TIRARE SULLA CROCE ROSSA

di Frank A. Mancuso

 

 

Nel presentare lo scorso aggiornamento, dovevo constatare che negli otto mesi trascorsi tra l'ultimo aggiornamento del 2013 ed il primo del 2014 erano avvenute diverse cose che avremmo preferito non accadessero.

Tra queste, un servizio diffuso da una trasmissione televisiva descriveva le guardie particolari giurate più o meno come dei mentecatti legalmente dotati di armi e munizioni.

Il mio lavoro mi ha portato ad una lunga consuetudine (ormai ben più che ventennale) con il personale armato degli Istituti di Vigilanza.

La mia modestissima opinione personale è di avere, e di avere avuto, a che fare con persone estremamente discrete e disponibili, incaricate di svolgere sempre con la stessa attenzione attività ripetitive e monotone (altri CCNL reciterebbero "usuranti"), use a non trascorrere che eccezionalmente le festività in famiglia, e spesso a non ricevere nemmeno un saluto sincero dal Cliente (mai scriverlo con la minuscola, sennò si offende!) all'inizio della giornata lavorativa, e comunque gravate di responsabilità non sempre (mi si perdoni l'understatement) adeguatamente remunerate.

Non solo loro, ma certamente tutti loro, avrebbero diritto di sfogarsi insieme al buon Leporello, il servitore di Don Giovanni Tenorio, al quale Lorenzo Da Ponte ha fatto cantare "Notte e giorno faticar, per chi nulla sa gradir, piova e vento sopportar, mangiar male, mal dormir...".

E non solo tutti loro, ma anche tutte loro.

Perché non bisogna dimenticare la significativa presenza di personale femminile nei ranghi degli Istituti di Vigilanza.

Istituti il cui fiorire in Italia risale più o meno a quegli anni definiti di piombo, per sopperire alla cronica carenza di personale nelle FFOO, senza nemmeno quella minima autonomia di azione di queste ultime, ma con la sola "forza" deterrente che può assicurare un'uniforme.

E, ovviamente, la licenza di portare un'arma.

Chi fa delle armi una passione non riesce a comprendere come chi usa le armi per sport o per lavoro spesso possa limitarsi a vederle come un semplice strumento, necessario al conseguimento di un fine. Un po' come chi, già pilota agonista, non comprende le mediocri capacità automobilistiche e manutentive di un impiegato che usa l'automobile solo per andare al lavoro, e poi tornare a casa.

Peraltro il porto di un'arma non dovrebbe ammettere mediocrità; ma la nostra g.p.g. potrebbe provvedere a innalzarsi sopra quella mediocrità solo mettendoci dentro del suo, ovvero lesinando sulle necessità familiari, non potendolo fare sulle bollette della luce e del gas.

Ritengono ancora onesto, lorsignori, far passare da mentecatto un operaio (perché di questo stiamo parlando), padre di famiglia, che deve pure pagarsi di tasca propria il più importante strumento del suo lavoro?

Ma mi facciano il piacere...

E per esprimere la mia solidarietà a favore di questi lavoratori, la scheda che accompagna questo aggiornamento riguarda una piccola pistola semiatomatica, già appartenuta ad una g.p.g, che si direbbe destinata sin dalla sua concezione ad essere poco usata e molto portata.

Per quanto detto sopra, definirla una ex-ordinanza è certamente un mio arbitrio, ma non me ne vogliano i visitatori se, permettendomi ancora una citazione, stavolta tratta da un'interpretazione di Alberto Sordi, mi arrogo il diritto di affermare che "Sono un libero docente, e docio quando mi pare". :-)

Invitando a non trascurare la nuova "Stazione di sosta" che oggi si aggiunge all'elenco, auguro a tutti una buona lettura.