LA RICARICA DEL .38 SMITH & WESSON
Scheda di
Alberto De Carli - foto dell'autore. E' vietata la riproduzione di questo
articolo o di parti di esso, nonchè delle immagini presenti, senza il permesso
dell'autore o di chi cura questo sito web.
Queste poche righe racchiudono alcune riflessioni e considerazioni su quella
piccola cartuccia chiamata .38
Smith&Wesson. Talvolta confusa con il più comune .38 Special essa non è un
semplice ".38 Special corto", come è stata anche erroneamente descritta. Un
numero elevato di armi corte sono state realizzate in questo calibro e tra
quelle che hanno indossato l'uniforme spiccano i revolver inglesi
Enfield n°2 mkI e Webley &
Scott Mk IV nonchè le Smith & Wesson
modello K-200, chiamata anche Victory o modello .38/200.
Verranno dati dei suggerimenti al fine di caricare questa cartuccia nel miglior
modo possibile ma non verranno fornite nozioni di ricarica. Tali conoscenze
saranno pertanto date per scontate. E' superfluo raccomandare al lettore la
massima attenzione nonchè la consultazione di un buon manuale di ricarica.
La prima parte di questa scheda, che sintetizza la storia di questa cartuccia,
contiene anche alcuni dati tecnici nonché alcune dosi di ricarica. Tali
informazioni hanno valore puramente informativo. Replicare i quantitativi di
polvere indicati con propellenti di moderna produzione è del tutto sconsigliato.
L'autore declina pertanto ogni responsabilità e consiglia di seguire le
informazioni presenti in alcuni manuali, che verranno citati alla fine del
testo.
Un po' di storia
Il 38 S&W comparve tra il 1876 e il 1877 ma la sua origine risale ad un epoca
ancora più remota. Questa cartuccia
deriva quasi certamente dal .380 British
center fire revolver cartridge, risalente al 1865 e dal
.38 Webley. Quest'ultima era
essenzialmente la versione della U.S. Cartridge Company del .380
British, prodotta dal 1870 e caricata con una palla round nose in lega da
124 grani e 16 grani di polvere nera. Il bossolo aveva una lunghezza di circa
.760 pollici e il rim presentava un diametro compreso tra i .435 e i .445
pollici.
Nel 1874 la Colt creò una cartuccia denominata .38
Short Colt o .38 Short Center Fire
basata sulle cartucce appena descritte e destinata alla serie dei revolver
"Colt New Line". Questa munizione era
caricata con 15-18 grani di polvere nera e con palla round nose in lega da
125-130 grani. Il bossolo aveva dimensioni simili a quelle del
.38 Webley, con una lunghezza tra i
.735 e i .755 pollici e il diametro del rim di circa .435 pollici.
Successivamente alla fine del primo conflitto mondiale la
Remington e la
Peters Cartridge Company accorciarono
il bossolo del .38 Short Colt a circa
.660 pollici creando così la cartuccia conosciuta come
".38 Short Colt, Short Case". Essa era
caricata con 18 grani di polvere nera e palla in lega round nose da 125 grani.
Questa versione ebbe vita breve e diventò presto obsoleta.
Le cartucce appena descritte utilizzavano palle in lega del tipo
"heel-base" caratterizzate da una
porzione intermedia del corpo dello stesso diametro del bossolo ed avente una
base di diametro inferiore, destinata a essere alloggiata all'interno del
bossolo. Questo tipo di pallottole erano lubrificate esternamente e sono ancora
oggi utilizzate nelle cartucce a percussione anulare calibro .22
Long Rifle.
Nel 1876 la Smith & Wesson introdusse
un revolver ad azione singola in calibro .38 denominato
"Modello 2". Esso è anche conosciuto come
"Baby Russian" in quanto "derivato"
dal più celebre "Modello 3". La nuova
cartuccia sviluppata dalla Smith & Wesson per questo nuovo revolver prese il nome di
.38 S&W e così come il più grande
.44 S&W utilizzava delle palle
lubrificate internamente, con il grasso alloggiato in appositi solchi presenti
sulle ogive. Il bossolo aveva una lunghezza compresa tra i .740 e i .775 pollici
e il diametro del rim era di circa .435 pollici. Una palla in lega round nose da
.360 pollici del peso di 145-150 grani era posta davanti a 14-15 grani di
polvere nera. La velocità raggiunta da questa cartuccia in una canna da 6" era
di circa 750 piedi/secondo.
Poco tempo dopo fece la sua comparsa una cartuccia denominata .38 Merwin & Hulbert. Essa non era altro che il .38 S&W munito di una
palla più lunga rispetto a quella usata sulle cartucce appena descritte e del
peso di 145-146 grani, che veniva montata su un bossolo contenente 14 grani di
polvere nera. Essa era la versione destinata ai revolver
Merwin & Hulbert, introdotti in
calibro .38 nel 1881. Naturalmente questa cartuccia diventò presto obsoleta.
In seguito all'avvento della polvere infume il .38 S&W venne caricato con
2,1-2,3 grani di polvere Bullseye oppure con 3,8 grani di Pistol Powder n° 5 che
permettevano alla palla da 146 grani di raggiungere una velocità di 730
piedi/secondo. Le pressioni raggiungevano le 8.000 libbre per pollice quadrato e
la palla era in grado di penetrare 5 tavole di pino dello spessore di 7/8 di
pollice.
