LA RICARICA DEL .38 SMITH & WESSON

 

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Queste poche righe racchiudono alcune riflessioni e considerazioni su quella piccola cartuccia chiamata .38 Smith&Wesson. Talvolta confusa con il più comune .38 Special essa non è un semplice ".38 Special corto", come è stata anche erroneamente descritta. Un numero elevato di armi corte sono state realizzate in questo calibro e tra quelle che hanno indossato l'uniforme spiccano i revolver inglesi Enfield n°2 mkI e Webley & Scott Mk IV nonchè le Smith & Wesson modello K-200, chiamata anche Victory o modello .38/200. Verranno dati dei suggerimenti al fine di caricare questa cartuccia nel miglior modo possibile ma non verranno fornite nozioni di ricarica. Tali conoscenze saranno pertanto date per scontate. E' superfluo raccomandare al lettore la massima attenzione nonchè la consultazione di un buon manuale di ricarica.

La prima parte di questa scheda, che sintetizza la storia di questa cartuccia, contiene anche alcuni dati tecnici nonché alcune dosi di ricarica. Tali informazioni hanno valore puramente informativo. Replicare i quantitativi di polvere indicati con propellenti di moderna produzione è del tutto sconsigliato. L'autore declina pertanto ogni responsabilità e consiglia di seguire le informazioni presenti in alcuni manuali, che verranno citati alla fine del testo.

 

Un po' di storia

Il 38 S&W comparve tra il 1876 e il 1877 ma la sua origine risale ad un epoca ancora più remota.  Questa cartuccia deriva quasi certamente dal .380 British center fire revolver cartridge, risalente al 1865 e dal .38 Webley. Quest'ultima era essenzialmente la versione della U.S. Cartridge Company del .380 British, prodotta dal 1870 e caricata con una palla round nose in lega da 124 grani e 16 grani di polvere nera. Il bossolo aveva una lunghezza di circa .760 pollici e il rim presentava un diametro compreso tra i .435 e i .445 pollici.

Nel 1874 la Colt creò una cartuccia denominata .38 Short Colt o .38 Short Center Fire basata sulle cartucce appena descritte e destinata alla serie dei revolver "Colt New Line". Questa munizione era caricata con 15-18 grani di polvere nera e con palla round nose in lega da 125-130 grani. Il bossolo aveva dimensioni simili a quelle del .38 Webley, con una lunghezza tra i .735 e i .755 pollici e il diametro del rim di circa .435 pollici.

Successivamente alla fine del primo conflitto mondiale la Remington e la Peters Cartridge Company accorciarono il bossolo del .38 Short Colt a circa .660 pollici creando così la cartuccia conosciuta come ".38 Short Colt, Short Case". Essa era caricata con 18 grani di polvere nera e palla in lega round nose da 125 grani. Questa versione ebbe vita breve e diventò presto obsoleta.

Le cartucce appena descritte utilizzavano palle in lega del tipo "heel-base" caratterizzate da una porzione intermedia del corpo dello stesso diametro del bossolo ed avente una base di diametro inferiore, destinata a essere alloggiata all'interno del bossolo. Questo tipo di pallottole erano lubrificate esternamente e sono ancora oggi utilizzate nelle cartucce a percussione anulare calibro .22 Long Rifle.

Nel 1876 la Smith & Wesson introdusse un revolver ad azione singola in calibro .38 denominato "Modello 2". Esso è anche conosciuto come "Baby Russian" in quanto "derivato" dal più celebre "Modello 3". La nuova cartuccia sviluppata dalla Smith & Wesson per questo nuovo revolver prese il nome di .38 S&W e così come il più grande .44 S&W utilizzava delle palle lubrificate internamente, con il grasso alloggiato in appositi solchi presenti sulle ogive. Il bossolo aveva una lunghezza compresa tra i .740 e i .775 pollici e il diametro del rim era di circa .435 pollici. Una palla in lega round nose da .360 pollici del peso di 145-150 grani era posta davanti a 14-15 grani di polvere nera. La velocità raggiunta da questa cartuccia in una canna da 6" era di circa 750 piedi/secondo.

Poco tempo dopo fece la sua comparsa una cartuccia denominata .38 Merwin & Hulbert. Essa non era altro che il .38 S&W munito di una palla più lunga rispetto a quella usata sulle cartucce appena descritte e del peso di 145-146 grani, che veniva montata su un bossolo contenente 14 grani di polvere nera. Essa era la versione destinata ai revolver Merwin & Hulbert, introdotti in calibro .38 nel 1881. Naturalmente questa cartuccia diventò presto obsoleta.

In seguito all'avvento della polvere infume il .38 S&W venne caricato con 2,1-2,3 grani di polvere Bullseye oppure con 3,8 grani di Pistol Powder n° 5 che permettevano alla palla da 146 grani di raggiungere una velocità di 730 piedi/secondo. Le pressioni raggiungevano le 8.000 libbre per pollice quadrato e la palla era in grado di penetrare 5 tavole di pino dello spessore di 7/8 di pollice.

Un'altra versione denominata .38 Colt New Police montava una palla a punta tronca del peso di 150 grani, sempre caricata con 2,1 grani di Bullseye che davano una velocià iniziale di 710 piedi/secondo. In quest'ultimo caso le pressioni si aggiravano attorno alle 9.000 libbre per pollice quadrato.

Vi furono inoltre un numero elevato di varianti come quelle a salve, da manipolazione e per il tiro ridotto.

