LoC 6735 del 3/11/1891, 20/4/1892, 4/2/1892 e 24/2/1892). La palla rimase la stessa (215 grani a punta tonda – RN) con un nucleo composto da piombo (98 per cento) e antimonio (2 per cento). Aveva una camiciatura in cupro-nichel (80 per cento rame e 20 per cento nichel) un po’ più spessa rispetto a quella usata per la polvere nera. La palla era lunga 1,25 pollici. Il bossolo era solido (ossia in corpo unico, senza giunzioni) in ottone, composto da rame (70 per cento) e zinco (30 per cento), del tutto simile alla Mark II a polvere nera. L’innesco era Boxer. Il caricamento usava circa 31 grani di cordite. La palla aveva una velocità alla bocca di circa 1970 piedi al secondo e la cartuccia sviluppava una pressione di 17,5 tonnellate per pollice quadrato. Sul fondello era impressa una C per distinguerla dalla cartuccia a polvere nera. Il peso della cartuccia completa era di 415 grani.

A titolo di paragone la Francia adottò la cartuccia 8x50R Lebel a polvere infume nel 1886 e la Germania adottò la cartuccia 7,92x57, sempre a polvere infume, per il Gewehr 1888.

Nel luglio del 1893 (LoC 7278 del 17/7/1893) fu approvata la "Cartridge, S.A., Ball .303 inch, Cordite (Mark II)", fu la prima cartuccia (delle .303 British) ad usare l’innesco Berdan. La palla, da 215 grani e della lunghezza di 1,25 pollici, aveva una velocità alla bocca di circa 2000 piedi/sec. La cartuccia sviluppava una pressione di circa 16,5 ton./pollice quadrato e aveva una lunghezza di 3,05 pollici.

Ma la palla da 215 grani si dimostrò poco efficace. La causa era la bassa velocità del proiettile. All’epoca ciò non fu capito e così si intervenne sulla forma della palla creandone una a punta scoperta, nell’arsenale di Dum Dum, in India: la "Cartridge S.A. Ball .303 inch Cordite Mark II Special" conosciuta anche come "Mark II*". Questa palla si dimostrò decisamente migliore, ma ebbe critiche molto aspre dalle altre nazioni cosiddette "civilizzate", critiche che culminarono con il divieto dell’uso di una tale palla, coniderata inumana e causa di "sofferenze non necessarie", contenuto nella convenzione dell’Aia del 1899.

Non fu formalmente approvata per il servizio da parte dei britannici, ma solo per l’India. La palla ha la camiciatura aperta in punta e lascia scoperto il nucleo in piombo.

Nell’ottobre del 1897 (LoC 9089 del 26/2/1898 e 14/10/1897) venne introdotta la "Cartridge, S.A., .303 inch, Cordite (Mark III)" . Aveva la palla hollow nosed (o hollow point) con una coppetta di cupro-nichel inserita, a rovescio, nel foro. La quantità prodotta, di questo tipo di cartuccia, fu solamente di 119.900 unità, dopo di che fu soppressa.

Nel febbraio del 1898 (LoC 9089 del 26/2/1898 e 14/10/1897) fu approvata la "Cartridge, S.A., .303 inch, Cordite (Mark IV)" (a sinistra nella foto qui sotto). Aveva la palla, ancora, hollow nosed, ma senza coppetta. La palla era, sempre, da 215 grani. La carica era, ancora, di 31 grani di cordite. La velocità della palla, alla bocca, era di circa 2000 piedi/sec.

Nell’ottobre del 1899 (LoC 9861 del 17/10/1899 e 5/8/1899) fu approvata la "Cartridge, S.A. Ball, .303 inch, Cordite (Mark V)" (a destra nella foto qui sopra). Fu aggiunto dell’antimonio (2 per cento) al nucleo di piombo ottenendo l’allungamento della palla, che era, ancora, hollow nosed. La lunghezza complessiva della cartuccia rimase la stessa delle precedenti (LoC 11397 del 18/11/1902).

La produzione e l’uso di tutte le cartucce con palla espansiva (Mark III, Mark IV e Mark V) cessò, come già detto sopra, dopo l’anno 1900. Fu reintrodotta, quale cartuccia standard, la Mark II. Le cartucce con palla espansiva potevano essere usate solo per esercitazione.

Nel gennaio del 1904 (LoC 12411 del 29/1/1904, 1/3/1904 e 25/2/1904) fu approvata la "Cartridge S.A. Ball .303 inch Cordite Mark VI".

               

Cliccare sulla tavola a destra per vederla ingrandita.

 

Nel 1907 fu tolta la parola "Cordite" dalla denominazione. La palla era, sempre, da 215 grani round nouse con nucleo in lega di piombo (98 per cento) e antimonio (2 per cento); la camiciatura (rame 80 per cento e nichel 20 per cento) fu resa più sottile; il diametro della palla, alla base, era di .311 pollici; la lunghezza della palla era di 1,255 pollici; il bossolo, in corpo unico, era in ottone (rame 70 per cento, zinco 30 per cento). La carica era composta da 31 grani di cordite, la velocità alla bocca della palla era di circa 2.060 piedi/sec. La cartuccia sviluppava una pressione di circa 17,5 – 18 ton./pollice quadrato. La lunghezza della cartuccia era di 3,037 pollici, mentre il peso complessivo era 415 grani.

Dal 1907 la lettera C, sul fondello, venne omessa e si cominciarono ad indicare le ultime due cifre dell’anno di fabbricazione (LoC 14131 dell’11/4/1907, 1/10/1907, 16/10/1907 e 25/10/1907). Sempre nel 1907 venne approvata l’apposizione di due "broad arrow" sul fondello della cartuccia, cosicché le cartucce dalla data "08" sul fondello, dovevano portare il marchio addizionale delle due "broad arrow" (LoC 14319 del 10/4/1907).

La polvere fu modificata e chiamata "Cordite M.D."; la sua composizione divenne: Nitro-glicerina 30 per cento, Guncotton 65 per cento, Gelatina minerale 5 per cento. Rispetto alla precedente Cordite, che venne ridenominata Mark I, sviluppava temperature e pressioni molto più basse ed era più lenta, ottenendo, in tal modo, vite utili delle canne dei fucili molto più lunghe. Venne introdotta anche una "Cordite M.C.", simile alla M.D., ma con la gelatina minerale sottoposta ad un particolare trattamento per ottenere un prolungamento della vita della Cordite stessa.

Ma la cordite M.D. era più difficile da accendere della precedente Mark I. Per migliorarne la capacità di accensione venne prodotta in forma tubolare e, in questa forma, assunse la denominazione di "Cordite M.D.T.".

Nel marzo del 1910 venne approvata la "Cartridge S.A. Ball .303 inch Mark VII" (che non compare nelle LoC). Aveva una palla spitzer del peso di 160 grani con nucleo composito: la parte anteriore in alluminio e quella posteriore in lega piombo/antimonio.

La palla si dimostrò troppo instabile e poco precisa.