Un'altra versione denominata .38 Colt New
Police montava una palla a punta tronca del peso di 150 grani, sempre
caricata con 2,1 grani di Bullseye che davano una velocià iniziale di 710
piedi/secondo. In quest'ultimo caso le pressioni si aggiravano attorno alle
9.000 libbre per pollice quadrato.
Vi furono inoltre un numero elevato di varianti come quelle a salve, da
manipolazione e per il tiro ridotto.
In seguito alla Prima Guerra Mondiale l'esercito britannico condusse una serie
di test ed esperimenti che portarono, verso la fine degli anni venti, alla
sostituzione del .455 Webley in favore del piccolo .38 S&W. La cartuccia era
caricata con palla round nose da 200 grani che raggiungeva, in una canna da 5
pollici, una velocità di 630-650 piedi/secondo. Una pallottola da 200 grani che
viaggiava a questa bassa velocità era considerata ideale per il combattimento a
distanze brevi e l'arma corta d'ordinanza avrebbe trovato applicazione proprio
in questo scenario. Gli inglesi, come da loro abitudine, non conservarono la
nomenclatura di questa cartuccia ma la ribattezzarono in
.38/200 o
.38 Rim. Nel Novembre del 1930 la
munizione caricata con 3,7 grani di cordite venne ufficialmente adottata sotto
la denominazione "Cartridge S.A., Ball,
Revolver .380, Mark I".
Una versione simile di produzione statunitense chiamata
.38 S&W Super Police montava una palla
da 200 grani che raggiungeva una velocità di soli 610 piedi/secondo. La carica
contenuta nel bossolo era di 2,5 grani di polvere "Infallible". Questa cartuccia
fu introdotta all'incirca nel 1929 e doveva garantire un maggiore potere
d'arresto rispetto alla versione con palla da 146 o 150 grani.
Nel tardo 1937 venne introdotta in Gran Bretagna una nuova versione denominata
"Mark II" che montava una palla
blindata da 178 grani spinta da 4 grani di cordite, più tardi soppiantata dalla
"Mark II z" che utilizzava polvere
lamellare alla nitrocellulosa in sostituzione dell'antiquata cordite. Tuttavia
la versione con palla da 200 grani fu usata almeno fino al 1957. La cartuccia
"Mark II z" è stata prodotta anche dopo la Seconda Guerra Mondiale,
da paesi dell'ex impero britannico nonché in Belgio dalla
Fabrique National e viene ancora oggi
realizzata in India.
La famosa Kynoch produsse una versione
con palla da 200 grani caricata con 2,8 grani di polvere "Neonite".
Si può facilmente notare come questa cartuccia abbia assunto nomi diversi, a
seconda delle combinazioni di ricarica, del produttore o del paese utilizzatore.
A creare maggiore confusione esistono anche altre denominazioni come il
".38 S&W Revolver", ".38 S&W Short", ".380
British", "9mm Belgian revolver" nonché le nomenclature europee
"Kal .38 Revolver", "9,20x19,80 S&W" e
l'italico ".38 S&W corto", nome con cui la
Fiocchi commercializza le cartucce in questo calibro.
Le armi
Come già accennato questa cartuccia venne utilizzata in un elevato numero di
piccoli revolver, principalmente del tipo Top-Break, ovvero con canna basculate
assieme al tamburo. Questi esemplari furono prodotti dalla
Smith & Wesson e da altri altri
fabbricanti come la
Harrington & Richardson, Merwin & Hulbert
etc. ma anche da produttori minori europei, principalemente belgi e spagnoli,
alcuni dei quali del tutto sconosciuti.
E' bene far presente che molti di questi revolver non presentano una particolare
robustezza e pertanto il loro utilizzo è sconsigliato.
Già alla fine dell'800 la Smith & Wesson perfezionò alcuni suoi esemplari irrobustendoli
considerevolmente (es: Perfected Model 38)
equipaggiandoli con una ulteriore chiusura a nottolino laterale, chiamata "side
latch".
Revolver
Webley & Scott MkIV
e
Enfield N°2 MarkI* in
calibro .38 S&W
Tra le armi corte militari spiccano i revolver di fabbricazione britannica
Webley & Scott Mk IV e
Enfield N°2 Mark I e
Mark I*, quest'ultimo funzionante in
sola doppia azione e munito di cane privo di cresta. Queste armi sono del tipo
Top-Break ma risultano decisamente più robuste dei primi, piccoli revolver
statunitensi. Oltre ai modelli appena citati un numero elevato di
Smith & Wesson costruiti durante la
Seconda Guerra Mondiale e destinati al servizio di Sua Maestà vennero camerati
per questa cartuccia. La produzione di questi esemplari iniziò nel 1940 e
proseguì per tutta la durata del conflitto. Questi erano essenzialmente dei
revolver Military & Police Model 1905 4th
variation disponibili con diverse lunghezze di canna, da 2, 4, 5 e 6
pollici. Tuttavia la versione standard montava una canna da 5" ed è quindi la
versione in cui è più facile imbattersi. Dal 1942, dopo che la produzione del
modello Military & Police raggiunse il
traguardo di un milione di esemplari realizzati, venne adottato un nuovo lotto
matricolare e questo revolver assunse la denominazione
"Victory". Esso presentava una
finitura parkerizzata in sostituzione della brunitura usata sui
Military & Police mentre la matricola
era preceduta dal prefisso V. Verso la fine del conflitto i revolver
Victory adottarono un
hammer block indipendente rispetto a
quello utilizzato nella produzione precedente, che era fissato alla piastra
laterale del castello. Questa modifica rendeva l'arma più sicura nel caso di
spari accidentali dovuti alla caduta dell'arma. Al fine di distinguere le armi
con quest'ultima caratteristica il prefisso mutò in SV.