In seguito alla Prima Guerra Mondiale l'esercito britannico condusse una serie di test ed esperimenti che portarono, verso la fine degli anni venti, alla sostituzione del .455 Webley in favore del piccolo .38 S&W. La cartuccia era caricata con palla round nose da 200 grani che raggiungeva, in una canna da 5 pollici, una velocità di 630-650 piedi/secondo. Una pallottola da 200 grani che viaggiava a questa bassa velocità era considerata ideale per il combattimento a distanze brevi e l'arma corta d'ordinanza avrebbe trovato applicazione proprio in questo scenario. Gli inglesi, come da loro abitudine, non conservarono la nomenclatura di questa cartuccia ma la ribattezzarono in .38/200 o .38 Rim. Nel Novembre del 1930 la munizione caricata con 3,7 grani di cordite venne ufficialmente adottata sotto la denominazione "Cartridge S.A., Ball, Revolver .380, Mark I".

Una versione simile di produzione statunitense chiamata .38 S&W Super Police montava una palla da 200 grani che raggiungeva una velocità di soli 610 piedi/secondo. La carica contenuta nel bossolo era di 2,5 grani di polvere "Infallible". Questa cartuccia fu introdotta all'incirca nel 1929 e doveva garantire un maggiore potere d'arresto rispetto alla versione con palla da 146 o 150 grani.

Nel tardo 1937 venne introdotta in Gran Bretagna una nuova versione denominata "Mark II" che montava una palla blindata da 178 grani spinta da 4 grani di cordite, più tardi soppiantata dalla "Mark II z" che utilizzava polvere lamellare alla nitrocellulosa in sostituzione dell'antiquata cordite. Tuttavia la versione con palla da 200 grani fu usata almeno fino al 1957. La cartuccia "Mark II z" è stata prodotta anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, da paesi dell'ex impero britannico nonché in Belgio dalla Fabrique National e viene ancora oggi realizzata in India.

La famosa Kynoch produsse una versione con palla da 200 grani caricata con 2,8 grani di polvere "Neonite".

Si può facilmente notare come questa cartuccia abbia assunto nomi diversi, a seconda delle combinazioni di ricarica, del produttore o del paese utilizzatore. A creare maggiore confusione esistono anche altre denominazioni come il ".38 S&W Revolver", ".38 S&W Short", ".380 British", "9mm Belgian revolver" nonché le nomenclature europee "Kal .38 Revolver", "9,20x19,80 S&W" e l'italico ".38 S&W corto", nome con cui la Fiocchi commercializza le cartucce in questo calibro.

Le armi

Come già accennato questa cartuccia venne utilizzata in un elevato numero di piccoli revolver, principalmente del tipo Top-Break, ovvero con canna basculate assieme al tamburo. Questi esemplari furono prodotti dalla Smith & Wesson e da altri altri fabbricanti come la Harrington & Richardson, Merwin & Hulbert etc. ma anche da produttori minori europei, principalemente belgi e spagnoli, alcuni dei quali del tutto sconosciuti. E' bene far presente che molti di questi revolver non presentano una particolare robustezza e pertanto il loro utilizzo è sconsigliato. 

Già alla fine dell'800 la Smith & Wesson perfezionò alcuni suoi esemplari irrobustendoli considerevolmente (es: Perfected Model 38) equipaggiandoli con una ulteriore chiusura a nottolino laterale, chiamata "side latch".

Revolver Webley & Scott MkIV e Enfield N°2 MarkI* in calibro .38 S&W

Tra le armi corte militari spiccano i revolver di fabbricazione britannica Webley & Scott Mk IV e Enfield N°2 Mark I e Mark I*, quest'ultimo funzionante in sola doppia azione e munito di cane privo di cresta. Queste armi sono del tipo Top-Break ma risultano decisamente più robuste dei primi, piccoli revolver statunitensi. Oltre ai modelli appena citati un numero elevato di Smith & Wesson costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale e destinati al servizio di Sua Maestà vennero camerati per questa cartuccia. La produzione di questi esemplari iniziò nel 1940 e proseguì per tutta la durata del conflitto. Questi erano essenzialmente dei revolver Military & Police Model 1905 4th variation disponibili con diverse lunghezze di canna, da 2, 4, 5 e 6 pollici. Tuttavia la versione standard montava una canna da 5" ed è quindi la versione in cui è più facile imbattersi. Dal 1942, dopo che la produzione del modello Military & Police raggiunse il traguardo di un milione di esemplari realizzati, venne adottato un nuovo lotto matricolare e questo revolver assunse la denominazione "Victory". Esso presentava una finitura parkerizzata in sostituzione della brunitura usata sui Military & Police mentre la matricola era preceduta dal prefisso V. Verso la fine del conflitto i revolver Victory adottarono un hammer block indipendente rispetto a quello utilizzato nella produzione precedente, che era fissato alla piastra laterale del castello. Questa modifica rendeva l'arma più sicura nel caso di spari accidentali dovuti alla caduta dell'arma. Al fine di distinguere le armi con quest'ultima caratteristica il prefisso mutò in SV.

Revolver Smith & Wesson Military & Police modello 1905 4th variation e Victory in calibro .38 S&W

Anche se vengono generalmente conosciuti come Military & Police o Victory, questi revolver assunsero denominazioni differenti, per distinguerli dagli esemplari dello stesso modello camerati nel più comune 38 Special. Chiamati "Model .38/200" e successivamente riferiti come "K-200", vennero rinominati dal governo britannico come "Smith & Wesson, Pistol No.2" oppure "Revolver, .38-Inch, Smith & Wesson n°2". Essi vennero utilizzati anche da altre forze alleate come ad esempio le truppe canadesi, neozelandesi ed australiane nonchè dagli stessi Stati Uniti d'America.