A questo punto fu sviluppata una palla da 174 grani che divenne quella definitiva per la cartuccia "Mark VII". La cartuccia con questa palla venne approvata nel novembre del 1910 (LoC 15629 del 03/11/1910 e 21/9/1911). La palla è una flat base con nucleo in due parti: alluminio (o una lega di alluminio al 90 per cento e zinco 10 per cento) nella parte frontale e lega di piombo / antimonio (98/2 per cento) nella parte posteriore. La camicia è in cupro-nichel (80 per cento rame e 20 per cento nichel). La palla ha un diametro alla base di .311 pollici, con una lunghezza di 1,275 pollici. Il bossolo è solido, l’innesco è Berdan. Il peso complessivo della cartuccia Mark VII era di circa 382 grani. La lunghezza della cartuccia completa era di 3,037 pollici.

            

 Cliccare sulla tavola a destra per vederla ingrandita.

 

Nel corso della Prima Guerra Mondiale, l’alluminio venne sostituito da carta compressa, fibra (plastica da cellulosa) e polpa di legno.

Durante la Prima Guerra Mondiale fu introdotta una variante che usava, come carica, la nitrocellulosa (DuPont No. 16) al posto della cordite, tale cartuccia venne denominata "Cartridge S.A. Ball .303 inch NC Mark VIIz" (questa cartuccia venne usata, prevalentemente, nelle mitragliatrici). Il peso di questa cartuccia era di circa 385 grani.

La palla era spinta da una carica di 37 – 38 (altre fonti riportano 35,5 – 37,5) grani di cordite M.D.T. (per la Mark VII) o da 41 grani di nitrocellulosa (per la Mark VIIz). La velocità, della palla, alla bocca, era di circa 2440 piedi/sec. Sviluppava una pressione di 19,5 ton./pollice quadrato.

Il 20 febbraio 1913 fu ufficialmente annunciato che il termine "Cordite" doveva essere omesso per tutta la futura produzione di cartucce.

L’adozione della cartuccia Mark VII comportò l’alterazione degli organi di mira di tutti i fucili e, pure, piccole modifiche ai caricatori. Tutti i fucili adeguati dovevano riportare le lettere "H.V." (high velocity) impresse sulla canna subito dietro l’alzo.

 

FUCILI CON CARICAMENTO A CARTUCCE SCIOLTE.

Precisiamo qui che i caricatori, sia quelli con caricamento a cartucce sciolte, sia quelli con caricamento a mezzo lastrine, sono staccabili dal corpo del fucile per la pulizia e la manutenzione, non per il caricamento.

FUCILI MAGAZINE LEE-METFORD (MLM), MAGAZINE LEE-ENFIELD (MLE) E CARABINE (CMLM E CMLE)

Il Fucile "Rifle Magazine (Mark I)" fu approvato il 22 dicembre 1888 (LoC 5877 del 22/12/1888 e 12/8/1889), ma introdotto nel 1889. Il nome gli venne cambiato l’8 agosto 1891 in "Rifle, Magazine Lee Metford". Ha un caricatore in lamiera di acciaio amovibile che può contenere 8 cartucce in unica colonna. Il caricatore è trattenuto da una molla, presente nel corpo del fucile, che va ad inserirsi in un incavo nel caricatore stesso. Il caricatore può essere riempito sia quando è sul fucile, sia quando è separato dallo stesso; si riempie inserendo una cartuccia alla volta. Sul fondo del caricatore vi è una molla principale in filo di acciaio con forma a zig zag, con quattro spire (doppia W) che spinge l’elevatore e, di conseguenza, le cartucce verso l’alto. Su questo fucile è presente il "cut off" sul lato destro dell’azione che, quando spinto verso l’interno, blocca il rifornimento di cartucce dal caricatore, cosicché il fucile può venir usato a colpo singolo. Quando il "cut off" è tirato all’esterno, l’otturatore, avanzando, ingaggia la parte alta della prima cartuccia presente nel caricatore e la forza nella camera, e così continuando finché il caricatore non rimane vuoto.

Il caricatore può essere rimosso premendo una piccola leva presente all’interno della guardia del grilletto. Il caricatore è attaccato al fucile per mezzo di una catenella che ne previene la perdita. Veniva fornito, con ciascun fucile, anche un caricatore di riserva. I caricatori venivano matricolati in quanto, pur essendo intercambiabili, a causa delle tolleranze di lavorazione, alcuni si inserivano in maniera più precisa di altri. La fornitura di caricatori di riserva fu interrotta il 3 ottobre 1890 e quelli già in dotazione alle truppe dovevano venire restituiti (LoC 6235 del 3/10/1890).

Il caricatore del fucile in discorso è meno spesso rispetto al successivo modello che conterrà 10 cartucce.

La maggior parte di questi fucili fu, in seguito, convertita in Mark I*.

Il Fucile "Rifle, Magazine, Lee-Metfortd (Mark I*)" fu approvato il 9 gennaio 1892 (LoC 6760 del 19/1/1892) e introdotto lo stesso anno.

La variazione rispetto al Mark I, riguarda l’omissione della sicura sull’azione, caratteristica che non fu mai popolare tra i soldati; le funzioni di sicura venivano delegate al "cut off". Il caricatore è lo stesso del Mark I, con catenella.

La maggior parte di questi fucili sono conversioni dal Mark I. Il fucile fu approvato per servizio sia di Terra sia per la Marina.

           

 Cliccare sulle due tavole per vederle ingrandite in un'altra finestra.

 

Il Fucile "Rifle, Magazine, Lee-Metford (Mark II)" fu approvato il 30 gennaio 1892 (LoC 7404 del 30/1/1892 e 12/4/1893). La canna venne alleggerita riducendone il diametro esterno, la bacchetta di pulizia (che cambia nome, da "Cleaning rod" a "Clearing rod"), venne accorciata e permette che due possano essere avvitate, se richiesto, per poter espellere l’eventuale bossolo sparato e rimasto "incollato" alla camera; questo diventava l’unico scopo dell’impiego della bacchetta.

Il fucile ha un caricatore che può contenere 10 cartucce su due colonne. La molla principale è a C in lamina di acciaio. Il caricatore è più largo rispetto a quello da 8 cartucce, ma anche meno profondo. Ha la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto.

           

Cliccare sulla tavola a destra per vederla ingrandita.

 

Il "cut off" venne modificato per essere adattato al nuovo caricatore. Il fucile fu approvato per servizio sia di Terra sia per la Marina.

La Carabina "Carbine, Magazine, Lee-Metford (Mark I)" fu approvata il 29 settembre 1894 per la cavalleria (LoC 7751 del 29/9/1894), ma introdotta nel 1895. Ha la sicura come il MLM Mark II*.

Ha un caricatore, meno profondo rispetto a quello del MLM Mark II, che può contenere 6 cartucce; la molla principale del caricatore è a C e simile a quella del MLM Mark II, ma più corta. Ha la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto. La carabina fu approvata per servizio di Terra.

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

Il Fucile "Rifle, Magazine, Lee-Metford (Mark II*)" fu approvato il 22 aprile 1895 (LoC 7879 del 22/4/1895) e introdotto lo stesso anno. La variazione rispetto al Mark II riguarda la sicura, posizionata ora sull’otturatore. Ha il medesimo caricatore del MLM Mark II. Ha la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina.

Il Fucile Lee-Metford fu dichiarato obsoleto nel 1926.

Con l’adozione della polvere senza fumo, le canne Metford subivano una velocissima erosione che distruggeva la precisione, così si passò alla rigatura Enfield.

