EFFI ... CHE?

di Frank A. Mancuso

 

Scorrendo in rete gli scambi di opinione tra exordinanzisti, tutte le volte che mi capita di leggere illustri sconosciuti che davanti alla foto di (diciamo) una Beretta 418 commentano meravigliati: "Ma guarda! Non sapevo nemmeno che esistesse!" mi trattengo a stento dal mollare un virtuale, ma percepibile, ceffone.

Il ceffone non è per punire l'ignoranza. L'ignoranza di per sé non è una colpa.

Il ceffone è per la meraviglia, che sottilmente esprime un'inopportuna presunzione; benedett'uomo, non hai mai studiato l'argomento e sei sorpreso di non conoscere l'ABC?

Chi conosce l'ABC dell'argomento, se è intellettualmente onesto, sa di non essere superiore o migliore di altri.

Sa che le armi esistevano già da un bel po' di tempo prima della sua nascita, sia che di armi legga, sia che ne scriva. E chi scrive lo fa soprattutto perché ne ha voglia, e quando ne sa di più è cosciente che ha solo ... letto di più.

Anche quando la lettura riguarda documenti originali; magari si sarà impegnato per trovarli, quando non è stata la buona ventura ad averglieli messi sotto il naso, ma sa che non li ha redatti, corretti ed approvati.

Di certo può parlare con migliore cognizione di causa. Meglio ancora se alla teoria ha affiancato la pratica.

Il che lo rende partecipe della cultura delle armi.

Quindi i social network sono deleteri alla cultura?

Assolutamente no, ma danno quel che possono dare, ovvero un'informazione rapida, mirata al risultato immediato, diretta ad un solo destinatario (che a volte nemmeno riesce a raccoglierla nella sua interezza).

Ottima l'efficienza, se tutto va bene, ma poca l'efficacia.

Un pochino meglio se la cava(va)no i forum, che mettendo a disposizione adeguate funzioni di ricerca ancor oggi permettono di rintracciare informazioni anche a distanza di tempo; per chi volesse cercarle, ovvio.

Operazione invece ardua da eseguirsi è quella di cercare informazioni sulle vecchie riviste (ovviamente mondate dei redazionali), a meno di non organizzare un database dei contenuti (come qualche sant'uomo fa).

Nessuno dei metodi di diffusione sino ad ora menzionati riesce a superare l'efficacia del libro, che richiede tempo per la lettura e la consultazione, ma permette di far proprio il suo contenuto in modo compiuto.

La carta stampata butta sul tavolo una carta pesante: quel che si è scritto resta, non lo si può rettificare se non con una nuova edizione, non se ne può limitare la lettura ai membri della propria comunità, "amica" e quindi disposta a chiudere un occhio, indulgente perché certa di poter contare in futuro su una reciproca benevolenza nei propri confronti.

Se si ha un minimo di preparazione, si riesce anche a saper distinguere un buon contenuto da uno che lo è meno: ad esempio, bibliografia attinente all'argomento, e rimandi ad essa con note nel testo, con le quali l'autore supporta le proprie affermazioni, perché le ipotesi sono spesso affascinanti, a volte ci azzeccano, ma restano tali finché non sono dimostrate come vere.

Perché se le stupidaggini vengono in forma scritta, chi legge rischia di impararle e di tramandarle.

La massima efficacia, che purtroppo coincide con la minima efficienza, è quella dell'amico che "ne sa di più", che si mette al tuo fianco, ti permette di apprezzare i suoi precedenti acquisti, ti indica quei dettagli che magari non sono messi in evidenza nemmeno sui libri, ti racconta aneddoti che spesso sono al limite del pettegolezzo e che sono quindi destinati ad essere tramandati esclusivamente a voce.

Qual è la morale di tutta questa tirata?

Ognuno tragga la sua.

Ma che almeno Ognuno sia cosciente del fatto che seguendo la via più facile nulla lo proteggerà dal rimanere vittima del Gatto e della Volpe, se in essi si dovesse imbattere, che così come son pronti a vantare le doti (siano esse esistenti, inesistenti, o "ripristinate") di quel che hanno, sono anche usi "a parlare francamente", ovvero a ridimensionarle, per non dire sminuirle, se invece l'oggetto appartiene al Pinocchio di turno.

Non sono riuscito a trasmettere ottimismo? A titolo di ammenda, ecco le nuove pagine che si aggiungono al sito.

Le ultime schede di Tappo, che hanno per oggetto

- una diottra oggetto di controversie legali;

- una diottra nata per uso sportivo;

- una diottra neozelandese.

Augurando a Tappo di aggiungere altre diottre alla sua collezione, passiamo ad altre due schede importanti:

- una di Corallo che narra anche in inglese, in modo semplice, un lavoro complesso svolto alla luce del sole;

- ed una scheda di Pat, a colmare una mancanza importante nel sito

- un aggiornamento della scheda della pistola Sportowy, dato che nel frattempo ho ritrovato in rete altri numeri di matricola che permettono di associare meglio i campi matricolari ai periodi di produzione.

Con i miei soliti auguri per una buona lettura.