Revolver
Smith & Wesson Military & Police modello
1905 4th variation e
Victory in calibro .38 S&W
Anche se vengono generalmente conosciuti come
Military & Police o
Victory, questi revolver assunsero
denominazioni differenti, per distinguerli dagli esemplari dello stesso modello
camerati nel più comune 38 Special. Chiamati
"Model .38/200" e successivamente riferiti come
"K-200", vennero rinominati dal
governo britannico come "Smith & Wesson,
Pistol No.2" oppure "Revolver,
.38-Inch, Smith & Wesson n°2". Essi vennero utilizzati anche da altre forze
alleate come ad esempio le truppe canadesi, neozelandesi ed australiane nonchè
dagli stessi Stati Uniti d'America.
Le armi britanniche comprendono una nutrita serie di varianti in particolare
delle pistole Webley&Scott, sia del
modello MkIII che del successivo
modello MkIV e possono presentare
diverse lunghezze di canna. Esistono inoltre delle copie scadenti realizzate in
Afghanistan che vanno considerate al pari dei piccoli revolver a canna
basculante di fine '800. E' meglio tenerle lontano del poligono di tiro per
evitare spiacevoli sorprese.
Oltre alle armi del periodo bellico anche alcune Smith & Wesson realizzate precedentemente e successivamente al secondo conflitto mondiale furono prodotte in questo calibro. Un esempio è dato dagli esemplari costruiti su telaio I aventi tamburo a cinque colpi, come la ".38/32 Terrier" e la ".38 Regulation Police" e le successive modello 32 e 33 costruite su telaio J. Non mancarono i revolver Colt come la "Colt Police Positive" e la derivata "Banker Special".
Un esemplare del compatto revolver Colt Banker Special in calibro .38 S&W (Collezione F.Mancuso)
Oltre
alle ditte sopracitate la Sturm Ruger
ha realizzato un piccolo lotto commissionato dal governo indiano, del revolver
"Service-Six" camerato per questa cartuccia. Esso è stato prodotto
esclusivamente con canna da 4" e finitura brunita. Al momento questi revolver
non sono disponibili sul mercato, anche se potrebbero apparire in futuro.
Le informazioni che seguiranno non si adattano a quelle armi di dubbia
manifattura che possono camerare questa cartuccia o per tutte quei revolver che
non presentano una particolare robustezza del telaio. Si raccomanda pertanto la
massima attenzione.
Questa piccola cartuccia è stata talvolta oggetto di discussioni riguardo la sua
reale efficacia in combattimento ed il suo potere d'arresto è stato spesso
dichiarato inadeguato. Ritengo che questa questione sia per il lettore di
marginale importanza in quanto l'utilizzo di un'arma in questo calibro è
destinata ormai al solo poligono di tiro, dove si affrontano esclusivamente
"pericolosi" bersagli cartacei.
La ricarica
Esistono un numero limitato di produttori che realizzano e commercializzano
ancora questa cartuccia. L'italica Fiocchi ne produce attualmente due versioni, una con palla in lega
round nose teflonata nera e una con palla blindata, entrambe da 145 grani. La
versione in lega è stata preceduta da una versione priva di teflonatura,
copertura della palla introdotta solo in epoca più recente. La vecchia versione
è oggi di difficile reperibilità ma non è da escludere che qualche piccola
armeria ne conservi ancora qualche scatola, riposta magari sopra un polveroso
scaffale. Queste munizioni non si trovano certo a buon mercato ma, assieme alle
altre versioni commerciali che verranno trattate fra poco, risultano un ottima
soluzione per il tiratore occasionale o per tutti quelle persone che vogliono
semplicemente provare una volta la propria arma prima di relegarla nella
collezione di armi comuni da sparo.
Qui di seguito è presente una tabella che racchiude le caratteristiche delle
cartucce 38 S&W prodotte dalla Fiocchi, testate con diversi revolver aventi diverse lunghezze di
canna.
ARMA E LUNGHEZZA DI CANNA |
TIPO PALLA |
PESO PALLA (grs) |
V dichiarata (m/s) |
V media rilevata (m/s) |
E0 (Kgm) |
S&W 4" |
Fmjrn |
145 |
215 |
215,4 |
22,2 |
S&W 4" |
Lrn |
145 |
220 |
224,9 |
24,2 |
S&W 6" |
Lrn |
145 |
220 |
247 |
29 |
Colt 5" |
Lrn |
145 |
220 |
243 |
28 |
Oltre alla Fiocchi anche la
Winchester e la
Remington realizzano ancora queste
munizioni, sempre con palla round nose in lega da 145 grani spinte ad una
velocità dichiarata pari a 685 fps (209 m/s) e quindi aventi una energia pari a
20,9 Kgm
La Magtech e la
Prvi Partizan presentano in catalogo il
38 S&W, sempre con palla Round nose in lega da 145-146 grani. Le velocità
dichiarate sono rispettivamente 209 m/s (lunghezza canna 4") e 210 m/s
(lunghezza canna 5"). L'energia ottenuta dalla palla si aggira pertanto intorno
ai 21 Kgm.
Passiamo ora alla ricarica di questa cartuccia, che presenta non pochi problemi.
Si potrebbe facilmente pensare di utilizzare tutti i componenti da ricarica
disponibili per il .38 Special o il .357 Magnum. Anche se è certamente possibile
e in alcuni casi del tutto appropriato, il più delle volte l'utilizzo di tali
componenti porta alla realizzazione di munizioni poco consone alle armi in cui
vengono utilizzate.