 

Il Fucile "Rifle, Magazine, Lee-Enfield (Mark I)" fu approvato l’11 novembre 1895 (LoC 8117 dell’11/11/1895) e introdotto lo stesso anno. E’ identico, come aspetto, al "MLM Mark II*" tranne per la nuova canna con rigatura Enfield fatta per resistere meglio alle alte temperature sviluppate dalla cordite; la nuova canna fu sviluppata alla Royal Small Arms Factory, Enfield Lock, presentava 5 righe concentriche con l’asse della canna. Il mirino venne spostato sulla sinistra, rispetto all’asse della canna, per compensare la deriva (verso sinistra) della palla. Il caricatore, che è il medesimo del MLM Mark II*, può contenere fino a 10 cartucce, ha la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto; la molla principale, del caricatore, è a C. Il fucile venne approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina.

Il primo utilizzo, in battaglia, del Lee Enfield fu durante la guerra boera, con il MLE con canna da 30,2" e la Lee Enfield Carbine (CMLE) con canna da 21,2".

La Carabina da cavalleria "Carbine, Magazine, Lee-Enfield (Mark I)" fu approvata il 17 agosto 1896 (LoC 8390 del 17/8//1896), ma già introdotta nel 1895.

Questa carabina è identica alla "MLM Carbine Mk I" tranne che per la nuova canna con rigatura Enfield, per la posizione del mirino e altre modifiche minori.

Il caricatore è a 6 colpi con molla principale a C. E’ presente la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto. Fu approvata per servizio di Terra

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

Il 29 gennaio 1898 venne stabilito (LoC 9124) che i MLM Mark I* da riparare, venissero forniti di canne tipo Enfield con la stessa forma esteriore di quella precedente, ma marchiate "E.I.*" sul "Nock's form", ossia sulla parte piatta della canna lato culatta. Lo stesso venne previsto per la carabina CMLM Mark I (LoC 11078 del 13/1/1902): sul "Nock's form" sarebbe comparsa la lettera "E", così pure per i fucili MLM Mark II e II* (LoC 11498 del 6/9/1902 e 3/2/1903) sarebbe stata indicata la lettera "E". Le denominazioni delle armi dovevano cambiare di conseguenza.

La Carabina "Magazine Lee-Enfield Carbine (New Zealand Model)" fu approvata il 30 maggio 1900 (LoC 10220 del 30/5/1900). Ha caricatore da 6 cartucce. E’ presente la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto. Fu approvata per servizio di Terra.

La Carabina "Magazine Lee-Enfield Carbine (Royal Irish Constabulary Pattern)" risulta mai approvata non essendo un modello militare. E’ una conversione effettuata negli anni 1903-1914. Il caricatore da 6 cartucce ha molla principale a C.

Il Fucile "Rifle, Magazine, Lee-Enfield (Mark I*)"

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

e la Carabina "Carbine Magazine Lee-Enfield (Mark I*)"

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

furono approvati il 19 maggio 1899 (LoC 9700 del 19/5/1899 e 11/5/1899). L’unica differenza rispetto al Mark I è l’abolizione della bacchetta (Clearing rod) e del canale che la ospitava, che venne previsto per tutti i fucili e carabine .303-inch. La molla principale del caricatore è a C per entrambi; ovviamente il caricatore del fucile può contenere fino a 10 cartucce e quello della carabina fino a 6. Entrambi i caricatori hanno la catenella per l’aggancio alla guardia del grilletto. La carabina fu approvata per servizio di Terra, il fucile sia per servizio di Terra, sia per la Marina.

Nel 1901 venne stabilito, per il MLE Mark I*, che la parte posteriore della calciatura sarebbe stata prodotta in tre lunghezze: il 10 per cento, della produzione totale, sarebbe stato fornito di calcio 1/2 pollice più lungo e un altro 10 per cento, di calcio 1/2 pollice più corto della lunghezza attuale. Per l’immediata distinzione delle diverse lunghezze, sarebbero state impresse le lettere "L" o "S" a mezzo pollice di distanza dal tallone del calcio (in precedenza la lunghezza della pala del calcio era uguale per tutti).

 

Riepilogo caricatori

1) - 8 Cartucce singola colonna: il corpo è più lungo e più stretto di quello da 10. Molla a zig-zag (doppia W). E’ presente la catenella.

2) – 10 Cartucce doppia colonna: il corpo è più corto, ma più largo. Molla principale a C. Presenza della catenella.

3) – 10 Cartucce, caricatori modificati per MLM/MLE o tipo SMLE (si veda più sotto). Molla principale a zig-zag (Semplice W).

Le Carabine CMLM Mark I e CMLE Mark I e I* hanno il caricatore da 6 cartucce, molla principale a C. Presenza della catenella.

Le differenze che si riscontrano nei caricatori da 10 colpi sono il risultato dell’introduzione di nuovi tipi di cartucce con differenti forme del proiettile.

 

FUCILI CON CARICAMENTO A MEZZO LASTRINE

FUCILE SHORT, MAGAZINE, LEE-ENFIELD (SMLE)

Questo fucile ha la canna (generalmente con 5 rigature) con diametro esterno inferiore rispetto a quella del MLE.

La parte posteriore della calciatura è in tre lunghezze, una normale, una mezzo pollice più lunga e una mezzo pollice più corta; le due ultime contrassegnate con le lettere "L" e "S".

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield (Mark I)" fu approvato in data 23 dicembre 1902, ma ufficialmente introdotto il primo gennaio 1904 (LoC 11715 del 23/12/1902, 3/7/1903 e 1/7/1903).

Il fucile era circa una libbra e un quarto più leggero e 5 pollici più corto del MLE Mark I. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina.

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

L’azione del fucile doveva prevedere la fessura per il "cut off", ma l’installazione era prevista soltanto per quelli destinati alla Marina.

Il caricatore può contenere 10 cartucce e viene riempito a mezzo di lastrine che contengono 5 cartucce ciascuna. E’ predisposto con due guide per le lastrine: una sul corpo dell’azione e l’altra sulla testa dell’otturatore. Il caricatore è leggermente più profondo nella parte posteriore (circa 1/8 di pollice), rispetto ai modelli precedenti, per dare più spazio alle 10 cartucce e così facilitare il caricamento della seconda lastrina con le ulteriori 5 cartucce. Ha una molla principale a zig zag in lamina di acciaio e una molla ausiliaria. Ha una clip di fermo per tenere in posizione la cartuccia nella fila di destra e per permettere all’elevatore e alla molla di venire facilmente rimossi per la pulizia. Ha la catenella ed è agganciato alla guardia del grilletto.

Il 14 settembre 1903 il fucile fu nuovamente approvato (LoC 11947 del 14/9/1903, 6/11/1903, 23/12/1902, 3/7/1903 e 1/7/1903 che aboliva la LoC 11715) a seguito di alcune modifiche apportate al fucile stesso, in particolare la regolazione in deriva dell’alzo.

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield, converted (Mark I)" (LoC 11948 del 2/11/1903) doveva essere la conversione di fucili "MLM Mark I*" al nuovo modello SMLE Mark I. Il caricatore sarebbe stato il medesimo dello SMLE Mark I, di conseguenza sarebbe variata anche la guardia del grilletto (rispetto al MLM Mark I*). Fu approvato per servizio di Terra. Sebbene ufficialmente approvato non entrò mai in produzione e il 2 luglio 1906 venne dichiarato obsoleto: nessun fucile di questo tipo è mai stato consegnato, sembra ne siano stati costruiti pochissimi, ammesso che qualcuno sia stato effettivamente costruito, a causa delle difficoltà incontrate per la modifica dell’alloggiamento del nuovo caricatore e della conseguente modifica della guardia del grilletto.

