Carcano 91/38 Truppe Speciali

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata

 

Partiamo da un dato "scontato".... esistevano truppe con una notevole esigenza di mobilità che non potevano permettersi di portare in spalla un fucile di lunghezza chilometrica... e per queste truppe, genericamente definite "Truppe Speciali", è spesso esistita (e non solo in Italia!) una versione di lunghezza ridotta del fucile da fanteria.

Per quanto riguarda gli italiani, il primo Carcano 91 TS apparve nel lontano 1898, e la produzione terminò nel 1919. Dopo questa data, la produzione riprese nel 1924, anche se non si trattava di una produzione vera e propria, ma di un "accorciamento" dei fucili 91, ai quali veniva asportato il tratto di canna maggiormente usurato, e questa è la versione 91/24 TS.

Nel 1928 si passa al fucile 91/28 TS, prodotto dal 1928 al 1938... e purtroppo non è vendibile in Italia con l'apposito tromboncino lanciagranate laterale.

E così... arriviamo al 1938, ed al fucile corto modello 38, dove oltre al calibro (che passa dal 6,5 Carcano al 7,35 Carcano) cambia anche la tacca di mira, che diventa fissa, e cambia il passo di rigatura che diventa "costante" anziché "progressivo". Ed è anche un bel risparmio... perché la cameratura in calibro 7,35 consente di riutilizzare, rialesandole, le vecchie canne esauste dei Carcano 91.

Ed assieme al "fucile corto" arriva anche il Carcano 38 TS, anche questo camerato in calibro 7,35 Carcano, dotato di tacca di mira fissa, e con il passo di rigatura costante. In effetti, è stato una meteora, perché è stato prodotto in due sole fabbriche (Brescia e Gardone) e per un solo anno, il 1939.

La Seconda Guerra Mondiale era alle porte, ed "otto milioni di baionette" non bastavano di certo... servivano soprattutto fucili... ed era assurdo andare a complicare la logistica militare con un ulteriore calibro, sia pure più performante di quello usato da decenni.

Così le armi camerate in calibro 7,35 Carcano finirono per la maggior parte alla GIL (Gioventù Italiana del Littorio), e non fu una fine gloriosa per un calibro decisamente valido sotto l'aspetto balistico.

Si mantenne il progetto del Carcano 38, ma ritornando al vecchio calibro 6,5 Carcano, e generalmente si parla dei Carcano 38 camerati in calibro 6,5 definendoli 91/38.

L'aspetto buffo della faccenda è che mentre il "fucile corto" 91/38 manteneva il passo di rigatura costante adottato per il "fucile corto" 38... il 91/38 TS ed il 91/38 Cavalleria tornavano ad utilizzare il passo di rigatura variabile.

Diamo un'occhiata alle immagini, partendo dall'azione, ormai "classica":

 

 

del progetto del Carcano 38 rimane l'alzo fisso, tarato a 200 metri, mentre come si è già detto il passo di rigatura torna ad essere, nella versione Truppe Speciali ed in quella da Cavalleria, di tipo "progressivo".

 

 

Il produttore è la Beretta di Gardone, come si legge sul crest.

 

 

e l'anno di produzione è il 1942. La produzione dei 91/38 TS avvenne infatti dal 1940 al 1943 alla Beretta, e dal 1940 al 1945 alla Fabbrica Nazionale d'Armi di Brescia.

 

 

Della foto che segue... non è la matricola ad essere interessante, quanto i marchi del banco di prova civile tedesco, ad ennesima dimostrazione del fatto che per trovare oggi un Carcano... bisogna troppo spesso importarlo dall'estero.

 

 

ed ecco la parte anteriore, con la maglia porta-cinghia in posizione inferiore

 

 

e la corrispondente maglia posteriore fissata inferiormente al calcio. Si riesce ad intravedere un marchio circolare, ma l'approssimativo lavoro di pulizia al quale i legni del fucile sono stati sottoposti lo ha parzialmente cancellato.

 

 

Insomma... a mezzo secolo dall'introduzione del Fucile 91, "gattopardescamente"... tutto era cambiato... ma non era cambiato nulla...

In cinquant'anni era stato adottato un nuovo calibro, peraltro validissimo, ma per ragioni di convenienza logistica era finito ad armare la Gioventù Italiana del Littorio (che aveva preso il posto dell'Opera Nazionale Balilla)... il "fucile corto" modello 91/38 era uscito di produzione nel 1941, sostituito dal più lungo modello 91/41 e le evoluzioni subite in mezzo secolo dai Carcano si possono semplificare in "alzo non regolabile", "passo di rigatura fisso" (limitatamente al fucile corto 91/38 ed al fucile 91/41) e "manetta d'armamento piegata".

Ora... possiamo interpretare questi dati come più ci piace... qualcuno preferirà credere ad una "italietta" non in grado di tenere il passo in ambito oplologico, mentre qualcun altro preferirà pensare che il progetto originario era talmente buono da non richiedere modifiche più significative.

Da parte mia... continuo a pensare che l'otturatore abbia uno scorrimento più "ruvido" di quello di altri fucili bolt-action coevi... e che i Carcano non abbiano le "finezze costruttive" di altri fucili come il Mauser K98K... ma si è trattato comunque di un'arma solida, che ha svolto egregiamente il proprio compito.

L'unico mio rammarico è di tipo "balistico" e riguarda la munizione 7,35 Carcano, abbandonata solo per motivi di opportunità logistica, e sono più che mai convinto che si trattasse di un'ottima munizione che avrebbe meritato una miglior fine. 

 

Ecco qualche dato sui Carcano 91/38 TS:

Calibro

6,5 x 52 mm. Carcano

Meccanismo di ripetizione

Bolt action

Lunghezza totale

92,7 cm.

Lunghezza canna

45,9 cm.

Serbatoio

6 colpi, caricamento con piastrina

Mira posteriore

alzo non regolabile, tarato a 200 metri

Peso

2,9 Kg.

Velocità alla bocca

Circa 660 m/s

 

Ci sono numerosi "tipi" e "sottotipi" di Carcano, e sono elencati, sia pure sommariamente, in questa tabella.

Per il Carcano 38 è disponibile l'esploso, oltre ad una mini-pagina con alcuni dati relativi all'anno di fabbricazione dei vari modelli di Carcano.

Per quanto riguarda i fatti di guerra che hanno visto protagonisti i Carcano, ecco un riepilogo.