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I calibri delle ex ordinanza

Il campo d’azione delle nostre armi va dal 1890 circa ai nostri giorni.  Non ho volontariamente inserito il .223 Remington, dato che i molti cloni di fucili militari attualmente in vendita non hanno i requisiti propri dell’ex ordinanza, intesa come traduzione del termine “military surplus”. Ma andiamo con ordine...

Gli ultimi 15 anni dell’800 (due secoli fa!!!! come passa il tempo!!) furono molto prolifici in termini di nuovi calibri. Le maggiori potenze europee svilupparono una serie di cartucce che ai nostri giorni si definirebbero “proprietarie”. Quasi tutti i “grandi” si orientarono verso prodotti attorno al 7,5 – 8 mm. Qualche altra nazione (Italia, Svezia, Grecia, Olanda, Giappone) adottò un munizionamento cal.6,5 mm. 

A quell’epoca non si parlava di “standardizzazione NATO” o di  altre amenità del genere, anche perché, tutto sommato, era meglio che i potenziali avversari non usassero gli stessi componenti.

Ogni Paese "andava per conto suo", con lo sviluppo di versioni e caricamenti sempre più avanzati sulla base dello stesso impianto (o meglio dello stesso bossolo). Anche nazioni tradizionalmente alleate non utilizzavano cartucce compatibili.

Alcune cartucce hanno subito molte modifiche nella forma e nel peso della palla, nel tipo e nella quantità di propellente, e questo solo per quanto riguarda i caricamenti ordinari….

E’ inoltre capitato spesso che, a causa di necessità di tipo bellico, o per  gli accadimenti conseguenti a cambiamenti di fronte, una nazione utilizzasse anche cartucce sviluppate da nazioni alleate (es. l’uso dell’8 Lebel da parte dell’Italia nella I GM) o addirittura nemiche (la 8 mauser nelle mitragliatrici Besa inglesi o la .303 nelle Safat italiane, II GM).

Vediamo ora, con una semplice tabella,  quali calibri per arma lunga furono  usati dalle principali nazioni nei diversi periodi: 

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