Il Fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield, converted (Mark II)" è la conversione, alla versione Mark I, di precedenti MLM Mark II e Mark II* o di MLE Mark I o Mark I* (LoC 11949 del 16/1/1903, 14/10/1903 e 6/11/1903).

Le modifiche riguardano la canna, che è quella dello SMLE, gli organi di mira e la possibilità di venire caricati con le lastrine. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina

Il "cut off" per lo SMLE Mark I e per il Converted Mark II, come detto, era previsto solo per il servizio in Marina. Differisce da quello previsto per il MLE Mark II, in particolare, perché costruito per permettere l’uso delle lastrine.

Il 30 settembre 1905 fu stabilita la soppressione dell’anello per la catenella e della stessa catenella dal caricatore, per il Mark I e per il Converted Mark II (LoC 13509 del 26/9/1905 e 2/7/1906).

Il fucile "Rifle, short, magazine Lee-Enfield (Mark I*)" fu approvato il 27/3/1906 (LoC 13577 del 27/3/1906, 2/7/1906, 9/7/1906, 6/7/1906, 17/8/1906 e 12/5/1906). Molti Mark I furono aggiornati allo standard Mark I*. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

La principale differenza, rispetto al Mark I, per quel che qui ci interessa, riguarda il caricatore che diventa il No. 2 che è più profondo nella parte anteriore rispetto al precedente, e una nuova molla ausiliaria con la parte finale diritta anziché curva. Il corpo del caricatore e la molla ausiliaria portano impresso il numero "2"

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield converted (Mark II*)" fu approvato il 2/7/1906 (LoC 13578 del 2/7/1906). E’ la conversione di precedenti MLM Mark II e II* e MLE Mark I e I* al modello SMLE Mark I*. Porta il caricatore No. 2. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina.

Da notare che i fucili SMLE Mark I* e SMLE converted II* della prima produzione, non sono forniti con il caricatore No. 2, ma ancora con quello precedente.

Il 25 ottobre 1906 viene stabilito che il "cut off", sui fucili SMLE Mark I, deve essere esteso anche a quelli destinati al servizio di Terra; i fucili già costruiti sarebbero stati adeguati alla nuova disposizione (LoC 13612 del 25/10/1906). Il "cut off" rimase sui fucili fino alla metà, circa, della Grande Guerra, poi venne omesso per ragioni economiche. Dopo la Grande Guerra fu nuovamente incorporato anche nei nuovi fucili d’ordinanza; il Mark V nel 1922 e il Mark VI nel 1929.

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield (Mark III)" fu approvato il 26/1/1907 (LoC 13853 del 26/1/1907) e introdotto lo stesso anno. In India la produzione iniziò nel 1909 a Ishapore e in Australia a Lithgow nel 1913.

E’ il primo con l’azione fornita di ponticello con guide di caricamento; la guida sulla testa dell’otturatore, ovviamente, sparisce.

Il fucile è fornito di un "cut off" simile a quello del Mark I*. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield, converted (Mark IV)" fu approvato il 17 giugno 1907 (LoC 13854 del 17/6/1907), è la conversione di MLM Mark II o Mark II* o MLE Mark I o Mark I* alla configurazione SMLE Mark III. Fu approvato sia per servizio di Terra, sia per la Marina.

Il 21 ottobre 1907 venne stabilito che tutti gli SMLE di tutti i Mark, dovevano avere l’astina della calciatura e il puntale (nose cap) matricolato con la canna onde impedire che venissero mescolati. In caso di sostituzione, il ricambio doveva pure venire matricolato dopo la nuova prova a fuoco del fucile (LoC 14070 del 21/10/1907 e 23/11/1907).

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield (Mark I**)" fu approvato il 4/1/1908 (LoC 14936 del 4/1/1908, 25/6/1908, 5/7/1909 e 22/10/1909). E’ una conversione da SMLE Mark I, e fu approvato per la Marina. Ha alcune caratteristiche del Mark III. Più tardi fu aggiornato allo standard Mark III.

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield, converted (Mark II**)" fu approvato per la Marina (LoC 14936 del 4/1/1908, 25/6/1908, 5/7/1909 e 22/10/1909). E’ la conversione da SMLE Converted Mark II. Molti vennero, in seguito, aggiornati allo standard Mark III.

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield, converted (Mark II***)" (LoC 14936 del 4/1/1908, 25/6/1908, 5/7/1909 e 22/10/1909). E’ la conversione da SMLE Converted Mark II*. E’ un fucile che venne assegnato alla Marina. Molti, in seguito, furono aggiornati allo standard Mark III.

Le ultime tre conversioni furono fatte nelle officine della Marina di Chatham, Portsmouth e Plymouth. La catenella e l’anellino, per la catenella, del caricatore vennero rimossi. Dovevano, inoltre, venire forniti del ponticello di caricamento con guide.

Il 6 luglio 1911 fu stabilito (LoC 15638 del 6/7/1911) che i "Rifle, short, M.L.E. Marks I, I* e III", i "Converted Marks II, II* e IV" fossero adeguati alla cartuccia Mark VII. I "Rifle, short, M.L.E. Mark III" e i "Converted Mark IV" di nuova produzione o nuova conversione dovevano impiegare la cartuccia Mark VII.

Come già detto ai fucili adattati alla cartuccia Mark VII sarebbe stato apposto il marchio H.V. sulla canna, immediatamente dietro l’alzo.

I caricatori No. 1 e No. 2 dovevano venire modificati rimuovendo una porzione nella parte frontale sinistra e rivettando una linguetta nella medesima zona. Inoltre veniva prevista una molla, fissata nella costolatura posteriore, per tenere la parte frontale del caricatore alta in posizione. I caricatori di entrambi i modelli, così modificati, vennero marchiati con il numero "3" sulla costola posteriore.

     

Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite.

 

L’elevatore venne ridotto, nella parte sinistra frontale, per permettere il movimento della linguetta quando smontato e rimontato. Veniva marchiato con il numero "2" nella parte superiore.

Le molle, dei caricatori No. 1 e No. 2, vennero modificate per migliorare l’alimentazione delle cartucce. Le molle modificate furono contrassegnate con il numero "3".

I caricatori di nuova costruzione dovevano, ovviamente, essere già predisposti per la cartuccia Mark VII. Entrambi i labbri, destro e sinistro, dovevano essere integrali col caricatore. Sarebbero stati contrassegnati col numero "4" sulla costolatura posteriore.

              

Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite.

 

L’elevatore non avrebbe avuto la piastra nella parte inferiore e doveva essere più stretto nella parte anteriore per facilitare lo smontaggio. Venne contrassegnato con il numero "2" nella parte superiore.

La molla ausiliaria era contrassegnata con il numero "4".

Il 29 maggio 1912 (LoC 16091 del 29/5/1912 e 12/8/1912) si stabilì che i fucili:

"Rifles, short, M.L.E.

