Quanto sono sicuri certi fucili semiautomatici?

di  Ugo Venturoli

Traduzione di F. Mancuso dell'originale pubblicato sul sito http://www.chuckhawks.com/index.html

 

All'inizio di quest'anno (2010), ho scritto una breve nota sul "doubling” riguardante lo AK. Alcuni giorni dopo, un tale, su un NG di usenet, ha scritto che il novanta per cento delle volte che questo malfunzionamento si verifica si ha a che fare con uno slam fire.

Costui non sapeva cosa stava scrivendo.

Il cosiddetto "slam fire" è un malfunzionamento estremamente pericoloso che ha luogo quando il percussore, per qualche motivo, resta incastrato in posizione sporgente dalla faccia dell’otturatore. Quando l’otturatore si porta in avanti, lo sparo avviene prima che l’otturatore sia completamente bloccato in chiusura.

Ciò può accadere anche per la presenza combinata di un percussore pesante, in assenza di una molla di richiamo del percussore, e di un innesco particolarmente sensibile.

Vi è un'altra causa insolita: la craterizzazione di un innesco di una munizione sparata in precedenza può proiettare frammenti di metallo nel foro di passaggio del percussore, ed essi possono agire come un cuneo che blocca il percussore in posizione avanzata. Ho visto un SVD di provenienza cinese saltare in aria questo modo, a causa di un foro di passaggio del percussore sovradimensionato abbinato a munizioni di fabbrica di scarsa qualità provenienti da un paese dell'Est. (*)

In ogni caso, il “doubling” è un altro paio di maniche. Il manuale TM9-1005-249-23 per il fucile M16, al punto 13, pagina 3.9 (Capitolo 3 Sezione III: Risoluzione dei problemi) descrive la seguente condizione: “(l’arma) spara quando il grilletto è rilasciato con il selettore in modalità semi-automatica, o spara due o più colpi col selettore in posizione semiautomatica (doubling)”.

Dunque il problema ha due aspetti distinti: (1) l'arma spara quando si rilascia il grilletto, (2) l'arma spara due o più colpi in successione anche quando si trova in modalità semi-automatica. Consideriamo in primo luogo il caso (2), che è il più comune. Il suddetto manuale per il caso (1) del paragrafo citato indica come causa del malfunzionamento "Disconnettitore difettoso", e come azione correttiva "Sostituire il disconnettitore".

Ma torniamo al problema del “doubling” nello AK. Il meccanismo di sparo dei fucili AK è in parte simile a quello della M16, il che consente di usare come riferimento i buoni vecchi manuali statunitensi. Lo AK ha anche un'altra caratteristica molto utile: dopo aver rimosso il coperchio posteriore, si può osservare con facilità il meccanismo di sparo e, quindi, comprendere il rapporto di causa-effetto di ciò che accade.

Per verificare la possibilità di “doubling” in un AK è opportuno partire dal caso (2), cioè quando l’arma spara due o più colpi in posizione semi-automatica.

Con il grilletto trattenuto all’indietro dopo l’armamento del gruppo di scatto, il cane è trattenuto dal disconnettitore. Con la punta di un dito, si eserciti una moderata pressione in entrambe le direzioni sul disconnettitore. Un cane che cade indica una presa insufficiente del disconnettitore su di esso.

Si può rimediare ad una presa insufficiente limando con cautela la faccia anteriore del disconnettitore, per farlo avanzare di più ed ottenere una superficie di contatto più ampia. Se si hanno a portata di mano delle parti di ricambio, forse un disconnettitore nuovo è una soluzione migliore. A volte il problema sta in una molla del disconnettitore debole o difettosa, in tal caso è una buona idea sostituirla così da ottenere una presa più forte. Dall'altro lato, una molla del disconnettitore troppo forte è causa di un sensibile contraccolpo sul dito che tira, cosa che sembra infastidire alcuni tiratori. Nella maggior parte dei casi, queste modifiche risolvono il problema.

Se il disconnettitore funziona correttamente, le vibrazioni dovute allo sparo non scuotono il cane fino a liberarlo.