Le armi britanniche comprendono una nutrita serie di varianti in particolare delle pistole Webley&Scott, sia del modello MkIII che del successivo modello MkIV e possono presentare diverse lunghezze di canna. Esistono inoltre delle copie scadenti realizzate in Afghanistan che vanno considerate al pari dei piccoli revolver a canna basculante di fine '800. E' meglio tenerle lontano del poligono di tiro per evitare spiacevoli sorprese.

Oltre alle armi del periodo bellico anche alcune Smith & Wesson realizzate precedentemente e successivamente al secondo conflitto mondiale furono prodotte in questo calibro. Un esempio è dato dagli esemplari costruiti su telaio I aventi tamburo a cinque colpi, come la ".38/32 Terrier" e la ".38 Regulation Police" e le successive modello 32 e 33 costruite su telaio J. Non mancarono i revolver Colt come la "Colt Police Positive" e la derivata "Banker Special".

Un esemplare del compatto revolver Colt Banker Special in calibro .38 S&W (Collezione F.Mancuso)

Oltre alle ditte sopracitate la Sturm Ruger ha realizzato un piccolo lotto commissionato dal governo indiano, del revolver "Service-Six" camerato per questa cartuccia. Esso è stato prodotto esclusivamente con canna da 4" e finitura brunita. Al momento questi revolver non sono disponibili sul mercato, anche se potrebbero apparire in futuro.

Le informazioni che seguiranno non si adattano a quelle armi di dubbia manifattura che possono camerare questa cartuccia o per tutte quei revolver che non presentano una particolare robustezza del telaio. Si raccomanda pertanto la massima attenzione.

Questa piccola cartuccia è stata talvolta oggetto di discussioni riguardo la sua reale efficacia in combattimento ed il suo potere d'arresto è stato spesso dichiarato inadeguato. Ritengo che questa questione sia per il lettore di marginale importanza in quanto l'utilizzo di un'arma in questo calibro è destinata ormai al solo poligono di tiro, dove si affrontano esclusivamente "pericolosi" bersagli cartacei.

La ricarica

Esistono un numero limitato di produttori che realizzano e commercializzano ancora questa cartuccia. L'italica Fiocchi ne produce attualmente due versioni, una con palla in lega round nose teflonata nera e una con palla blindata, entrambe da 145 grani. La versione in lega è stata preceduta da una versione priva di teflonatura, copertura della palla introdotta solo in epoca più recente. La vecchia versione è oggi di difficile reperibilità ma non è da escludere che qualche piccola armeria ne conservi ancora qualche scatola, riposta magari sopra un polveroso scaffale. Queste munizioni non si trovano certo a buon mercato ma, assieme alle altre versioni commerciali che verranno trattate fra poco, risultano un ottima soluzione per il tiratore occasionale o per tutti quelle persone che vogliono semplicemente provare una volta la propria arma prima di relegarla nella collezione di armi comuni da sparo.

Qui di seguito è presente una tabella che racchiude le caratteristiche delle cartucce 38 S&W prodotte dalla Fiocchi, testate con diversi revolver aventi diverse lunghezze di canna.

 

ARMA E LUNGHEZZA DI CANNA

TIPO PALLA

PESO PALLA (grs)

V dichiarata (m/s)

V media rilevata (m/s)

E0 (Kgm)

S&W  4"

Fmjrn

145

215

215,4

22,2

S&W  4"

Lrn

145

220

224,9

24,2

S&W  6"

Lrn

145

220

247

29

Colt    5"

Lrn

145

220

243

28


Oltre alla Fiocchi anche la Winchester e la Remington realizzano ancora queste munizioni, sempre con palla round nose in lega da 145 grani spinte ad una velocità dichiarata pari a 685 fps (209 m/s) e quindi aventi una energia pari a 20,9 Kgm

La Magtech e la Prvi Partizan presentano in catalogo il 38 S&W, sempre con palla Round nose in lega da 145-146 grani. Le velocità dichiarate sono rispettivamente 209 m/s (lunghezza canna 4") e 210 m/s (lunghezza canna 5"). L'energia ottenuta dalla palla si aggira pertanto intorno ai 21 Kgm.

 

Passiamo ora alla ricarica di questa cartuccia, che presenta non pochi problemi.

Si potrebbe facilmente pensare di utilizzare tutti i componenti da ricarica disponibili per il .38 Special o il .357 Magnum. Anche se è certamente possibile e in alcuni casi del tutto appropriato, il più delle volte l'utilizzo di tali componenti porta alla realizzazione di munizioni poco consone alle armi in cui vengono utilizzate.

Bisogna innanzitutto descrivere le caratteristiche dei revolver camerati per il 38 S&W e degli esemplari in 38 Special e 357 Magnum che verranno usati come metro di paragone data la loro enorme diffusione.

Differenze tra le armi

La maggior parte dei revolver in .38 Special o .357 Magnum, come le Smith & Wesson Mod. 14, Mod. 19 o Mod. 27 e 28, presentano un diametro tra i vuoti della rigatura (quello che gli anglosassoni chiamano "groove diameter") compreso tra .357 e .358 pollici mentre le forature del tamburo (la parte anteriore alle camere di cartuccia che terminano con la faccia anteriore del tamburo) hanno un diametro maggiore, pari a .358 o .359 pollici quindi circa .001 pollice maggiore rispetto al diametro di rigatura della canna. Questa sarebbe la combinazione ideale per un revolver nei calibri sopracitati. Un eccezione è data dai revolver Colt Python poichè presentano un diametro dei i vuoti della rigatura compreso tra .354 - .355 pollici.

