Il fucile corto Arisaka Modello 38 in calibro 6,5 giapponese

 

Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata.

 

Questo è un vecchio fucile, ed è per i giapponesi quello che per gli italiani è stato il Fucile 91.

Non a caso è un fucile nato nel 1905, trentottesimo anno di regno dell'Imperatore Meiji, ad opera di una commissione presieduta dal Colonnello Nariakira Arisaka, da cui deriva il nome del fucile, ed era destinato a sostituire i fucili Murata.

E' nato in calibro 6,5... ed anche in questo ci sono notevoli analogie con il nostro Carcano 91.

Nel 1939 fu messo in produzione il nuovo fucile Arisaka modello 99, camerato in calibro 7,7x58SR, o 7,7 giapponese perché le attività militari giapponesi in Manciuria ed in Cina avevano consigliato di utilizzare munizioni più potenti, derivate da quelle in uso nelle mitragliatrici giapponesi. Ed anche qui troviamo, nell'aumento di calibro, notevoli analogie con il Carcano 38 italiano, che non a caso anche i giapponesi adottarono.

Contrariamente agli italiani, che all'inizio della Seconda Guerra Mondiale abbandonarono il calibro 7,35 Carcano, i giapponesi continuarono a produrre sia gli Arisaka 99 in calibro 7,7, sia gli Arisaka 38 in calibro 6,5.

Diamo una occhiata al fucile.... l'azione con l'otturatore chiuso,

 

 

con l'otturatore aperto,

 

 

e con l'otturatore opportunamente coperto dal coperchio antipolvere, che la maggior parte dei fanti "preferiva perdere" perché rendeva rumoroso armare il fucile, oltre che più faticoso. Confesso che gli Arisaka sono tra i fucili ex ordinanza con l'otturatore più duro da azionare che mi sia capitato di provare, e richiedono una discreta forza fisica per essere armati; inoltre la percussione è decisamente esuberante, riuscendo spesso ad ammaccare anche gli inneschi più resistenti, come i CCI no. 34

 

 

Il congegno di mira posteriore nel corso degli anni venne realizzato in almeno tre tipi, con alzo massimo a 2.400 metri, a 2.200 metri ed a 2.000 metri. Nella mia l'alzo è tarato a 2.400 metri, e qui è visibile il congegno di mira abbassato, con la diottra per il tiro "standard". La foto si è resa necessaria perché esistono almeno tre diverse forme di diottra per il tiro standard, e questa, di forma trapezoidale, è quella di tipo intermedio.

 

 

Questa è invece una vista dall'alto.

 

 

Questa è una vista laterale, che evidenzia i legni abbastanza "vissuti", ed il largo appoggio per la mano realizzato nell'astina.

 

 

Ed eccolo visto da dietro... sugli Arisaka 38 la rotella di sicura era abitualmente realizzata a "nido d'ape", lavorazione che fu invece abbandonata negli Arisaka 99 alla fine del conflitto. Esistevano tre diversi tipi di pomello di sicura, e questo è il tipo "scavato", mentre nelle versioni precedenti al posto dello scavo esisteva una protuberanza che consentiva di ruotare il pomolo.

 

 

E veniamo alle note dolenti... sui punzoni apposti sulla camera di cartuccia si può vedere che si tratta di un modello 38, mentre il crisantemo, simbolo di consacrazione all'Imperatore, è stato "obliterato" punzonando degli "zero" lungo la circonferenza, mentre manca, tra il crisantemo ed il numero di modello, il simbolo che contrassegnava il passaggio dell'arma dall'Esercito Imperiale alle scuole (per scopi addestrativi).

Questo ci dice che l'arma, al momento del suo ritiro dalle attività belliche, non faceva più parte dell'Esercito, ma era stata venduta ad un paese amico, o era stata catturata in arsenale, lasciando il tempo agli armieri di "cancellare" i simboli imperiali.

 

 

Cerchiamo di scoprire qualcosa di più sull'arma e sulla sua costruzione. Il simbolo a destra indica l'Arsenale di Nagoya, che è stato attivo dal 1923 al 1943, ed ha prodotto sia Arisaka 38, che Arisaka 44, che Arisaka 99. In particolare il simbolo alla sinistra del numero di matricola indica il numero di serie "27". Si sa che la serie "26", composta di 100.000 pezzi, fu prodotta tra il 1933 ed il 1940. Si presume che, con l'avvicinarsi delle ostilità, la serie "27" sia stata prodotta tra il 1940 ed il 1942. La serie successiva, che fu la "28" raramente fu utilizzata per impieghi bellici, ma dalle risultanze dei collezionisti americani, fu tenuta come riserva, mentre la serie successiva, la "29", composta di soli 8.000 pezzi, fu l'ultima prodotta dall'Arsenale di Nagoya, che ormai dedicava quasi tutte le proprie risorse alla produzione dell'Arisaka modello 99.

 

 

Ecco la parte anteriore di questo lungo fucile....

 

 

ed una vista con la baionetta "tipo 30" inastata.

 

 

Ed ecco come si presenta il fucile con la lunga baionetta da venti pollici.

 

 

E adesso, qualche dato sull'Arisaka 38 in calibro 6,5 giapponese:

 

Calibro 6,5mm Japanese Arisaka
Ripetizione manuale
Lunghezza totale 128 cm.
Lunghezza canna 79,7 cm.
Peso 3,95 Kg.
Velocità della palla alla bocca 765 m/s
Caricatore interno, 5 colpi
Anno di inizio produzione 1905
Quantità di pezzi prodotti 3.400.000