Bisogna innanzitutto descrivere le caratteristiche dei revolver camerati per il
38 S&W e degli esemplari in 38 Special e 357 Magnum che verranno usati come
metro di paragone data la loro enorme diffusione.
Differenze tra le armi
La maggior parte dei revolver in .38 Special o .357 Magnum, come le
Smith & Wesson
Mod. 14, Mod. 19 o Mod. 27 e 28,
presentano un diametro tra i vuoti della rigatura (quello che gli anglosassoni
chiamano "groove diameter") compreso tra .357 e .358 pollici mentre le forature
del tamburo (la parte anteriore alle camere di cartuccia che terminano con la
faccia anteriore del tamburo) hanno un diametro maggiore, pari a .358 o .359
pollici quindi circa .001 pollice maggiore rispetto al diametro di rigatura
della canna. Questa sarebbe la combinazione ideale per un revolver nei calibri
sopracitati. Un eccezione è data dai revolver
Colt Python poichè presentano un diametro dei i vuoti della rigatura
compreso tra .354 - .355 pollici.
Nelle armi in .38 Special o .357 Magnum si utilizzano generalmente palle del
diametro di .357 o .358 pollici.
Nel caso delle ogive in lega esistono due "scuole di pensiero", che consigliano
soluzioni differenti. La prima prevede l'utilizzo di palle trafilate all'esatto
diametro dei vuoti della rigatura, la seconda raccomanda l'uso di ogive più
larghe, aventi un diametro identico a quello delle forature del tamburo.
Entrambe le soluzioni sono valide e la soluzione più appropriata può essere
determinata solo dopo alcune sessioni al poligono. Ogni revolver è differente e
presenta delle caratteristiche uniche. In alcuni esemplari è possibile notare
una differenza tra le rosate, realizzate impiegando pallottole trafilate a
diametro differente (corrispondente ai vuoti della rigatura o al diametro delle
gole del tamburo). Altri esemplari sono meno suscettibili a tale variazione e le
prestazioni al poligono di tiro sono identiche.
A differenza delle armi in .38 Special o .357 Magnum i revolver in .38 S&W
presentano una enorme variabilità nelle dimensioni sopra descritte.
Generalizzando si può dire che la maggioranza degli esemplari presenta un
diametro dei vuoti della rigatura che varia da .359 a .363 pollici mentre le
gole del tamburo possono variare da .360 a .366 pollici.
Negli esemplari da me misurati (tre Smith & Wesson K-200 e due
revolver di fabbricazione britannica) ho potuto osservare come il diametro di
rigatura sia aggiri generalmente attorno a .361 - .362 pollici, mentre le
forature del tamburo sono nettamente più larghe nei revolver
Smith & Wesson che negli esemplari
Webley o Enfield.
In diversi revolver britannici il diametro di rigatura è risultato maggiore
delle gole del tamburo, rispettivamente .361" e .360". Questo è stato
riscontrato effettuando diversi controlli e misure.
Di seguito è presente una tabella che descrive alcuni revolver Smith & Wesson, Webley & Scott ed Enfield verificati, dove è possibile leggere le misure dei diametri della canna (calibro sui vuoti della rigatura) e del tamburo (calibro della camera al foro di uscita).
Arma |
Calibro sui vuoti |
Tamburo 1 |
Tamburo 2 |
Tamburo 3 |
Tamburo 4 |
Tamburo 5 |
Tamburo 6 |
S&W M&P |
.361 |
.365 |
.366 |
.3645 |
.364 |
.364 |
.365 |
S&W Victory |
.361 |
.363 |
.3635 |
.363 |
.364 |
.364 |
.363 |
S&W Victory |
.362 |
.363 |
.363 |
.363 |
.363 |
.364 |
.364 |
Webley&Scott MkIV |
.361 |
.360 |
.360 |
.360 |
.361 |
.360 |
.360 |
Enfield n°2 MkI* |
.360 |
.360 |
.360 |
.360 |
.361 |
.360 |
.360 |
Un'altro esemplare Enfield n°2 MKI
osservato presentava una canna il cui diametro dei vuoti della rigatura era pari
a .362" mentre un revolver Webley & Scott presentava un classico diametro da .361".
Altri revolver, come ad esempio la Colt Positive, presentano spesso diametri dei vuoti di rigatura
minori. In letteratura questa misura viene indicata a .357 - .358 pollici con le
forature del tamburo pari a .359 pollici.
Sebbene alcuni esemplari sembrano avere queste caratteristiche altri
presentano canne leggermente più larghe, aventi un diametro di rigatura pari a
.359". Altri ancora, misurati appositamente per la realizzazione di questa
scheda, sono caratterizzati da un diametro di rigatura pari a .355 "(Colt
Official Police) e .356 " (Colt Banker
Special).
Nonostante le ricerche effettuate, le informazioni attualmente in mio possesso
sui revolver fabbricati dalla Smith & Wesson in questo calibro in seguito al secondo conflitto
mondiale sono piuttosto limitate. Sembra che i diametri di rigatura siano
analoghi a quelli degli esemplari bellici, pari a circa .361 pollici.
Per quello che riguarda l'esemplare Ruger Service-Six descritto precedentemente, un autore americano ha
constatato che quest'ultimo presentava una canna da .357 pollici, al pari degli
altri esemplari in .38 Special o .357 Magnum.