Nelle armi in .38 Special o .357 Magnum si utilizzano generalmente palle del diametro di .357 o .358 pollici.

Nel caso delle ogive in lega esistono due "scuole di pensiero", che consigliano soluzioni differenti. La prima prevede l'utilizzo di palle trafilate all'esatto diametro dei vuoti della rigatura, la seconda raccomanda l'uso di ogive più larghe, aventi un diametro identico a quello delle forature del tamburo. Entrambe le soluzioni sono valide e la soluzione più appropriata può essere determinata solo dopo alcune sessioni al poligono. Ogni revolver è differente e presenta delle caratteristiche uniche. In alcuni esemplari è possibile notare una differenza tra le rosate, realizzate impiegando pallottole trafilate a diametro differente (corrispondente ai vuoti della rigatura o al diametro delle gole del tamburo). Altri esemplari sono meno suscettibili a tale variazione e le prestazioni al poligono di tiro sono identiche.

A differenza delle armi in .38 Special o .357 Magnum i revolver in .38 S&W presentano una enorme variabilità nelle dimensioni sopra descritte. Generalizzando si può dire che la maggioranza degli esemplari presenta un diametro dei vuoti della rigatura che varia da .359 a .363 pollici mentre le gole del tamburo possono variare da .360 a .366 pollici.

Negli esemplari da me misurati (tre Smith & Wesson K-200 e due revolver di fabbricazione britannica) ho potuto osservare come il diametro di rigatura sia aggiri generalmente attorno a .361 - .362 pollici, mentre le forature del tamburo sono nettamente più larghe nei revolver Smith & Wesson che negli esemplari Webley o Enfield.

In diversi revolver britannici il diametro di rigatura è risultato maggiore delle gole del tamburo, rispettivamente .361" e .360". Questo è stato riscontrato effettuando diversi controlli e misure.

Di seguito è presente una tabella che descrive alcuni revolver Smith & Wesson, Webley & Scott ed Enfield verificati, dove è possibile leggere le misure dei diametri della canna (calibro sui vuoti della rigatura) e del tamburo (calibro della camera al foro di uscita).

 

Arma

Calibro sui vuoti

Tamburo 1

Tamburo 2

Tamburo 3

Tamburo 4

Tamburo 5

Tamburo 6

S&W M&P

.361

.365

.366

.3645

.364

.364

.365

S&W Victory

.361

.363

.3635

.363

.364

.364

.363

S&W Victory

.362

.363

.363

.363

.363

.364

.364

Webley&Scott MkIV

.361

.360

.360

.360

.361

.360

.360

Enfield n°2 MkI*

.360

.360

.360

.360

.361

.360

.360

 

Un'altro esemplare Enfield n°2 MKI osservato presentava una canna il cui diametro dei vuoti della rigatura era pari a .362" mentre un revolver Webley & Scott presentava un classico diametro da .361".

Altri revolver, come ad esempio la Colt Positive, presentano spesso diametri dei vuoti di rigatura minori. In letteratura questa misura viene indicata a .357 - .358 pollici con le forature del tamburo pari a .359 pollici.  Sebbene alcuni esemplari sembrano avere queste caratteristiche altri presentano canne leggermente più larghe, aventi un diametro di rigatura pari a .359". Altri ancora, misurati appositamente per la realizzazione di questa scheda, sono caratterizzati da un diametro di rigatura pari a .355 "(Colt Official Police) e .356 " (Colt Banker Special).

Nonostante le ricerche effettuate, le informazioni attualmente in mio possesso sui revolver fabbricati dalla Smith & Wesson in questo calibro in seguito al secondo conflitto mondiale sono piuttosto limitate. Sembra che i diametri di rigatura siano analoghi a quelli degli esemplari bellici, pari a circa .361 pollici.

Per quello che riguarda l'esemplare Ruger Service-Six descritto precedentemente, un autore americano ha constatato che quest'ultimo presentava una canna da .357 pollici, al pari degli altri esemplari in .38 Special o .357 Magnum.

Al fine di ottenere i migliori risultati da una di queste armi è quindi di fondamentale importanza conoscerne le caratteristiche, quali il diametro dei vuoti della rigatura e delle forature del tamburo. Il primo può essere misurato effettuando un calco della canna con una palla in lega non troppo dura, preferibilmente oliata. Essa viene spinta delicatamente all'interno della canna tramite un punzone, facendo assoluta attenzione a non toccare le rigature con quest'ultimo. In questo modo i vuoti della rigatura risulteranno in rilievo sulla palla appena stampata, e risulterà possibile misurare questo diametro. Anche le leghe al bismuto fondenti a basse temperature sono particolarmente adatte a questo scopo. Sono facilmente utilizzabili e sono proprio destinate alla realizzazione dei calchi delle canne e delle camere di cartuccia.

La palla come si presenta dopo aver effettuato il calco della canna. In questo caso la palla utilizzata è del tipo Wad Cutter.

Le forature del tamburo possono facilmente essere misurate con un micrometro da interni.

Al contrario della gran parte delle armi lunghe ex ordinanza che presentano quattro rigature, parallele tra loro a due a due, i revolver Smith & Wesson presentano cinque righe mentre le pistole Webley & Scott ed Enfield ne possiedono sette. Avendo numero dispari di righe il calco realizzato presenterà in rilievo un "vuoto" della rigatura corrispondente a un "pieno". La normale misura con un micrometro risulterà così scorretta e non rappresentativa. Osservando l'immagine seguente il problema appena illustrato risulta certamente di più facile comprensione.