Mark I** convertito da S.M.L.E. Mark I,

Mark II** convertito da S.M.L.E. Mark II,

Mark II*** convertito da S.M.L.E. Mark II*,

tutti per servizio nella Marina, sarebbero stati modificati presso l’Officina navale di Porthsmouth o presso la R.S.A.F. Enfield. La modifica, che qui ci interessa, sarebbe consistita nella rimozione delle guide di caricamento dalla testa dell’otturatore e dal lato sinistro dell’azione, l’installazione del ponticello di caricamento con le guide e la sostituzione del proteggi mirino.

Il fucile "Rifle, short, magazine, Lee-Enfield, Mark I***" fu approvato nel 1914 (LoC 16910 del 22/4/1914).

E’ una conversione dallo SMLE Mark I* o dal Mark I** ed è aggiornato alla cartuccia Mark VII (introdotta, appunto, nel 1914). Alcuni furono, durante la Grande Guerra, aggiornati allo standard Mark III. Fu approvato per servizio di Terra.

Il fucile "Rifle, short. M.L.E., Mark III*" fu approvato il 2/1/1916 (LoC 17622 del 2/1/1916), ma BSA ed Enfield ne produssero alcuni già nel 1915. Il fucile subiva delle semplificazioni rispetto allo standard Mark III a causa della guerra in corso.

La LoC predetta (17622) stabiliva che nella produzione futura lo SMLE Mark III poteva essere costruito omettendo i "long range sights (dial and aperture)", utilizzando un alzo senza la regolazione per la deriva, omettendo le alette per la maglietta davanti al caricatore, che vennero sostituite da un occhiello, sul lato sinistro della zona prima occupata dalle alette, da usarsi per allacciare il copri azione e omettendo il dischetto sulla pala del calcio.

Lo SMLE Mark III* differisce, inoltre, dal Mark III in quanto ha l’azione senza la fessura per ricevere il "cut off" e senza il foro filettato per la vite del "cut off" stesso. 

Nel 1916 (LoC 17753 del 2/5/1916) si stabilì che, a seguito dell’abolizione dei "long range sights" per le produzioni future, le parti divenute inservibili di tale dispositivo, in caso di necessità di riparazione non dovevano più essere sostituite: nel caso fosse diventata inutilizzabile la parte anteriore dei "long range sights", doveva essere lasciata solo la piastrina e la vite fissa per coprire il foro; se si fossero rovinate pure la piastrina e la vite, il foro doveva semplicemente venire tappato; se si fosse rovinata la parte posteriore, l’astina con il forellino doveva essere tagliata e limata e la base usata come una rondella. La disposizione riguardava tutti i modelli di fucile (S.M.L.E. e C.L.L.E.). Il 30 giugno 1920 (LoC 24774 del 30/6/1920) venne stabilito che le modifiche riguardanti i "long range sights", la regolazione in deriva dell’alzo e le alette per la maglietta, non erano più facoltative, ma diventavano obbligatorie.

Il 18 giugno 1918 (LoC 21070 del 18/6/1918) fu introdotto il calcio cosiddetto "Bantam" per lo SMLE. E’ un pollice più corto del calcio di lunghezza normale (o mezzo pollice più corto del calcio corto "S"). Il "Bantam" porta il marchio "B" vicino al tallone.

Con LoC 21209, senza data (ma Ottobre 1918), veniva disposta l’approvazione, per la produzione futura, di un allargamento del diametro dello "small cone", della camera di cartuccia della canna dello SMLE, di 0,002 pollici. Veniva apposto il marchio "S.C" sulla canna, dietro l’alzo.

Nel maggio del 1926 fu introdotto il nuovo sistema di denominazione, da Mark e * si passò a Numero, Mark e *. Così il fucile SMLE Mark III divenne il "Rifle No. 1, Mark III".

 

Riepilogo Caricatori

N. 1 - Introdotto col nuovo fucile "Short Magazine Lee-Enfield Mark I". Ha una clip di fermo rivettata nella parte anteriore destra che serve a tenere la palla della cartuccia della colonna di destra, nella corretta posizione per entrare in camera. Un labbro fisso è presente sul lato sinistro. E’ presente l’occhiello per la catenella (da due o tre anelli) per fissare il caricatore alla guardia del grilletto del fucile. L’occhiello per la catenella venne soppresso nella produzione più tarda. La molla principale è a W, in lamina di acciaio. Il caricatore è inteso per la cartuccia Mark VI (Round nose). Ha anche una molla ausiliaria con la parte terminale curvata per tenere l’elevatore nella corretta posizione. E’ simile al caricatore del MLE, ma leggermente più profondo. Il dorso non riporta marchi.

N. 2 - Fu introdotto con la variante Mk I*. Ha un profilo più squadrato. Ha una clip simile a quella del N. 1. Questa può essere girata onde permettere l’estrazione dell’elevatore e della molla principale che è in lamina di acciaio con forma a W. Presenta un labbro fisso sulla sinistra. L’anellino per la catenella è scomparso. Il caricatore porta stampato, nella parte posteriore, il n. 2. E’ inteso per la cartuccia Mark VI (Round nose). Ha una molla ausiliaria diritta nella parte anteriore del caricatore, per tenere l’elevatore nella posizione corretta. Si trova anche sui primi Mark III.

Quasi tutti i N. 1 e N. 2 furono convertiti alla variante N. 3.

N. 3 - Introdotto per la cartuccia Mark VII (con palla appuntita). Il caricatore N. 3 è una conversione dal N. 1 o dal N. 2. Porta stampato, nella parte posteriore, il n. 3. Una porzione dell’angolo anteriore sinistro veniva tagliata e una linguetta a molla veniva rivettata in quella zona. E’ inteso per la cartuccia Mark VI e per la cartuccia Mark VII. La molla principale è a W in lamina di acciaio, ha una molla ausiliaria nella parte anteriore per tenere l’elevatore nella posizione corretta. Si trova sui Mark III.

N. 4 - Ha i labbri fissi (integrali) anziché rivettati. E’ costruito ex novo, non convertito. Nella parte posteriore porta stampato il n. 4. Ha una molla principale in lamina di acciaio a W e una molla ausiliaria piatta nella parte anteriore. Anche questa variante è intesa per la cartuccia Mark VI e per la Mark VII. Si trova sui più tardi Mark III e Mark III*. E’ il caricatore più comune.

Nei caricatori N. 3 e N. 4 è presente, pure, una molla rivettata nella parte posteriore. E’ una molla piegata ad angolo e serve a fare in modo che il caricatore non "balli": per tenerlo fermo una volta agganciato al fucile.

Il caricatore si estrae premendo la levetta presente all’interno della guardia del grilletto.

 

Elevatori

Caricatore N. 1 e N.2. Portano la Prima variante di elevatore. L’elevatore è rialzato nella parte sinistra per tenere, ordinatamente, le cartucce sfalsate. Ha una piastrina nella parte inferiore alla quale è fissata la molla principale mediante un morsetto.

Caricatore N. 3. Porta la Seconda variante di elevatore. Quest’ultimo ha la piastra per la molla come la Prima variante, ma risulta più stretto nella parte anteriore. La molla è tenuta da due rivetti. L’elevatore porta stampato, nella parte alta, il n. 2.

Caricatore N. 4. Porta la Terza variante di elevatore. Quest’ultimo non ha la piastra nella parte inferiore, ma la molla è rivettata direttamente sull’elevatore. L’elevatore porta stampato, nella parte alta, il n. 3. E’ il più comune.