Al fine di ottenere i migliori risultati da una di queste armi è quindi di
fondamentale importanza conoscerne le caratteristiche, quali il diametro dei
vuoti della rigatura e delle forature del tamburo. Il primo può essere misurato
effettuando un calco della canna con una palla in lega non troppo dura,
preferibilmente oliata. Essa viene spinta delicatamente all'interno della canna
tramite un punzone, facendo assoluta attenzione a non toccare le rigature con
quest'ultimo. In questo modo i vuoti della rigatura risulteranno in rilievo
sulla palla appena stampata, e risulterà possibile misurare questo diametro.
Anche le leghe al bismuto fondenti a basse temperature sono particolarmente
adatte a questo scopo. Sono facilmente utilizzabili e sono proprio destinate
alla realizzazione dei calchi delle canne e delle camere di cartuccia.
La palla come si presenta dopo aver effettuato il calco della canna. In
questo caso la palla utilizzata è del tipo Wad Cutter.
Le forature del tamburo possono facilmente essere misurate con un micrometro da
interni.
Al contrario della gran parte delle armi lunghe ex ordinanza che presentano
quattro rigature, parallele tra loro a due a due, i revolver
Smith & Wesson presentano cinque righe
mentre le pistole Webley & Scott ed
Enfield ne possiedono sette. Avendo numero dispari di righe il calco
realizzato presenterà in rilievo un "vuoto" della rigatura corrispondente a un
"pieno". La normale misura con un micrometro risulterà così scorretta e non
rappresentativa. Osservando l'immagine seguente il problema appena illustrato
risulta certamente di più facile comprensione.
Disegno che schematizza la rigatura dei revolver
Smith & Wesson dotati
di cinque rigature. Si può facilemente notare come a un "vuoto" della rigatura
corrisponda un "pieno" della rigatura stessa.
il
punto "a" rappresenta il diametro di rigatura, il punto "b" quello di foratura.
E' possibile arginare questo problema misurando due "spigoli" impressi sulla
palla, andando così a rilevare i rilievi di due "vuoti" della rigatura. Anche se
non è una cosa semplicissima le misure sono generalmente sufficientemente
affidabili.
Di maggiore affidabilità è l'utilizzo di calibri appositi torniti a misure
stabilite. Essi sono semplicemente dei dischi cilindrici che vengono forati e
torniti internamente fino a raggiungere un diametro stabilito ( es. .357",
.3575", .358" ecc. fino a arrivare a .363 -.364 pollici) e nei quali viene fatta
passare la palla derivante dal calco. Potendo verificare in quali calibri il
calco riesce a passare si ottiene così un intervallo corrispondente al diametro
dei vuoti della rigatura (Esempio: per un revolver in .38 Special la palla
ottenuta dal calco passa nel calibro con diametro interno pari a .358" ma non
riesce a passare in quello da .3575", in questo caso la canna avrà un diametro
di rigatura compreso tra questi due valori).
I calibri torniti a misure stabilite e la verifica con il calco di una canna (ib basso).
Il calco riguarda un revolver
Smith &
Wesson modello 14 in .38
Special.
Differenze tra le cartucce
Disegno tecnico della cartuccia .38 S&W e disegno tecnico della
cartuccia .357 Magnum
Da sinistra: .38 S&W, .38 Special, .357 Magnum
Guardando i disegni tecnici del .38 S&W e del .38 Special si può notare come i
diametri dei due bossoli siano nettamente differenti. Il 38 S&W presenta un
diametro alla base del corpo pari a .3865 " e all'apice di .3855 ". Dalle
specifiche del .38 Special e del .357 Magnum si evince che queste due cartucce
presentano un diametro dell'intero corpo pari a .379 ".
Tuttavia controlli effettuati su bossoli di produzione Remington, Fiocchi
e Winchester hanno messo in evidenza che il diametro effettivo di queste
cartucce risulta ancora inferiore e pari a .377 ". Il 38 S&W presenta quindi un
profilo conico, al contrario delle cartucce .38 Special o .357 Magnum che
possiedono un bossolo cilindrico. I bossoli destinati ai nostri revolver possono
certamente essere ricavati dai più grandi .38 Special o .357 Magnum ma non
rispetteranno le dimensioni reali del .38 S&W.
Inoltre i bossoli ottenuti in questo modo
presenteranno delle pareti molto più spesse rispetto al normale .38 S&W.
Date le dimensioni differenti appena descritte anche le matrici da ricarica
destinate al .38 Special non sono adatte in quanto causano un eccessivo
restringimento del bossolo. Una volta sparato questo tenderà ad allargarsi
enormemente e se ricalibrato più volte per l'intera lunghezza sarà soggetto a un
elevato stress che ne causerà facilmente la rottura. Questo fenomeno è
accentuato nel caso di camere di cartuccia particolarmente larghe, abbastanza
frequenti nei revolver di produzione bellica.
Naturalmente i bossoli specifici per il 38 S&W rappresentano la soluzione più
appropriata, nonostante siano di difficile reperibilità. Il mercato online però
permette di soddisfare tutte (o quasi) le esigenze dei tiratori e con un po' di
pazienza questi essenziali componenti da ricarica possono essere acquistati
online e venire consegnati presso la propria abitazione evitando così una
faticosa ricerca presso le armerie del circondario.