Disegno che schematizza la rigatura dei revolver Smith & Wesson dotati di cinque rigature. Si può facilemente notare come a un "vuoto" della rigatura corrisponda un "pieno" della rigatura stessa.  il punto "a" rappresenta il diametro di rigatura, il punto "b" quello di foratura.

E' possibile arginare questo problema misurando due "spigoli" impressi sulla palla, andando così a rilevare i rilievi di due "vuoti" della rigatura. Anche se non è una cosa semplicissima le misure sono generalmente sufficientemente affidabili.

Di maggiore affidabilità è l'utilizzo di calibri appositi torniti a misure stabilite. Essi sono semplicemente dei dischi cilindrici che vengono forati e torniti internamente fino a raggiungere un diametro stabilito ( es. .357", .3575", .358" ecc. fino a arrivare a .363 -.364 pollici) e nei quali viene fatta passare la palla derivante dal calco. Potendo verificare in quali calibri il calco riesce a passare si ottiene così un intervallo corrispondente al diametro dei vuoti della rigatura (Esempio: per un revolver in .38 Special la palla ottenuta dal calco passa nel calibro con diametro interno pari a .358" ma non riesce a passare in quello da .3575", in questo caso la canna avrà un diametro di rigatura compreso tra questi due valori).

I calibri torniti a misure stabilite e la verifica con il calco di una canna (ib basso).

Il calco riguarda un revolver Smith & Wesson modello 14 in .38 Special.

 

Differenze tra le cartucce

Disegno tecnico della cartuccia .38 S&W e disegno tecnico della cartuccia .357 Magnum

Da sinistra: .38 S&W, .38 Special, .357 Magnum

Guardando i disegni tecnici del .38 S&W e del .38 Special si può notare come i diametri dei due bossoli siano nettamente differenti. Il 38 S&W presenta un diametro alla base del corpo pari a .3865 " e all'apice di .3855 ". Dalle specifiche del .38 Special e del .357 Magnum si evince che queste due cartucce presentano un diametro dell'intero corpo pari a .379 ".  Tuttavia controlli effettuati su bossoli di produzione Remington, Fiocchi e Winchester hanno messo in evidenza che il diametro effettivo di queste cartucce risulta ancora inferiore e pari a .377 ". Il 38 S&W presenta quindi un profilo conico, al contrario delle cartucce .38 Special o .357 Magnum che possiedono un bossolo cilindrico. I bossoli destinati ai nostri revolver possono certamente essere ricavati dai più grandi .38 Special o .357 Magnum ma non rispetteranno le dimensioni reali del .38 S&W.  Inoltre i bossoli ottenuti in questo modo presenteranno delle pareti molto più spesse rispetto al normale .38 S&W.

Date le dimensioni differenti appena descritte anche le matrici da ricarica destinate al .38 Special non sono adatte in quanto causano un eccessivo restringimento del bossolo. Una volta sparato questo tenderà ad allargarsi enormemente e se ricalibrato più volte per l'intera lunghezza sarà soggetto a un elevato stress che ne causerà facilmente la rottura. Questo fenomeno è accentuato nel caso di camere di cartuccia particolarmente larghe, abbastanza frequenti nei revolver di produzione bellica.

Naturalmente i bossoli specifici per il 38 S&W rappresentano la soluzione più appropriata, nonostante siano di difficile reperibilità. Il mercato online però permette di soddisfare tutte (o quasi) le esigenze dei tiratori e con un po' di pazienza questi essenziali componenti da ricarica possono essere acquistati online e venire consegnati presso la propria abitazione evitando così una faticosa ricerca presso le armerie del circondario.

E' bene far presente che non tutti i fabbricanti rispettano le misure originali e alcuni bossoli presentano un profilo cilindrico, pur avendo un diametro maggiore rispetto ai bossoli del .38 Special. A questo proposito ho potuto osservare alcuni bossoli prodotti diversi anni fa dalla Geco aventi un diametro di .385 pollici per l'intera lunghezza. Sembra che alcuni bossoli prodotti dalla Remington presentino un diametro costante pari a .380 pollici, ma non ho avuto modo di verificarlo.

Dies, polveri e palle per la ricarica

Il panorama delle matrici da ricarica è anch'esso piuttosto limitato. Data la conicità del .38 S&W l'utilizzo dei dies del .38 Special/.357 Magnum è sconsigliato, come è già stato detto. Nel caso il lettore non disponga del set specifico di matrici per il .38 S&W una soluzione è rappresentata dall'utilizzo dei dies destinati al 9x21 IMI. Quest'ultima cartuccia presenta una leggera conicità, pari a .391" alla base del bossolo e a .379" all'apice dello stesso. Regolando l'altezza del ricalibratore o utilizzando dei distanziali forati e torniti di opportuno spessore è possibile ricalibrare solo la porzione anteriore del bossolo del 38 S&W. In pratica i distanziali, posizionati sul shell holder e contenenti il bossolo impediscono la ricalibratura completa di quest'ultimo andando in battuta con la faccia della matrice.

Da sinistra: una bronzina alta 5 mm, un bossolo 38 S&W sullo shell holder con un distanziale alto 6 mm, un bossolo già ricalibrato e svasato.