 

Come si smonta, e si rimonta, il caricatore

Smontaggio caricatori No. 1, 2 e 3

Spingere la molletta (clip) di fermo in avanti nella posizione di disimpegno, abbassare leggermente la parte posteriore dell’elevatore A e alzare la parte anteriore B con le dita, allo stesso tempo spingere l’elevatore verso destra e verso l’alto; poi tirare l’elevatore in avanti girandolo leggermente di lato (avendo cura di tenere le orecchie posteriori C al di sopra delle costole della scatola D) ed estrarre l’elevatore con la sua molla dalla scatola. In nessuna circostanza deve essere applicato un leveraggio al labbro dell'elevatore nella parte anteriore F per forzarlo verso l’esterno.

Smontaggio caricatore No. 4

Abbassare la parte posteriore dell’elevatore, nel punto N, finché è possibile, allo stesso tempo tenere alzata la parte anteriore; poi spingere la parte anteriore, in O, verso la parte posteriore della scatola, in P, finché possa passare sotto i labbri anteriori, QQ, e tra le costole anteriori interne, RR, della scatola. La parte frontale dell’elevatore dovrebbe, a questo punto, uscire dalla scatola. Poi piegare la parte posteriore dell’elevatore, N, sul lato sinistro, S, in alto ed estrarlo dalla scatola stessa.

Rimontaggio caricatori No. 1, 2 e 3

Inserire la molla nella scatola e, piegando il lato destro dell’elevatore, abbassarlo leggermente, in J, spingere la parte posteriore dell’elevatore nella scatola appena sopra le costole D, poi assicurarsi che le orecchie anteriori, K, stiano davanti alle costole della scatola, in L, abbassare leggermente la parte posteriore dell’elevatore, in A, e abbassare la parte frontale con la giusta pressione, in M, poi riportare la molla di fermo contro lo stop.

Rimontaggio caricatore No. 4

Inserire la parte posteriore, N, dell’elevatore piegandolo in modo da farlo passare tra i labbri posteriori, TT, della scatola, va piegato di lato in modo che il lato destro, U, entri per primo, poi abbassare la parte posteriore finché la parte anteriore sia sotto il livello dei labbri anteriori, QQ, della scatola, poi spingere in avanti, forzando la parte anteriore attraverso le nervature interne, RR, della scatola.

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

FUCILI CHARGER LOADING, MAGAZINE, LEE METFORD (CLLM) E CHARGER LOADING, MAGAZINE, LEE ENFIELD (CLLE).

Il Fucile "Rifle, Charger-Loading, Magazine, Lee-Metford (Mark II)" fu approvato, assieme al "Rifle, Charger-Loading, Magazine, Lee-Enfield (Mark I*)", il primo luglio 1907 (LoC 13992 dell’1/7/1907). Il CLLM Mark II deriva dalla conversione di MLM Mark II, mentre il CLLE deriva dalla conversione di MLE Mark I e I* e di MLM Mark II*. Viene aggiunto il ponticello di caricamento, spesso un nuovo caricatore e un nuovo alzo, oltre a modifiche minori. Il ponticello con le guide di caricamento è del tutto simile a quello dello SMLE Mark III. Le conversioni furono effettuate negli anni 1909 – 1911, per il CLLM Mark II, e 1909 -1914 per il CLLE Mark I*. Il fucile segue l’introduzione e l’evoluzione, del fucile SMLE Mark III. Il caricatore ha la capacità di 10 cartucce. La catenella fu eliminata. La molla principale è in lamina di acciaio a W. I fucili furono approvati per servizio di Terra.

Il "Rifle CLMLE Mark I*" ha l’alzo regolabile in deriva e le alette paramirino.

Dal 1914 fu adattato alla cartuccia Mark VII (LoC 17011 del 2/10/1914), in questo caso, ovviamente, il caricatore diventa del tipo adatto alla cartuccia Mark VII, ossia quello previsto per lo SMLE Mark III.

 

Cliccare sulla tavola per vederla ingrandita.

 

La variante "Rifle Charger-Loading M.L.E., Mark I" fu annunciata più tardi della Mark I* (LoC 17041 del 17/12/1914), in occasione dell’aggiornamento alla cartuccia Mark VII. Differisce dal Mark I* per la mancanza della regolazione in deriva dell’alzo e per la mancanza delle alette di protezione del mirino. Sono conversioni di modelli precedenti effettuate negli anni 1911-1912 e 1914. Ha caricatore da 10 cartucce del tipo di quelli del CLLE Mark I*. Fu approvato per servizio di Terra.

 

I FUCILI LEE ENFIELD INDIANI

Il primo Lee-Enfield "prodotto" in India fu la conversione di fucili Magazine Lee-Enfield in Charger-Loading. Si tratta di un modello particolare non introdotto nel servizio britannico.

Il fucile "Charger Loading Lee-Enfield" fu approvato nel 1905. Questo fucile ha la guida di caricamento destra sulla testa dell’otturatore, simile a quella dello SMLE Mark I. La produzione iniziò nel 1907 e la nuova conversione venne testata il 22 settembre 1907 e approvata per il servizio nell’esercito indiano.

Il MLE Mark I* I.P. divenne "CLLE Mark I* IP".

Il fucile MLE Mark I* IP altro non è che un fucile MLE del primo modello fornito della pala del calcio dello SMLE Mark I* con un calciolo in "gunmetal" e con l’attacco della maglietta fissato con due viti da legno.

Il fucile "Charger Loading Lee-Enfield Rifle Mark I I.P." (I.P. significa India Pattern), fu approvato per servizio in India il 28 febbraio 1905. Ha caricatore da 10 cartucce senza catenella.

Il caricatore veniva sostituito con il modello con la molletta di stop e il "cut off" veniva modificato di conseguenza.

L’8 settembre 1909 fu approvato il "Charger Loading Lee-Enfield Mark II IP". Rappresentava conversioni da precedenti fucili MLE Mark I e I* come il precedente CLLE IP, ma il nuovo CLLE Mark II IP differiva dal precedente principalmente per: a) avere il ponticello di caricamento dello SMLE Mark III e b) la testa dell’otturatore uguale a quella dello SMLE Mark III e del Converted Mark IV.

Il 30 agosto 1910 fu approvata un’alterazione allo SMLE Mark I consistente nel cambio del calcio con quello del Mark I* e nel cambio della maglietta. Il nuovo modello, del tutto simile al Mark I* britannico, divenne lo "SMLE Mark I* IP".

Nel 1912 fu introdotto il "CLLE Mark II* IP" che altro non era se non il CLLE Mark II IP con il calcio e il calciolo dello SMLE Mark I* (Furono anche portati direttamente allo standard Mark II* IP, fucili MLE Mark I e I*).

Sempre nel 1912 fu cambiata la nomenclatura dei CLLE, per semplificarla. Tutti i CLLE con guide di caricamento del tipo dello SMLE Mark I diventarono "CL, MLE (Mark I) IP" e quelli con il ponticello di caricamento tipo SMLE Mark III, diventarono "CL, MLE (Mark II) IP", cioè:

a) Il fucile "CL, MLE (Mark I) IP" (con la guida di caricamento sulla testa dell’otturatore) è una conversione di MLE Mark I, Mark I* e Mark I* IP.

b) Il fucile "CL, MLE (Mark II) IP" (con il ponticello di caricamento sul corpo dell’azione) è una conversione di MLE Mark I, Mark I*, Mark I* IP e CLLE Mark I IP.