E' bene far presente che non tutti i fabbricanti rispettano le misure originali
e alcuni bossoli presentano un profilo cilindrico, pur avendo un diametro
maggiore rispetto ai bossoli del .38 Special. A questo proposito ho potuto
osservare alcuni bossoli prodotti diversi anni fa dalla Geco aventi un diametro
di .385 pollici per l'intera lunghezza. Sembra che alcuni bossoli prodotti dalla
Remington presentino un diametro costante pari a .380 pollici, ma non ho avuto
modo di verificarlo.
Dies, polveri e palle per la ricarica
Il panorama delle matrici da ricarica è anch'esso piuttosto limitato. Data la
conicità del .38 S&W l'utilizzo dei dies del .38 Special/.357 Magnum è
sconsigliato, come è già stato detto. Nel caso il lettore non disponga del set
specifico di matrici per il .38 S&W una soluzione è rappresentata dall'utilizzo
dei dies destinati al 9x21 IMI. Quest'ultima cartuccia presenta una leggera
conicità, pari a .391" alla base del bossolo e a .379" all'apice dello stesso.
Regolando l'altezza del ricalibratore o utilizzando dei distanziali forati e
torniti di opportuno spessore è possibile ricalibrare solo la porzione anteriore
del bossolo del 38 S&W. In pratica i distanziali, posizionati sul shell holder e
contenenti il bossolo impediscono la ricalibratura completa di quest'ultimo
andando in battuta con la faccia della matrice.
Da sinistra: una bronzina alta 5 mm, un bossolo 38 S&W sullo shell
holder con un distanziale alto 6 mm, un bossolo già ricalibrato e svasato.
I propellenti molto vivaci destinati alla ricarica dell'arma corta sono quelli
che meglio si adattano a questa piccola cartuccia, date le ridotte dimensioni
del bossolo. Polveri della stessa classe della Bullseye, Red Dot e Unique (Alliant)
come ad esempio la 700X (Dupont), la Vihtavuori N320, le ormai obsolete Rex
nonché la GM3 o S4 (Nobel Sport) sono le più indicate mentre
i propellenti più progressivi destinati a calibri Magnum sono
assolutamente sconsigliati. Gli inneschi del tipo standard sono chiaramente
quelli più adatti. Per sicurezza è necessario rimanere entro i 30 kilogrammi di
energia e 1200 bar di pressione, quest'ultimo valore indicato dalle tabelle CIP
(Commissione Internazionale Permanente) e misurato con il metodo del
trasduttore, alle quali fanno riferimento anche le cartucce commerciali Fiocchi.
Le palle presenti in commercio destinate al .38 Special e al .357 Magnum (in
lega o blindate) presentano generalmente un diametro di .357 - .358 pollici.
Queste possono essere adatte alle armi in .38 S&W che presentano diametri di
rigatura consoni a queste palle, come decritto precedentemente. Possono
tranquillamente essere usate anche nelle armi che presentano canne più larghe,
ma è facile intuire come i risultati saranno spesso deludenti. Un'eccezione è
data dalle palle da .357 in lega del tipo Hollow Base Wad Cutter (HBWC). La base
cava presente in queste palle è destinata ad espandersi durante lo sparo andando
a impegnare maggiormente le rigature rispetto a tutte le palle a base piana. Il
peso di queste palle si aggira intorno ai 145 -150 grani e non possono essere
posizionate interamente all'interno bossolo del 38 S&W, come invece avviene
normalmente nel .38 Special o nel .357 Magnum che presentano un bossolo di
lunghezza maggiore. Personalmente posiziono queste palle affondandole solo
parzialmente nel corto bossolo e lasciando scoperta una porzione elevata di
questa ogiva cilindrica. Dalle prove che ho effettuato e dai risultati di altri
tiratori che hanno adottato la stessa soluzione, sembra che questa palla sia
quella in grado di fornire i migliori risultati tra quelle del diametro di .357
pollici. Questo vale per le armi con diametro di rigatura maggiore a .360
pollici. Come già detto è meglio tenersi entro i 1200 bar di pressione, valore
analogo a quello raggiunto dalla versione "mid-range" del 38 Special, caricate
con questo particolare tipo di palla. E' bene prestare attenzione e non
confondere i valori riguardanti la palla wad cutter a base piana con la versione
a base cava, in quanto quest'ultima può portare a spiacevoli inconvenienti. Se
la pressione sviluppata dalla combustione della polvere è eccessiva la base cava
della palla rischia di espandersi troppo ostruendo lo spazio presente tra
tamburo e il cono di forzamento della canna. Se questo avviene le pressioni
aumenterebbero notevolmente e l'arma potrebbe non sopportare tale sforzo.
La cartuccia .38 S&W caricata con palle HBWC Fiocchi
Un autore statunitense riporta un problema legato alle palle HBWC, testate
proprio nel 38 S&W. Le pressioni causate dalla combustione della polvere hanno
provocato la rottura della palla che si è separata in due parti, una parte
cilindrica centrale che è stata spinta a velocità molto elevata e una seconda
parte "tubolare" corrispondente al perimetro dell'ogiva. Questa sorta di
"Sabot", come la definisce l'autore, ricadeva a pochi metri dal tiratore. Ho
voluto riportare questo aneddoto ma non è mia intenzione spaventare il lettore,
che non deve certo pensare che le palle di questo tipo (HBWC) siano causa di
numerosi problemi e incidenti. L'episodio citato dall'autore americano è
certamente dovuto, come lui stesso spiega, alle palle utilizzate caratterizzate
da una base cava probabilmente troppo profonda. Le palle HBWC come quelle
commercializzate dalla Fiocchi non mi hanno mai causato problemi, né in questa
cartuccia né nel più grande 38 Special e dubito che ne causeranno ad altri
tiratori, a patto che si osservino i limiti di pressione e le dosi di ricarica
indicate per questo particolare tipo di palla. Gli incidenti avvenuti con questa
palla nel 38 Special o nel .357 Magnum sono stati causati proprio dalle
pressioni troppo elevate generate da un errata ricarica. Se usate con il giusto
criterio queste palle, assieme alle sorelle a base piana, possono essere molto
precise.