I propellenti molto vivaci destinati alla ricarica dell'arma corta sono quelli che meglio si adattano a questa piccola cartuccia, date le ridotte dimensioni del bossolo. Polveri della stessa classe della Bullseye, Red Dot e Unique (Alliant) come ad esempio la 700X (Dupont), la Vihtavuori N320, le ormai obsolete Rex nonché la GM3 o S4 (Nobel Sport) sono le più indicate mentre  i propellenti più progressivi destinati a calibri Magnum sono assolutamente sconsigliati. Gli inneschi del tipo standard sono chiaramente quelli più adatti. Per sicurezza è necessario rimanere entro i 30 kilogrammi di energia e 1200 bar di pressione, quest'ultimo valore indicato dalle tabelle CIP (Commissione Internazionale Permanente) e misurato con il metodo del trasduttore, alle quali fanno riferimento anche le cartucce commerciali Fiocchi.

Le palle presenti in commercio destinate al .38 Special e al .357 Magnum (in lega o blindate) presentano generalmente un diametro di .357 - .358 pollici. Queste possono essere adatte alle armi in .38 S&W che presentano diametri di rigatura consoni a queste palle, come decritto precedentemente. Possono tranquillamente essere usate anche nelle armi che presentano canne più larghe, ma è facile intuire come i risultati saranno spesso deludenti. Un'eccezione è data dalle palle da .357 in lega del tipo Hollow Base Wad Cutter (HBWC). La base cava presente in queste palle è destinata ad espandersi durante lo sparo andando a impegnare maggiormente le rigature rispetto a tutte le palle a base piana. Il peso di queste palle si aggira intorno ai 145 -150 grani e non possono essere posizionate interamente all'interno bossolo del 38 S&W, come invece avviene normalmente nel .38 Special o nel .357 Magnum che presentano un bossolo di lunghezza maggiore. Personalmente posiziono queste palle affondandole solo parzialmente nel corto bossolo e lasciando scoperta una porzione elevata di questa ogiva cilindrica. Dalle prove che ho effettuato e dai risultati di altri tiratori che hanno adottato la stessa soluzione, sembra che questa palla sia quella in grado di fornire i migliori risultati tra quelle del diametro di .357 pollici. Questo vale per le armi con diametro di rigatura maggiore a .360 pollici. Come già detto è meglio tenersi entro i 1200 bar di pressione, valore analogo a quello raggiunto dalla versione "mid-range" del 38 Special, caricate con questo particolare tipo di palla. E' bene prestare attenzione e non confondere i valori riguardanti la palla wad cutter a base piana con la versione a base cava, in quanto quest'ultima può portare a spiacevoli inconvenienti. Se la pressione sviluppata dalla combustione della polvere è eccessiva la base cava della palla rischia di espandersi troppo ostruendo lo spazio presente tra tamburo e il cono di forzamento della canna. Se questo avviene le pressioni aumenterebbero notevolmente e l'arma potrebbe non sopportare tale sforzo.

La cartuccia .38 S&W caricata con palle HBWC Fiocchi

Un autore statunitense riporta un problema legato alle palle HBWC, testate proprio nel 38 S&W. Le pressioni causate dalla combustione della polvere hanno provocato la rottura della palla che si è separata in due parti, una parte cilindrica centrale che è stata spinta a velocità molto elevata e una seconda parte "tubolare" corrispondente al perimetro dell'ogiva. Questa sorta di "Sabot", come la definisce l'autore, ricadeva a pochi metri dal tiratore. Ho voluto riportare questo aneddoto ma non è mia intenzione spaventare il lettore, che non deve certo pensare che le palle di questo tipo (HBWC) siano causa di numerosi problemi e incidenti. L'episodio citato dall'autore americano è certamente dovuto, come lui stesso spiega, alle palle utilizzate caratterizzate da una base cava probabilmente troppo profonda. Le palle HBWC come quelle commercializzate dalla Fiocchi non mi hanno mai causato problemi, né in questa cartuccia né nel più grande 38 Special e dubito che ne causeranno ad altri tiratori, a patto che si osservino i limiti di pressione e le dosi di ricarica indicate per questo particolare tipo di palla. Gli incidenti avvenuti con questa palla nel 38 Special o nel .357 Magnum sono stati causati proprio dalle pressioni troppo elevate generate da un errata ricarica. Se usate con il giusto criterio queste palle, assieme alle sorelle a base piana, possono essere molto precise.

Un piccolo produttore statunitense, Matt's bullets, produce tre pallottole destinate al .38 S&W del peso di 150 e 200 grani. Esse sono un'esatta copia delle palle originariamente usate in questa cartuccia, sia nella versione statunitense (150 grani e 200 grani per la versione Superpolice) sia nella versione Britannica MkI. Fornite con diametro di .361 " sono realizzate anche da .360 fino a .363 pollici. Tuttavia queste palle sono disponibili esclusivamente sul mercato statunitense in quanto questo produttore non le spedisce al di fuori dei confini nazionali.

Per chi si cimenta nell'arte della fusione delle palle in lega vi sono molte soluzioni. La linea di fondipalle destinate al .38 Special e al .357 Magnum è molto ampia e consente di sperimentare questo calibro con diverse forme e pesi di palla. 

A seconda del tipo di lega e di matrice utilizzata, le palle ottenute presentano spesso diametri maggiori a quelli delle ogive già disponibili in commercio, questo perché le pallottole realizzate per fusione vanno successivamente trafilate al diametro opportuno e lubrificate. Non è raro ottenere palle da .360 o .361 pollici con i normali fondipalle, specialmente se si utilizzano leghe che contengono una percentuale elevata di antimonio. Alcuni fondipalle destinati al .38 Special o al .357 magnum rilasciano ogive da .363 / .364 pollici, in particolare le matrici prodotte dalla Lee Precision sembrano rilasciare palle di diametro maggiore rispetto a quelle realizzate da altri produttori come ad esempio Lyman o RCBS. Avendo una trafila del diametro adatto al nostro revolver (La Lyman ne produce da .356 a .360 " e da .363") è possibile ottenere palle del diametro corretto. Se le pallottole realizzate presentano già un diametro adatto possono essere ingrassate direttamente, in particolare con lubrificanti liquidi tipo Alox (Lee Precision). Questo tipo di grasso è destinato principalmente a certi tipi di palle, come quelle munite di microrighe, ma nessuno vieta di testarlo su ogive di altro tipo.