Prove eseguite su un Norinco 84S cinese in calibro 5,56 mm con munizioni appositamente ricaricate indicano che l’arma è più incline a doppiare il colpo utilizzando dosi elevate di polvere dalla combustione veloce. Dosi moderate di polvere relativamente lenta riducono l'incubo del “doubling”. Utilizzando la Vihtavuori N140 il ciclo è meno violento, ed è lecito ritenere che il ciclo di sparo sia più lento.

Se la verifica del disconnettitore è positiva, si può passare a verificare la situazione indicata al già citato caso (1), cioè un'arma che spara quando si rilascia il grilletto.

Rimosso il coperchio e trattenuto il grilletto in posizione arretrata, si arretra e si riporta in chiusura l’otturatore, quindi si rilascia il grilletto con un movimento lento e regolare. Si ripete l'operazione cinque volte. Se il cane cade in una di queste cinque prove siamo di fronte ad un tipico problema di timing. Test condotti su una Norinco M84S hanno messo in evidenza che rilasciando il grilletto, il gruppo di scatto primario, che è solidale con il grilletto, non risale abbastanza velocemente per intercettare il cane. Ecco perché il cane cade, e doppia il colpo. La soluzione potrebbe essere in una molla del grilletto più forte.

Quanto è pericoloso il “doubling”? Nessuno può dire in quale fase di chiusura esso avviene, per cui è ragionevole affermare che può essere molto pericoloso, con rischio di lesioni per il tiratore. Cariche quasi massime di una polvere vivace sparate in un M84S Norinco hanno portato ad avanzamento della spalla e ad accorciamento del colletto.

Quando alla Norinco hanno introdotto il modello 84, hanno dimostrato uno scarso senso di responsabilità. Per rendere legale un AK nato per tirare a raffica, hanno semplicemente rimosso la leva di scatto automatico ed il suo perno per rendere impossibile il fuoco automatico, ignorando il fatto che nel progetto AK la leva di scatto automatico riveste anche la funzione di leva di sicurezza, impedendo la caduta del cane fino a quando il porta-otturatore  non ha completato il movimento che porta al blocco dell’otturatore. Norinco ha omesso di aggiungere una importante sicurezza meccanica di tipo diverso che consentisse comunque di sparare solo ad otturatore completamente bloccato.

Per concludere, c'è solo una cosa da aggiungere alla questione. Molti anni fa lessi su American Rifleman (rubrica Domande e Risposte) che un tiratore in grado di controllare il movimento del dito, fino al punto di arrestare la pressione sul grilletto appena avviene lo sgancio, e la caduta, del cane, produrrà più “doubling” di un cattivo tiratore che strappa. La ragione sta nel fatto che l’arresto del movimento del dito può provocare un impegno incompleto del cane col disconnettitore, producendo così il “doubling”. A questa eventualità non c'è rimedio, essendo, ancora fino ad oggi, impossibile acquistare per corrispondenza un cervello umano di ricambio.

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(*) N.d.F.: Mi permetto di citare una situazione che spinse, anni or sono, ad emettere, nel 1990, un richiamo relativo alle armi Winchester Modello 100, la produzione delle quali era terminata nel 1974. Ad anni di distanza risultò che il percussore tendeva a spezzarsi per fenomeni di fatica, e la sua punta poteva rimanere incastrata in posizione avanzata, con conseguenze immaginabili. Ai proprietari delle armi venne proposta la sostituzione gratuita del componente con uno di diverso disegno presso un armaiolo convenzionato; in alternativa, essi potevano scegliere di portare l’arma presso un armaiolo di fiducia, ed in tal caso la Ditta avrebbe inviato loro il nuovo percussore insieme ad un assegno di 30 dollari come compenso per il lavoro di sostituzione. E' lecito ipotizzare che i costi dell'operazione vennero sostenuti dalla Olin Corporation, che aveva già ceduto da anni le attività di produzione delle armi Winchester negli USA alla appositamente creata U.S. Repeating Arms Company, ma che fino al 1981 era stata proprietaria degli stabilimenti di New Haven in cui tutte le Modello 100 erano state realizzate.