Un piccolo produttore statunitense, Matt's
bullets, produce tre pallottole destinate al .38 S&W del peso di 150 e 200
grani. Esse sono un'esatta copia delle palle originariamente usate in questa
cartuccia, sia nella versione statunitense (150 grani e 200 grani per la
versione Superpolice) sia nella
versione Britannica MkI. Fornite con
diametro di .361 " sono realizzate anche da .360 fino a .363 pollici. Tuttavia
queste palle sono disponibili esclusivamente sul mercato statunitense in quanto
questo produttore non le spedisce al di fuori dei confini nazionali.
Per chi si cimenta nell'arte della fusione delle palle in lega vi sono molte
soluzioni. La linea di fondipalle destinate al .38 Special e al .357 Magnum è
molto ampia e consente di sperimentare questo calibro con diverse forme e pesi
di palla.
A seconda del tipo di lega e di matrice utilizzata, le palle ottenute presentano
spesso diametri maggiori a quelli delle ogive già disponibili in commercio,
questo perché le pallottole realizzate per fusione vanno successivamente
trafilate al diametro opportuno e lubrificate. Non è raro ottenere palle da .360
o .361 pollici con i normali fondipalle, specialmente se si utilizzano leghe che
contengono una percentuale elevata di antimonio. Alcuni fondipalle destinati al
.38 Special o al .357 magnum rilasciano ogive da .363 / .364 pollici, in
particolare le matrici prodotte dalla Lee Precision sembrano rilasciare palle di
diametro maggiore rispetto a quelle realizzate da altri produttori come ad
esempio Lyman o
RCBS. Avendo una trafila del diametro
adatto al nostro revolver (La Lyman ne
produce da .356 a .360 " e da .363") è possibile ottenere palle del diametro
corretto. Se le pallottole realizzate presentano già un diametro adatto possono
essere ingrassate direttamente, in particolare con lubrificanti liquidi tipo
Alox (Lee Precision). Questo tipo di
grasso è destinato principalmente a certi tipi di palle, come quelle munite di
microrighe, ma nessuno vieta di testarlo su ogive di altro tipo.
Fondipalle Lyman 358395 per palle a base cava Wad Cutter
Esistono dei fondipalle specifici per realizzare palle a base cava, tra cui
quelle del tipo Wadcutter. Se le palle ottenute presentano un diametro maggiore
a quelle presenti già in commercio possono essere un'ottima soluzione per quei
revolver caratterizzati da canne molto larghe. Le leghe utilizzate dovranno
essere molto tenere, aventi per esempio da un rapporto Stagno-Piombo di 1:20
(valore di durezza Brinnel - BHN - pari a 10). Questo è necessario perché le
basi cave si espandano in seguito alla combustione della polvere, cosa che non
può avvenire correttamente se la lega utilizzata è troppo dura. Una matrice
destinata a produrre palle Wad Cutter da 148 grani a base cava è il
Lyman 358395 e le palle ottenute andranno inserite solo parzialmente
nel bossolo del 38 S&W, come è già stato descritto.
Fondipalle RCBS 38 - 148 -WC per palle Wad Cutter a base piana da 148
grs.
Per chi volesse caricare questa cartuccia con palle WadCutter inserendole
interamente all'interno del bossolo, come di solito avviene con le palle di
questo tipo nel .38 Special o nel .357 Magnum, le ogive prodotte per esempio
dalla matrice Lyman
358101 risultano le più indicate. Avendo un peso di 75 grs e una
lunghezza nettamente inferiore alle più comuni versioni da 148 grs, queste
pallottole possono essere affondate nel corto bossolo di questa cartuccia
contenente anche la carica di polvere. Al contrario le normali versioni a base
piana da 148 grs, ottenibili ad esempio con il fondipalle
Lyman 35863 o
l'RCBS 38 - 148 - WC andranno inserite solo parzialmente nel bossolo
come è stato più volte consigliato.
Fondipalle Lyman 358311 per palle round nose da 158 grs
Disegno della palla prodotta dal fondipalle Lyman 358430
Disegno tecnico della palla prodotta dal fondipalle NEI 169/A
Entrambe
round nose e del peso di circa 200 grani permetto di ottenere una ricarica
analoga a quella utilizzate nella cartuccia
MkI o
Superpolice.
Al fine di ottenere palle del tipo "Heel-base",
originariamente usate sulle cartucce che hanno ispirato il 38 S&W, è possibile
usare i fondipalle Lyman 358159 e
358160, mentre il
Lyman 358070 produce palle a base cava
ed era destinato al 38 Long Colt. Queste matrici sono estremamente difficili da
trovare e personalmente non posso garantire la loro efficacia.