Fondipalle Lyman 358395 per palle a base cava Wad Cutter

Esistono dei fondipalle specifici per realizzare palle a base cava, tra cui quelle del tipo Wadcutter. Se le palle ottenute presentano un diametro maggiore a quelle presenti già in commercio possono essere un'ottima soluzione per quei revolver caratterizzati da canne molto larghe. Le leghe utilizzate dovranno essere molto tenere, aventi per esempio da un rapporto Stagno-Piombo di 1:20 (valore di durezza Brinnel - BHN - pari a 10). Questo è necessario perché le basi cave si espandano in seguito alla combustione della polvere, cosa che non può avvenire correttamente se la lega utilizzata è troppo dura. Una matrice destinata a produrre palle Wad Cutter da 148 grani a base cava è il Lyman 358395 e le palle ottenute andranno inserite solo parzialmente nel bossolo del 38 S&W, come è già stato descritto.

Fondipalle RCBS 38 - 148 -WC per palle Wad Cutter a base piana da 148 grs.

Per chi volesse caricare questa cartuccia con palle WadCutter inserendole interamente all'interno del bossolo, come di solito avviene con le palle di questo tipo nel .38 Special o nel .357 Magnum, le ogive prodotte per esempio dalla matrice Lyman 358101 risultano le più indicate. Avendo un peso di 75 grs e una lunghezza nettamente inferiore alle più comuni versioni da 148 grs, queste pallottole possono essere affondate nel corto bossolo di questa cartuccia contenente anche la carica di polvere. Al contrario le normali versioni a base piana da 148 grs, ottenibili ad esempio con il fondipalle Lyman 35863 o l'RCBS 38 - 148 - WC andranno inserite solo parzialmente nel bossolo come è stato più volte consigliato.

Fondipalle Lyman 358311 per palle round nose da 158 grs

Tra le palle del tipo "round nose" voglio citare la classica Lyman 358311. Questa palla, del peso di circa 158 grani, è estremamente precisa. Presenta un grande solco destinato a contenere il grasso lubrificante, importante per ridurre l'impiombatura della canna e presenta inoltre un profondo solco di crimpatura.  

Disegno della palla prodotta dal fondipalle Lyman 358430

Se l'intenzione è quella di replicare la versione originale con palla da 200 grani la scelta delle matrici è più limitata e ricade sulla Lyman 358430 e sul NEI 169/A.  

Disegno tecnico della palla prodotta dal fondipalle NEI 169/A

 Entrambe round nose e del peso di circa 200 grani permetto di ottenere una ricarica analoga a quella utilizzate nella cartuccia MkI o Superpolice. 

Al fine di ottenere palle del tipo "Heel-base", originariamente usate sulle cartucce che hanno ispirato il 38 S&W, è possibile usare i fondipalle Lyman 358159 e 358160, mentre il Lyman 358070 produce palle a base cava ed era destinato al 38 Long Colt. Queste matrici sono estremamente difficili da trovare e personalmente non posso garantire la loro efficacia.

Alcune palle Semi Wad Cutter. Da sinistra: Lyman 358429, RCBS 150 SWC K-T, Lee 358158RF, Lee TL358158SWC munita di "microrighe"

Il panorama delle palle Semi wad cutter (SWC) è molto ampio. Prime fra tutte spicca la Lyman 358429 disegnata da Elmer Keith nel lontano 1929, dopo aver dato vita alle palle dello stesso tipo destinate al 44 Special (e successivamente al 44 Magnum) e al 45 Long colt e al 45 ACP o AutoRim. Essa era ispirata alla palla 358311 descritta poco fa e ne incorporava molte caratteristiche. Presenta un peso di circa 170 grani ed è stata anche modificata in una versione Hollow Base (358431) e una versione Hollow Point (358439), entrambe di difficilissima reperibiltà. La matrice Lyman 358431 sarebbe l'ideale per tutti quei revolver caratterizzati da canne molto larghe ma la sua rarità rende questa soluzione di difficile applicazione. Un'altra palla molto simile è la Hensley&Gibbs #51, derivata dalla Keith 358429. Essa infatti è una versione "ridotta" della Keith, modificata da George Hensley e Philipe Sharpe negli anni '30 e raggiunge un peso di 160 grs.

Fondipalle RCBS 38 150 K-T

Del peso di 150 grs la RCBS 150 SWC K-T è anch'essa un'ottima palla. E' essenzialmente una versione più piccola e leggera delle due palle appena descritte.

Fondipalle Lyman 358156 per palle Semi Wad Cutter munite di Gas Check. Il peso delle palle è di circa 158 grs.

Delle molte versioni sviluppate successivamente ve ne sono alcune munite di Gas Check (come la Lyman 358156) e molte altre varianti alcune delle quali destinate ad essere lubrificate per mezzo di un grasso liquido come ad esempio l' "Alox" prodotto dalla Lee Precision.

A sinistra, una palla realizzata col fondipalle Lyman 358156 (illustrato nella foto precedente).

A destra, una palla dello stesso tipo pronta per il caricamento, dopo la trafilatura, l'ingrassaggio e l'applicazione del Gas Check.