Nel 1913 venne introdotto il fucile "SMLE Mark I** IP" che era una conversione da SMLE Mark I, I* e I* IP, installando su questi il ponticello di caricamento dello SMLE Mark III.

La produzione dello "SMLE Mark III" iniziò nel 1909. Il 26 settembre 1916 fu approvato, per l’India, il modello "SMLE Mark III*".

Il 31 maggio 1920 fu approvata la modifica dei fucili SMLE Mark I** IP, Mark III e III*, per adeguarli alla cartuccia Mark VII.

Il 6 settembre 1924 venne approvata una ulteriore conversione riguardante gli SMLE Mark I** IP, Mark III e Mark III* modificati a un modello designato "Rifle, Short, Magazine, Lee-Enfield, Mark III (Converted)". Si tratta, sostanzialmente, della reintroduzione del "cut off", della modifica "short cone", dell’adeguamento delle mire alla cartuccia Mark VII e l’omissione dei "Long range sights" (o "Volley sight"). La "conversione" non faceva altro che aggiornare la vecchia produzione per portarla in linea con la produzione corrente.

 

I FUCILI LEE ENFIELD AUSTRALIANI

La produzione dei fucili avvenne a Lithgow nel New South Wales. La fabbrica fu aperta l’8 giugno 1912.

Il primo esemplare di fucile "SMLE Mark III", fu completato il 12 dicembre 1912. La prima spedizione avvenne a metà maggio del 1913.

I primi SMLE Mark III avevano le mire per la cartuccia Mark VI. L’adeguamento alla cartuccia Mark VII avvenne, per la nuova produzione e conversioni, nei primi anni della Grande Guerra. La produzione della cartuccia Mark VI cessò verso la fine del 1917.

A seguito del cambio della cartuccia, i labbri della scatola del caricatore vennero cambiati poiché il proiettile della Mark VII aveva forma diversa rispetto a quello della cartuccia precedente.

La produzione, iniziata nel 1913, venne interrotta durante il 1930, per riprendere nel 1934. Fu nuovamente interrotta durante il 1945 e ripresa negli anni 1953-1956. I fucili prodotti negli anni 1953-1956 portano tutti la data 1953.

L’anno impresso sull’azione non è l’anno durante il quale fu assemblato il fucile, bensì l’anno durante il quale venne prodotta l’azione medesima.

FUCILI No. 4 E No. 5

Il fucile "Rifle, No. 4 Mark I" fu approvato il 15 novembre 1939 e il 13 febbraio 1941 (LoC B4737).

Il primo No. 4 della produzione vera e propria, divenne però disponibile verso la metà del 1941.

Alcuni dei primi fucili di prova portavano una data all’inizio degli anni 1930. Questi fucili avevano la corona, le iniziali del re (GR), l’anno di produzione e la designazione del fucile sul lato sinistro dell’anello del calcio (butt socket). Fino al 1934 furono prodotti 2479 fucili No. 4 di prova, tutti prodotti dalla RSAF Enfield.

Per il fucile No. 4 Mark I erano previste tre lunghezze della pala del calcio: Lungo, Normale e Corto.

Il fucile "Rifle No. 4 Mark I*" fu approvato, per la produzione, il 14 giugno 1942 (LoC C2791 del 14/6/1942). Fu prodotto solamente in Nord America con inizio durante l’anno 1942

Il fucile "Rifle No. 4 Mark 2" (LoC C3727 del 31/3/1949) ha il grilletto montato direttamente sull’azione anziché sulla guardia del grilletto.

Il fucile "Rifle No. 4 Mark 1/2" (LoC C3728 del 31/3/1949) è la conversione del No. 4 Mk I allo standard Mk 2.

Il fucile "Rifle No. 4 Mark 1/3" (LoC C3728 del 31/3/1949) è la conversione del No. 4 Mk I* allo standard Mk 2.

Il Fucile "Rifle, No. 5 Mark I" conosciuto come Jungle Carbine, fu approvato il 12 settembre 1944 (LoC C2125 del 12/9/1944).

Il caricatore del No. 4 e del No. 5 poteva contenere 10 cartucce. E’ composto dalla scatola, dall’elevatore, dalla molla principale e dalla molla ausiliaria. La scatola è in lamiera stampata con una costola nella parte posteriore. Il caricatore è simile all’ultima variante del fucile No. 1, ma la costolatura posteriore non correva più su tutta la lunghezza del caricatore medesimo, ma era più corta; la molla sulla costola fu omessa.

I caricatori del No. 4 e del No. 5 non hanno Mark o modelli; esiste un solo modello. Sono tutti praticamente sovrapponibili e intercambiabili tra di loro. Non vi sono stati miglioramenti o adattamenti in quanto la cartuccia non subì apprezzabili cambiamenti. L’unico modo per riconoscere un originale caricatore per il No. 5 è dal numero di matricola impresso sul caricatore medesimo; l’apposizione della matricola sul caricatore del No. 5 fu ufficialmente prevista e stabilita il 3 giugno 1946; con l’occasione veniva pure approvata l’apposizione della matricola sul caricatore anche per tutti i fucili No. 4 in servizio.

Nel caricatore sono presenti una molla principale a W e una molla ausiliaria diritta nella parte frontale, quest’ultima serve per mantenere l’elevatore allineato e per agevolare l’alimentazione delle cartucce.

L’elevatore è simile a quello del No. 1, ma semplificato per facilitare la produzione. E’ rivettato alla molla principale.

 Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite.

 

Le cartucce nel caricatore si presentano come nella seguente figura.

Un modello alternativo di caricatore fu prodotto negli USA dove molti vennero prodotti in lamiera stampata in due parti e poi uniti assieme mediante saldatura. Ciò avvenne nella tarda produzione, infatti questa modifica fu approvata nel giugno del 1943.

Molti caricatori nordamericani portano il numero di matricola (scritto o impresso) del fucile, in particolare quelli canadesi.

 

Le Lastrine di caricamento (Chargers)

Accenneremo qui brevemente alle lastrine di caricamento (Chargers) per le cartucce .303 British.

Esistono quattro versioni principali di tale accessorio:

1) "Charger, .303-inch cartridges (Mark I)" (LoC 11753 del 16/1/1903 e 25/2/1903). Approvata come lastrina da utilizzare con il fucile SMLE. Ha una lunghezza di 2,473 pollici. Presentava tre fori ovali per ciascun lato e quattro fori rettangolari, con i lati corti arrotondati, sul fondo. Il difetto principale era la mancanza di rigidità del congegno.

 

2) "Charger, .303-inch cartridges (Mark II)" (LoC 13465 del 24/4/1906). Si differenzia dalla Mark I per avere tre nervature di irrigidimento sulla base e per una molla di fermo sulla sinistra di ciascun lato. Il numerale II venne stampato sul lato della lastrina. Presentava quattro fori per lato, tre ovali e uno rotondo. Sull’ovale di sinistra era ottenuta la molla. Il fondo era uguale a quello della Mark I con l’aggiunta, come detto, delle tre nervature.

