LE BAIONETTE DEI CARCANO

 

 

Non è facile parlare del Carcano.

Ritengo infatti che, più che ogni altra arma italiana, esso sia prima di tutto un pezzo di storia patria.

Superfluo sottolineare la rilevanza storica ed emotiva che tale arma ha nell’immaginario collettivo nazionale (vi consiglio comunque di andare a dare un’occhiata alle belle pagine dedicate alla ‘famiglia Carcano’ recensite da Absolut e da Bondino).

 

Come sappiamo, l’originario e glorioso ’91 che i nostri nonni portavano sui fronti della ‘Grande Guerra’, è solo il primo di una lunga serie di fucili e moschetti che tramanderanno il nome di ‘Carcano’.

 

Fatta questa doverosa premessa, torniamo agli aspetti storici e collezionistici.

In questa sezione ci occuperemo della sciabola baionetta che equipaggiò il Fucile modello 91, il modello 91 per Truppe Speciali ed il modello 91/41.

 

Con la circolare del 29 Marzo 1892 viene adottato ufficialmente, in sostituzione del Vetterli Mod.1870/87, il Fucile da fanteria Mod.1891 universalmente riconosciuto con il nome del suo progettista: Carcano.

La “Sciabola Baionetta - Modello 1891” ha lama della lunghezza di cm 30, il braccio di guardia dritto che, nella parte inferiore termina in una piccola sfera e, nella parte superiore, con l’anello di tenuta del diametro di circa cm 1,3. Le guancette sono in legno, lisce e tenute in sede per mezzo di due rivetti. La lunghezza complessiva dell’arma non supera i 41 cm.

Per quanto concerne le finiture di queste armi il discorso si complica. Le baionette del 91 furono infatti prodotte dal 1891 fino (verosimilmente) alla fine del 1942, attraversando periodi di crisi economica e, naturalmente le due guerre mondiali.

Il lungo periodo di produzione (l’arma fu usata anche per il Fucile modello 1891/41), congiuntamente alle esigenze di produzione ed alle necessità del campo di battaglia, ovviamente, influenzarono molto le rifiniture. In buona sostanza, malgrado la baionetta sia sempre quella, è possibile avere dei pezzi spesso molto diversi tra loro (fatto che, a mio parere, ne rende interessante la collezione).

Possiamo, grosso modo, distinguere baionette con lama in acciaio chiaro (cioè non brunito), baionette con lama brunita e baionette con una particolare finitura di colore rosso, quest’ultima, tipica degli esemplari prodotti durante il secondo conflitto mondiale. Anche l’elsa può essere di colore chiaro o brunita. Le guancette, come accennavo prima, sono nella quasi totalità in legno. Tuttavia, da collezionista, mi riservo di citare lo strano esempio di una delle mie che ha delle bellissime guancette in…cuoio pressato (direi ‘simil legno’)!

La quasi totalità di sciabole baionetta riportano il numero di matricola. Normalmente la matricola appare sul braccio di guardia (una o due lettere seguite da quattro numeri) oppure (più raramente) punzonata sulla parte superiore del dorso dell’elsa (una lettere e quattro numeri). Altri punzoni possono riportare il nome dell’arsenale di provenienza (ad es. “Terni” oppure “Brescia”) inciso alla base della lama oppure, in esemplari della seconda guerra mondiale, il nome del fabbricante (ad es. ”Gnutti” o “Rocca”) punzonato sul braccio di guardia.

Spesso sono visibili anche altre punzonature.

Alcune di esse (ad es. ”ML” oppure “MA”) indicano, a quanto pare, l’arsenale stesso di provenienza. Altre (ad es. ”P” o “PS”) dovrebbero invece essere punzoni di accettazione dell’esercito.

Nel 1897, fu introdotta una variante della baionetta standard modello 1891: La “Sciabola - Baionetta modello 1891 da Moschetto per Truppe Speciali” (o più brevemente “91 TS”).

Questo nuovo modello, talvolta designato anche come Baionetta Modello 1891/97, è praticamente identico al modello standard: guance in legno rivettate, lama brunita o chiara e braccio di guardia a crociera dritto, ne differisce solo per il particolare congegno di aggancio al fucile. Questo sistema, invece che sulla classica scanalatura verticale sul dorso dell’elsa, con il pulsante di aggancio sul lato destro e la molla interna; si basa su di una scanalatura orizzontale a forma di “T” rovesciata, con un dente di tenuta mosso per mezzo di un pulsante tondeggiante posto esattamente sul dorso dell’elsa e che sporge visibilmente dalla stessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In alto Moschetto TS, in basso Fucile mod. 1891

 

 

Sulla destra l'anello dalla baionetta  TS con l'incasso per il blocco presente sulla volata dei Moschetti TS

 

 

Non si conosce con esattezza per quale ragione fu introdotto questo nuovo sistema di aggancio laterale (J. Walter). Probabilmente, secondo Carter, esso aveva lo scopo di migliorare la stabilità della baionetta stessa negli impatti violenti.

In pratica, il discorso dovrebbe più o meno essere questo: la baionetta del 91 TS ha minori possibilità di sfilarsi dal moschetto cui è inastata, rispetto alla baionetta tipica del ’91, ad esempio … conficcandosi contro il corpo di un nemico! (il cruento esempio è citato dallo stesso Carter).

Per le baionette del ’91 (compreso 91 TS) erano previsti quattro tipi di fodero: due di essi con corpo centrale in cuoio nero ed accessori in ottone oppure in ferro, i rimanenti due tipi in acciaio, l’uno con tre striature (che a quanto riferisce Carter non avevano altro scopo che quello decorativo!), l’altro completamente liscio. Tutti i foderi citati si agganciano all’apposita tasca in cuoio per mezzo di un gancio di tenuta a forma di ellissi schiacciata verso il basso.

Anche i foderi possono (anche se di rado) riportare punzonature (ad es. “GBI” oppure “ML”). Normalmente, è possibile osservare, sul retro dei foderi in cuoio, la marcatura con luogo di produzione e data (ad es. cito alcuni dei miei pezzi  “A.C.T  1912”, “A.R.E.T  1932” oppure “C.GNUTTI  1941”).

 

 

Anche delle Baionette del ’91 è possibile (o meglio, da un punto di vista collezionistico, è raro) trovare esemplari di ‘sostituzione’ (i tedeschi usano il termine ‘Ersatz’) che, alla normale lama della sciabola baionetta 1891, uniscono una impugnatura in ottone … ma anche questa è un’altra storia!