Alcune palle Semi Wad Cutter. Da sinistra: Lyman 358429, RCBS 150 SWC
K-T, Lee 358158RF, Lee TL358158SWC munita di "microrighe"
Il panorama delle palle Semi wad cutter (SWC) è molto ampio. Prime fra tutte spicca la Lyman 358429 disegnata da Elmer Keith nel lontano 1929, dopo aver dato vita alle palle dello stesso tipo destinate al 44 Special (e successivamente al 44 Magnum) e al 45 Long colt e al 45 ACP o AutoRim. Essa era ispirata alla palla 358311 descritta poco fa e ne incorporava molte caratteristiche. Presenta un peso di circa 170 grani ed è stata anche modificata in una versione Hollow Base (358431) e una versione Hollow Point (358439), entrambe di difficilissima reperibiltà. La matrice Lyman 358431 sarebbe l'ideale per tutti quei revolver caratterizzati da canne molto larghe ma la sua rarità rende questa soluzione di difficile applicazione. Un'altra palla molto simile è la Hensley&Gibbs #51, derivata dalla Keith 358429. Essa infatti è una versione "ridotta" della Keith, modificata da George Hensley e Philipe Sharpe negli anni '30 e raggiunge un peso di 160 grs.
Fondipalle RCBS 38 150 K-T
Del peso di 150 grs la RCBS 150 SWC K-T
è anch'essa un'ottima palla. E' essenzialmente una versione più piccola e
leggera delle due palle appena descritte.
Fondipalle Lyman 358156 per palle Semi Wad Cutter munite di Gas Check.
Il peso delle palle è di circa 158 grs.
Delle molte versioni sviluppate successivamente ve ne sono alcune munite di Gas Check (come la Lyman 358156) e molte altre varianti alcune delle quali destinate ad essere lubrificate per mezzo di un grasso liquido come ad esempio l' "Alox" prodotto dalla Lee Precision.
Le palle più adatte per
quest'ultimo lubrificante sono quelle caratterizzate dalle cosiddette "microrighe"
e non sono destinate a essere trafilate ma vanno semplicemente ingrassate e
alloggiate nel bossolo. Tuttavia, a seconda delle leghe utilizzate, le palle
ottenute possono essere troppo larghe per poter essere utilizzate con successo
nel .38 Special ma potrebbero risultare più adatte a quei revolver che
necessitano pallottole di diametro maggiore.
Le palle in lega risultano essere più indicate per i revolver
Smith & Wesson, che presentano 5 righe molto larghe e profonde, al
contrario dei revolver inglesi Webley e
Enfield che presentano spesso righe più sottili. Generalmente le normali
palle in lega non sono adatte a queste canne, a meno che non vengano usate leghe
molto dure, con valore di durezza brinnel superiore a 12. Queste leghe possono
essere ottenute utilizzando una più alta percentuale di Stagno o del Linotype
(lega il cui valore di durezza Brinnel è pari a 22), che contiene però
antimonio. In quest'ultimo caso le palle saranno di difficile fusione e, a causa
dell'espansione della lega nella matrice, si "incolleranno" al fondipalle
complicando notevolmente la loro realizzazione. Le palle ottenute con questa
lega sono molto fragili e spesso al momento del taglio del codolo
(corrispondente all'apertura del fondipalle) la base della palla viene rotta, o
meglio "strappata" parzialmente. Conseguentemente le palle derivate non saranno
costanti tra loro e risulteranno poco precise.
C'è sempre l'eccezione che conferma la regola ed alcuni revolver britannici
producono buone rosate anche con le normali palle in lega.
Non tutti i manuali contengono le tabelle di ricarica specifiche per questa
cartuccia, data la sua scarsa diffusione. Tra tutti quelli presenti il manuale "Lyman
cast bullet handbook", indicato per la ricarica con palle il lega, riporta
diverse opzioni completate dai relativi valori di pressione. I manuali della
Speer forniscono ulteriori dati di ricarica, anche con palle
blindate. Questi manuali sono degli ottimi strumenti e forniscono inoltre delle
basilari nozioni di ricarica. Il manuale "Lyman
cast bullet handbook" introduce inoltre il lettore nell'ampio e affascinante
mondo della fusione. Tali manuali, reperibili facilmente anche online ad un
costo accessibile a tutti non dovrebbero mancare nella libreria di un tiratore,
specialmente se è anche "ricaricatore".
Nel concludere auguro ai lettori di ottenere ottimi risultati, ma sopratutto
voglio augurare buon divertimento!
Bibliografia:
Major General Julian S.Hatcher; Textbook of pistols and revolvers; Small-Arms
Technical Publishing Company; 1935
Elmer Keith; Sixguns cartridges and loads;
Thomas G. Samworth, Small Arms Technical Publishing Co.; 1936
Elmer Keith; Sixguns - The standard reference work;
Stackpole press; 1955
Elmer Keith; Gun Notes Vol.I e II; Safari Press; 1995-1996
Timothy J. Mullin; Letters from Elmer Keith; Paladin Press; 2008
Ken Waters; .38 Smith & Wesson - high power pet loads; Handloader; May 1979
Philippe B. Sharpe; Complete guide to handloading; Funk & Wagnalls Co.; 1937
Charles R. Suydam; U.S. Cartridges and their handguns; Beinfeld Publishing, Inc.
1977
Andrea Bonzani; 38 S&W - Piano
Nonnina; Armi&Tiro; 2010; 3; 146
Capt. C. Shore; With british snipers to the reich; Small-Arms Technical
Publishing Company; 1948
Speer reloading manual, number 11 and 13
Lyman cast bullet handbook, third edition
Charles W. Pate; U.S. Handguns of World War II;
Jim Supica, Richard Nahas; Standard Catalog of Smith & Wesson third edition; Gun
Digest Books; 2006
Roy G. Jinks; History of Smith & Wesson;Beinfeld Publishing, Inc.; 1948