Esistono due varianti: la prima presenta una piccola coppella di rinforzo sui lati

la seconda è priva di tale sporgenza

 

3) "Charger, .303-inch cartridges, Mark III" (LoC 18973 del 15/2/1916). Differisce dalla Mark II per avere solo fori circolari: cinque per ciascun lato e quattro sul fondo dove spariscono le nervature di irrigidimento. Sul foro di sinistra, sui lati, viene ottenuta la molla. Il difetto principale di questa lastrina sta nella durezza della molla che rende difficile l’inserimento delle cartucce nel caricatore

 

4) "Charger, .303-inch cartridges, Mark IV" (LoC 19786 del 20/10/1917 e 27/10/1917). Questa lastrina differisce dalla Mark III per avere solo quattro fori per ciascun lato. Anche per questa esistono due varianti: la prima ha tutti i fori rotondi

mentre la seconda ha tre fori circolari e uno, quello sulla sinistra di forma ovale

Ciò al fine di permettere una maggior lunghezza al braccio della molla onde rendere meno difficoltosa l’alimentazione del caricatore.

Le lastrine di caricamento sono in lamiera di acciaio e contengono cinque cartucce .303-inch. Per il caricamento basta inserire la lastrina nelle guide e spingere le cartucce nel caricatore, utilizzando il pollice della mano sinistra.

Le cartucce vanno inserite nella lastrina, nel seguente ordine: la prima cartuccia col fondello basso, la seconda col fondello sopra quello della prima, la terza col fondello basso, e così via (cioè: giù, su, giù, su, giù)

I caricatori, che potevano contenere fino a dieci cartucce, venivano caricati ordinariamente, con le cinque cartucce contenute in una lastrina di caricamento. Le cinque cartucce di una ulteriore lastrina, potevano essere aggiunte quando ritenuto necessario o opportuno.

Fucili camerati per il 7,62x51

La cartuccia 7,62x51 NATO fu adottata nel dicembre 1953.

Conversione Sterling.

Il primo "kit di conversione" (al 7,62x51 NATO) fu sviluppato dalla "Sterling Armament" e brevettato nel 1959; comprendeva una nuova canna, prodotta in Belgio dalla "Canons Delcour", una nuova testina otturatore, un nuovo estrattore, un nuovo espulsore, un adattatore per le guide del ponticello di caricamento e un nuovo caricatore, tutti prodotti dalla Sterling.

Il caricatore Sterling contiene fino a 10 cartucce; è marcato "Sterling Prov. Pat. 41740/59" sul lato sinistro. La molla principale è in lamina di acciaio a zig zag.

Il Fucile "Rifle L42A1" fu approvato il 24 agosto 1970. E’ la conversione da precedenti No. 4 Mark I (T) ( Cioè il modello sniper).

Il caricatore porta la scritta "CR141A" e l’anno di fabbricazione. E’ squadrato e può contenere fino a 10 cartucce. La molla principale è in lamina di acciaio a zig zag. Il caricatore ha l’espulsore incorporato nel labbro sinistro

 

Cliccare sulla tavola a destra per vederla ingrandita.

 

Altre conversioni

Sono conversioni effettuate da RSAF Enfield, hanno nuova canna, adattamento del ponticello di caricamento e nuovo caricatore, nuova è pure la testa dell’otturatore e l’estrattore.

La sigla L8 rappresenta i vari tipi di No. 4 convertiti in 7,62x51 NATO:

.303 No. 4 Mk 2 divenne 7,62 mm. L8A1

.303 No. 4 Mk 1/2 divenne 7,62 mm. L8A2

.303 No. 4 Mk 1/3 divenne 7,62 mm. L8A3

.303 No. 4 Mk I divenne 7,62 mm. L8A4

.303 No. 4 Mk I* divenne 7,62 mm. L8A5

Degli ultimi due (L8A4 e L8A5) vi sono pochissimi esemplari, sempre che vi siano veramente.

Il caricatore per gli L8 è squadrato e marcato "CR12A" con l’anno di fabbricazione su un lato. Questo caricatore incorpora pure l’espulsore, di conseguenza tale elemento non veniva sostituito sull’azione.

L’elevatore è rivettato alla molla principale che è in lamina di acciaio a zig zag. E’ presente pure la molla ausiliaria come sui caricatori dei fucili No. 4 e No. 5.

Fucile R.F.I 2A e 2A1 (India)

Il fucile R.F.I. 7,62x51 NATO nelle varianti 2A e 2A1, ha il caricatore squadrato che può contenere fino a 12 cartucce.

La base del caricatore medesimo può essere rimossa. La costolatura posteriore è quella tipica del No. 1. L’elevatore è più corto rispetto a quelli del No. 1, e ha, nella parte inferiore, due piastrine che servono per ospitare la molla principale che è del tipo a filo (Doppia W). Il caricatore presenta la molla nella parte posteriore come i caricatori No. 3 e No. 4 del fucile No. 1

 

  

Cliccare sulla tavola a destra per vederla ingrandita.

 

 

Questo fucile ha l’azione di nuova produzione con l’utilizzo di acciai di qualità migliore, ottenuti mediante l’uso di tecniche più avanzate per la tempera, rispetto alla produzione di quelli immediatamente precedenti.

La produzione di questo fucile iniziò nel 1963 e continuò fino al 1970.

BIBLIOGRAFIA

1) Frank C. Barnes, Cartucce leggere di tutto il mondo, 1991. 

2) Martin Pegler, The Lee-Enfield Rifle, 2012. 

3) E.G.B. Reynolds, The Lee-Enfield Rifle, 1962. 

4) Ian Skennerton, Small Arms Identification Series S.A.I.S. No. 1 .303 Rifle, No. 1, S.M.L.E. Marks III and III*, 2006. 

5) Ian Skennerton, Small Arms Identification Series S.A.I.S. No. 2 .303 Rifle, No. 4 Marks I, & I*, Marks 1/2, 1/3 & 2, 2006. 

6) Ian Skennerton, Small Arms Identification Series S.A.I.S. No. 4. 303 Rifle, No. 5 Mk I, 2005. 

7) Ian Skennerton, Small Arms Identification Series S.A.I.S. No. 7 .303 Magazine Lee-Metford and Magazine Lee-Enfield, 1997. 

8) Ian Skennerton, Small Arms Identification Series S.A.I.S. No. 18 7.62 mm L42A1 Sniper, L. 39 A1, 2A & Lee-Enfield Conversions, 2004. 

9) Ian Skennerton, The Lee-Enfield. A Century of Lee-Metford & Lee-Enfield Rifles & Carbines, 2007. 

10) Sergio Staffieri, Cartucce per armi portatili, 2009. 

11) Charles R. Stratton, British Enfield Rifles – Vol. 1 SMLE (No. 1) Rifles Mk I and Mk III, 2002. 

12) Charles R. Stratton, British Enfield Rifles – Vol. 2 Lee-Enfield No. 4 and No. 5 Rifles, 2003. 

13) Herbert Woodend, Catalogue of the Enfield Pattern Room. British Rifles, 1981. 

14) Ammunition pocket book, 1924. 

15) List of Changes in British War Material - Vol. 2 (1886 – 1900), 1977. 

16) List of Changes in British War Material - Vol. 3 (1900 – 1910), 1987. 

17) List of Changes in British War Material - Vol. 4 (1910 – 1918), 1993. 

18) List of Changes in British War Material - Vol. 5 (1918 – 1926), 1998. 

19) Musketry Regulations - Part I 1909, 1914. 

20) The Complete Musketry Instructor, 1941. 

21) The Musketry Regulations 1898, 1898. 

22) Treatise on Ammunition, 1915.