 

Le palle più adatte per quest'ultimo lubrificante sono quelle caratterizzate dalle cosiddette "microrighe" e non sono destinate a essere trafilate ma vanno semplicemente ingrassate e alloggiate nel bossolo. Tuttavia, a seconda delle leghe utilizzate, le palle ottenute possono essere troppo larghe per poter essere utilizzate con successo nel .38 Special ma potrebbero risultare più adatte a quei revolver che necessitano pallottole di diametro maggiore.

Le palle in lega risultano essere più indicate per i revolver Smith & Wesson, che presentano 5 righe molto larghe e profonde, al contrario dei revolver inglesi Webley e Enfield che presentano spesso righe più sottili. Generalmente le normali palle in lega non sono adatte a queste canne, a meno che non vengano usate leghe molto dure, con valore di durezza brinnel superiore a 12. Queste leghe possono essere ottenute utilizzando una più alta percentuale di Stagno o del Linotype (lega il cui valore di durezza Brinnel è pari a 22), che contiene però antimonio. In quest'ultimo caso le palle saranno di difficile fusione e, a causa dell'espansione della lega nella matrice, si "incolleranno" al fondipalle complicando notevolmente la loro realizzazione. Le palle ottenute con questa lega sono molto fragili e spesso al momento del taglio del codolo (corrispondente all'apertura del fondipalle) la base della palla viene rotta, o meglio "strappata" parzialmente. Conseguentemente le palle derivate non saranno costanti tra loro e risulteranno poco precise.

C'è sempre l'eccezione che conferma la regola ed alcuni revolver britannici producono buone rosate anche con le normali palle in lega.

Una soluzione adottata da alcuni tiratori è quella di utilizzare un fondipalle destinato al 9x18 Makarov. Concepite per essere utilizzate in una cartuccia caricata con palle di diametro maggiore rispetto ai comuni 9mm (il 9 corto o 9x21 utilizzano pallottole del diametro di .356"), le ogive ottenute con un fondipalle dedicato come il Lee 365-95-1R o il Lyman 364650 possono essere adatte allo scopo. Avendo un diametro compreso tra i .363 e i .365 pollici le palle destinate al 9x18 sembrano essere perfette per la ricarica della cartuccia qui descritta, se destinata a tutte quelle armi che presentano un diametro di canna e tamburo corrispondente a queste palle. Il peso di queste pallottole è però nettamente inferiore (95grs) rispetto a quelle usate normalmente nel 38 S&W e nel 38 Special.

 

Stando a quanto riportato da chi ha utilizzato questa soluzione, le palle ottenute presentano un diametro compreso tra i .365 e i .368 pollici e vanno quindi trafilate al diametro corretto per poter essere usate senza problemi (eccessi di pressione e impiombatura). In ogni caso la trafila da .365 o .366 può essere utile se si possiede un'arma con la canna o tamburo avente tale diametro. Tale trafila, anche se di non facile reperibilità, è disponibile sul mercato ed è prodotta per esempio dalla Saeco. La Lyman, come già accennato, dispone di trafile di diametro inferiore, da .360 e da .363 pollici.

Non posso esprimermi sulla validità di queste palle se utilizzate nel piccolo calibro .38 in quanto non ho mai testato questa soluzione. Come ho già accennato precedentemente è possibile ottenere palle molto larghe (anche da .363 - .364 pollici) con alcune matrici destinate al .38 Special, quindi a mio parere non è assolutamente necessario acquistare un fondipalle specifico per il 9x18 Makarov al fine di caricare correttamente il 38 S&W.

Allo stesso modo non mi esprimo sull'utilizzo delle palle blindate da .363 destinate alla cartuccia sovietica appena citata. Per queste ultime è meglio procedere con estrema cautela dato che le palle blindate, rispetto a quelle in lega, generano pressioni più alte.

 

Non tutti i manuali contengono le tabelle di ricarica specifiche per questa cartuccia, data la sua scarsa diffusione. Tra tutti quelli presenti il manuale "Lyman cast bullet handbook", indicato per la ricarica con palle il lega, riporta diverse opzioni completate dai relativi valori di pressione. I manuali della Speer forniscono ulteriori dati di ricarica, anche con palle blindate. Questi manuali sono degli ottimi strumenti e forniscono inoltre delle basilari nozioni di ricarica. Il manuale "Lyman cast bullet handbook" introduce inoltre il lettore nell'ampio e affascinante mondo della fusione. Tali manuali, reperibili facilmente anche online ad un costo accessibile a tutti non dovrebbero mancare nella libreria di un tiratore, specialmente se è anche "ricaricatore".

 

Nel concludere auguro ai lettori di ottenere ottimi risultati, ma sopratutto voglio augurare buon divertimento! 

 

 

 

Bibliografia:

Major General Julian S.Hatcher; Textbook of pistols and revolvers; Small-Arms Technical Publishing Company; 1935

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Elmer Keith; Gun Notes Vol.I e II; Safari Press; 1995-1996

Timothy J. Mullin; Letters from Elmer Keith; Paladin Press; 2008

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Philippe B. Sharpe; Complete guide to handloading; Funk & Wagnalls Co.; 1937

Charles R. Suydam; U.S. Cartridges and their handguns; Beinfeld Publishing, Inc. 1977

Andrea Bonzani; 38 S&W -  Piano Nonnina; Armi&Tiro; 2010; 3; 146

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Speer reloading manual, number 11 and 13

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Jim Supica, Richard Nahas; Standard Catalog of Smith & Wesson third edition; Gun Digest Books; 2006

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